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Lui & Lei

La più bella del quartiere… ma anche la più porca! (Prima parte)


di Membro VIP di Annunci69.it RustyNails
11.05.2022    |    199    |    0 6.0
"Ma poi quando ti sei alzato per fare un altro esercizio, ho visto il tuo cazzo un po’ duro e allora ho deciso dei fartele recuperare..."
Mora… capelli lunghi e mossi che svolazzano al vento… occhi neri e profondi, con un taglio da far impazzire… carnagione abbronzata… gambe lisce e tornite che escono da un bel vestito corto svolazzante, che lascia poco all’immaginazione… soprattutto per quanto riguarda il seno: sodo e perfetto… come il suo culo d'altronde…
La conosco Ginevra, più che altro per la sua fama di essere la donna più bella del circondario. Più grande di me di una quindicina d’anni, ci siamo sempre limitati a scambiarci i soliti ciao di circostanza, di chi abita nello stesso quartiere ma non ha mai condiviso nulla sul serio.
La vedo passare tutti i giorni, per la sua passeggiata giornaliera che penso le serva più per scaricare la tensione che per allenamento vero e proprio: quel fisico si costruisce con ben altro!
Ogni tanto ci incontriamo per strada, lei di ritorno dalla sua passeggiata, io in partenza per le mia corsetta; l’incrocio avviene solitamente all’interno di un parchetto con molta vegetazione dove spesso mi trattengo un po’ per fare un po’ di riscaldamento e stretching prima di iniziare il mio allenamento di 8 km.
Parto da casa, quel tiepido pomeriggio di giugno, con l’intenzione di fare il mio solito giro. Il parco in questione dista circa un km da casa mia. Inizio quindi con una corsetta lenta per raggiungere il parco ed effettuare il riscaldamento nella frescura data da tutta quella vegetazione. Entro nel parco, faccio un paio di giri del sentiero pressoché circolare, quando vedo arrivare da lontano proprio lei, Ginevra, vestita come descritta all’inizio. Mi fermo per fare stretching nel posto in cui ero sicuro che mi avrebbe visto e che avrebbe fatto in modo almeno di scambiarci un saluto ed uno sguardo. Non ci ho mai sperato veramente, ma salutare una così bella donna fa veramente sempre piacere.
Arrivata alla mia altezza, si stampa un sorriso in viso e mi saluta con gran calore, forse più delle altre volte. Ricambio il saluto e lei mi supera, lasciando una scia di quel suo profumo da fare girare la testa.
Continuo a fare stretching quando dopo un paio di esercizi mi accorgo che non sono solo nel parchetto, ma lei si è fermata nella panchina proprio dietro di me; cellulare in mano, mi fissa palesemente il culo e nel momento in cui mi volto, molto tranquillamente, in modo da farsi accorgere, sposta il suo sguardo dal mio culo al mio viso, sorriso, e poi ritorna a passarmi ai raggi x senza ritegno.
“Pensavo fossi andata a casa…” le dico, con un po’ di insicurezza ed imbarazzo provocato dal suo sguardo penetrante. “Mi volevo riposare un attimo ed ho pensato che sarebbe stato meglio in compagnia!” mi risponde lei guardandomi finalmente in viso.
Le sorrido, e riinizio a fare stretching, questa volta rivolto verso di lei. Lei continua a farsi i fatti suoi nella panchina mentre i suoi occhi passano dal cellulare a me e viceversa. Dentro di me inizio a pensare che stia cercando una sorta di approccio; la cosa inizia ad eccitarmi e sento il mio cazzo indurirsi leggermente e iniziare a bagnarsi. La nostra distanza è di circa 10 metri. Mi metto a terra per eseguire degli esercizi; vado per prendere le punte dei piedi, quando, finito l’esercizio, alzo la testa e vedo lei con le gambe allargate; il vestito corto non lascia alcun dubbio: sotto non ha decisamente nulla!
Mi accorgo che la sto fissando lì sotto e cercando di fare finta di nulla alzo lo sguardo verso il suo viso; sta guardando il telefono ma sulla bocca ha un sorriso malizioso come di chi ha visto che le guardavo avidamente la fica sotto al vestito… è proprio quello che voleva!
