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La barca


di Membro VIP di Annunci69.it Plinio
29.09.2019    |    439    |    1 9.6
"“Ecco questo volevo sentirti dire” disse lui mentre mi slegava..."
Mi sentivo strana, che è successo dove sono? Vedo tutto offuscato ma piano piano gli occhi si abituano alla luce. Vedo un a figura che si staglia di fronte a me ed ora che ho messo a fuoco, l’ho, riconosciuto è il mio amante . Ho sorriso ma quel sorriso è durato una frazione di secondo mi son resa conto che non mi potevo muovere ero legata. Mi sono guardata intorno ero in un salotto ma non di una casa ero in una barca: I legni, gli ottoni, gli oblò e quel leggero dondolio che dava alla scena un che di irreale. “Vedo che mi hai riconosciuto” si risposi io “tu sei il capitano mio capitano. “ ora siamo in mezzo al mare e tre ore che viaggiamo in torno a noi c’è il nulla e ritornerai a casa solo se mi ubbidirai“ io lo guardavo incredula avevo già capito dove sarebbe andato a parare. “ avvicinati mi ordinò” io mi alzai dal divano su cui ero stata sdraiata fino ad allora, fu una cosa un po’ complicata perchè avevo le mani legate dietro la schiena. Lui era al centro della stanza io davanti a lui, i nostri occhi si incontrarono, eravamo fermi uno di fronte all’altro, avevo un leggero tremore non riuscivo a capire se era paura od altro. A quel punto lui fece un cenno con gli occhi era un invito ad inginocchiarmi. In quel momento ho capito che non desideravo altro, ecco cosa era quel tremolio che sentivo era eccitazione. Senza non poche difficolta ho iniziato ad abbassarmi fino a ritrovarmi all’altezza del suo uccello che nel frattempo aveva tirato fuori. Morivo dalla voglia di prenderlo in bocca e fra me e me pensavo che non ho la bocca piccola come mi aveva detto lui ma uno schiaffo mi ha distolse da quei pensieri “togliti quel cazzo di sorriso dalla bocca “ mi disse e mi ritrovai la cappella ad un centimetro dalla faccia ne percepivo il calore, ne percepivo l’odore. Cercai di avvicinarmi ma lui mi trattenne per i capelli, voleva farmi soffrire e ci riusciva, nel frattempo iniziai ad ancheggiare leggermente sentivo la fica che mi pulsava cominciai a sentire un rivolo di umori che mi scendevano all’interno delle mie cosce. Come possibile non mi ha neanche sfiorato ed io sono già un lago. Poi ha lasciato la presa e mi sono ritrovato con il cazzo in bocca……Effettivamente aveva ragione lui la bocca sembrava piccola a quel punto ha preso la mia nuca e la spinta verso di lui ora ce l’avevo tutto dentro mi sentivo soffocare, credevo di morire, poi lo tirò fuori e finalmente respiravo di nuovo ma nonostante questo non vedevo l’ora che lo rifacesse, lui lo capi perché rimasi con la bocca aperta e senza preavviso lo rifece me lo ritrovai di nuovo dentro “prendilo tutto in gola troia” Aveva ragione cazzo sono una troia e più me lo diceva e più mi rendevo conto che aveva ragione. A questo punto mi da uno strattona e mi allontana si va sedere sul divano si spoglia e si mette seduto sul divano divarica leggermente le gambe e fa segno con l’indice di avvicinarmi ed io come un automa mi avvicino quasi strisciando…”ecco puttana ora voglio solo la tua lingua” inizio prima leccando quella gocciolina che si era formata sulla sua cappella e poi scendo piano piano con la lingua ed esploro ogni centimetro ora lecco le palle sento un suo fremito gli sta piacendo e questo mi inorgoglisce e nello stesso tempo mi fa sentire una cagna, a questo punto risalgo e lo prendo tutto in bocca…Lui si alza di scatto mi ordina di alzarmi io mi alzo lui mi slega ed io penso ora mi scoperà niente di più sbagliato mi dice di portare le mani avanti e mi lega di nuovo ora mi dice di alzare le mani e mi ritrovo agganciata ad un anello sul soffitto che non avevo visto, prende un coltello ed inizia a tagliarmi tutti i vestiti, poi con calma inizia a legarmi la caviglia sinistra, tira la corda e la lega ad un altro gancio ora sono in piedi mi reggo su una gamba mentre l’altra è sollevata ed allargata. Mi sento vulnerabile ed oscenamente