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Gay & Bisex

Il toro della palestra


di giustinos
14.03.2021    |    19.350    |    13 9.1
"“Ora ti inculo io!” Non lo sento sputare e nella frenesia non avevo visto che ce lo aveva già duro, sento solo la sua cappella appoggiarsi sulla mia..."
Come già ho detto nei miei precedenti racconti, sono un ragazzo pelle e ossa, poco prima del lockdown per metter su un po’ di massa ho deciso di iscrivermi in palestra.
Essendo particolarmente imbranato con i macchinari ho deciso fin da subito di essere seguito da un personal trainer. Un ragazzo che mi viene subito presentato, un bel ragazzo, pompatissimo, cosa che non mi attrae affatto, perdi più dalle battute intuisco subito che è un omofobo e un grezzo. Con buona pace della mia libido mi accontento, d’altronde doveva farmi da personal trainer, non da scopamico.
Iniziamo la settimana dopo, tutto sommato il suo approccio non mi dispiace, praticamente si allena con me, pochi macchinari, parecchio corpo libero e pesi, tutto perfetto, fatta eccezione per la conversazione, che langue, essendo sua abitudine parlare solo di fica.
Con l’andare dei giorni peró succede l’inaspettato (imaspettato per me, un classico nelle storie), guardando le sue cosce, i suoi pantaloncini che disegnano un pacco molto interessante, i suoi muscoli lucidi, bicipiti, deltoidi, gli addominali che compaiono e scompaiono sotto la canotta quando si allunga per fare un esercizio, inizio a provare piacere.
Suda davvero molto e il suo sudore non puzza, profuma di sesso, un diffusore di feromoni ambulante.
Voglio leccarlo, voglio succhiargli il cazzo, mi incanto a guardarlo come un porno, mi viene il cazzo duro e faccio fatica a nasconderlo mentre vorrei segarmelo e sborrare.
Ha sui 30 anni, qualcuno più di me, ma come tutti i pompati della sua età una vita sociale più interessante di quella lavorativa, mi eccita da morire l’idea di farmi scopare da un microcefalo che quando parla disarticola le parole.
Un giorno cerco di trarre più informazioni possibile per capire come meglio approfittare della situazione e godermi qualche pezzo di pelle in più.
“Ma te a che ora stacchi dal lavoro?”
“Alle 7”
“Ah ok e la palestra chiude alle 9 giusto? Ti fai la doccia qui oppure a casa?”
“Qui che senno puzzo come un caprone e poi la mia ragazza non vuole scoparmi!”
“Ah te la scopi subito appena esci? Eheheh”
“Si perchè son carico, la smonto!
“Bhe allora fai bene..”
La invidio profondamente, anche se io mi farei sfondare da lui col suo odore di caprone volentieri...
Con una scusa dico che non posso più andare alle 3 del pomeriggio e che volevo iniziare ad andare alle 6, chiedo ovviamente se lui è disponibile, avuta la conferma, mi prenoto per il giorno dopo.
La sera mi ammazzo di seghe pensando al giorno dopo, l’avrei visto sotto la doccia. In quella palestra le docce sono uno stanzone unico e lo spogliatoio un’altro stanzone.

Mi presento alle 18 puntualissimo, l’allenamento si svolge senza problemi, alle 19 puntuale come un orologio svizzero mi dice:
“Io per oggi ho finito, stacco, tu resta pure”
“No tranquillo, devo andare anche io!”
Nessuna risposta, si sta già avviando agli spogliatoi con l’asciugamano sulla spalla.
Lo seguo, ho messo il borsone difronte al suo, per guardare meglio. Estrae un asciugamano pulito, delle ciabatte infradito, poi si toglie scarpe e calzini, si infila le ciabatte, si alza e sfila la canotta... cazzo che fisico, mi giro, ho il cazzo troppo duro.
Si toglie i pantaloncini, ha un paio di slip CK con l’elastico alto, molto sexy su di lui, sarebbero tristissime su di me, mi preparo al pezzo forte, ma proprio in quel momento prende il suo asciugamano e se lo avvolge in vita prima di sfilarsi le mutande.... che palle.
Mi spoglio in fretta e furia, sono intestardito, voglio vedergli il cazzo!
Mi giro l’asciugamano in vita e vado nelle docce, fra il vapore e gli schizzi lo vedo, è girato verso l’angolo, che stronzo!
Da dietro è un bronzo di riace, un pó più tappo e più pompato, una bellezza dionisiaca.
Mi metto all’angolo opposto, acqua freddissima, per evitare di avere sorprese, mi lavo, lui continua a lavarsi girato! Per essere così spavaldo è davvero vergognoso, stai a vedere che ha il cazzetto...Poi si gira all’improvviso, cerco di guardarglielo senza farmi vedere, nel tragitto fra la doccia e il suo asciugamano, lo vedo bene, non è un cazzetto, affatto, è un cazzo di quelli tozzi, con la punta della cappella fuori, sotto ha due palle grosse come due limoni, le più grosse che ho mai visto, un vero cazzo ignorante, da toro.
Esce e va a rivestirsi, io resto li intontito.

