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Gay & Bisex

Un incontro al buoi


di Hummerle
24.10.2017    |    1.596    |    10 9.3
"Si farà trovare al buoi, figuriamoci quanto è equilibrato..."
Sono sempre stato attratto dagli incontri fatti al buio, il dover vedere qualcuno che non conosci o non sapere neanche che volto avesse, mi metteva addosso un adrenalina quasi inspiegabile. Solo un paio di foto del corpo o del cazzo mi bastano per decidere se imbattermi o meno in un avventura con quell’individuo. Stavolta però penso di aver superato me stesso perché incontrare qualcuno solo dopo un paio di mail penso sia proprio il massimo, ma d’altronde uno che ti dice, vieni mi fai un pompino e te ne vai senza dire una parola, ti fa capire solo che è uno che non vuole chiacchiere, perciò figuriamoci se ho voglia di farne io.
Quindi cominciamo con il dire che quello forse è stato il mio migliore weekend partendo dalla mattina di quella domenica di luglio dove di solito le spiagge si riempiono di gente. Io poi ho la fortuna di frequentare spiagge nudiste e quella in particolare fu davvero una giornata stracolma di ragazzi e uomini, chi completamente glabri o chi pieno di peli, che ti passeggiavano davanti sul bagnasciuga con i loro piselloni ciondolanti e di varie misure, sbattendolo da una parte all’altra ogni volta che mettevano un passo.
Fai di tutto per rimanere distaccato alla vista di tanta grazia, ma per chi è affascinato come me dal genitale maschile, è un po’ difficile non ammirare e rimanere indifferente, perciò dopo una mezza giornata e vedendo che troppa gente alla fine non ti fa beccare nulla, all’ora di pranzo, decisi di tornarmene a casa, se non altro per non passar da guardone che oltretutto è una cosa che mi dà tremendamente fastidio.
In macchina però sulla strada di ritorno, forse a pensare a tutti quei cazzi penzolanti che mi circolavano davanti, la voglia che già avevo dalla mattina continuava ad aumentare, se non altro in spiaggia stavo pancia in giù, in auto invece il sole batteva proprio sul cazzo che mi si era diventato di pietra e rovente, tanto da volermi fermare in una piazzola di sosta e tirarmi su una sega, se non altro per scaricarmi un po’, ma decisi di rimandare e farmela sotto una doccia fredda.
Arrivato a casa però, forse avrò dimenticato il pc accesso, ma su una famosa chat per incontri notai che mi era arrivava una notifica con poche parole scritte del tipo, ti do l’indirizzo, entri mi trovi al buio, mi fai un pompino e vai via senza dire una parole.
Bene che dire, con tutta la voglia che avevo addosso, per me quel messaggio era una manna dal cielo. Risposi subito senza pensarci e dopo avermi fatto dare l’indirizzo, chiedo e se avesse delle richieste particolari.
Lui rispose di no solo: “Ti aspetto fra un ora in Via T……….. al n°20 sali le scale mi trovi in fondo al corridoio e solita frase mi fai un pompino e vai via senza dire una parola. A questo punto con tutta la voglia di cazzo che mi era anche aumentata e chi ha voglia di parlare?
Mi faccio la doccia in fretta e furia, ma prima di uscire trovo sulla chat un’altra notifica “Vieni con un plug conficcato nel culo”
Neanche sapesse che io lo avessi in casa, ma caspita questo è un contrattempo non da poco, ma decisi di accontentare lo stesso il mio sconosciuto, d’altronde avevo chiesto io se avesse delle richieste particolari e questa anche se la trovavo strana, decidi di appagarla. Presi pertanto il flaconcino del gel lubrificante, me ne spinsi dentro nel retto un bel po’ e dopo aver infilato il plug dentro, indossai un perizoma per tenerlo dentro anche se non ce n’era bisogno, una canotta, un pantaloncino e usci da casa per andare dal mio sconosciuto e bizzarro partner.
