Racconti Erotici > Gay & Bisex > Prima volta, parte seconda.
Gay & Bisex

Prima volta, parte seconda.


di carpediemss
13.03.2016    |    8.648    |    1 9.5
"“Mi hai fatto venire voglia, succhialo dai!! Tanto lo so che ti piace ” Non me lo feci ripetere due volte, iniziai a leccargli quell'asta meravigliosa..."
La mattina successiva fui svegliato da un raggio di sole che fastidioso entrava nella tenda riscaldandola è rendendola rovente sin dalle prime luci del giorno.
Mi alzai dirigendomi subito fuori, erano più o meno le dieci del mattino.
Delle moto dei ragazzi nuddisti, nessuna traccia, solo una era allo stesso posto di ieri sera.
Marco ed il su amico dormivano beatamente, all'aperto ad un lato dalla loro tenda che aveva un aspetto ridicolo e che per buona parte era piegata su se stessa.
Chi sa cosa tutto non avevano fatto, quella notte, per ridurla in quello stato, pensai.
Tutti e due dormivano sdaiati a terra su degli asciugamani da mare, con indosso solo dei pantaloncini, incuranti di chi li notava passando per di li.

Mi resi presentabile indossando una maglia e dei pantaloni corti, infilai gli occhiali da sole che portavo sempre con me, e mi diressi al bar del campeggio.
Mi sedetti ad un tavolino e decisi di godermi cornetto e capuccino in relax.
Ogni tanto guardavo i ragazzi che passavano in zona nascondendo lo sguardo dagli occhiali che indossavo.
Dopo circa un'ora fui raggiunto da Gianni e Matteo e poi, poco alla volta, da tutti gli altri amici e conoscenti che componevano la nostra comitiva, ordinarono la colazione e si sedettero vicino a noi nei vari tavolini presenti nella piazola del bar.

Prendemmo la decisione che quella mattina ci saremmo recati in una spiaggia poco lontana e molto conosciuta della zona, li trascorremmo l'intera giornata, dovi ebbi l'occasione di scambiare quattro chiacchiere con Marco ma sopratutto di vederlo in azione nuotare, fare il casca morto con le ragazze, uscire dall'acqua tutto bagnato e giocare a beach volley sulla spiaggia tutto sudato dandomi modo di notare anche la sua prestanza fisica.

Fui comunque tra i primi a rientrare in campeggio, insieme hai miei tre amici.
Decisi di fare un salto in piscina, e con la scusa che comunque avevamo pagato anche quella, quando avevamo prenotato quel campeggio, ci andammo tutti.
Del ragazzo in costume rosso nessuna traccia, mi divertii a giocare con i ragazzi in piscina, poi solita fila per la doccia.
Poco dopo ero rivestito pronto, pulito e profumato per la serata.
Stavolta le moto dei ragazzi nudi, erano ritornate al loro posto, ma dei loro proprietari nemmeno l'ombra.

