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nella casa di campagna


di cicas
11.12.2019    |    17.976    |    6 7.3
"Desiderosa più che mai di assaggiare la candida fichetta glabra della nostra amica , senza neppure spogliarmi interrompendo le riprese, mi gettai tra le..."
Mi meritavo un periodo di riposo da trascorrere lontano dalle mie attività e dalla routine quotidiana,insomma staccare la spina per un breve intervallo. Dopo aver chiuso la mia bella casa di Via Margutta, mi rifugiai da una mia carissima amica Ursula con la quale avevo acquistato in società una casetta nel centro storico di un piccolo paese medioevale poco distante da Roma, ove lei viveva serenamente . Giunta a destinazione mi venne ad aprire , ancora in camicia da notte dato che si era appena svegliata. Non feci in tempo ad entrare che lei dopo essersi tolta la camicia e tutta nuda sculettante si precipitò al bagno di corsa senza neppure chiudere la porta. Vederla al naturale,senza veli, ancora tutta insonnolita mi solleticò la voglia di baciarla e stringerla a me : mi avvicinai e senza farla neppure fiatare divaricandole le cosce , schiudendo la sua carnosa vagina come un frutto di mare ,con la lingua iniziai a leccarla, degustando avidamente tutte le intrinseche fragranze. Ursula immobile, con le gambe divaricate , si godeva la dolce stimolazione clitoridea stringendosi tra le dita i turgidi ed irti capezzoli, gonfiatosi per il diletto emettendo a tratti un crescendo di mugolii . Imperterrita, bramosa di farla venire , continuai fino a farle raggiungere un corroborante e distensivo orgasmo, accompagnato da uno stato emotivo fuori le righe. Con la fica ancora sgocciolante di saliva mista a secrezioni vaginali, mi prese per mano e portandomi sul letto e dopo avermi completamente denudata , mi restituì il servizietto aiutandosi con un realistico ed imponente fallo artificiale preso dal cassetto del comodino. Dopo avermelo introdotto all’interno della fica, con la lingua si dedico spassionatamente a baciarmi la clitoride tronfia di passione ed avida di voluttà. Con maestria e dovizia , dolcemente mi portò in un battibaleno a raggiungere il massimo del piacere. Entrambe appagate, ci gettammo di corsa sotto la doccia e dopo esserci pisciate addosso, allegramente continuammo a palparci, sotto lo scroscio incessante dell’acqua tiepida. Rivestite decidemmo di uscire per fare compere in qualche supermercato. Girando tra i vari scaffali ci imbattemmo in una ragazza dalla eccezionale bellezza . Entrambe su di giri per la meravigliosa apparizione ci soffermammo ad ammirarla : un vestitino celeste semitrasparente capelli castano chiaro decombenti sulla schiena raccolti con una ghirlanda di fiorellini attorno al capo, di media statura con due occhi scuri penetranti, un corpicino da sballo due tette appuntite ed un culetto a mandolino . Ursula soggiogata o meglio affascinata dalla ragazza senza esitare attaccò bottone parlando del più e del meno . Il suo nome era Virginia non era italiana veniva da Parigi e si trovava nel paese con degli amici ori per un periodo di vacanza. Essendo fotografa, , decisi di proporre alla fanciulla un book fotografico e posare come modella . Ero di fronte ad una bellezza fuori dall’ordinario e non potevo farmela scappare , dovevo ad ogni costo immortalarla sulla pellicola . Decisi di invitarla a pranzo in un localino dove si mangiava molto bene. L’osservavo attentamente scrutando ogni suo particolare fisico , intanto Ursula si dava da fare nel tentativo di sedurre la giovane, che evidentemente apprezzava il suo interessamento, assumendo un comportamento diciamo da civettuola. Ursula eccitata più che mai , desiderosa di assaporare la candida fanciulla, faceva di tutto per mettersi in mostra . Entusiasta delle nostre attenzioni Virginia ci concesse tutta la sua disponibilità . Tornate a casa dopo averla fatta completamente denudare la portai nella stanza adibita a studio e con la mia Hasselblad 6x6 iniziai a scattare una serie di immagini immortalandola sulla pellicola . Nel corso del servizio mi venne in mente di far intervenire Ursula ed accostandole l’una all’altra, le ritrassi in atteggiamenti alquanto lascivi. Non ci volle molto che le due si gettarono senza freni in un amplesso saffico senza eguali, lasciandomi spettatrice inerte di cotanta passione . Continuavo imperterrita a scattare foto avvalendomi di una seconda macchina fotografica una Nikon F2 35 mm motorizzata per scatti più veloci . Desiderosa più che mai di assaggiare la candida fichetta glabra della nostra amica , senza neppure spogliarmi interrompendo le riprese, mi gettai tra le sue cosce e con voluttà adoperandomi a guidarla verso una nuova ed elettrizzante avventura. Intanto Ursula dilettata oralmente da Virginia, dopo avermi calato i jeans e gli slip fradici di caldi umori, me l’aveva avvolta tra le sue fauci leccandomela e succhiandomela senza tregua. Eravamo tutte e tre intente leccare la fica , continuando fino a raggiungere chi prima chi dopo il tanto agonizzato orgasmo. Dopo essere venute ci alzammo e ci preparammo un buon caffè.
Ora non mi rimaneva che mettermi in camera oscura e sviluppare le varie pellicole, dedicandomi successivamente alla stampa, operazione che mi lasciai per i giorni a seguire. Dopo averla riaccompagnata,dai suoi amici,noi ancora desiderose di sesso ci recammo nella piazzale paese dove alcuni musicisti suonavano una sorta di tarantella, per rimorchiare qualche bel maschietto che ci sbattesse per benino , appagando i nostri sensi insaziabili:fummo notevolmente fortunate, dopo esserci scolate un paio di litri di vino, un tantinello alticce, ci buttammo a ballare agitandoci e alzandoci le gonne mostrando le nostre grazie nascoste, attirando così l’attenzione di tutti i giovanotti presenti. All’istante fummo abbordate da tre giovani indigeni alquanto ruspanti che da subito sferrarono la loro offensiva con la speranza di scoparci la stessa sera. Come prima mossa ci invitarono a cena , fino qui tutto corretto poi entrambe eravamo affamate e poco distante vi era la somministrazione di meravigliosi rigatoni alla matricina. Con la pancia piena eravamo più malleabili alle avance dei ragazzi, stanche delle solite cazzate fatte di falsità ed ipocrisie, finalizzate solo a portarci a letto,decidemmo di invitare i tre giovani da noi per finire la serata nel modo più idoneo. L’invito era esplicito rivolto a tutti e tre, nessuno escluso : la nostra proposta spiazzo i tizi preoccupati di andare in bianco per lo squilibrio numerico; subito li rassicurammo, asserendo senza ombra di dubbio , che ci si poteva divertire pure in cinque. Spiazzati , ammutolirono , tramutandosi da predatori incalliti, come per magia in tre pupazzi impacciati ed insicuri . Guardando negli occhi Ursula con un gesto d’intesa iniziammo a provocare i tre poveri diavoli con atteggiamenti dissoluti non consoni a due ragazze per bene. Giunte i camera ad letto dopo esserci mostrate nella nostra bellezza completamente prive di abiti mettendoci alla pecorina, li esortammo a prenderci a turno assaporando con piacere i loro nerbuti cazzi. Diligentemente i tre entravano ed uscivano dalle nostre fiche sempre più bagnate e dilatate. Continuammo per diverso tempo alla fine ci facemmo sborrare in bocca deglutendo la loro caldoe copioso sperma.








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