Ora va bene che a me piacciono questi incontri così al buio, ma non sono proprio un kamikaze, nel senso che un po’ di ansia c’è sempre tanto da farti pensare: ma che sto facendo?, ma chi sto andando ad incontrare? Poi sulla superstrada incontri sempre dei ponti che ti danno la possibilità di tornare indietro e rinunciare. Questo poi era più strano del solito perché uno che ti propone di andare con un plug conficcato nel culo, e bè un po’ di dubbi te li mette. Alla fine però c’è sempre quella vocina interna rassicurante che ti dice di stare tranquillo, tanto questo vuole solo che tu gli faccia un pompino e probabilmente si eccita di più sapendo che hai un plug in culo. Si farà trovare al buoi, figuriamoci quanto è equilibrato. Forse vorrà toccare il plug mentre glielo succhi. Boh…….
Troppe domande, ma caspita il navigatore mi stava appunto dicendo che ero arrivato e neanche me ne sono accorto. Di conseguenza parcheggio l’auto e mi avvicino al n° 20, un piccolo portone e un solo campanello. La strada era completamente deserta, d’altronde erano le 3 di pomeriggio, chi vuoi che ci sia? Suono e mi risponde una voce grossa e timbrica, quasi da tenebre: Entra, chiudi il portone e sali al primo piano. Il cuore penso che mi stesse battendo al massimo e quasi me lo sentivo in gola, ma ero eccitatissimo come una puttanella al suo primo appuntamento e segui lo stesso le sue indicazioni. Al primo piano trovai la porta d’ingresso aperta dove si intravedeva solo un corridoi completamente al buoi e solo alla fine c’era una stanza con un po’ di luce che si capiva benissimo che era del sole che entrava dalle persiane chiuse. Decisi pertanto di avviarmi in quella direzione e una volta entrato senti solo una voce che mi diceva: “ti sei decisa ad arrivare cagna rotta in culo”. Sinceramente la prima cosa che pensai che non era la stessa voce che ho sentito al citofono, ma forse l’altoparlante la modifica un po’. Comunque non pensandoci più di tanto, ho cercato di giustificarmi dicendogli che non conoscendo la strada ed ho preferito andare piano. Lui da quel poco che si riusciva a vedere, completamente nudo e con una maschera raffigurante un maiale, che gli copriva mezzo volto, mi rispose: non me ne frega un cazzo delle tue giustificazioni, mettiti nuda e vediamo se hai fatto quello che ti ho detto e sbrigati che non ho tempo da perdere. Di conseguenza sorridendo fra me e me, pensai: questo avrà due palle gonfie piene di succo da scaricarmi in bocca non indifferenti. Pensai fra 5 minuti e mio incontro al buio sarà già bello che terminato e io fuori da questa casa, perché uno che parla così, non sborra da chissà quanto tempo, poi cominciai a togliermi quel poco che avevo addosso, cercando di osservarlo com’era fatto fisicamente visto che gli occhi stavano cominciando ad abituarsi a quella fievole illuminazione. Era un uomo sulla cinquantina, abbondante un po’ in tutto, Un bel faccione tondo con barba incolta e due bei labbroni carnosi, perlomeno quello che si riusciva a vedere perché l’altra metà era ricoperta dalla maschera da maiale, due tettone pronunciate e gli immancabili panzone e due bei coscioni muscolose. Si davvero un bel maschio, del tipo che se ti scopa, ti lascia stremato faccia in giù, peccato che vuole solo un pompino, ma andiamo avanti perché lui vedendo che lo stavo scrutando, si avvicinò e strattonandomi per un braccio mi disse: “che cazzo mi stai guardando troia, hai forse intenzioni di sputtanarmi?”
Io chiaramente un po’ sbigottito gli risposi: “no no, cercando di complimentarmi con lui, “mi piacciono gli uomini belli tondi e tosti come te e mi stavo eccitando solo a guardarti”. Poi dopo essersi calmato senza mollarmi il braccio, si sedette sul divanetto e facendomi mettere a carponi “faccia in giù” sulle sue cosce e cominciò a schiaffeggiarmi il culo dicendo: “devo punirti perché non mi piace che mi si guardi, prendi questo troia e ancora questo” dandomi degli aggettivi ad ogni schiaffone.