Mi venne incontro Andrea con una faccia da cane bastonato, ed un po' preoccupato mi disse:
“Senti Alberto, ti devo chiedere un favore”
“Che c'è” Gli risposi.
“Ieri notte io, le ragazze, Marco e Stefano, abbiamo un po' esagerato”
“Si lo notato, sembrava un bordello quella tenda” Risposi io sorridendo.
“Ha ok, spero di non avervi dato noia a te ed hai tuoi anici?” Mi domandò lui.
“No tranquillo”. Risposi, lui proseguì.
“Il probblema e che ora la nella tenda di Marco e Stefano è impossibile starci, puzza terribilmente di fumo e di birra, loro stanno valutando la possibilità di adare via o spostarsi, prendere un Bungalow o cose simili, ma io gli ho detto che li avrei aiutati a sistemarsi e stare con noi e non isolati da qualche parte del campeggio”.
“Ok che pensavi di fare??” Gli domandai.
“Allora ho pensato se tu ospiti Marco nella tua tenda con Gianni, Stefano possiamo sistemarlo con Matteo e Antonio se per loro va bene, o viceversa! Marco da loro e tu ti prendi Stefano con te, cosi io posso stare con la mia ragazza e la sua amica, come siamo già ora, non posso dire a Serena di sloggiare dalla mia tenda e far accomodare da me o Marco o quell'altro, che dici?”
Non credevo a quello che stavo sentendo, non mi sarei perso per nulla al mondo l'occasione di dormire fianco a fianco con Marco.
“Dico che va bene” Gli rispondo subito di getto.
“Non possiamo separare le ragazze sono troppo amiche”.
“Marco dorme con me in tenda e Stefano con Matteo e Antonio non faranno probblemi”.
Se solo osano rompermi le palle gliela squarcio la tenda a quei due, pensai io.
“Ok, allora è fatta”. Mi dice Andrea.
“Vado subito ad avvisarli, e che si preparino a traslocare”
“Ok”. Dico io.
Avrei dormito con affianco Marco quella notte, chi sa se poteva uscirci qualcosa, magari mentre dormiva avrei potuto dare un'occhiata al suo cazzo, o magari succhiarglielo per un po'.
Fu subito il mio pensiero, certo c'era anche da considerare la presenza di Gianni.
Avvisai i miei amici della cosa e non fecero probblemi, anche se ricevetti l'ordine da parte di Gianni di evitare che il Militare portasse fumo o alcolici da consumare in tenda, onde evitare di trasformare la nostra tenda in un porcilaio come attualmente versava la loro
Richiesta più che giusta da parte di Gianni.
Marco si presentò a me con una sacca che conteva il suo abbigliamento ed i suo oggetti personali e ringraziandomi per l'ospitalità si accomodò il tenda sistemando le sue cose.
Ridemmo e scherzammo per la situazione, era gia tardi e la fame si faceva sentire.
Tutti puliti e sistemati, fecimo un salto nel paese vicino, ci fermammo in un locale in centro dove vendevano cibo da strada e li mangiammo un boccone, poi tutti ci recammo in un locale piuttosto affollato di ragazzi, esagerammo un pò con l'alcol quella sera, tutti ne abusammo un pò e ci scatenammo in una serie di balli trascinati dalla musica del dee jey del locale, infondo eravamo in vacanza.

Alle quattro del mattino, facemmo ritorno al campeggio, questo era avvolto nel silenzio più totale, solo noi spogliandoci e sistemandoci nelle tende facevamo casino, ridevamo un po alticci dall'abuso di bevande alcoliche, ci imponevamo il silenzio.
“Scii, sciiii zitti cazzo, zitti!!” E via a ridere, temevamo l'arrivo del servizio di sicurezza del campeggio, gia all'ingresso chi avevano tirato delle occhiatacce ed imposto il silenzio.
Arrivando potevano anche sbatterci fuori costringendoci a passare la notte fuoiri dalle mura del campeggio e non sarebbe stata la prima volta per noi, ma la cosa ci faceva ancora più ridere.
A quel punto Marco decise insieme a Stefano che avrebbero usato la loro vecchia tenda come l'avevano sempre usata, come un troiaio, accesero l'arghile invitandoci tutti a fare qualche tiro ed a bere l'ultimo bicchire prima di dormire.
Io ridevo per l'iniziativa, i miei amici e gli altri rifiutarono l'invito di Marco e Stefano, entrarono nelle loro tende sghinazzando per la proposta ma rifiutarono dando la buona notte a tutti.
Anche Gianni decise che era ora di dormire, salutò e spari all'interno della nostra tenda.
Quella notte faceva troppo caldo per usare il sacco a pelo, lo scartò usandolo come ulteriore materasso e ci si sdraiò sopra.
L'invito di Marco stavolta fu accettato solo da Serena, Claudia e Andrea rifiutarono. Forse la ragazza voleva dare un po' di intimità ai due fidanzati.
Io ero indeciso sul da farsi e dissi a Marco che avrei fatto una doccia perchè mi sentivo appicicoso dal caldo e che poi magari li avrei raggiunti dopo.
“Ok”, mi rispose lui, entrando in quella che ormai era diventata una vera e propria tenda dei vizzi.
Io mi spogliai e preso l'occorrente mi recai alle doccie, strada facendo detti un'occchiata alla tenda dei ragazzi nuddisti, si presentava completamente chiusa e delle tre moto neanche l'ombra.

Feci la doccia in totale relax, non avevo idea di cosa fare, dovetti ammettere che l'alcol ingerito nel locale faceva il suo dovere rendendomi un pò incosciente ed allegro, ma poi mi resi conto che quello che volevo era solo Andrea e che entrando in quella tenda mi sarei trovato in compagnia di Stefano e Serena.
Decisi che avrei lasciato perdere quell'invito, ed arrivato in tenda mi sdraiai, magari avrei aspettato l'arrivo di Marco.
La testa iniziò a girarmi e chi sa per quanto tempo Marco si sarebbe trattenuto..
Gianni dormiva profondamente, gia dormiva bene di suo figuriamoci stanotte dove anche lui aveva alzato il gomito dandosi alla pazza gioia come noi tutti d'altronde.


