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Prime Esperienze

L'EROTISMO È COME IL BALLO: C'È SEMPRE UNO CHE CONDUCE L'ALTRO. Quando l’erotismo non ha età parte seconda)


di accomplices
28.04.2020    |    4.075    |    4 9.2
"• Chi non è mai impazzito per una donna è vissuto in bianco e nero..."
L'EROTISMO È COME IL BALLO: C'È SEMPRE UNO CHE CONDUCE L'ALTRO. Quando l’erotismo non ha età parte seconda)

Lasciata la nostra coppia, over 65, Gabriele e Marika, rientrammo in macchina verso casa.
Durante il viaggio, Mauro mi guardava fisso negli occhi per cogliere i sentimenti interiori della mia anima e le emozioni per la “mia prima esperienza trasgressiva”, ma in quel momento ripensavo alle belle frasi che, Gabriele, mi inviava nel suoi messaggi:
• Le Donne sono nate per farci impazzire.
• Chi non è mai impazzito per una donna è vissuto in bianco e nero.
• Chi pensa che non impazzirà mai per una donna, non conosce la vita.
• La trasgressione è il Fascino del Proibito
• L'attesa dell'incontro è Adrenalina pura
• Il gioco è un Piatto che va gustato senza fretta ed a piccoli morsi.
Si proprio così, senza fretta ed a piccoli morsi, pregustavo il prossimo incontro, non prima di essere riuscita a creare quella “emozione particolare” senza la quale, ogni ipotesi di gioco o trasgressione, sarebbe rimasta infondata.
Si! Quell’emozione che prende il nome di Feeling, perché l'EROTISMO è qualcosa che nasce da situazioni inaspettate ed ispirate da un sentimento di intrigante amicizia. L'erotismo è partire alla scoperta dell'America senza essere sicuri che ci sia una America dall'altra parte. Altrimenti sarebbe come usare dei semplici giocattoli meccanici.
Passavano i giorni ed io, sempre a scambiare messaggi con Gabriele, mentre pregustavo sempre più il momento in cui ci saremmo rincontrati con la nostra “coppia pilota”.
La sorte mi venne in aiuto. Dovevo fare delle spese urgenti e Mauro quel giorno doveva sostituire un suo collega al lavoro, per cui, “obtorto collo”, su mio suggerimento, chiese a Gabriele se poteva accompagnarmi.
Ovviamente Gabriele acconsentì senza fare problemi e disse che avrebbe portato con se anche Marika, in quanto, visto che eravamo in zona, ci portava a visitare “la Grotta di Maria Cristina”, situata nel Bosco di Capodimonte, dove si racconta che la Regina Maria Cristina di Savoia, stanca delle poche attenzioni del marito e delle sue relazioni extra coniugali, frequentava di notte la grotta per incontrare i suoi numerosi amanti che dopo ogni amplesso buttava nella profondità della grotta per nascondere ogni traccia dei suoi tradimenti.
La presenza di Marika, rendeva la situazione ancora più intrigante.
Mi sentivo: “una Singola con Coppia”. Ahahahahahah!
Fu così che ci incontrammo e dopo i vari acquisti, ci dirigemmo verso il Bosco di Capodimonte. C’era una dolce brezza che veniva dal mare ed eravamo seduti su una panchina per godere del bellissimo panorama, sul Golfo di Napoli.
Una visione stupenda. Peccato che Mauro non c’era per goderla! Però, grazie al Whats App, potevo renderlo partecipe. Così pensai di fargli una videochiamata.
Mentre attendevo la connessione, il mio pensiero corse al famoso “piatto gustato a piccoli morsi” e l’Adrenalina mi salì a mille.
Fui presa da un “raptus erotico” e appena ebbi la connessione, nel mentre sussurravo a Mauro “Ti amo” presi la mano di Gabriele e la portai tra le mie cosce per fargli sentire la mia fica già fradicia di umori.
Mauro, che aveva visto tutto, rimase sbalordito! Per un istante pensai si arrabbiasse, ma invece dai sui occhi traspariva un grande eccitamento.
A quel punto dovevo continuare il mio gioco erotico. Sbottonai la patta dei pantaloni di Gabriele e gli tirai fuori il cazzo. Era turgido come non mai. Mi abbassai e con la lingua iniziai un movimento rotatorio. Sentivo la cappella che sussultava sotto i miei colpi.
Mi entrava fino in gola. Era bellissimo. Ogni volta che lo tiravo fuori dalla bocca, per riprendere respiro, lo guardavo e rivolgendomi a Mauro gli dicevo: “Amò! Me sto arricriann sul’io! Comm’è bello stù cazz!” Poi stringendolo tra le mani gli tirai una violenta sega. Sentivo il silenzio intorno a me e pensai che la connessione con Mauro fosse saltata, invece mi resi conto che Mauro, attratto dalla condizione di Voyeur, aveva tirato fuori dai pantaloni il suo cazzo e si stava masturbando, mentre con voce silenziosa, per evitare potessero sentirlo i suoi colleghi, mi diceva: “Vai! Vai! Non ti fermare!” Mi stai facendo arrapare e sono quasi pronto per venire! Ma io, ormai non capivo più nulla. Ero presa dal cazzo di Gabriele e con l’aiuto di Marika, che nel frattempo gli leccava e ciucciava le palle, lo portammo al massimo del piacere.
Gabriele ormai non riusciva più a trattenersi e con la sua voce calda e sensuale mi incitava:
“Apri la bocca devo sburrare!” Ed io: “Si! Sono tutta tua! Mi piace lo sperma! Inondami bocca, zizze e fica! Il suo sperma era ormai dappertutto e avevo necessità di pulirmi.
Quindi decidemmo di andare prima a casa loro, visto che era vicina al Parco per pulirmi.