Prima troia, poi zoccola, poi puttana, vacca, baldracca, insomma un bel vocabolario colorito. Sottostavo sottomesso a quelle sculacciate, ma anche un po’ compiaciuto. Internamente godevo mentre lo faceva e inoltre vedevo che si eccitava anche lui, perché sentivo il suo grosso cazzo che si era indurito e me lo strofinava sulla pancia. Poi forse resosi conto di avermi fatto il culo paonazzo, ha detto: eh brava sta zoccola, vedo che lo sopporti il dolore, ora però voglio vedere quanto è grosso sto plug e dopo avermi allargato i glutei con una sola mano che sembrava una pala per infornare pizze per quanto era grande e cicciotosa, con l’altra ha afferrato il plug dalla base e lo ha estratto in sol colpo. Volevo urlare per il dolore, ma il porco, forse se lo aspettava e con la mano che mi aveva allargato i glutei, ha pensato bene di spostarla e tapparmi la bocca.
Dando un sospiro di sollievo lo sentito dire “Dai troia, ora ti massaggio il culo e vedi che ti passa il dolore”., passami quel barattolo di crema rinfrescante che sta sul tavolino. Sinceramente quel semplice pompino che speravo facessi, si stava trasformando in un pomeriggio fatto apposta per i suoi giochi più perversi. Tenendomi sempre bloccato in quella posizione, mi fece spostare solo un poco per prendergli la crema e dopo avergli aperto il tappo, immerse tutte e quattro le dita riempiendosele di crema e cominciò a spalmarmelo sulla base dell’ano.
Mmmmmmmmm stavo cominciando a provare un po’ di piacere. In effetti il porco ci sapeva fare con quelle dita mentre mi carezzava il buco del culo con quella crema che era davvero rinfrescante. Roteava intorno all’orifizio e ogni tanto ne inseriva un po’ all’interno. Cazzo se mi piaceva. Mi contorcevo continuando a mugolare per quanto stessi godendo, al punto che mi venne subito duro con delle gocce di precum che mi fuoriusciva dal pene. Ogni tanto mi infilava un dito dentro, ma lui stesso diceva che quel plug me lo aveva allargato proprio per benino. Di conseguenza ci infilò il secondo dito insieme, poi il terzo, per arrivare al quarto. Mai provato il festing e quello penso che lo sia stato, perché con la mano e piena di crema ha cominciato a ravanarci dentro e fuori. Non so perché, ma la cosa mi stava piacendo e non poco. Non andava mai a fondo con quella mano, mi allagava solo il buco e ci riusciva alla grande senza provare nessun dolore. Faceva roteare quelle dita all’interno mentre gemevo compiaciuto per quello che stava facendo e mi diceva: “Sono sicuro che nessuno ti ha fatto sentire donna come lo sto facendo io, vero troia?, di che ti piace. Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, e come facevo a dirgli di no, stavo godendo come una vecchia baldracca che in vita sua aveva preso solo cazzi di ogni misura. Poi riprese il plug e lo infilò nuovamente nel culo dopo averlo allargato per benino, tanto che ci entrò senza nessuna forzatura, dopo liberandomi dalla sua morsa e prendendomi per i capezzoli stringendoli mi disse portandomi a se: “ora mettiti in ginocchio e cominciami a ciucciarmi il cazzo che voglio riempirti la bocca di sborra”. Era ora, non vedevo l’ora di succhiare qual cazzo che avevo solo sentito strofinare sua pancia, ma non ero ancora riuscito a focalizzare quanto fosse grande. Quando lo vidi in erezione, mi aspettavo un cazzo un po’ più lungo. Saranno stati un 14 o 15 cm circa, fortunatamente la circonferenza lo equilibrava per quanto era largo e compensai un po’ la delusione, in effetti dovetti spalancare la bocca per poterlo contenere.
Mmmmmmm qual cazzone era fra mie labbra e tutto per me e anche se mi stesse martoriando i capèzzoli, gli leccavo e succhiavo il cappellone bello grosso e violaceo, poi gli mordicchiavo le palle sottostanti grosse come due pesche mature per poi risalire con la lingua su tutta l’asta, ogni tanto tentavo di ingoiarlo, ma era spaventosamente largo e avevo delle conate rifiutandolo affrettatamente.