Avevo appena iniziato a prendere sonno, quando fui svegliato dall'ingesso in tenda di Marco.
Si sdraiò pancia all'insù in mezzo tra me e Gianni che russava tranquillamente, puzzava di alcol e marijuana, alzai la testa e bisbigliando gli chiesi:
“ Stai comodo? Hai abbastanza spazzio? “
“ Si tranquillo, scusami se ti ho svegliato” Mi disse a bassa voce.
“ No, non mi hai svegliato, è che faccio fatica a prendere sonno, poi stanotte che ho alzato il gomito ancora peggio”.
Rise e mi guardò sollevandosi leggermente suo gomiti.
“ Scherzi?, avrai si e no bevuto tre bicchieri di Montenegro!!”
Risi anche io e gli risposi:
“ Si non sono abituato all'alcol, mi fa subito efetto”.
“Ma dai ha ha” Rise.
Si sdraio cambiando posizione, mettendosi di lato dando la schiena a Giovanni.
Mai io avevo ben altro in mente, cambiai posizione anche io mi misi in modo da avelo di fronte, era veramente un bel ragazzo.
Feci un sorriso:
“ Che c'è ?” Mi chiese.
“ Nulla” Risposi, cosi disteso con addosso solo dei pantaloncini non pensavo ad altro che al suo cazzo, e così allungai un braccio e gli misi la mano sul pacco, gli afferai il cazzo tastandone la consistenza.
Lui incredulo fece un leggero balzo alzando il capo e guardandomi.
Mi alzai alche io, ero in imabarazo, poteva andarmi bene oppure tra un pò mi sarebbe arrivato un bel pugno ne ero quasi certo.
“Che cazzo fai?” Furono le sue parole.
“Nulla scusa, e che mi ero fatto un'idea sbagliata su di te”. Iniziai a sudare e diventare paonazzo dalla vergogna.
Lui, che aveva sul volto un'espressione interrogativa, si lasciò andare in un sorriso maligno:
“Sei gay?” Fu la sua domanda?
“No, cioè sono un po' confuso e che mi voglio divertire stanotte” Fu la mia risposta.
Lui si passò la mano sul viso e mi guardò interrogandomi:
“Ti vuoi divertire a toccarmi il cazzo? Magari me lo vorresti succhiare, eh?”.
Non risposi, mi guardava, temevo anche che Gianni si potesse svegliare ed assistere alla conversazione.
Mi alzai sgattaiolando fuori, vidi la tenda dei vizzi e mi infilai li dentro, l'odore di birra e marijuana la faceva da padrona.
Mi sedetti sul tavolino posto in centro della tenda, in piedi non potevo starci li dentro, Marco mi raggiunse.
“ Allora? Che fai qui?”
“Non volevo che Gianni si sveglisse ed assistesse a questa cosa, lasciami solo voglio stare qui”. Gli risposi di getto.
Mentre si abbassava sulle ginocchia mi osservava, ci guardammo in faccia per pochi secondi, poi ebbe uno scatto, rialzandosi afferò la mia testa trascinandomi in avanti sui suoi pantaloncini, sentivo il suo odore, odore di maschio e sulla mia faccia avevo ben piantata la sagoma del suo cazzo, non ebbi nessuna reazione se non quella di mettermi in ginocchio ad afferrare le sue gambe muscolose e lasciargli fare quello che voleva.
Il suo cazzo, diventato gonfio e duro, fuoriusciva dai pantaloncini, lo afferrai per le mani, era bellissimo, lungo non meno di venti centimetri turgido e venoso, lo scappellai per gustarmi la visione della sua grossa capella, lui gemette.
“Mi hai fatto venire voglia, succhialo dai!! Tanto lo so che ti piace ”
Non me lo feci ripetere due volte, iniziai a leccargli quell'asta meravigliosa iniziando dalla capella, muovevo la mia lingua vogliosa del suo cazzo, come un forsennato, lo leccai tutto più e più volte, su e giù e poi ancora ed ancora.
Iniziai poi a succhiarlo era talmente grande e grosso che facevo fatica a tenerlo in bocca.
Lui gemette dal piacere inarcando la testa all'indietro per la goduria, aferrò con più forza la mia testa con ambedue le mani ed iniziò a scoparmi in bocca facendomi ingoiare il suo cazzo più e più volte fino a quando i conati di vomito non me lo impedivano.
“ Haaaa, haaa si dai haaaaa succhia dai cosii haaaa haaaaa!!”
Erano le sue parole sussurate mentre mi godevo il sapore della sua minchia in bocca.
