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Due scopate inaspettate.


di FleurDamande
14.02.2024    |    8.736    |    11 9.9
"Se l'aveva capito, avrebbe potuto accettare che scopassi con altre? Avrebbe voluto partecipare? E..."
Dopo la nostra prima notte di sesso, io e mia sorella cademmo in un vortice di erotismo e attrazione incontenibile.
Eravamo su di giri, anche sfiorarci minimamente mentre apparecchiavano la tavola, ci mandava in uno stato di estrema frenesia.
La parte difficile della questione ovviamente era fingere di ignorarci come sempre davanti ai nostri genitori, per i quali eravamo ancora cane e gatto.
Seduti al tavolo, mentre i miei si distraevano guardando la tv, mia sorella, seduta di fronte a me, mantenendo uno sguardo impassibile, allungava la gamba per sfregarmi il piedino sul cazzo, costringendomi a mangiare con un bazooka tra le gambe.
Ovviamente poi, appena i miei genitori andavano a coricarsi per il riposo pomeridiano, la troietta me la pagava con tutti gli arretrati. Me la scopavo in tutte le posizioni, e prima mi facevo spompinare e me la facevo.
La sera, dopo un certo orario, Clara sgusciava tutta nuda nel mio letto e cominciava ad accarezzarmi.
Non avevamo fretta, passavamo tantissimo tempo a baciarci e ad accarezzarci: a volte lo facevamo lentamente, altre volte diventavamo animaleschi.
Una volta, tornato da scuola, entrai in camera per poggiare zaino e giacca prima di sedermi a tavola. Lei mi aspettava dietro la porta, e appena entrai, la richiuse alle mie spalle, e mi abbassò pantaloni e mutande per farmi un pompino istantaneo.
Venni nella sua bocca mentre mamma ci chiamava ripetutamente per sederci a tavola.
Mia sorella e io non eravamo innamorati, o forse io lo ero un po'. Sicuramente ero geloso marcio del suo nuovo fidanzato, per il quale ogni pretesto era buono per portarsela via in moto.
Filippo aveva 21 anni ed era il tipico belloccio, alto, spalle larghe e ciuffo da rubacuori.
Clara se n'era totalmente invaghita, e dopo un mesetto di frequentazione ci aveva finalmente scopato. Questo pian piano dimezzò e infine diede termine ai nostri incontri segreti.
Ero tornato alle mie seghe.
Mi pareva impossibile di essere tornato ad una castità imposta, il cazzo mi esplodeva nei pantaloni ogni tre per due, e io dovevo dormire nella stessa stanza con Clara, che ormai si comportava con me in modo pudico, neanche fosse stata una suora di clausura.
Avevo cercato di stuzzicarla, ma aveva perso il senno per quello lì, e non ne voleva più sapere.
Poco tempo dopo, inaspettatamente, riuscii a fidanzarmi con una compagna di scuola, e smisi di pensarci. Con Ilaria di certo non scopavo, ma pomiciarci era bello, e ogni tanto mi regalava qualche sega o qualche pompino, e mi faceva sempre toccare le tette. Era una ragazza molto dolce e affettuosa, e in poco tempo persi la testa per lei.
Così dimenticai Clara, che intanto proseguiva la sua relazione con Filippo.
Passammo così più di un anno, e le nostre vite di fratelli tornarono normali.
A novembre dell'anno seguente fummo invitati a un matrimonio con tutta la famiglia. Clara era venuta con Filippo, che intanto era entrato in casa, io ero venuto con Ilaria. Durante la cerimonia ci eravamo ritrovati seduti vicini, e avevamo cominciato a ridere e scherzare come già spesso avveniva a casa.
La serata era davvero piacevole, e il vino scendeva facilmente. D'un tratto, mentre sedevo con un braccio intorno alle spalle della mia ragazza, mi sentii toccare in mezzo alle gambe. Dapprima un tocco leggero, che mi fece pensare di essermi sbagliato, poi più insistente. Guardai Clara in faccia, ma conversava con Filippo. E mi parve inopportuno controllare con lo sguardo sotto al tavolo. Attesi un po', finché Clara non si girò a guardarmi con un sorrisetto.
