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Lui & Lei

luglio 87................................


di priapo23
06.07.2013    |    6.269    |    0 9.1
"Ora tutto e tutti eravamo coinvolti in quell’amplesso bestiale i liquidi correvano abbondanti su ogni coscia tra le cosce ed io dovevo tenere testa a due pazze..."
Luglio 87……………………..
Tra i rumori lo stridore lo scorrere del treno lungo i binari avevamo realmente perso ogni cognizione, mentre ci ripulivamo l’uno con l’altra delle evidenti tracce di ciò che era appena avvenuto, nel ricomporci gli abiti giunse quasi improvvisa la sorella minore che con piglio deciso mollò un sonoro schiaffone alla sorella apostrofandola con un epiteto molto volgare. Scioccato da quella reazione non osavo alzare il mio sguardo verso di loro litigando, la minore accusava la sorella di aversi approfittato di me, senza di lei, capii che le sorelle certamente giocavano spesso tra loro, confermo che era stata lei con le sue dita ad aver profanato ed allargato quel meraviglioso nido ed era straincavolata del non aver partecipato al convegno testè tenutosi. Tra occhi rossi di vergogna guance indolenzite da schiaffi nel breve volgere di qualche minuto la situazione mutò istantaneamente. Incominciarono a consolarsi le mani dell’una accarezzavo il corpo dell’altra ed insieme dettero vita ad uno spettacolo che ancora la mia giovane vita sconosceva. Iniziarono a baciarsi ma non solo le mani sembravano tentacolate ogni centimetro di corpo venne in breve baciato accarezzato coccolato la mia presenza non imbarazzava nessuna delle due anzi ad un certo punto fui trascinato nel loro gioco insieme mi riabbassarono la zip sempre insieme tirarono fuori il mio membro che per ovvie ragioni si era nuovamente inalberato le loro bocche si alternavano con la mia le loro lingue si intrecciavano mentre si alternavano nel gustarsi il membro giocavano con il frenulo con il prepuzio alternandosi nelle posizioni ed all’unisono si baciavano guardandosi negli occhi. Rincretinito dagli eventi iniziai, senza sapere, cosa toccare prima, cosa baciare leccare un turbinio di nuove sensazioni si era impadronito di me il mio corpo preso d’assalto dalle due non sapeva che fare! Avrei voluto ora giocare con la minore, ma la prima mi traeva a sé come se fossi suo, l’altra si era inginocchiata ed aveva iniziato a suggere ogni stilla di nettare che fuoriusciva da quelle dolci piccole labbra, strofinavo il mio membro da dietro alla maggiore tra le sue cosce e quando il glande faceva capolino dall’altra parte subito era inghiottito da quelle labbra voraci della sorella che ormai insistevano perse sul clitoride, inizio un gioco dove nulla più capivo , delle mani presero in ostaggio il mio arnese che in un attimo fu dirottato all’ingresso già profanato con mani e bocca lo accompagnò tutto dentro mentre per fortuna lo stridore dei binari copriva i gemiti di quell’unione carnale perversa. Ora tutto e tutti eravamo coinvolti in quell’amplesso bestiale i liquidi correvano abbondanti su ogni coscia tra le cosce ed io dovevo tenere testa a due pazze scatenate, mi venne la voglia di voler fargli gustare anche alla seconda la penetrazione, ma un fermo rifiuto fu opposto, infatti la porcella si voleva conservare vergine al matrimonio, cosi dovetti accontentarmi di giocare con mani dita e bocca lanciandomi sul perineo scorreva la lingua tra l’anello anale e le piccole labbra, cercavo d’infilare quanto più possibile la lingua dentro a toccare l’imene ed ogni volta un fiume di umori scendeva lungo il canale. Ero venuto una seconda volta ma questa volta il mio seme non era andato disperso uscito che ero dall’antro della vita fui accolto dalle piccole passionali labbra della porcella. Si persero in baci e carezze tra loro mentre mi fu sussurrato se fossi stato contento di prendere la porcella da dietro, ormai ero il loro giocattolo, lo presero in bocca entrambi lo irrigidirono (per la verità senza nessuna fatica) la grande posiziono la sorella la fece piegare divaricò le natiche insieme leccammo il pulsante pertugio poi prese il mio membro lo appoggio all’orifizio e in un sol colpo la porcella lo inghiotti dentro, capii che no era il primo che accoglieva, si dimenava da sola come una forsennata mentre la solerte sorella non faceva che far scorrere le dita sul clitoride sia della porcella che sul suo. Stavo per godere per la terza volta, il mio viso iniziava a tradire quello che stava per succedere, questa volta fu la maggiore ad inginocchiarsi chiedendomi espressamente di rovinarle in gola il mio seme, sgusciato dal buchetto lo prese da sola suggendo a sua volta tutto il mio seme un fremito scorse lungo la mia colonna vertebrale, mi sentii veramente svuotato. L’alba iniziava ad illuminare un nuovo giorno a breve sarei giunto alla stazione tiburtina, dopo nel salutarci mi fu rimproverato il fatto che non le avevo fatto dormire, mi baciarono grate come del resto lo fui anche io.
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