Non so che fare, sono tra l’imbarazzato e l’eccitato, con un principio di erezione che riesco a malapena a controllare e lei che riprende a fissarmi.
“Tu te ne intendi di smartphone?” mi chiede ad un certo punto accavallando le gambe. “Beh… abbastanza direi. Hai qualche problema con il tuo?” le chiedo stando al gioco. A questo punto non c’erano dubbi: voleva andare fino in fondo e io glielo avrei concesso molto volentieri.
“Sì… puoi venire un attimo che ti faccio vedere?”. Decido di tirarmela un po’ “Finisco con questi due esercizi e arrivo!”. Faccio altri due esercizi e poi la raggiungo seduto sulla panchina.
Mi siedo accanto a lei ad una distanza ragionevole chiedendole quale fosse il problema. Lei mi si appiccica completamente addosso porgendomi il telefono e dicendomi “le foto! Devo averne cancellate un po’ per sbaglio. Mi ricordo che c’è un modo per recuperarle ma non mi ricordo come!”.
Sento il suo profumo riempirmi le narici, le sua coscia sinistra nuda completamente appiccicata alla mia coscia destra, nuda anch’essa e lei completamente buttata alla mia spalla che guarda il suo cellulare nelle mie mani. “Dovrebbero ancora essere nel cestino, se le hai cancellate da poco o se non le hai eliminate definitivamente anche da lì” le rispondo mettendo mano al suo smartphone. “Non ho la minima idea di come si eliminino definitivamente!” mi risponde lei ridendo e buttandosi sempre più addosso a me.
Apro il cestino delle foto e rimango sconcertato: all’interno vedo 3 foto della sua fica in primo piano fatte pochi minuti prima mentre mi guardava fare stretching. Con la gola secca le dico “vedi, fai così e schiacci ripristina e le foto tornano sul rullino”. “Ero indecisa se fartele vedere, e quando ho visto che hai continuato a fare stretching anche quando ti sei palesemente accorto che te la stavo sbattendo in faccia ho deciso di cancellarle. Ma poi quando ti sei alzato per fare un altro esercizio, ho visto il tuo cazzo un po’ duro e allora ho deciso dei fartele recuperare. Avevo paura che da laggiù non la vedessi bene. E il cazzo? È ancora duro?” mi dice con un sorrisetto mentre allunga la mano per mettermela sul pacco.
Il mio cazzo non è duro… ma dopo aver sentito quelle parole, lo sarebbe diventato molto presto. “Mmm… è un po’ duro… ma so che puoi fare di meglio!”. Sono completamente impietrito, seduto sulla panchina mentre lei inizia a baciarmi il collo e ad infilare la mano dentro ai pantaloncini. Mi sveglio dal momento di trans che stavo vivendo e inizio anche io a far scivolare la mia mano destra sulla sua coscia liscissima. Salgo sempre più con la mano mentre lei pian piano allarga le gambe, pronta a ricevere le mie dita. Gioco un po’ in quella zona, facendole scorrere le dita prima sull’interno coscia sinistro, poi sull’inguine sinistro e facendo il giro sopra il suo clitoride (senza toccarlo) passo nell’altra coscia. È con questa mossa che finalmente lei si lascia andare con un gemito e si lascia dominare da me. Solleva le gambe appoggiando i talloni sulla seduta: adesso è completamente a gambe larghe, ansimante con la testa rivolta all’indietro che mi supplica di toccarle la fica, mentre io gioco lì intorno con le dita e la bacio sul collo. La sua mano sempre sul mio cazzo che va via via indurendosi e bagnandosi. Decido di averla fatta soffrire abbastanza quando finalmente sfioro il suo clitoride provocandole un tremolio di piacere; scendo poi dal clitoride per le grandi labbra, sempre sfiorandola e facendola impazzire di piacere. “Ti prego toccamela, non resisto più… voglio essere scopata!” mi dice ansimante, mentre continuo a farla soffrire.