Non avevo intenzione di incoraggiarla, per cui mi alzai dalla sedia, invitando la mia ragazza a ballare. Era passato troppo tempo, lei stessa mi aveva cacciato via, e io ora ero innamorato e volevo essere fedele. Cominciammo a ballare, ma non potevo levarmi dalla testa ciò che era appena accaduto. Ballando, Ilaria si accorse della mia erezione, e mi prese in giro. Ovviamente io mi affrettai a dirle che era colpa della sua bellezza e della sua scollatura.
Tornati al tavolo, Clara capì che ero nervoso, per cui continuò a sfottermi, ora facendomi piedino, ora passando dietro di me per massaggiarmi innocentemente le spalle.
Ovviamente nessuno si curava dei suoi movimenti, scambiandoli per naturale intimità tra fratelli.
Ero in seria difficoltà, me lo tirava da morire, già più volte avevo vagato con la fantasia, immaginando di scoparmela con quel vestito da sera addosso.
D'un tratto Clara si alzò per recarsi in bagno. Filippo era al cellulare, e Ilaria si era messa a chiacchierare con una mia cugina.
Mi alzai senza dire niente, e mi avviai verso la toilette, che fortunatamente era ben separata dalla sala del ricevimento.
Entrai in bagno, e Clara si stava sistemando il trucco davanti allo specchio che sovrastava i lavandini. Vedendomi entrare mi sorrise maliziosamente, ma certo non si aspettava quel che successe nei minuti seguenti. Senza dire nulla la presi per il braccio, e la spinsi nel bagno delle donne. Lei mi obbedì, sembrando però molto sorpresa.
"Hai voluto stuzzicarmi troietta, eh?" le sibilai all'orecchio, mentre le tiravo fuori i seni dalla scollatura per succhiarglieli.
Lei, eccitata, mi mise le mani tra i capelli, spingendomi la testa verso di lei, gemendo e sospirando.
Ero incazzato ed eccitato, odiavo il fatto che lei si fosse negata per tanto tempo, e poi improvvisamente avesse deciso di riavermi, e odiavo il fatto di aver ceduto immediatamente.
Le presi la testa e gliel'abbassai verso il cazzo per scoparle la bocca; lei giaceva inerme con le braccia lungo i fianchi, assecondando ogni mio ordine. Ad un tratto sentimmo gente entrare nel bagno, e qualcuno bussò alla porta del nostro. Io non pensai minimamente di mollare la presa. Rialzai Clara tenendola per il collo la girai di spalle e le sollevai il vestito. Le abbassai tutto il corpino lasciandola a seno nudo perché fosse più puttana, e me la scopai forte tenendole tappata la bocca. Lei era così eccitata e abbandonata al mio dominio, che non protestò nemmeno per il fatto che le stavo rovinando tutto il rossetto, anzi, dovevo tenerla a bada, perché non riusciva a non genere.
Quando fui quasi sul punto di venire, la feci inginocchiare di nuovo e le venni in bocca mentre mi succhiava con le labbra serrate, per non far scappare neanche una goccia.
Continuò a leccarmi e a baciarmi il cazzo come una gattina in calore, finché non intuimmo che nell'antibagno non c'era più nessuno.
Clara mi baciò profondamente, mi disse che mi avrebbe aspettato nella nostra camera quella notte, per continuare dove avevamo interrotto.
Poi io tornai in sala e lei si fermò a sistemarsi in bagno.
Al mio ritorno Filippo era ancora al telefono e Ilaria si chiedeva dove fossi finito. La baciai tranquillamente, ma lei mi guardò in modo strano: sapeva che qualcosa, non capiva cosa, era successo.
Io mi mostrai molto tranquillo e feci finta di niente.
Al ritorno in macchina, lei era silenziosa, sentivo che aveva mille dubbi per la testa.
Al solito "che hai" ovviamente aveva risposto "niente", il solito niente delle donne.
Mi sentivo in colpa, e avevo voglia che lei non ce l'avesse con me, ma allo stesso tempo, stranamente, ero di nuovo eccitato, non capivo se per il ricordo di ciò che era avvenuto in bagno o per lei, o per la paura di perderla. Dato che eravamo su una provinciale, mi fermai in una stradina buia che si affacciava alla nostra destra.
