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Prime Esperienze

Come tutto ebbe inizio....epilogo


di Giannatravsicilia
05.09.2023    |    473    |    2 8.7
"Devo dire che in un primo momento la cosa mi spaventò, e se non avesse accetttao?..."
Fù per me l'inizio di una nuva esistenza.... nuove consapevolezze e nuovi orizzonti...
Da quel momento non persi occasione per essere Gianna. Indossavo collant praticamete ogni giorno, anche quando andavo a scuola. Mi facevano sentire viva, bene.....mi facevano sentire...Gianna.
Da quel momento, con il mio amico, ci vedemmo pratricamente ogni giorno e ogni volta aggiungevamo qualcosa in più al nostro repertorio. Divenni la sua donna, e lui il mio maschio. Ogni volta correvo dal mio maestro e gli raccontavo ogni cosa, la mia speranza era che non si limitasse solamente ad ascoltare...e forse ciò che più speravo si sarebbe realizzato se, inaspettatamente, un gioro mi disse che in seguito a situazioni gravi doveva trasferirsi e che non ci saremmo più visti. Mi disse però che non dovevo preoccuparmi, e che, se volevo continuare questo percorso, avrebbe potuto "cedermi" ad un suo vecchio professore che era pratico di questo gioco e che avrebbe saputo continuare il suo operato e farmi crescere. Risposi di si, che avrei fatto tutto ciò che lui avesse desiderato pe rme, più per spirito di abnegazione che altro... ma adesso, a distanza di anni, capisco che ciò che mi portò a rispodere in questo modo fù il desiderio di compiacere a colui che consideravo oramai il miio padrone. Fù così che qualche giorno dopo mi presentò ad un vecchio mestro oramai in pensione. Era un signore austero, severo e molto esigente. Mi trovai immediatamente a mio agio in quella casa. Regnava il disordine, vestiti in ogni angolo della casa, un grande tavolo pieno di vivande e piatti in disordine, e lui.... alto, autoritario..e molto esigente. L'ultima cosa che il mio mentore mi disse prima di lasciarmi fu che avrei dovuto ubbidire al mio nuovo maestro come se fosse stato lui stesso.. che avrei dovuto essere ubbidiente e seguire tutte le sue indicazioni... da quel momento non lo vidi mai più, sappi qualche tempo dopo che in seguito ad una brutta malattia era deceduto, il che mi rattristò non poco.
Intanto i giorni passavano, la scuola era iniziata e appena finito di pranzare i miei gentori mi portavano dal mio nuovo maestro per i compiti, e lì rimanevo sino a che loro non mi veenivano a riprendere, il che succedva sempre dopo le 19. Prarticamente rimanevo li 5 ore al giorno.. e in 5 ore se ne possono fare di cose a parte i compiti. Per la verità dal punto di vista didattico non posso dire nulla di male del mio nuovo maestro; prima il dovere... i compiti e poi... il DOVERE... pulire la sua casa, sistemare i vestiti, preparare la cena.... il tutto vestita da cameriera, con una piccola novità.... scarpe da donna, rigorosamente con i tacchi. Vi immaginate una ragazzina di appena 12 anni alle prese con dei tacchi che sembravano dei trampoli?... non vi nego che agli inizi dovrò essere stata ridicola... ma dopo qualche mese vi giuro, non sapevo più farne a meno....e così il tempo passava, tra il mio amico che quotidianamente mi dava la mia dose di cazzo, e il mio maestro che esigeva che gli raccontassi tutto... oltre ovviamente ai miei doveri domestici, tutti svolti sotto la sua supervisione, dopo esigeva che lo masturbassi sino a varlo venire. Un giorno mi diede un ordine... dovevo far si che il mio amico veinisse a studiare da lui.... " Vi voglio vedere qui entrambi.... se ti vuole scopare dovrà farlo quì.... oppure niente". Devo dire che in un primo momento la cosa mi spaventò, e se non avesse accetttao?.. poi mi misi a ragionarci sopra ed escogitai uno stratagemma che forse avrebbe potuto dare i suoi frutti. La mente di una femmina può essere diabolica.. ed oramai il mio cervello agiva e pensava come una femmina. Così un giorno dissi al mio amico che non ci saremmo più potuti vedere in quanto i miei genitori nutrivano dei dubbi sull'opportunità che io continuassi e vederlo quando loro non c'erano, e a questo proposito mi avevano imposto che nel momento in cui loro uscivano io dovevo andare con loro. Dissi però che una via d'uscita ci poteva essere, ed era quella di andare anche lui dal maestro di poposcuola che io frequentavo. E' una persona molto aperta e se glielo dico magari possiamo continuare a fare le noste cose..... che ingenua che ero.. la risposta del mio amico fù...." va be ho capito ti scopa pure lui... ma sai cosa c'è? sei una troia, e le troie fanno così.. va bene ci sto, magari ti scopiamo insieme". La sua risposta mi lasciò di stucco, mai avrei pensato che mi rispondesse così', ma ancora una volta il mio orizzonte si allargò.... e se davvero succedesse?.. ma non potevo dire al mio maestro e padrone una cosa del genere....potevo solamente lasciare che gli eventi avessero una loro logica successione.
Il lunedì successivo il mio amico avrebbe dovuto presentarsi per il primo giorno di lezione...aveva perfettamente capito che il maestro era al corrente di tutto, ma la cosa che più mi fece eccitare fu il fatto che il mestro mi impose che io mi facessi trovare già vestita da Gianna... tacchi compresi. Fù l'inizio di un periodo durato 3 anni in cui mi fecero fare di tutto. E forse a distanza di tempo posso a ragione dire che fu il piu bel periodo della mia vità. Tutti i giorni ero Gianna, Facevo i compiti e subito dopo iniziavo a soddisfare le loro piu perverse voglie, Non passava giorno che io nonn prendessi la mia dose giornaliera di cazzi e ogni volta non mi bastavano mai. Un giorno il mio mestro mi propose di fare le stesse cose per un gruppo di suoi amici... non preoccuparti mi disse, lo so che ti piace e sono tutti amici fidati, Avrai solo da diveritri. Fù così che divenni la lolita, così mi chiamavano, di un gruppo di 5 anzianotti, tutti molto autoritari e ben forniti, i quali a intervalli di due giorni a settimana si presentavano dal mio maestro sapendo già a priori di avere una piccola sgualtrina pronta a soddisfare le loro voglie più perverse. Fù così che imparai tutti i segreti per essere una brava e perfetta puttana, omertosa come si conviene, docile e accondiscendente come una schiava sessuale deve essere. Ogni bel gioco però si sa dura poco... passarono due o tre anni da quella vita da sogno, un bel giorno il mio povero maestro passò a miglior vita, e da allora quel bel periodo di gioie finì.. Ma Gianna continuò a vivere, con altre esperienze a altre storie.... chissà, forse un giorno Vi racconterò anche queste.

Fine
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