esposta, un attimo di paura mi assale ma il desiderio prevale. Lui si allontana per ammirare la sua opera e la sua vittima. Si avvicina e inizia a stuzzicare i capezzoli che nel frattempo erano diventati durissimi e sembravano esplodere. Poi la sua mano piano piano inizia scendere non prima di aver accarezzato i seni. La fica è lì aperta spalancata ed ecco che arriva la sua mano la esplora e la trova tutta bagnata, infila un dito dentro poi lo tira fuori e lo porta alla sua bocca, assaggia il mio piacere mi guarda ed intuisce il mio desiderio rientra di nuovo nella fica ma stavolta con due dita, guardandomi negli occhi le annusa e poi me le infila in bocca e sento quel sapore leggermente salato. Odor di Puttana. Si allontana di nuovo, lo sento armeggiare chissà cosa ha in mente e ritorna con in mano un oggetto di legno in seguito scoprirò che si chiama caviglia , da una parte è appuntita ma dall’altra ha una forma che richiama inequivocabilmente ad un ad un fallo. Stavolta è lui ad inginocchiarsi ed inizia ad usare la sua lingua su di me. Lecca tutto intorno al mio sesso, mi sfiora il clitoride e mi penetra sempre con la sua lingua, non resisto più e gli scarico in faccia tutto il mio piacere, non fa una piega anzi sembra piacergli e ci mette ancora più impeto quindi a poco alla volta sento che quel suo oggetto sta entrando dentro di me, è quasi entrato tutto io non capisco più niente e poi swish….di colpo me lo toglie, a questo punto dico le mie prime parole da quando mi son risvegliata in questa storia….”Dammelo dammelo voglio il tuo cazzo non ce la più ti prego, ti supplico faro qualsiasi cosa” Mentre lo gridavo non credevo neanche io che quella era la mia voce ma lo avevo detto e non ne ero pentita. “Ecco questo volevo sentirti dire” disse lui mentre mi slegava. Mi fece mettere a pecora per terra lui si mise dietro e mi ordino di aprirmi tutta con le mani sentivo l’aria entrarmi nella figa, vidi con la coda dell’occhio che lui guardava e si masturbava. Si è avvicinato di nuovo con la lingua e percorreva tutto lo spacco avanti e dietro ma a un certo punto inizio a concentrarsi sul buco del culo, le intenzioni erano chiare un po’ mi faceva paura ma quando sentii la sua cappella bollente che voleva farsi strada la cosa mi eccito tantissimo almeno fino a quando con un colpo secco entrò tutto dentro. Un dolore lancinante, urlai e mi scesero due lacrime gridai di tirarlo fuori ma lui non fece niente rimase immobile dentro di me, il dolore pian piano svani e lui inizio a muoversi piano piano fino a quando il dolore si trasformo in piacere, ora ero io che andavo incontro ai suoi colpi che erano secchi e decisi e quando usciva del tutto sentivo un vuoto e volevo essere di nuovo riempita lui lo sapeva ed entrava fino in fondo in un sol colpo tirandomi per i capelli. Fu veramente bellissimo mi sentivo posseduta ero una cagna che senza ritegno chiedeva nient’altro che godere di più, di più e ancora di più. Mi ordinò di mettermi sulla schiena, lo feci e mi accorsi che praticamente ero in un lago, ora eravamo di fronte un all’altro io aprì di istinto le mie gambe e lui mi penetro piano piano e questa volta negli occhi del Capitano vidi la dolcezza. La rudezza che aveva poco prima era sparita. Non stavamo più scopando stavamo facendo l’amore…Penso non ho mai goduto così tanto in vita mia…Ad un certo punto si e irrigidito ho capito che stava per venire ha portato il suo membro sulle mie labbra ed io ho aperto la bocca mentre lui scaricava dentro di me quel suo nettare un po’ dolce e un pò salato come era stato del resto quel nostro incontro….Siamo rimasti abbracciati per un tempo infinito e poi io ho detto “Ho fame famissima” e lui ridendo “Ordiniamo una pizza” alche risposi un po’ piccata “Si ce la consegnano in mezzo al mare” Lui sorrise mi prese per mano salimmo le scale che portavano fuori e disse “ Vedi non siamo mai partiti la barca è ferma qui da giorni, Margherita o 4 stagioni?” gli sorrisi e gli risposi “BASTARDO BASTARDISSIMO”
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