Non so cosa volessi fare, se parlarle o cosa, ma lei si buttò su di me baciandomi selvaggiamente, smaniosa, chiedendomi cosa avessi fatto in bagno.
Io ero meravigliato. Mentre mi baciava tutto il viso e la bocca, sentivo che mi parlava con voce incrinata dalle lacrime.
Le sue domande mi incalzavano: com'era lei? Era più bella di me? Te la sei fatta?
Mentre mi chiedeva questo, si spogliava e mi metteva le mani sul seno, allora decisi di rischiare tutto: d'altro canto ero eccitato anch'io.
Mentre le toccavo la figa, cominciai a raccontarle quello che era accaduto con Clara, omettendo che si trattava di lei, e parlando genericamente di una ragazza.
Ilaria era fuori di testa, godeva e mi chiedeva di continuare col racconto.
Le dissi che quella ragazza era più bella di lei, e che aveva un culo magnifico, che me l'ero scopata a fondo.
Ilaria venne, ma aveva ancora voglia: cominciò a spompinarmi, ma ero stufo del suo solito sesso orale, volevo la sua figa.
Le alzai la testa e la trascinai fuori dalla macchina, come avevo trascinato Clara in bagno: lei inizialmente sembrò spaesata, ma si fece guidare. Le poggiai le mani sul cofano della macchina, e le sollevai il vestito, poi le strappai il perizoma, e le entrai piano piano nella figa. Per modo di dire piano piano, ero troppo eccitato, mentre cercavo di trattenermi e lei ansimava,mi tratteneva sempre un po', ma io faticavo a far piano. Per placare la sua ansia cominciai a masturbarle il clitoride, sentendo che questo la faceva rilassare. Ilaria cominciò a muoversi ritmicamente con la mia mano, e mi chiese di continuare il mio racconto.
"Dopo che me la sono scopata le ho fatto prendere il cazzo in bocca" intanto il mio cazzo era già quasi per metà dentro di lei, sentivo qualcosa che si tendeva, presumibilmente il suo imene ancora intatto.
"Poi, dopo che le ho scopato la bocca fin quando mi andava, ho sborrato, e lei ha ingoiato tutto!" Ilaria venne di nuovo, e approfittai del suo orgasmo per sfondarle la figa e finalmente scoparmela. Lei urlò sorpresa, ma poi si godette la prima scopata della sua vita, godendo senza ritegno, mentre le macchine passavano e la intravedevano. Qualcuno rallentò e suonò il clacson. Ilaria non si scompose minimamente. Si godeva la chiavata, con gli occhi chiusi, e il vento di novembre che le scompigliava i capelli lunghi.
Prima di venire, volli replicare quel che avevo fatto a Clara, così la feci inginocchiare e le sborrai in bocca, vietandole di ingoiare. Dopo che avevo finito, le feci tenere la bocca aperta e ci sputai dentro, poi le diedi uno schiaffo sul seno le dissi :"Ora puoi ingoiare, puttana."
Ilaria mi guardava con gli occhi pieni di lacrime, ma io fui impassibile, e la lasciai lì, mezza nuda e sudata, a cercare di ricomporsi, mentre mi richiudevo la patta dei pantaloni e rientravo in macchina.
Poco dopo, lei mi raggiunse; aprì la portiera senza fiatare, e sedette accanto a me.
Guardandola, mi fece tenerezza: l'eccitazione mi aveva abbandonato, restava il solito ragazzo di sempre. L'abbracciai e le dissi sinceramente che l'amavo, e lei mi rispose, dichiarandomi a sua volta lo stesso.
Mentre guidavo verso casa, tenendole la mano, la mia fantasia vagava: non sapevo se lei fosse davvero convinta che mi ero scopato un'altra. Forse era solo una fantasia, o forse l'aveva capito.
Se l'aveva capito, avrebbe potuto accettare che scopassi con altre? Avrebbe voluto partecipare? E...forse...avrebbe accettato che io mi scopassi proprio mia sorella? Dopo essermi chiesto tutte queste cose, giungendo alla conclusione che c'era tempo per parlarne, mi ricordai che a casa mi aspettava Clara, e il cazzo mi si rizzò di nuovo.
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