Ero venuto apposta e per me era quello che volevo di più in quel momento, tirargli un pompino a sto maiale e farmi riempire la bocca di sborra, però dopo la ravanata con la sua manona nel culo, ora anche lui voleva la sua parte a spalancando le ginocchia tentavo di farlo arrivare per terra e strofinare il plug che quell’animale d’uomo, aveva messo dentro precedentemente. Però sembrava che questo a lui non piacesse perché appena si è accorto delle mie intenzioni, si è alzato di scatto togliendomi il cazzo dalla bocca lasciandomi impietrito con la gambe aperte e dirigendosi verso il letto, si è steso a gambe spalancate dicendomi: “che aspetti troia, vieni sul letto, mettiti a pecora a vieni a ciucciarmelo qui, che voglio vederti il culo mentre me lo fai. Non lo so perché ma mi eccitava sentirlo parlare quel maschio, mi faceva davvero sentire una delle peggiori zoccole esistenti e quasi pendevo dalle sue labbra, anzi dal suo cazzo in effetti appena me lo ha chiesto mi sono messo in piedi e sculettando con il mio plug nel culo, l’ho raggiunto e mi sono messo a pecora sul letto a leccargli e succhiargli il cazzo con le gambe spalancate affinché lui lo vedesse attraverso l’armadio a specchio che avevo alle mia spalle.
Sembrava fosse diventato ancora più grosso quel cazzone, le palle poi sembravano fossero sparite. Me lo gustavo cominciando a leccargli la punta del meato urinario, assaporando quel poco di liquido che ne usciva. Lo sentivo ansimare il porco, sentivo afferrarmi il capelli e le orecchie spingendomi la testa sempre più giù: “Dai troia, che ce la fai ad ingoiarlo tutto” Era davvero grossa quella mazza e anche se tossivo o lacrimavo o tentavo di staccarmi da quel cazzo, le sue mani enormi mi tenevano bloccato e non mi faceva spostare di neanche un millimetro. Con le mani puntate sul letto ormai avevo capito che voleva farmi ingoiare quella sberla di cazzo piena di peli che aveva in mezzo alle gambe, ma un po’ lo volevo anche io, volevo che gli rimanesse un buon ricordo di quella troia che sono o perlomeno di quanto mi avesse fatto diventare in quell’occasione più di quanto già lo fossi. Poi con una mano mi prese tutto il cranio e tenendola bloccata verso di lui con il cazzo in bocca, mi decisi e preso un bel respiro con il naso, rilassai tutti i miei muscoli e me lo feci spingere tutto in gola, tanto da sentire i suoi peli pubici che mi solleticavano il naso. Lo tenni dentro per un po’, ma poi lo mollai subito, quando alle mie spalle sentii qualcosa che mi stuzzicava il plug. “Dai troia, ingoialo di nuovo che mi è piaciuto” Lui lo voleva e io ci avevo preso gusto, presi fiato e lo ingoiai di nuovo, ma stavolta il plug sembrava si fosse espulso da solo. Boh pensai, sarà un riflusso, ma chi se ne frega, mi piaceva ingoiare e lasciare andare quel cazzo dalla gola, quando alla terza volta che lo feci, mi sentii qualcosa di molto duro ed enorme che mi stava entrando in culo. Cazzo pensai c’è qualcuno alle mie spalle che mi sta infilando lentamente qualcosa e mi sta spaccando il culo e appena tentai di girare la testa, mi beccai uno schiaffone dal porco dicendomi: “che cazzo fai stronza, me lo fai ammosciare così, dai puttana continua che sto per venire” Wow il cazzo del porco che era diventato di marmo, non lo volevo lasciare, ma neanche quel bastone che mi stava dilaniando il culo, già bello allargato dalle sue manone del porco, mi stava dando degli spasmi di piacere non indifferenti e subito dopo senti: “Ti sta piacendo la mia verga nel culo?” Cazzo era l’uomo che mi aveva detto di salire che mi stava inculando e me lo stava spingendo piano fino in fondo tipo il liquido di una siringa che te la spingono pianissimo. Sembrava non finisse mai perché me lo sentivo entrare lentamente. Stando a pecora tentai di raddrizzare quanto più la schiena e di spingerlo al di fuori mettendogli una mano sulla sua pancia perché il dolore stava diventando lancinante, ma lui invece con una mano al centro schiena tentava di spingerla sempre più giù, affinché lui stesse più comodo per farlo entrare meglio e più a fondo. Lo aveva davvero grosso e lungo quest’altro e tutti i miei tentativi sembravano risultare vani anche perché ero sbilanciato in quanto il porco mi teneva occupato con il suo bastone a farmelo ingoiare e tenerlo il più possibile in gola.
