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Gay & Bisex

In mezzo fra due ragazzi. - 2


di Membro VIP di Annunci69.it Maurocollant
03.03.2021    |    5.909    |    5 9.4
"Sfilai il cazzo dalla bocca e senza deglutire la avvicinai nuovamente alla sua, di bocca, volevo baciarlo, lui capì la mia intenzione e giro il viso ed..."
Si era concluso così il precendete racconto......
Mi dedicati al cazzo di Flavio, stretto fra le mie labbra, lo leccavo avidanmente, la mia bocca piena di saliva lo sentiva caldo e palpitante, mi muovevo avanti ed indietro con la testa perchè lui, nella sua adolescenziale inesperienza non sapeva come muoversi. Avvolgevo con la lingua quel bellissimo sesso, lo facevo entrare in fondo per poi accompagnarlo quasi fuori dalla bocca e poi riprenderlo con vigore. Flavio non fu insensibile a quei movimenti e anche lui riversò il suo orgasmo dentro di me, in bocca... lo tenni ancora fino a che non sentii che il suo vigore si stava ammosciando e stringendolo ancora fra le labbra per raccogliere ogni goccia del suo godimento lo lasciai uscire...
Inghiotti quella sua crema, dal sapore leggermente acre, ma buona, liquida, non troppo densa, sicuramente una crema deliziosa..
Ci distendemmo sul letto, appagati, ora ero io in mezzo a loro, i loro visi erano rossi, sudati, guardavano altrove, non so dove fossero in quel momento i loro pensieri, i miei sicuramente erano rivolti a loro, a quanto fosse stato intenso quel momento e quanto desideravo che potessimo riprendere ancora quel gioco che era inziato, li bacai slla fronte desideroso di ricominciare.....
Guardavo con piacere i loro corpi nudi, li accarezzavo, avevo ancora voglia di loro e del loro adolescenziale vigore. La mia bocca profumava ancora del sapore della sborra di Flavio, lo guardai, era bello, mi piaceva quel suo viso da ragazzino ancora imberbe, gli baciai il petto, i capezzoli, li leccali.
Mi girai e mi misi sopra di lui, appggiai la mia bocca sulla sua in un bacio delicato, solo perchè sentisse delicatamente il sapore della crema che mi aveva messo in bocca.
Mentre lo baciavo Marco si mise su un fianco e accarezzava la mia schiena, con la mano entro nel solco fra le natiche, senza soffermarsi su quel buco che un attimo prima aveva penetrato e, anche lui, aveva lasciato la sua sborra calda e cremosa.
“avete voglia di fare il cambio? – Chiesi – Flavio dietro e Marco davanti”
“sì, dai, risposero quasi assime”. Marco era sempre più intraprendente e bastò che lo avessi detto che già si era messo in ginocchio pronto a riceve le mie attenzioni orali.
Mi misi in posizione adatta, Flavio si sfilò la sotto di me e si mise dietro, il cazzo di Flavio averebbe avuto bisogno di un incoraggiamento, mentre quello di Marco era già pronto e voglioso..
“Passalo in mezzo alla natiche e ogni tanto appoggialo sul buco e spingi, così ti viene duro e vedi se riesci a entrare”. Marco suggerì così a Flavio ciò che doveva fare, oramai era Marco a sapere i segreti dello scopare e a me piaceva sentirlo parlare con quella sicurezza che lo faceva più grande, esperto, sicuramente carico di voglia per quanto aveva già fatto.
Flavio eseguiva seguendo passo passo i consigli dell’amico “più esperto”, sentivo il suo caldo cazzo strusciare fra le mie natiche, lo sentivo sul buco pronto, bagnato, pronto a ricevere quella sua prima esperienza di scopare qualcuno, mi sarebbe piaciuto sapere cosa passava per la sua mente, quanto era titubante e quanto voleva essere deciso...
