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Cornuti Non Si Nasce ... Si Diventa 3


di Coppiandiamo
28.08.2015    |    18.710    |    43 9.5
"Mi aveva dato l’indirizzo mia moglie..."
Capitolo 3

I preparativi durarono ancora un paio d’ore. Non smetteva di ammirarsi allo specchio ed io seduto sulla poltrona ammiravo mia moglie guardarsi e compiacersi.
Una donna sicura di essere bella è l’essere più pericoloso che la natura abbia creato.
Uscimmo con largo anticipo. Avevo ancora una carta da giocare prima di lasciarla tra le mani di Giorgio.
Arrivati alla macchina mi preoccupai di aprirle la portiera e di assicurarmi che fosse comodamente seduta, esattamente come il nostro primo appuntamento.
Vivere insieme questa nuova avventura aveva riscosso in me il desiderio di renderla felice, di occuparmi di lei, di inventarmi e reinventare il nostro rapporto che per tanto tempo avevo trascurato. Come se fosse il primo giorno, tutti i giorni!
Volevo che la loro serata fosse molto frizzante. Visto che il tempo non ci mancava optai quindi per un aperitivo così che l’alcool la rendesse più maliziosa del solito. Un altro gentile pensiero per Giorgio.
Durante l’aperitivo ricevette qualche messaggio, antipasto di quello che lui le avrebbe fatto nella serata e guardando sempre più spesso l’orologio mi fece capire che si stava avvicinando il momento.
Risalimmo in macchina e ci avviammo verso il ristorante. Ci fu modo di parlare ancora visto che, con suo sommo disappunto, eravamo in anticipo e che “una Donna che si rispetta non deve mai arrivare in anticipo ad un appuntamento!”
Le ricordai di non lavarsi… e le misi un paio di mutandine in borsa… nella speranza che le indossasse al suo ritorno per evitare di colare per strada.
“Ma allora non scherzavi! Ma non ti fa schifo leccare la sua…. Insomma il suo gusto?”
“Amore, voglio farlo e sentire il gusto di un altro uomo su di te, dentro di te, ovunque!”
“Eccolo!” Giorgio era appena arrivato ed era in piedi davanti al ristorante. Aspettammo ancora qualche minuto, giusto per etichetta, e quando lei ritenne di averlo fatto aspettare a sufficienza scesi dalla macchina e, sperando che Giorgio ci avesse individuati, aprii la portiera a mia moglie.
Con passo sicuro lo raggiunse. Era effettivamente un bell’uomo, abbronzato, alto.
Avendoci individuato, rimase spiazzato dalla mia presenza ma mia moglie fu abilissima a toglierlo da ogni imbarazzo baciandolo appassionatamente, voltandosi subito dopo e salutandomi da lontano. Anche lui accenno ad un saluto e colsi un sorriso sui loro volti mentre si dirigevano verso il ristorante.
Lui, probabilmente solo per mia soddisfazione, ne approfitto immediatamente per controllare se il sedere di mia moglie fosse sempre lì dove lo aveva lasciato l’ultima volta… e lo palpò abbondantemente.
Ero indeciso se rimanere a godermi la loro intimità o andarmene. Mi resi anche conto che non ci eravamo accordati per il ritorno, l’avrei disturbata più tardi con un sms.
Uscendo dal parcheggio del ristorante incrociai un venditore di rose e, per rendere un pizzico più romantica la loro cenetta, ne ordinai un mazzo. Indicai il loro tavolo senza farmene accorgere e li feci consegnare.
Girai in macchina senza un meta fino a che non ricevetti un sms da un numero sconosciuto “Tua moglie ti ringrazia per i fiori e per il pensiero. Grazie anche per il vestito e per l’assenza di intimo … mi rendi tutto ancora più facile. Farò in modo che al suo rientro tu abbia modo di gustarti tutto il suo corpo. Grazie di essere così Cornuto. Ciao Giorgio e Tua Moglie”. Seguì un’erezione come non avevo mai provato. Ero riuscito a entrare in contatto con l’amante di mia moglie e me la stava per scopare con la mia complicità e con grande Sua soddisfazione.
Cercai un posto tranquillo e finì con il segarmi furiosamente mentre li immaginavo a parlare di me… avevo ancora in mente il sorriso divertito con il quale mi avevano salutato.
Quando riuscii a calmarmi presi il cellulare e cercai di mettere insieme una risposta sensata anche se il sangue che lentamente tornava al suo posto prese a martellarmi le tempie.
“Caro Giorgio. Grazie del tuo messaggio. Sono contento che le attenzioni di un marito CORNUTO abbiano dissolto ogni inibizione da parte vostra sapendomi complice ed al vostro servizio… Sperando di poterti a breve conoscere personalmente ti chiedo di dire a Mia Moglie di godersi questa serata, possibilmente mentre sarai sopra di lei. A presto. Il CORNUTO””
Incredibile a dirsi, ma il semplice fatto di chiamarmi da solo così fece in modo che a pulsarmi riprese a essere il mio cazzo e le tempie tornarono alla completa normalità.
Non speravo in una risposta ma il cellulare suonò nuovamente.