Arrivati a casa, Marika mi regalò un paio delle sue mutandine che aveva appena comprate e che sarebbero servite per il nostro prossimo incontro. Era un perizoma molto carino, tutto rosso e con una scritta sul davanti: CCa’ se fanno e’ miracoli!
Mi apprestai ad andare in bagno, per fare la doccia, che trovai, però, occupata da Gabriele.
Dai entra mi disse Gabriele, strizzandomi un occhio. E’ molto spaziosa, due persone vi entrano in maniera facile. Tutto mi sembrò all’improvviso programmato. Infatti ecco che ci raggiunse anche Marika, che mi sembrò non essere più la donna timida del primo incontro, perché aveva con sé uno Strapon, comprato su internet quale regalo alla Lei di una coppia amica che voleva sodomizzare il marito. Wow!
Appena lo vidi si accese in me una lampadina. Ripresi il cellulare e di nuovo videochiamai Mauro.
Ciao amore, gli dissi appena collegati, ci stiamo divertendo un mondo, però non credere che non stiamo pensando anche a te. Infatti Marika ed io abbiamo pensato ad un gioco, stuzzicante ed erotico alla ricerca della seduzione che metteremo in atto appena avrai terminato il turno di lavoro e ci raggiungerai. Poiché è un gioco che si dovrà fare “Bendati” lo abbiamo intitolato: “Indovina chi è! Indovina cos’è!”
Inizieremo dapprima noi donne ad essere bendate e dovremo indovinare tutto quello che voi maschietti ci appoggerete sulle labbra, sulle tette, tra le gambe, ecc…
Successivamente il gioco passerà nelle nostre mani e sarà il momento delle grandi “sorprese”. Saremo noi quelle che vi dovremo appoggiare qualcosa… Sono certa che ti ecciterai alla grande.
Verso le ore 17:00 ecco arrivare Mauro. Dal suo sguardo ci rendemmo conto che era eccitato al pensiero del gioco che avevamo preparato. Gabriele subito si diede da fare per preparare l’occorrente:
• Bende,
• Pennelli da imbianchino,
• Secchi di vernice (ovviamente vuoti),
• Scaletti
• Un quotidiano.
La cosa mi sembrava così strana. Non avevamo parlato solo di bendarci? A cosa sarebbero dovuti servire gli altri utensili? Sapevo, dalle tante chattate, che Gabriele era pieno di risorse e di fantasia. Con il giornale realizzò dei cappelli da imbianchino. Poi posizionò gli scaletti davanti a due pareti ad angolo e dopo averci fatto indossare dell’intimo sexy, delle minigonne ed i cappelli di carta di giornale, ci bendò, ci fece salire ognuna sul proprio scaletto dandoci pennello e secchio come se fossimo dei veri “imbianchini”.
Da quel momento ebbero inizio le danze. Gabriele e Mauro erano i direttori dei lavori e ci indicavano la posizione da assumere per pitturare le pareti. Io, che ero in una posizione alquanto lontana rispetto alla parete, così aveva programmato il mio direttore, ero tenuta a sporgermi. Dal di sotto sicuramente chi era posizionato, ai piedi dello scaletto, aveva la completa visione del mio culo e della mia fica.
Non ebbi nemmeno il tempo di pensarci che sentii delle mani, che pian piano mi accarezzavano le gambe, fino ad arrivare alle mutande. Cercai di immaginare di chi fossero, ma nel momento in cui mi sentii stringere il culo, capii subito che si trattava di Gabriele.
In quell’attimo mi ritornò alla mente quando, la volta precedente ero uscita da sotto il tavolo e già pregustavo il seguito.
Ma la situazione adesso era cambiata. Le dita delle mani frugavano dappertutto mi sembrava di essere, in una “Gangbang” alle prese con tanti cazzi che entravano e uscivano dal culo e dalla fica. Non sapevo Mauro cosa facesse, né tantomeno mi interessava più di tanto, però sentivo i gemiti di piacere di Marika e capii che anche Lei stesse vivendo una situazione simile. Mi contorcevo a più non posso e la paura di poter cadere era tanta per cui imploravo Gabriele di farci scendere. Non lo avessimo mai fatto! Nello scendere, Gabriele, si pose dietro di me ed avendo già il cazzo fuori dalle mutande, in un batter d’occhi me lo sentii tutto dentro la fica. Mi entrava tutto in corpo, lo sentivo nello stomaco. Ormai era tutto stabilito. Posizione “pecorina” e non c’era via di scampo! Con le mani mi stringeva le zizze e mi teneva forte mentre mi stantuffava con il suo randello. Ogni tanto liberava una mano per schiaffeggiarmi il culo. Godevo come non mai! Ero inzuppata fradicia! Immaginavo il suo cazzone lucente come una stella, per il liquido dei miei umori. All’improvviso un silenzio assoluto! Ci presero per mano e ci condussero in camera da letto. Ci stesero, l’una di fianco all’altra, ci aprirono le gambe e, con dei nastri, ci legarono le mani e le gambe alle spalliere del letto. Allo schioccare delle dita di Gabriele, mi sentii la bocca riempita da un qualcosa che mi soffocava. Era forse “una zucchina, un cetriolo una melanzana”? Ebbene non saprei come definirlo ma so di certo che, per la mia esperienza, era un cazzo enorme e duro, che con una serie di linguate e di ciucciate, emanò dei getti di caldo sperma. Eravamo tutti sfiniti, ma adesso però toccava a noi donne. Ahahahahahahah! La vendetta!

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