Poi decisero insieme di fermarsi, tanto cosa potevano fare di più, avevo il cazzo del porco conficcato in bocca e con le mani non mi permetteva di mollarlo, mentre quell’altro fermo in culo spaventosamente grande fino in fondo che me lo sentivo nella pancia.
Dolore? Bè, un po’ si, ma da dopo che questi due che pensarono che volessi una tregua ed essendosi fermati, il dolore sembrava si fosse dileguato lasciando spazio ad un piacere mai provato in vita mia. Però ora stavo incominciando ad annoiarmi e volevo essere scopato e trattato da vera baldracca e di conseguenza ho cominciato io a muovermi sculettando cercando di fargli capire che volevo essere scopato a dovere. Volevano una troia che gli facessi da puttana?, bene ora voglio io ricordarmi di quell’incontro così fortunato. Quindi scuotendo la testa, ho fatto capire al porco che volevo godere nel farmi sfondare la bocca, perciò liberatomi, ho preso le palle del porco e stringendolo alla base ho cominciato ad andare su e giù con la bocca per tutta l’asta, mentre l’altro da dietro a cominciato a stantuffarmi affannosamente. Sembravano che ci fossimo sincronizzati perché più aumentavo il ritmo del pompino e più il cazzone che avevo in culo aumentava la frequenza e mi sfondava facendo sbattere la palle contro le mie, ma non sbattevano solo le palle, ogni affondo mi spostava in avanti facendomi sbattere contro la pancia del porcone che avevo davanti. Cazzo quanto stavo godendo e volevo che non finissero mai, ma purtroppo tutto finisce e quando prima uno e poi l’altro li ho sentiti ansimare affannosamente ho capito che mi stavano allagando di sborra in bocca e poi l’altro sulla schiena. Siamo stati sul letto prendendo fiato per un po’, poi i due porci si sono messi in piedi lasciandomi sul letto stremato sentendoli parlucchiare sotto voce. Poi mentre l’altro era sparito nuovamente, il porco mi ha detto: “vieni in bagno mignotta che ti lavo”.
Ho detto: “no dai vado via, hai detto che non devo dire una parola e per me va bene così”. Volevo andare via e rinfrescarmi il culo infiammato da quei due maschioni, ma volevo farlo sotto la mia di doccia e lui di conseguenza ancora infastidito, mi ha preso nuovamente per un braccio e mi ha detto: “ho detto che ti devo lavare io e lo devo fare come si fa con una cagna, anzi mettiti in ginocchio e stammi dietro”. Mettendo le mani davanti in senso di difesa, gli ho detto che andava bene e dopo essermi messo in ginocchio, l’ho seguito in bagno anch’esso completamente al buoi. “Mettiti stando in ginocchio nel box doccia” ha detto e una volta entrato ci ho trovato anche quell’altro che una sostanziosa pisciata, mi hanno invaso il corpo e il viso di urina smorfiando un viso di sollievo e sospirando. Quasi, mi veniva da vomitare per quel gesto, ma con quella grondata di liquido appagò un altro mio desiderio nascosto, che da solo non ci sarei mai riuscito a realizzare. Poi mi ha buttato per terra quei pochi stracci che avevo addosso e dicendomi: Qui non sei mai venuta e ora vestiti e puoi andare via senza dire una parola. Ahhhhhh era questo che voleva dire, “vai via senza dire una parola”, ma non è che poi è stato tanto di parola che voleva solo un pompino e fortuna che non aveva tempo da perdere.
Un bacio e un abbraccio a chi leggerà questo mio racconto, solo frutto di immaginazione e fantasia.
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