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Gay & Bisex

L'inizio...


di Rosalinda
11.04.2023    |    1.783    |    3 9.3
"Ci toccava il culetto, infilando la mano dentro i pantaloncini corti e le mutande, sia a me che al mio compagno, oppure ci spingeva il dito dentro il buco..."
Il primo cazzo l'ho preso a dieci anni, da un ragazzo di dodici, mio vicino di casa.

Eravamo in cinque ragazzini.

Due di dodici e tre di dieci. Io avevo il culetto più tondo. I due di dodici inculavano noi tre, più piccoli, mentre noi tre ci inculavamo tra di noi.

Un giorno uno dei grandi mi stava montando, io in ginocchio su una poltroncina, nudo, mi piaceva, quindi ho preso in mano il pisellino ed ho cominciato a menarlo.

Lui se nè accorto e ha chiamato gli altri dicendo : è ricchione gli piace, si sta facendo una sega mentre lo inculo.

Da quel giorno ero l'unico che lo prendeva, da tutti, prima sempre i due grandi e poi gli altri. Ma questo gioco non durò tanto.


Poi a dodici anni ero seduto al penultimo banco di scuola con accanto un mio compagno biondino e minuto, dalla carnagione bianchissima.

All'ultimo banco, dietro di noi c'era un ripetente di quindici anni.

Ci toccava il culetto, infilando la mano dentro i pantaloncini corti e le mutande, sia a me che al mio compagno, oppure ci spingeva il dito dentro il buco del culo infilandoci mutande e pantaloncini.

Sia io che il mio compagno di banco ci stavamo.

Ci piaceva.

Lui ci diceva che eravamo ricchioni e che ci avrebbe rotto il culo.

Un giorno non ci fu scuola e ci portò a casa sua, la mamma faceva l'infermiera, ed era assente.
Del padre non ho mai saputo nulla.

Ci fece spogliare, tutti nudi, ci mise a pecorina sul bordo del suo letto, lubrificò i due buchetti e ci chiavò come si deve.

Ci sapeva fare, lo aveva già fatto.

Un pò mi fece male, ma io esagerai, per fargli capire che ero vergine.

L'inculata fu meravigliosa, me lo mise dentro per parecchi minuti, continuando a toccarmi le natiche, tonde e lisce.

Poi inculò l'altro, che pianse per tutto il tempo, dal dolore.

Era vergine e anche piccolo.

Da quella volta lo diede solo e sempre a me, quando era possibile.

L'anno dopo a tredici, decidemmo di studiare insieme.

Quindi mi scopava due o tre volte la settimana, era sempre più bello farsi montare da lui.

Che godeva sempre dentro.

A volte me lo diede anche nei gabinetti della scuola.

Un giorno a casa sua venne un suo amico, poco più grande, e lui gli offri il mio culo.

Quell'anno quattro o cinque amici suoi mi montavano abbastanza spesso.

A me piaceva sempre prenderlo, da tutti.

Era bello sentirmi pieno.

Poi le medie finirono e dopo un po non ci vedemmo più.

A sedici anni, studiavo con un compagno, un giorno mi disse che era carico e voleva sborrare, mi propose di mettercelo in culo a vicenda, io dissi di si.

In casa non c'era nessuno, andammo in bagno ci abbassammo i pantaloni e le mutande e me lo ficco in culo, ma non entrava, allora prese una saponetta, la bagnò e me la passò sul buchetto.

Poi me lo sbatté dentro.

Mi fece male inizialmente, mi chiavò brutalmente e poi un gran bruciore del sapone.

Alla fine fece una grande sborrata.

Poi io lo misi a lui.

Dopo qualche giorno mi disse se volevo ripetere, dissi di si.

E mi chiavò di nuovo, questa volta senza saponetta, ma con un po di crema.

Altra scopata da toro e relativa sborrata.

Poi si asciugò, mi asciugai il culo con la carta igienica e lui mi disse : mi sembra di aver capito l'altra volta che preferisci prenderlo che darlo, quindi siamo a posto.

Gli dissi di si, lui lo dava io lo prendevo.

E così andammo avanti per parecchi mesi sino a quando un giorno mentre mi montava, io appoggiato, a pancia sotto, al tavolo con pantaloni e mutante abbassate, si apri la porta ed entrò un suo fratello più grande.

Noi ci bloccammo, non lo avevamo sentito entrare in casa.

Lui aveva fatto, volutamente piano, in quanto sospettava qualcosa.

Disse al fratello di continuare a scoparmi, si avvicinò, fece i complimenti al mio culo, che è sempre piaciuto, grosso e tondo, si tirò fuori il suo cazzo e girando dall'altra parte del tavolo me lo mise in bocca.

Avevo poca esperienza con la bocca, poche volte me lo avevano fatto succhiare.

Mi disse di spompinarlo ed io lo feci, come potei.

Dopo un pò il mio compagno sborrò in culo e quando lo tirò fuori, il fratello, che lo aveva molto più grosso, me lo mise in culo.

Mi chiavò violentemente, dicendomi che ero una puttana, mi allargò lo sfintere, dopo poco godette anche lui, nel mio culo già sbrodato.

Da quel giorno feci la puttana a tutti e due i fratelli. Il grande ogni tanto mi portava a casa di amici, e tutti, a volte tre a volte quattro, mi facevano il culo e anche la bocca.

Mi insegnarono a fare i bocchini ed a bere.

Alla fine degli incontri andavo via con il culo aperto e bagnato ma anche con alcuni regalini.

Poi per alcuni anni non lo presi più, fino a quando andai militare.

Facevamo le docce tutti insieme e tutti NUDI, che cazzi ... come potevo resistere !!!

Ma questa è un'altra storia.

Alla prossima.

Nota dell'autore : i miei racconti hanno sempre una base reale, ma sono un pò romanzati.
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