Seguendo le istruzioni di Marco piano piano cominciò ad entrare, cercavo di essere rilassato, ma credo di essere stato emozionato quanto lui che, invece, voleva esibire una certa sicurezza, ma percepivo il suo desidero e la sua titubanza.
Spingeva, piano, il suo giovane cazzo si faceva strada dentro di me, l’umido della penetrazione di Marco facilitava il compito e piano piano il mio canale si apriva ad accogliere il sesso di Flavio...
Quando fu dentro tutto sentii il suo respiro, fino a quel momento aveva trattenuto il fiato e ora, tutto dentro, si liberava di quella oppressione e con un lungo respiro riprendeva fiato.
Marco allora, visto l’amico raggiungere il suo scopo, appoggio il suo cazzo sulle mie labbra ed io aprii la bocca per accogliere la sua calda e vogliosa verga.
Cominciarono a scoparmi, Marco davanti con colpi lenti e decisi, Flavio dietro con colpi brevi e indecisi, percepivo, però, che ad ogni colpo la sia sicurezza andava aumentando e arretrava sempre un po’ di più per spingere poi con più decisione.
Non c’era un ritmo unico a dettare i tempi della scopata e io faticavo ad adattarmi al ritmo di uno o dell’altro per cercare di creare un unico movimento, stavo fermo, lasciavo a loro condurre il giuoco e muoversi come meglio desideravano.
Fu Flavio a farmi sentire per primo il fremito del suo godimento, ebbe un leggero sussulto accompagnato da una spinta più forte e poi si fermò, sentii il suo respito farsi pù profondo, intenso, le sue mani stringere più forte i miei fianchi e poi, ancora, muoversi arretrando lentamente e spingere infine con decisione, una, due volte, poi piegò il busto, appggio le mani sul letto, il suo corpo appoggiato alla mia schiena...
“Ho sborrato!” disse in un fil di voce
“Ce ne eravamo accorti” rispose ridendo Marco che intensificò i suoi movimenti nella mia bocca che sfogare anche lui il suo piacere che arrivò dopo alcuni istanti e con grande piacere mi sborrò in bocca una calda crema che degustai e inghiottii con piacere, appagato del piacere che avevo dato ai miei due giovani amici.
Erano appagati, Marco e Flavio avevano godue entrambi due volte usando il mio corpo come piace a me, come desideravo e, pur non avendo goduto, mi sentivo appagato e sfinito al pari di loro...
Ci distendemmo vicini e le ultime forze le usammo per scambiarci gli ultimi baci che mostrravano ancora tanto deisderio per quanta passione c’era nelle nostre bocche...
Mi staccai e li guardai, erano rossi in volto, sudati, mi accorsi che Flavio mi piaceva proprio, era femmineo, bello, mostrava nel suo volto sudato quel piacevole senso di timidezza che non aveva mascherato in quel pomeriggio di sesso, mostrando tutto la sua giobane ed adolescenziale inesperienza, ma che proprio per quello lo rendeva ancora più desiderabile.
Marco invece trasmetteva una certa sicurezza, il suo volto, pur da ragazzo, aveva i segni di qualcosa di più maturo, era dolce, ma i segni di una incipiente peluria sembrava mostrare di lui un volto più maschio, più maturo, ma sicuramente era bello e mi faceva piacere vedere nel suo viso l’appagamento di un pomeriggio in cui aveva avuto modo di godere fino in fondo...
Si rivestirono, piano, senza fretta, indugiando nel toccare ancora i loro sessi che sembravano ancora ridestarsi, ma era tardi, bisognava, erano appagati e felici, scherzavano fra di loro mentre io, ancora disteso sul letto, mi pulivo dalle loro sborrate e recuperavo le forze. Li guardavo in volto e li videvo felice e mi appagava questo perchè mi sentivo parte della loro felicità, ma sempre di più venivo attratto da Flavio.
Non avevo modo di contattarlo, avevo solo il numero di telefono di Marco, quindi feci in modo di trovare l’opportunità di fargli scivolare un biglietto col mio numero, per fortuna fu Marco stesso ad offrirmene l’opportunità lascindoci soli per alcuni attimi dovendo assentarsi per andare in bagno.