Decido di averla fatta soffrire abbastanza e affondo le il mio medio sinistro dentro la sua fica; è un lago di umori che, man mano che inizio a penetrarla, aumentano sempre di più. “Finalmente!” mi dice gemendo e abbandonandosi completamente alle mie mani. Continuo a masturbarla aumentando a due dita: giro intorno al clitoride e poi affondo nella figa bagnata. Il mio cazzo non riesce più a stare negli slip che penso siano completamente bagnati.
Ad un certo punto lei si alza, scosta i pantaloncini e gli slip e tira fuori il mio cazzo pulsante e con la cappella completamente bagnata. Scopre lentamente il glande e inizia con la punta della lingua a stimolare la corona del glande e il frenulo. Tutto molto lentamente… tutto molto sensualmente. Scende poi verso i testicoli ed inizia a leccarmeli e succhiarmeli mentre con la mano sinistra inizia a segarmi con dolcezza e lentezza, tra la tortura e il piacere estremo. Non resisto più, tra l’eccitazione di avere lei con la bocca sulle mie palle e la bravura con cui mi sta facendo tutto questo, sto per venire. Quando sono al limite, si stacca, mi bacia in bocca e mi dice “adesso me la lecchi tu! Poi quando mi hai fatto venire me lo metti tutto in bocca!”.
Mi alzo dalla panchina e mi metto in ginocchio davanti a lei; le apro le gambe ed ho la visione di quella stupenda fica vista poco prima in foto. Completamente depilata e con gli umori che le scendevano verso il buchino dietro.
Non ci penso due volte e affondo la mia faccia in quello spettacolo. Inizio leccandole pian piano tutti gli umori che le erano scesi, dal buchino dietro fino al clitoride. Dal gemito che emette capisco che ho intrapreso la strada giusta e continuo per un po’ fino a che finisce la mia forza di volontà e inizio a succhiarle il clitoride. In quel momento sento la sua mano posarsi sulla mia nuca e premermi la faccia contro la sua fica ormai fuori controllo. Pochi secondi e sento le sue contrazioni accompagnate da una gemito di piacere e da una valanga di umori che mi gusto avidamente.
Non le do il tempo di riprendersi, che ero già in piedi con la mia cappella che puntava diritta verso il suo viso. “Adesso me lo prendi tutto in bocca!” le dico. “Volentieri…” mi risponde guardando il mio cazzo con avidità. Mi posa le sue labbra carnose sulla cappella e le fa scivolare fino a metà cazzo: lentamente, con la sua bocca calda e umida. Inizia così a spompinarmi sempre più forte, con le mani che mi accarezzano adesso le palle e adesso il cazzo. Abbasso la mano e inizio a masturbarla anche io, cercando di farla venire per la seconda volta. Dai gemiti che emette capisco che non manca molto all’esplosione dell’orgasmo. Con il mio cazzo interamente in bocca, con l’espressione di chi sembra non aver mai assaggiato cosa più buona!
Sto per venire e non sapendo se voleva essere riempita in bocca, faccio per togliermi; lei mi mette una mano sul sedere e mi spinge verso di lei, infilandosi il cazzo ancora più in gola: la vuole tutta!
Dopo questo gesto non resisto più e arrivo ad un orgasmo che mi piega le ginocchia. Vedendo la mia eccitazione e sentendosi riempire la bocca della mia sborra calda, anche lei tocca l’apice dell’eccitazione e arriva al secondo orgasmo, bagnandosi ancora più di prima.
Mi siedo sulla panchina di fianco a lei, lei mi pulisce per bene la cappella da tutta la sborra e se la ingoia soddisfatta.
Così, seduti sulla panchina, io con il cazzo ancora pulsante che mi esce dai pantaloncini e lei con la fica grondante sotto quel vestito decisamente troppo corto, mi offre una sigaretta. Se la sta fumando con la testa appoggiata alla mia spalla, quando dopo un po’, sputa il fumo, alza la testa e mi guarda “La prossima volta vieni da me! La prossima volta voglio scoparti come si deve!”.
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