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Quando meno te lo aspetti


di bsxroma69
14.11.2019    |    8.993    |    7 8.8
"Dopo poco uscirono dalla doccia solo con un asciugamano in vita..."
Ci sono momenti nella vita che non dimenticherai mai; sensazioni ed emozioni che si fanno vive ogni qualvolta il ricordo torna con prepotenza.

Era un inverno gelido e lavoravo presso una software House in Austria. L’ufficio, aperto sino a tarda sera, era a fianco ad una falegnameria.
Vedevo spesso lavorare il legno dalla mia finestra e la mia attenzione cadeva spesso su due operai in particolare. Erano due ragazzotti sui 40; aitanti, entrambi barbuti e muscolosi.

Nella mia vita avevo avuto solo un’esperienza gay e solo con una persona. La relazione durò 5 anni.

Quella sera era particolarmente freddo e dovevo ancora smaltire un bel po di lavoro. Erano passate le 22 e, guardando dalla finestra vedevo i due ragazzi mettere a posto le ultime cose. - beati loro, pensai.-

Il tempo di pensarlo ed ecco suonare alla porta. Andai ad aprire. Erano loro, con gran sorpresa.

Erano stranamente bagnati. Mi raccontarono successivamente che si era rotta una botte con acqua all’interno e in falegnameria non avevano nulla con cui asciugarsi.

Li feci accomodare, e loro, infreddoliti, chiesero se avevamo una doccia e degli asciugamani.
Erano entrambi molto educati e gentili nelle richieste e, dietro la loro barba, nascondevano due visi molto belli.

- venite. Abbiamo la doccia qui, e dovrebbero esserci asciugamani e accappatoi.-
I due ringraziarono e si diressero verso la porta delle docce, spogliandosi velocemente perché iniziavano a tremare dal freddo.

Ero eccitato. La mia mente fantasticava guardando quei due corpi semi nudi ergersi davanti a me.

Entrando lasciarono la porta socchiusa e mentre mi accingevo a chiedere se avrebbero gradito un caffè, un the per riscaldarsi, intravedevo i loro corpi ormai nudi.
Un nodo allo stomaco, intenso, soffocante, mi avvolse e mi sconvolse.
Erano entrambi nudi. Entrambi muscolosi, con due cazzi di tutto rispetto.

Alla mia domanda balbettante, risposero di si. Cosi mi accinsi a preparare il the.
Notarono il mio imbarazzo, e fu quello, forse, il segnale per loro.

Dopo poco uscirono dalla doccia solo con un asciugamano in vita.
-volevamo,ringraziarti. Stavamo morendo di freddo!-

Io sorrisi e scambiammo quattro chiacchiere sui nostri lavori, su quanto era difficile vivere lontano dall’Italia.

Era tardi ormai, così proposi se avrebbero preferito rimanere a dormire nel mio ufficio; c’erano alcuni posti letto per chi faceva tardi la sera.
Accettarono. E mentre gli indicavo la stanza, uno di loro mi disse: - sai, noi quando rimaniamo in trasferta abbiamo un rito, ci guardiamo un porno prima di dormire. Vuoi unirti?-

Il cuore batteva forte, temevo di balbettare o di risultare impacciato. -ma si dai, che c’è di male - risposi.
Così in un attimo mi ritrovai sul divano, loro praticamene nudi, io vestito.
Non mi chiesero di spogliarmi ma poco dopo l’inizio del film, entrambi tolsero l’asciugamano, e iniziarono a toccarsi.
Erano due cazzi davvero grossi, uno più lungo, l’altro più largo e una cappella da urlo.

A quel punto uno dei due mi disse -ti dispiace se ci seghiamo?- così per passare il tempo.
Ormai ero completamente in balia dei loro sguardi, del loro odore, forte, maschio.

-Se volete posso farlo io, così voi vi godete il film- fu la risposta migliore che mi venne in mente.
Così, con io al centro, presi entrambi i cazzi, già duri e iniziai a toccarli, a segarli con una voglia che mai avevo provato. Era un sogno ed era vero!

I loro lamenti di piacere si fecero più forti e così, senza dire nulla, mi voltai verso uno di loro e iniziai e succhiarglielo. Ero in estasi. Sentivo l’odore di uomo che si faceva più forte, la sua cappella che si bagnava e si ingrandiva. La mia voglia di loro era ormai fuori controllo.

Passavo dal cazzo alle palle, un continuo leccare e succhiare.
L’altro ragazzo ormai eccitatissimo, iniziò timidamente a toccarmi il culo; da prima leccandosi le dita, poi sempre più vigorosamente, fino a leccarmi il buco. - se non ti va, non c’è problema - disse con tono calmo e gentile.

- mi va eccome, fammi il culo - risposi ora deciso.

Era il cazzo largo quello stava per penetrarmi. Fu molto abile a non farmi quasi male.
Iniziò a sbattermi. Sentivo quel cazzo che mi spaccava e davanti continuavo a prendermi cura dell’altro. Era estasiante. Non avevo mai goduto così tanto, ne tanta eccitazione mi aveva mai invaso.

Vollero poi darsi il cambio, e mentre si spostavano , vedevo nei loro sguardi il compiacimento ma anche il rispetto nei miei confronti. Odiavo chi nel sesso ti denigrava.

Il cazzo grosso in bocca era turgido -sta per venire- pensai.
Quello lungo entrò più facilmente nel culo ormai allargato.

Iniziavo a toccarmi anche io, volevo godere con loro, ma aspettavo con frenesia quello che, da lì a poco, arrivò: - sto per venire- disse uno. - anche io quasi- disse l’altro.

Non vedevo l’ora di arrivare a quel momento; ho sempre amato sentire la sborra schizzare in bocca o nel culo, e mi ha sempre eccitato la quantità.

Quello in bocca venne per primo. Volevo ingoiare tutto mentre lui ansimava di piacere. Aveva un sapore quasi dolce, cremoso. Non era tantissima e finii per assaporarla tutta.

Il secondo ragazzo, che nel frattempo si era fermato per gustarsi le scena, prese il posto del primo e mi disse: - ne faccio davvero tanta però- io sorrisi quasi compiaciuto e, mentre sentivo la sua cappella gonfiarsi, iniziò a venire schizzandomi in bocca, in faccia, sugli occhi, era Una fontana. Mai in vita mia ho bevuto più così tanto.

Quando gli ultimi schizzi si facevano meno intensi, sentii il secondo ragazzone che, forse per ricambiare, aveva iniziato a farmi una sega. Venni quasi subito ormai sfinito e appagato.

Eravamo in estasi. Andammo assieme a farci una doccia, scherzando su quello che era successo.
I due ragazzoni mi chiesero se avevo ancora voglia, mentre l’acqua scorreva. Io, ormai senza freni, mi inginocchiai davanti ad entrambi, presi i loro cazzi ormai flaccidi, e chiesi di far pipì.
Due getti lunghi mi bagnarono il viso, le spalle e poi la bocca.
Fu bellissimo.

Rivestiti, riscaldai il the e scambiammo ancora due parole.
Uscirono poco dopo sorridenti.
Da qual girono, quando rimanevo solo in ufficio, ripetevamo il nostro che era diventato un appuntamento quasi settimanale.
Poco tempo dopo ripartii per l’Italia. Non vidi mai più i due ragazzoni ma il ricordo sarà per sempre.


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