Da soli, Flavio ed io, lo baciai e facendolo gli sussurrai...”Voglio vederti ancora, noi due soli...” e nel fare questo gli misi in mano un biglietto sul quale avevo scritto il mio numero di cellulare, lo mise in tasca, poi, per toglierlo dall’imbarazzo, aggiunsi... “Ma solo se lo vuoi tu”...
Il nostro pomeriggio finì così, nudo li salutai e li vidi andare via allegri, scherzando fra di loro, mi sembravano felici e questo mi appagava...
Il giorono dopo mi arrivò, inaspettato, un messaggio di Flavio...”Ciao, ma ci vediamo anche con Marco? Io non so se posso venire sneza di lui”. Il messaggio mi confermò che Flavio era il ragazzino della coppia, che lui senza l’approvazione di Marco non avrebbe mosso un dito, questa cosa mi eccitò ancora di più, perchè sentii ancora di più che Flavio era simile a me, dolce, umile, sottomesso.
Risposi immediatamente...”Ciao, se ti va ci potremmo vedere solo tu ed io, ma solo se ti fa piacere.. Se vuoi passo io a prenderti..”
La risposta non fu immediata, e anche questo mi fece pensare che il suo tormento, in quel momento, dipendesse dal fare qualcosa senza il suo amico, senza la persona dalla quale dipendevano i duoi desideri.
Il suo silenzio mi turbava, cercai di accorciare i tempi semplicemnte dicendogli...”ma se non ti va non importa, non fa niente, solo che volevo passare un pomeriggio con te, sento che tu sei molto simile a me e mi piaceva stare soli, noi due”.
Questo probabilmente lo smosse e così mi rispose semplicemte dicendomi che l’indomani, se volevo, lui era libero e ci saremmo potuti vedere e, come propostogli, sarei dovuto passare a prenderlo e sarebbe venuto con me.
Così fu, lo trovai davanti alla fermata degli autobus come pattuito e in un quarto d’ora arrivammo nella casa che avevo dispoinibile e che, essendo libera, poteva servirmi da luogo dei miei incontri.
Fu breve la strada e quel quarto d’ora lo passammo a chiacchierare del più e del meno, pur essendoci già stata una certa intimità fra noi, capivo ch c’era qualcosa che si doveva iniziare da zero, mancava Marco e questo era il motivo di una reciproca insicurezza.
Anche perchè io avevo in mente una cosa di cui non avevo parlato con loro due e che sarebbe dovuta essere una cosa fra me e Flavio e basta.
Arrivati a casa rompemmo il ghiaccio bevendo qualcosa e scambiandoci delle intime dolci effusioni, giusto per riprendere un discorso che in qualche modo sembrava interrotto. Poi gli dissi di aspettare un attimo, lo lasciai solo seduto sulla poltrona a sorseggiare la sua bibita.
Andai in camera, dove tenevo le mie cose, mi spogliai e indossai un paio di calze nere ed una guaina reggicalze, poi misi sopra un babydoll nero trasparente, scarpe con tacco, non vertiginoso, e, pur sentendo in me un imbarazzo nuovo, scesi le scale e andai nel salotto dove avevo lasciato Flavio.
“Eccomi...!” gli dissi e lui si voltò verso la porta e vedendomi arrossì, abbassò il viso intimidito nel vedermi con indosso quell’intimo. Mi avvicinai a lui, gli baciai il viso, lo baciai in bocca...
“Se non ti piace mi tolgo queste cose....” gli dissi per non sembrare troppo invadente per come mi ero presentato.
“No, no, anzi, non mi dispiace, però è come se tu avessi capito una cosa nascosta che mi piace, a casa qualche volta mi piace indossare alcune cose di mia mamma, mi vergogno e non mai il coraggio di guardarmi, ma so che mi piace molto, mamma per fortuna non se ne è mai accorta.”
Che bello, pensai dentro di me, avevo visto giusto nel percepire un feeling particolare fra me e Flavio, avevamo la stessa piacevole passione nell’indossare intimo femminile.
“Se vuoi, se ti va, sopra ho anche altre cose, se vuoi provare anche tu ad indossare, mi farebbe piacere farlo assieme, ora, tu ed io”. Gli dissi
“Ma dai, davvero vorresti che lo faccia anche io? Sì mi piacerebbe, vorrei farlo anche io, fammi vedere...”. mi rispose.
Salimmo in camera, io davanti a lui con passo incerto sulle scarpe con il tacco, non indossavo perizoma, e sotto il babydoll il mio sesso era duro, voglioso.
In camera, sul letto, avevo disteso le cose tolte dalla mia valigetta e sparse per cercare quello che, poco prima, volevo indossare per lui, c’erano reggicalze, calze e collant neri, carne, visone, fumo, con la riga e senza, delle sottovesti, delle guaine con reggicalze, dei perizoma, c’era un po’ di tutto e Flavio si meravigliò nel vedere così tante cose...
Prese in mano alcune calze, perizomi, collant, le guaine con i ganci per le calze lo incuriosirono, chiese come si indossavano, poi alla fine scelse un paio di autoreggenti, si sedette sul bordo del letto e una calza alla volta se le infilò...
“mi piace il tepore che si sente indossando..” mi disse
“Vuoi mettere anche un perizoma? Scarpe invece le ho solo con numero piccolo, adatto al mio piede, il tuo mi sembra un po’ più grande..”
Ridemmo e ne approfittai per accarezzarlo, avvicinarlo a me e baciarlo, contraccambiò il bacio con passione, stringendomi.
Dopo aver spostato tutto quello che era sparpagliato sul letto ci distendemmo e riprendemmo a baciarci, toccandoci, accarezzandoci, toccando con piacere quelle gambe fasciate dalle calze, la passione era sulle labbra di quei baci, sulle mani ch accarezzavano i nostri corpi, nei cazzi duri che si strusciavano, si toccavano.
Gli baciai i capezzoli, mordicchiandoli, succhiandoli e poi con la lingua scesi verso il suo ombelico, e infine sul suo giovanile e voglioso cazzo. La cappella era già scoperta e sulla punta gocce di precum facevano capire che era forte il suo desiderio.
Infilai in bocca quella asta vogliosa, assaporai quelle prime gocce di sperma, strinsi fra le labbra l’asta turgida e venosa, muovevo la testa per farla uscire e poi ancora entrare in bocca, ogni tanto mi fermavo e con la lingua giocavo con la sua cappella, il frenulo, e poi me lo spingevo in fondo alla gola e rimanevo fermo fino a che non sentivo la saliva salirmi in bocca e con la saliva sbavavo su quella vogliosa asta.
Il gioco durò alcuni minuti, ad un certo punto sentii le mani di Flavio che spingevano la mia testa contro il suo ventre e con movimenti rapiri il suo bacino si muoveva ad accelerare la scopata della bocca, e infine Flavio sborrò la sua densa e calda crema, ripetuti schizzi riempirono la mia avida bocca e non persi una sola goccia di quel nettare che deglutii assaporandolo con piacere.
Mi avvicinai alla suba bocca e lo baciai, anche se ebbe un attimo di ritrosia accettò quel bacio, accettò la mia lungua che giocava con la sua, accettò di sentire in bocca il sapore del suo nettare appena donatomi.
Poi lasciai quel bacio, accarezzandolo gli parlai...
“Ma tu e Marco cosa fate quando siete insieme? Vi scopate anche dietro?”
“Beh ci piace segarci, anche baciarci e lui vuole sempre che io gli faccia dei pompini, ma non lo lascio che mi venga in bocca, non so se mi piace il sapore. E poi, dopo che ci siamo trovati con te l’altra volta mi ha chiesto se vuole che mi inculi, ma ancora non so, non sono sicuro di lasciare che lo faccia, sono indeciso.”
Speravo che mi dicesse di sì, che l’avevano già fatto, così anche io avrei potuto provare il piacere di entrare dentro lui, nel suo caldo culetto, però quella via al momento era chiusa e poi era giusto che fosse Marco ad entrare per primo.
Mentre parlava lo interrompevo solo per baciarlo, mi piaceva quella sua giovane incertezza, quella sua giovane voglia, con la mano accarezzavo il suo sesso che, seppur avesse appena goduto, sensibile alla mia mano ed era tornato voglioso, gli accarezzavo le gambe velate dalle calze nere.
Insinuai la mano a toccargli le palle, dure, e poi più indietro ancora fino ad arrivare al buchetto, era caldo, non mi fermai e con un dito toccai la rosellina e, mentre lo baciavo ancora, spinsi il dito dentro, tutto..
“Ti piace? Lo fai anche tu ogni tanto?”
“Sì, lo faccio, però mi vergogno se lo fai tu”
“Non ti devi verognare, lo faccio perchè ti piace e piace anche a me, e poi ti voglio bene e non farei nulla che non ti faccia piacere”
Lo baciai ancora per non dargli il tempo di rispondere e fargli sentire che quel dito era la premessa di una voglia che so che si voleva togliere...
“Se vuoi potremmo trovarci qua ancora con Marco e magari posso aiutarti io a vincere la paura della prima volta”
“Sì, magari si potrebbe fare, vediamo cosa dice Marco”
Era dolcissimo Flavio, vedevo in lui me stesso da ragazzino, dolce, timido, un po’ sottomesso all’amico, voglioso di coccole e di essere guidato alla scoperta dei segreti del sesso, di quel sesso, fra maschi, con la voglia di scoprire la sua segreta femminilità.
Continuai quel dolce pompino, mi piaceva sentire quel cazzo in bocca, le sue mani che mi toccavano la testa, sentire i suoi versi di piacere, strinsi le labbra più forte attorno a quell’asta dura e dettai la velocità di quel pompino senza aspettare fosse lui a decidere quando venire... E quei miei movimenti furosono per lui liberatori e schizzò in bocca, era quello che volevo, sentire la sua calda crema....
Sfilai il cazzo dalla bocca e senza deglutire la avvicinai nuovamente alla sua, di bocca, volevo baciarlo, lui capì la mia intenzione e giro il viso ed evitare non tanto quel bacio, ma quanto ciò che quel bacio avrebbe riversato nella sua bocca, la sborra che mi aveva appena donato.
Mi aspettavo quel diniego e tenni il suo viso e con decisione lo obbligai ad accettare che le mie labbra si appoggiassero alle sue e che con forza la lingua penetrasse quella giovane bocca, facendo passare anche un la sua sborra, la maggior parte di quella crema passò nella sua bocca...
“Assaggiala, è la tua, senti quanto è buona, non ti fa schifo.....”
“Un po’ sì – rispose guardsandomi con il viso contrariato – l’avevo già assaggiata ma non mi è piaciuta”
“Ecco, vedi, devi fare più allenamento, come in tutte le cose ci si deve abituare, al sapore, alla consistenza, fino a che non ti abitui e ti sembrerà normale bere anche quella degli altri, certo, con attenzione, ma se il tuo amico del cuore è Marco, beh con lui lo farai e ti piacerà, soprattutto perchè piacerà anche a lui vederti bere la sua crema....” Questo lo aggiunsi perchè avendo capito la sua indole sottomessa all’amico, ero certo che sapere di fare qualcosa che piaceva a Marco sarebbe piaciuta di più anche a lui....
Mi lasciò che riprendessi quel bacio e che ancora qualche goccia della sua sborra passasse nella sua bocca; poi staccai la mia bocca dalla sua, sollevai il viso, lo guardai e gli sussurrai....
“Sei bellissimo, ci si può innamorare di te........”
(Continua....)
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