Mi afferrava per la testa spingendola il più possibile sul suo cazzo fino a quando non respiravo più e solo allora mollava la presa.
Ad un certo punto, tolse il suo cazzo, chinò il suo capo e mi sputò in bocca forzandomi nuoamente ad ingoiare la sua merchia pulsante e vogliosa.
“Haaa così daii, haaaaa mi piace, ti piace il mio cazzo eh! Anche quando ti sputo in bocca? Vero??”
Non risposi, la cosa mi piaceva, ero nelle sue mani, ed anche perché in bocca se non avevo il suo cazzo, era la saliva mischiata ai suoi sputi ad impedirmi di farlo.
Mi staccai dalla sua presa per toglierimi i pantaloncini e mettermi a nudo, il mio cazzo svettava duro e turgido come non lo avevo mai visto prima, iniziai a masturbarlo, anche Marco si spogliò dai pantaloncini e si menò il cazzo inzuppato della mia bava.
Mi sedetti sulla sedia del tavolino e gli dissi:
“ Dai succhiamelo un po' tu ora?”
Mi guardò un po' incerto sul da farsi, ma ben presto si onginochiò di fronte al mio cazzo ed iniziò a succhiarmelo mandandomi in estasi, vedevo il mio bel cazzo sparire nella sua bocca, sentivo la sua lingua avvolgermi la capella, ristrassi la testa all'indietro per la goduria, lo guardai mentre mi praticava una pompa meravigliosa, tentai di afferrarlo per la testa ma me lo impedì. Capì che voleva dominarmi e condurre lui il gioco nonstante mi stesse succhiando il cazzo.
Non ando molto avanti, subito si rialzò e tirandomi per la testa mi sputò nuovamente in bocca sbattendomi il suo minchione in questa e dando il ritmo alla nuova pompa che mi obligò a fargli.
“ Haaaaa cosi dai sei più bravo tu ad ingoiare cazzi, siii dai non ti fermare ora te lo pianto in gola, haa sii così succhia, suchhiami anche i coglioni non te li dimenticare!”
E così feci per nunerevoli volte, persi persino il conto di quante volte me lo ritrovai piantato in in gola e nell'esofago.
Succhiavo e succhiavo quel cazzo instancabilmente, la sua capella resa lucida dalla mia lingua, l'asta e le grosse palle, ad un certo punto si voltò e piegandosi mi mise il suo bel culo in faccia:
“ Dai!! leccami il culo veloce!!”
Lo feci, aferrai quelle chiappe dure e sode e mi buttai capo fito verso il suo sfintere, gli leccai il buco del culo avidamente ero terribilmente preso dal suo culetto ed eccitato.
“Haaa, haaa siii, che bravo che sei, lecca dai non smettere, infilaci la lingua dentro dai haaaa si cosi haa haaaaa!!”
Leccavo e lui mi agevolava la cosa muovendo le chiappe su e giù, leccavo il suo culo ma non osavo penetrarlo con le dita come avevo fatto con Gabriele la notte scorsa.
Si voltò e mi baciò in bocca riversandomi la sua saliva di cui ormai conoscevo il sapore, e di nuovo il suo randello in bocca e nella gola.
Poi si staccò e sollevandomi mi fece distendere sul tavolino da campeggio, mi spinse la faccia sui residui di birra e tabacco lasciati li frutto di bisboccia di prima o dei giorni scorsi.
Lo sentii aferrarmi le chiappe e dirigere la sua faccia sul mio culo, la sua lingua calda e vogliosa inizio a lavorarmi il buco.
Brividi di goduria si imposessarono del mio corpo, godevo mi piaceva, leccava e lecava ogni tanto ci sputava sopra e via di nuovo con la lingua.
Mi allargava il buco con le dita e ci infilava la lingua e poi provò ad infilarci un dito, entrò.
Senti dolore misto a picere, sentivo il suo dito farsi strada nel mio sfintere, lo toglieva ed inumidito dalla saliva me lo rinfilava sempre più forte, fin che non ne infilò due.
Dolore, per istinto cercai il suo bracio e cercai di bloccarlo, tentativo inutile, con due dite piazzate nel culo iniziai a lacrimare:
“Haaa haaaa! No dai fa troppo male haaaa!!”Dissi, ma non ci fu verso.
Sputò nuovamente nel mio culo e di nuovo prima un dito e poi l'altro.
“Dai che ti piace, te lo faccio piacere io, sono bravo a scopare culi”.
Ero completamente sotto il suo controlo, iniziò a masturbarmi il mio cazzo così com'ero in quella posizione, ed a infilarmi il solito dito nel culo.