“Caro Cornuto, la tua Mogliettina avrebbe voluto ringraziarti con una telefonata ma al momento ci tiene a farti sapere di avere la bocca piena e non siamo più al ristorante… non riesco proprio a staccarla… la sto portando a casa mia… tra poco ti faremo ancora più CORNUTO di quello che già sei”
Ero di nuovo duro e non erano nemmeno passati 15 minuti.
Il fatto che la loro cena non fosse nemmeno durata un’ora era sintomo che le mie premure avevano dato ottimi frutti. Ero orgoglioso.
Come un matto guidai fino a casa di Giorgio e cercai parcheggio in zona. Mi aveva dato l’indirizzo mia moglie.
Purtroppo dalla strada non potevo vedere niente ma l’idea di essere così vicino a loro due rendeva la mia attesa più frizzante. Rimasi in macchina ma il via vai di gente mi impedì di segarmi nuovamente ma la mano era sempre e costantemente in tasca. Quando, ovviamente, non controllavo il cellulare.
Dopo circa un’ora inviai un messaggio: “Caro Giorgio. Una volta che avrai terminato con mia Moglie, sempre che possa accader questa notte, ti prego di avvisarmi di modo che mi possa far trovare in zona per riportarla a casa nostra”!
Silenzio, nessuna risposta. I minuti passavano e io potevo solo immaginare cosa stesse accadendo. Anzi, in realtà nemmeno questo perché io di solito dopo dieci minuti ho già finito e dopo un’ora dormo pesantemente.
Questo Giorgio doveva essere fisicamente molto prestante.
I minuti passarono. I minuti divennero ore. Provai ad appisolarmi ma non appena chiusi gli occhi vidi l’immagine di lei che lo spompinava mentre lui guidava veloce verso casa. Nuova erezione dolorosa.
Richiusi gli occhi e la immaginai a pecorina mentre ansimava sotto i suoi possenti colpi. Erezione dolorosissima.
Erano ormai quattro ore che l’avevo lasciata davanti al ristorante… nessun nuovo messaggio, nessun cenno.
Preoccupato, eccitato, ansioso di riaverla… non sapevo nemmeno più in che stato mi trovassi.
Chissà se anche gli altri amanti erano così capaci? Compresi perfettamente le ragioni che avevano spinto mia moglie tra le braccia di questi uomini. Le attenzioni che da me non aveva più… non avrei perseverato in questo errore. Questo nuovo mondo pareva piacere a entrambi. Era la nostra seconda occasione.
Dopo cinque ore che, senza la sincerità del mio orologio, avrei giurato essere almeno il doppio, mi arrivò l’atteso messaggio.
“Caro CORNUTO, per oggi abbiamo finito, buon appetito. A presto Giorgio!”
Accesi la macchina e mi feci trovare praticamente sul marciapiede. La vidi nell’androne del palazzo mentre accostava le porte dell’ascensore. I capelli scompigliati, il passo un po’ incerto sui tacchi. BELLISSIMA. Mia Moglie.
Salii in macchina, ci guardammo per un lungo istante. “Allora?” le chiesi.
“E’ stato pazzesco e, sotto alcuni aspetti, grazie a te. Non avevo mai scopato così”
Non osava avvicinarsi. “Baciami!” le chiesi.
“Amore, non mi sono pulita…” era moltissimo tempo che non mi chiamava Amore.
La presi quasi con forza. Si sentiva il forte odore di cazzo, si sentiva ovunque… sulle guance, nei capelli, in bocca.
“Sei buonissima”. Si lascio andare concedendomi di assaporare la sua lingua e tutto il suo viso.
“Amore. Mi fanno male le mascelle. Devo ancora far l’abitudine alle dimensioni di Giorgio.”
Ed io “Prima senti quanto mi stai facendo felice, sento il cazzo esplodere!”
Mi strinse il cazzo che era durissimo. “Amore, portami a casa che sto colando, non mi bastano gli slip ! La prossima volta mi converrà portarmi un assorbente”.
Ridemmo come non facevamo da tempo, lei si sistemo con la testa sulla spalla. E quasi si rilassò appagata massaggiandomi il braccio.
Dopo poco che lo stava massaggiando… “Amore, hai presente il tuo braccio?”. Un sorriso malizioso le incorniciò il viso “Ecco, il cazzo di Giorgio è di poco più piccolo”.
Immediatamente accelerai. Dovevo leccarla al più presto.
Scesi dalla macchina e quasi corremmo su per le scale. Sul suo vestito c’era un’abbondante macchia all’altezza del sedere. Non scherzava, la prossima volta servirà seriamente un assorbente.
Una volta a casa la spogliai con una passione che non ci apparteneva da tempo. La portai quasi di peso sul letto anche perché la maggior parte delle sue forze erano rimaste a casa di Giorgio.
Era nuda davanti a me, distesa, sfinita e con un rivolo bianco ben evidente tra le sue labbra gonfie e visibilmente irritate.
Mi risuonarono alla mente le parole del messaggio di Giorgio “Buon appetito”!
Mi infilai tra le sue cosce, famelico, gustandomi il miscuglio di umori. E in quel momento le chiesi “Amore, voglio che mi racconti tutto quello che Giorgio ti ha fatto!”
Fu una notte incredibile, infinita!
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