Il giorno dopo torno sempre puntualissimo alle 6, lui è li ad aspettarmi, senza volerlo a gambe larghe con il pacco in mostra, seduto sulls panca per il sollevamento pesi.
“Riscaldati un po’ che oggi partiamo con questa”
Faccio cenno di si e mi dirigo al tapis roulant, 10 minuti di corsetta che mi paiono 45 e poi vado da lui. Mi stendo, lui inpiedi dietro alla mia testa regge il bilanciere e mi aiuta, il suo pacco è a 20 cm dalla mia fronte, come posso non guardarlo, mi viene duro, ma cerco di dissimulare.
Passiamo ad altri esercizi, lui suda come un porco e in men che non si dica l’allenamento finisce e come il giorno prima lo seguo negli spogliatoi.
Sta volta è più disinibito vedo subito il suo cazzo, entra in doccia, sto per farlo anche io, quando vedo le sue mutande e i suoi calzini li, nemmeno ci penso e li afferro, inizio a sniffarli come una droga, un profumo divino, se lo vendessero in boccette lo comprerei, sniffo e ho il cazzo durissimo, ma me ne frego, sono solo in quella stanza, me lo tocco, ma come lo sfioro..
“Che cazzo fai?” Urla
“Cazzo fai coglione?”
Butto tutto sulla panchina
“Niente, fig...”
Mi raggiunge e mi da una sberla, prende le sue mutande e i suoi calzini in mano
“Questa è roba mia, cazzo sei frocio? Meno male che ti ho tenuto d’occhio”
In effetti è ancora sudato, non è andato nelle docce, mi osservava da dietro l’angolo..
“Che ci volevi fare? Io non ho la fica, volevi sentire odore di fica?”
“No, no”
È incazzatissimo, mi prende con una delle sue mani dietro il collo, mi aspettavo un pugno, mi trascina, non voglio essere portato in sala macchine, sono nudo, va verso i bagni.
“Vuoi queste mutande? È schifoso!”
“No, io..”
Mi infila a forza le sue mutande in bocca, mi gira rivolto verso la porta del bagno aperta, mi da un violento calcio in culo, cerco di sputare le sue mutande ma non ce la faccio, sono a quattro zampe sul pavimento del bagno.
Entra, chiude la porta a chiave, penso in auel momento di essere spacciato.
“Vieni frocio!”
Dice mentre mi tira i capelli per farsi seguire, verso l’ultimo water, il più lontano dalla porta, mi infila la testa nel water.
“Ai ricchioni come te piace prendere il cazzo in culo, lo hai mai preso? Lo sai quanto fa male?”
Vorrei rispondere ma ho le sue mutande e i suoi calzini appallottolati in bocca.
“Ora ti faccio passare io la voglia di prendere cazzi!”
La storia inizia a farsi interessante! penso.
“Allarga le gambe”
Obbedisco, ricevo un calcio fortissimo nelle palle, vorrei urlare di dolore, non me lo aspettavo, mi piego su un fianco
“Sta dritto!”
Mi intima con un altro calcio. Provo un dolore immenso.
“Ora ti inculo io!”
Non lo sento sputare e nella frenesia non avevo visto che ce lo aveva già duro, sento solo la sua cappella appoggiarsi sulla mia rosellina, appoggiarsi e spingere.
Cazzo mi buole inculare a secco.
Spinge sempre più forte, è larghissimo, spinge ancora, un colpo secco ed è dentro. Sento la pelle strapparsi, gemo per il dolore e inizio a tremare. Mi colpisce con un pugno sulla schiena.
“Sta giù frocio!”
Inizia a stantuffare subito fortississimo, mi fa malissimo, un toro di quasi 100 kg mi sta inculando con tutto il suo peso, sento le sue grosse palle premere contro di me... mi fa malissimo ma mi eccita da morire.
Nonostante l’eccitazione il mio cazzo non è più duro come prima.
Sento la sua mano spostarsi verso il mio cazzo, lo prende in mano e inizia a strizzarlo.. vorrei urlare, inizio a piangere.
“Hai il cazzetto moscio è frocio? Non ti piace più? Prima pensavi di non essere visto? Ora prendi il cazzo di un maschio vero!”
Mi strizza il cazzo e mi incula a secco, provo un dolore allucinante, ma comunque sono arrapato.
Mi scopa in realtà per poco tempo, potremmo essere scoperti, velocizza il ritmo, poi tre colpi secchi accompagnati da un “prendi frocio! Prendi!”
Mi sta sborrando in culo.
Appena finito lo toglie, raccoglie il suo asciugamano ed esce, senza dire nulla.
Resto li, accasciato a terra, col culo spanato da cui esce sborra.
Resto li per almeno 10 minuti, non so cosa pensare, il cazzo mi sta tornando duro peró.
Mi alzo, guardo che non ci sia nessuno, sono solo, lui se n’è andato, non riesco a camminare bene, mi faccio la doccia, mi rivesto e torno a casa.
La sera non son riuscito nemmeno a sedermi sul cesso per il dolore.
Il giorno dopo avevo ancora dolore alle viscere e non sono andato, anche per evitarlo.
Dopo due giorni mi scrive un sms:
“Cazzo fai finocchio? Non vieni più?”
Non rispondo
“Domani qui alle 18 o ti vengo a prendere a casa!”
Ho obbedito.

Questo insieme agli altri racconti lo trovate nella raccolta che ho pubblicato su Amazon
Titolo: La strada di L
Autore: Giu Stinos
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