Smise, dopo un po' si sistemo in modo da potermi cavalcare, sentì sputare nuovamente, mi girai giusto in tempo per vederlo a cazzo in mano.
Me lo appoggiò sul buco ed entrò.
“Haaa!!”. Gridai per il dolore, sentivo la sua capella dentro di me, il culo cominciò a farmi male, decisi di lasciarlo fare rilasando il mio sfintere.
Lui non molò la presa, mi cinse le mani sul ventre ed introdusse il suo cazzo ancora di più.
“Haaaa!!, ahaaa haii mi stai facedo male haaaaa, troppo grosso stronzo!”Dissi.
Cercai di sotrarmi alla sua presa ma era tutto inutile, mi teneva dai fianchi con le sue braccia possenti e muscolose.
“Wuauu, haaaaa, che culo stretto che hai, haaaaa bello cazzo!, sti sfondo, ti apro per bene questo culo vedrai, vedrai se dopo ti piace!, cosi dai allargalo non fare resistenza”
Continuò a spingere fin quando non sentì le sue palla sbattermi sulle chiappe.
Lacrimavo dal dolore, dolore misto a piacere, un piacere mai provato prima.
Tolse il cazzo dal mio buco dolorante, sputò nuovamente e lo sentii farsi trada nel mio intestino, iniziò a montarmi e calvalcarmi a dovere, prima piano, poi sempre più forte, sempre più velocemente, sentivo il chac chac del suo corpo sudato a contatto con il mio, le sue palle sulle mie chiappe quando arrivava ad infilarmelo tutto dentro, impalandomi.
I miei gridolini di dolore, si confondevano con i suoi respiri di piacere.
Volle cambiare posizione, mi prese e mi sbatò con la schiena sul tavolino, mi sollevò le gambe e mi penetrò con violenza, iniziò a scoparmi sempre più forte.
“ Haaa che porco che sei! Ti piace il mio cazzo? Piace a tutti, Haa haa siiiii uhuuuu haaaaa!”
Avevo ormai il culo che si era adattato alle dimensioni del suo cazzo, lo sentivo muoversi deltro di me, il dolore aveva lasciato il posto ad un nuovo piacere.
Misi le braccia dietro alla testa in cerca di una posizione più comoda, era di fronte a me, mi stava scopando, il suo sguardo era rabbioso dalla lussuria, mi sputò in bocca, riusci ad aferrarlo per la testa e gli ricambiai la gentilazza a mia volta sputandolo, lo guardai in faccia, aveva gradito la cosa mostrandomi un sorriso di approvazione.
Prese il mio cazzo in mano ed iniziò a masturbarmi con forza ed allo stesso tempo mi allargava ulteriormente il culo con il suo cazzone.
Fu il momento di venire, non si fermò iniziai a schizzare sborra:
“Haaaa, haaaaaaaaa!!, sborro haaaa!!”
Il primo schizzo finì sulla mia pancia e si sparse tra i miei peli, il secondo, più violento centrò i suoi addominali finendo sui miei coglioni, il terzo come il quarto mi arrivarono sul petto, ero esausto, mi faceva male il culo il cazzo le gambe e la schiena.
Continuò ancora ed ancora a montarmi, fin quando non fù il momento per lui di venire.
Tolse il cazzo dal mio culo, mi fece girare fino ad arrivare con la testa sotto il suo membro arrossato, iniziò a segarsi con forza.
“Haaaa! Haaaaaaa! Haaa!” Ti sborro in bocca!”
E' cosi fece, chiusi gli occhi e mi schizzo più e più volte la faccia, mi ristrovai la sua calda sborra in bocca sul viso tra i capelli e persino nelle orechie, mi colava sul collo finendo sul petto.
Con le mani mi ripulii gli occhi in modo da aprirli, rividi il suo volto in una smorfia di orgasmo, paonazzo e rosso, si chinò su di me e mi baciò, prese a leccare la sua stessa sborra dalla mia faccia e me la mise in bocca baciandomi.
Finimmo con l'andare alle doccie per darci una lavata, lo ritrovai in tenda che dormiva o faceva finta di dormire.
Mi distesi affianco a lui dandogli le spalle, ad un certo punto sentì il suo braccio su di me, per un attimo mi strinse a se poi smise.
Mi addormentai distrutto.


Questo è un racconto di fantasia, alcune scene descritte sono reali, come tutte le altre storie che, tempo permettendo, pubblicherò a breve.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Prima volta, parte seconda.:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni