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LA SPORTELLISTA E IL CLIENTE


di belsesso
06.09.2016    |    23.431    |    24 9.5
"Così una volta presa la chiave si diresse verso la toilette, composta da antibagno iniziale, bagno frontale riservato ai clienti e a sinistra il bagno per il..."
Questo racconto è realmente accaduto.

Avevo 24 anni e facevo la sportellista in quell'agenzia di scommesse sportive già da un pò di anni.
Sono luoghi quelli, frequentati maggiormente da persone di sesso maschile.
Quindi la regola, mai espressa in modo esplicito dal titolare, voleva che noi sportelliste fossimo sempre in forma e ben curate. D'altronde io non avevo bisogno di sentirmelo dire...anzi...ero sempre molto attenta al mio abbigliamento e con la mia terza misura abbondante di seno ed il mio culo tondo e sodo al punto giusto, di certo non passavo inosservata. Curata sempre nel trucco, capelli lunghi e scuri sempre in ordine e non per ultima la cura delle mani e delle unghie, che per tutto il turno erano in continua evidenza, lavorando sulla tastiera del pc. Erano più di quattro anni che ci lavoravo. Certo qualche simpatico corteggiatore c'era stato, ma niente di che, sempre tutto scemato con il tempo.
Oramai l'estate era alle porte...e le temperature che aumentavano incominciavano a far sentire il calore sul mio corpo e il mio abbigliamento diventava sempre più leggero.
Era appunto un caldo pomeriggio di giugno e una volta indossato un fresco e aderente vestitino nero, mi preparavo per andare a lavoro. Appena entrata in agenzia mi appresto a sistemare sulle bacheche i fogli dei vari palinsesti del campionato di calcio. Quando mi girai i miei occhi furono pervasi da un morbido e sottile pantalone bianco che avvolgeva uno spettacolare culo tondo e appetitoso. E mentre lo guardavo quasi ipnotizzata, improvvisamente, il lui di quel culo che incominciava a stuzzicare i miei sensi, si gira. "Ciao Giorgia" mi dice.
Ma si!! Era lui...era proprio Valerio, uno dei nostri più assidui clienti. Ma come ho fatto in questi anni a non accorgermi del suo bellissimo culo? Ma quel pomeriggio quel pantalone bianco aveva decantato tutta la bellezza e la rotondità di quel lato B favoloso. Forse in modo incosciente, da quel momento tutte le mie azioni, le mie movenze, i miei sguardi avevano un solo obiettivo: attirare le attenzioni di Valerio. E devo dire che non fu per niente difficile. Probabilmente Valerio aspettava proprio questo da tempo. Un giorno mentre ero al lavoro, lui si dirige verso la mia postazione, mi guarda maliziosamente e con voce gentile e stuzzicante mi dice: "Signorina potrei avere una penna gentilmente?". Ed io pronta: "Ma certo carissimo signor Valerio." Gliela passo dallo sportello, la sua mano afferra la mia e la stringe con dolcezza e sensualità,mentre i suoi occhi azzurri come il mare illuminano il mio sguardo. Valerio era un uomo di 37 anni, alto sicuramente più di 1,80cm, corpo statuario, occhi azzurrissimi, capelli biondi ad effetto spettinato. Nei giorni successivi i nostri giochini si facevano sempre più intriganti e maliziosi. Un giorno Valerio era entrato in agenzia mentre leccava un gelato. Si avvicina a me e mi dice: "Vuoi assaggiarlo?". "Certo", gli rispondo. Così dallo sportello mi passa il suo gelato sul quale faccio immediatamente girare la mia lingua... E il pensiero che sul quel gelato stesso c'era già passata la sua lingua, i miei umori incominciavano a scatenarsi dolcemente. Lo guardavo fisso e continuavo a leccare con abilità e malizia quel gelato che mi aveva offerto. Chiare! Molto chiare le mie allusioni, di quella lingua che continuava a girare intorno al gelato e che ora improvvisamente entrava e usciva dalla mia bocca. Intanto accavallo le gambe per stringermi la fica che aveva incominciato a battere e contrarsi per l'eccitazione. Ed il mio perizoma in pizzo nero stava diventando da strizzare. Valerio era un uomo sposato con figli ed io ero fidanzata ormai da anni. Ma questo non fermò la passione ed il desiderio che avevamo l'uno dell'altra. Decisi allora che quel corpo, con un cazzo tutto ancora da scoprire un giorno o l'altro sarebbe stato mio. Il mio abbigliamento diventava sempre più provocante. Seno e culo sempre ben in evidenza. Una domenica mattina, io e Valerio abbiamo fatto colazione insieme nel bar accanto all'agenzia, poco prima che iniziassi il mio turno. Eravamo seduti l'uno di fronte all'altra e mentre sorseggiavamo il nostro cappuccino, Valerio aveva preso la mia mano, aveva avvicinato il suo volto al mio e mia aveva detto: "Allora Giorgia, quando passiamo