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Prime Esperienze

I'LL BE YOUR MIRROR - avventura a capitoli (e generi) 1 - La Casa Nuova


di Autunno
26.01.2022    |    722    |    1 9.3
"Di nuovo di fronte e la mano va giù..."
LA CASA NUOVA

Finalmente la casa nuova!
Dio…definirla casa è tanta roba. Per ora ci sono i muri, il letto, mezza cucina, mezzo bagno e poco più. E’ tutta da riempire, ma non ci metterò molto.
Però è tanto che la sogno, tra me e lei è stato amore a prima vista. Prima di tutto ha una posizione fantastica, potrei perfino far senza l’automobile talmente sono centrale. E poi è bella, bella, bella. E’ un vecchio appartamento ristrutturato e si vede che muri e metrature sono di quando le case si potevano definire tali e non tuguri. Le stanze non sono enormi ma più che vivibili (soprattutto per una single come me) ma ci si starebbe tranquillamente in due. Salotto e cucina sono da sistemare, devo renderli “miei”, personalizzarli ma la camera…credo sia stata la camera a farmi innamorare di lei! Occuperà almeno un terzo dell’appartamento. Una portafinestra scorrevole a vetro, grande come una parete, la illumina anche nelle giornate buie; è completamente vuota fatta eccezione per un letto enorme che dà la fronte ad uno specchio fissato alla parete opposta, che se non è delle dimensioni della portafinestra contigua, poco ci manca. A dire il vero lo specchio nemmeno l’avevo visto la prima volta che sono venuta, ma c’era? Però stamattina, quando il proprietario mi ha lasciato le chiavi, gli ho chiesto delucidazioni e mi ha detto: “Guardi signorina, sarà lì da talmente tanto tempo che io nemmeno ci ho mai fatto caso se c’era o non c’era. Un po’ come quei negozi che vedi tutti i giorni ma non sai cosa vendono”.
“Beh, allora può restare lì?” ho chiesto speranzosa.
“Se le fa piacere può restare lì per l’eternità”
Dalla gioia ho stampato un bacio sulla guancia a quel simpatico vecchietto che è immediatamente arrossito. Che gentile! Dice che quella che mi affitta è una casa di famiglia, dove lui ha vissuto da bambino dormendo in quella grande stanza con i genitori e sei fratelli! Beh è spaziosa, ma in otto fa molto scatola di sardine. Me l’ha affittata per poco, dice lui (evidentemente abbiamo idee diverse di poco) perché è sfitta da molto tempo e vederla rivivere per lui è già un guadagno. Per me non è così vantaggiosa ma se davvero riuscissi a rinunciare all’automobile potrei tranquillamente permettermi quei 100 euro in più di affitto.
Che gioia! Non sto più nella pelle! Il furgone con gli scatoloni arriverà domani, l’armadio e il divano Dio sa solo quando, ma io avevo troppa voglia di trasferirmi e ora sono qua con due ricambi, i trucchi, spazzolino e dentifricio. Non mi serve altro. Ho fame, ma voglio godermi per prima cosa il pezzo forte della casa. Mi svesto e in mutande e reggiseno mi sdraio ad angelo su quel letto fantastico. Il materasso mi avvolge, mi giro e mi coccolo, poi guardo lo specchio. Mi guardo nello specchio, mi ammiro, mi accarezzo il ventre, sospiro.
Oddio, quello specchio mi mette addosso un calore… come sarebbe far l’amore in questo letto, guardandosi come in un televisore 4k? Mamma mia! Sarà che è troppo tempo che non lo faccio! Prima di tutto servirebbe un uomo, cazzo! Io e la mia fottuta timidezza! Lo so come mi guardano i colleghi, so di essere bella, eppure chissà cos’é? Qualcosa mi blocca sempre quando qualcuno mi approccia e tendo a chiudermi a riccio. Nemmeno ricordo quanto tempo è passato dall’ultimo fidanzato. Fidanzato ovviamente, perché chi ha mai avuto un’esperienza da una botta e via? E che pazienza che ha avuto! Mesi a corteggiarmi e altrettanti prima che mi decidessi a concedermi. Poi sono stati effettivamente due anni di passione durante i quali mi sono parecchio lasciata andare ed esplorato la mia sessualità, castrata nuovamente quando lui di punto in bianco mi ha mollata per Patrizia. Carino da parte sua farmi sapere pure il nome di sta troia! Però com’è che adesso ce l’ho in mente?
Mi alzo, mi avvicino allo specchio. Mi guardo; ammicco. Scorro la mano sul mio seno duro; scivola in basso scostando il reggiseno e lasciando fuoriuscire un capezzolo irto e teso, poi ancora giù accarezzando il ventre. Mi ammiro di profilo, stringo l’addome come in un brivido. Di nuovo di fronte e la mano va giù. Avvampo, che mi succede? Non mi masturbo da secoli! Eppure…eppure…guardo la figura nello specchio e mi rifletto nei miei occhi pieni di voglia. Come un fuoco mi avvolge. Non riesco a staccare lo sguardo da quella figura inebriata di piacere.
Ma…che fa? E’successo davvero? Mi è sembrato di SENTIRE la mia immagine riflessa emettere un gemito e infilarsi la mano nelle mutandine. Ma io non l’ho fatto. Respiro affannata. Sento caldo tra le cosce e guardo la mia mano.
Oddio è proprio sotto gli slip e mi sta accarezzando la fica calda! Sono tutta un bollore, non resisto più. Mi sdraio sul letto, tolgo gli slip e allargo le gambe. Mi perdo nell’immagine della mia voglia sopita da tempo e inizio a scoparmi con forza. Due dita si infilano dentro di me scatenando tutto il piacere da troppo dimenticato; l’altra mano è sul clitoride che sfrego violentemente sentendolo gonfiarsi. Mi guardo godere. Sono bella! Cazzo sì, sono bellissima. Ansimo, urlo di piacere! Sì, sì, mi sto fottendo come una troia e mi piace da impazzire. Vengo in un grido. Come uno scoppio. Un orgasmo lungo che rilascia fiotti di piacere sulle mie dita.
Sono qua da due ore e le lenzuola sono già da cambiare, è il mio pensiero da donna di casa; ma la Me nello specchio non pensa a lenzuola e lavatrici, la Me nello specchio ha voglia, ha passione, ha un disperato bisogno di godere. Mi porto una mano alle labbra, ancora bagnata. Le accarezzo, lecco le dita con la punta della lingua, le infilo in bocca. Sento il mio sapore mentre immagino di succhiare un cazzo e ancora l’altra mano inizia a scoparmi, stavolta più lentamente. Chiudo gli occhi ma subito sento il bisogno di rivolgerli allo specchio per continuare quello che nella mia testa diventa sempre più un gioco a due. Mi guardo godere (o guardo lei godere?), gemiamo e ansimiamo vogliose. La mano dalla bocca scivola sul seno; da quanto non me lo toccavano così? Da quanto non me lo stringono? I miei capezzoli duri tra le mie dita mi lanciano fremiti che si irradiano in tutto il corpo. La mano va a sfiorare punti dentro la mia fica che non sapevo o non ricordavo mi dessero tale piacere. Ancora lo specchio; lo specchio e il calore aumenta. Mi sento sussurrare il mio nome mentre mi scopo: “Martina...si…Martina…mmmmhhh”.
E vengo di nuovo. fissando la Martina oltre lo specchio; un Dorian Gray che mi restituisce il piacere conservato per anni; un’Alice perversa che non ha più nulla di me. Dove porterà la tana del Bianconiglio?

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