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Piazza indipendenza


di sotto_messo_gang
16.10.2023    |    322    |    1 9.2
"I cazzi si alternano nella mia bocca, un paio sono notevoli, mi violano, forzano cercando di entrare mentre dita continuano a torturare i miei capezzoli..."
Scambiamo giusto due parole e mi invita a casa sua a bere qualcosa.
Era un tardo pomeriggio noioso così ero andato a fare due passi a piazza indipendenza dove spesso gravitano maschi neri, sognando ed immaginandomi a letto con loro..
A casa sua beviamo qualcosa e la mia timidezza si scioglie un pochino tanto che, mi lascio convincere mentre mi mostra un cassetto pieno di lingerie nella sua camera, a fare una piccola sfilata, indossando per lui.
Auto reggenti nere, minuscolo slip, un reggiseno , mini abito cortissimo e, parrucca bionda, senza omettere i tacchi.
Mi fa mille complimenti facendomi camminare su e giù per la stanza e poi mi si para davanti.
40 anni, robusto massiccio, nero, più alto di me, mi abbraccia, si avvicina e senza aspettare mi infila la lingua in bocca mentre le sue mani volano rapide ad esplorarmi sotto il vestitino.
Mi tiene ferma e mi bacia, la sua lingua mi possiede, lo sento trafficare, stoffa che scende e la sua mano che guida la mia a maneggiare il suo cazzo.
Bello, durissimo, non piccolo, seguo i movimenti che la sua mano mi impone.
Mi spinge verso il divano e risale la mia timidezza, mi fa bere ancora.
Si è spogliato del tutto e si siede al centro del divano, mi fa mettere in ginocchio da un lato della seduta e con una mano dietro il collo mi fa inchinare fino a che il mio viso è davanti al suo membro, fino a che non mi entra in bocca.
Mi lascio guidare dalla sua mano che mi spinge ad ingoiare sempre più a fondo il cazzo, mi fermo, gli lecco le palle, la lingua accarezza la cappella e la sua mano mi fa imboccare nuovamente il cazzo, mentre con l’altra alterna sculacciate sul mio culo nudo che svetta verso l’alto alle dita che due alla volta penetranti il mio buchino per abituarlo.
Così, impegnato a fare la troia, sento rumori nel corridoio e indistinte voci di uomini.
Faccio per alzare la testa, spaventato e preoccupato di farmi trovare così ma lui con decisione mi tiene spinta la testa in modo che non possa lasciare il suo cazzo e con una sculacciata eloquente mi sussurra di stare ferma.
Li sento entrare ed esclamare di sorpresa e dopo un breve scambio di parole con i suoi amici mi ammonisce di non fare la stupida e di non preoccuparmi che mi vuole solo presentare ad i suoi amici.
Ed a quel punto allenta la presa e posso sfilarmi il cazzo dalla bocca che ormai era entrato tutto fino in gola ! Sono in piedi cercando di far scendere il vestitino che praticamente mi lascia tutto il culo scoperto e non sento neanche i complimenti che i tre, nuovi arrivati, mi rivolgono. Ho il viso in fiamme e non mi accorgo neanche delle mani che mi sfiorano, faccio per girarmi ed andare a cambiarmi ma quello più deciso dei tre mi ferma, aspetta mi dice, mi scosta i capelli , una mano dietro al collo, mi tira a se e mi bacia.
Si stacca dopo aver esplorato la mia bocca e mi fa girare su me stesso , mi sfiora, mi fa complimenti.
Io non posso muovermi perché gli altri due mi sono intorno, mentre quello che fino a poco fa scopava la mia bocca, osserva compiaciuto continuando a dialogare nella loro lingua.
Adesso le mani dei tre si intrecciano ad esplorare il mio corpo, i le storino viene alzato da tutte le parti, mani esplorano le mie chiappe alla ricerca del buchino che più volte viene forzato dalle dita di tutti, si alternano a baciarmi, dita stringono i miei capezzoli già duri, ho paura ma non so cosa fare quindi non reagisco. Quello che tra loro sembra il capo prende il comando, una mano sulla testa e mi costringe in ginocchio, non riesco a protestare perché ho già la sua cappella durissima che spinge sulle mie labbra.
Non so reagire anche perché subisco il fascino della dominazione. I cazzi si alternano nella mia bocca, un paio sono notevoli, mi violano, forzano cercando di entrare mentre dita continuano a torturare i miei capezzoli.
Ora ci divertiamo dice il capo e non so se si rivolge a me oppure ai suoi amici.
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