un pò di tempo insieme? Non faccio che pensarti, penso al tuo corpo, al tuo seno, al tuo culo e sento di impazzire quando il tuo turno finisce e il tuo ragazzo viene a prenderti. Quando entri nella sua macchina, la mia mente incomincia a viaggiare e già ti vedo con la testa e la bocca sul suo cazzo. Già sento le tue urla di goduria quando ti penetra e ti sbatte ripetutamente, come vorrei fare io con te. E così il mo cazzo diventa sempre più duro e ti cerca disperatamente." A quelle parole la mia fica era diventata una fontana e aveva inondato di un liquido caldo tutte le mie mutande, fino a raggiungere quei leggings neri e stretti che indossavo. Per fortuna abitavo di fronte all'agenzia. Così lo baciai sulla guancia e andai a cambiarmi velocemente. Arrivai al lavoro e presa la mia postazione allo sportello incominciai a stampare i biglietti. Valerio era sempre lì, più bello ed eccitante del solito. Dopo qualche minuto si avvicinò a me e mi chiese la chiave per andare in bagno. Così una volta presa la chiave si diresse verso la toilette, composta da antibagno iniziale, bagno frontale riservato ai clienti e a sinistra il bagno per il personale. Di solito mai nessuno chiudeva la porta dell'antibagno con lo scatto di sicurezza. Ero decisa più che mai. Mi alzai dalla mia postazione e avvisai la mia collega che mi sarei allontanata per andare in bagno. Camminai tra la folla che la domenica riempiva l'agenzia. Arrivai alla porta dell'antibagno, la aprì e la chiusi alle mie spalle facendo scattare la chiusura di sicurezza. Appoggiata a quella porta guardavo la porta di fronte dove si trovava Valerio e mi chiedevo cosa sarebbe successo, quando uscendo, mi avrebbe trovato di fronte a lui. Il cuore batteva all'impazzata e non era il solo... Anche tra le mie gambe qualcosa batteva e si contraeva, cominciando già a darmi piacere. Ora Valerio, uscendo dal suo bagno aveva visto che ero lì, proprio di fronte a lui. Non servirono parole e in una frazione di secondo mi ritrovai appiccicata al muro con la sua lingua che esplorava la mia bocca. Poi abbassandomi con violenza quella canotta bianca che indossavo, la sua bocca si era precipitata a succhiare e a leccare i miei capezzoli, mentre la sua mano si era fatta spazio nella mie mutande e premeva con dolce e decisa pressione nella mia fica oramai strabagnata. Ora le sue dita erano diventate un vibratore vivente che si scatenava sul mio clitoride, regalandomi un orgasmo intenso e fortissimo. La mia mano intanto aveva già esplorato nelle sue mutande, trovando un membro molto lungo, grosso e durissimo. In un attimo la mia lingua aveva già preso a leccare ardentemente la sua cappella, mentre Valerio con voce ansimante si avvicina al mio orecchio, mi lecca e mi dice: "Giorgia voglio scoparti, voglio sbatterti e sfondarti con tutto il mio cazzo". Così mi gira, mi inclina leggermente la schiena, poi prende il suo cazzo e lo infila deciso e forte nella mia fica e comincia a scoparmi a pecora, con colpi decisi e molto forti. Stavo godendo come una maiala... anzi come una vera troia. "Sii!!" Lo imploravo: "Scopami più forte che puoi!" E quei colpi forti e decisi diedero vita ad un altro orgasmo che pervase tutto il mio corpo. Poi mi chiede: "Giorgia posso entrare nel tuo favoloso culo?" Come potevo dire di no a quel cazzo che mi stava regalando goduria allo stato puro. Così Valerio tuffa la sua testa tra le mie chiappe, mi lubrifica bene il mio buchino con la sua saliva, poi ci gioca un pò con le sue dita e senza che potessi accorgermene la sua asta dritta e dura stava già riempendo il buco del mio culo, mentre le sue mani stringevano le mie tette e la sua lingua leccava la mia schiena. Era come un cavallo inferocito e letteralmente impazzito sul mio corpo ansimante e compiaciuto. Poi mi dice: "Adesso siediti qui, apri le tue gambe, voglio assaporare tutto il suo sapore di donna". La sua lingua sul mio clitoride e nella mia fica mi avevano regalato un altro fortissimo orgasmo. Ora la mia lingua leccava le sue palle piene e miei occhi erano rivolti verso i suoi sguardi di piacere e goduria. Il suo cazzo adesso scopava la mia bocca, e lui tenendo la mia testa tra le sue mani ne dettava i ritmi. E colpo, dopo colpo e dopo colpo ancora, finalmente la mia bocca cominciava a riempirsi del suo sperma caldo e denso, mentre quel favoloso cazzo pulsava ripetutamente fino alla fine del suo orgasmo. Non lasciai fuori neanche una goccia del suo immenso piacere. Dopo velocissimi baci, ci siamo ricomposti e siamo tornati ad essere io Giorgia, la sportellista di quella agenzia e lui Valerio, uno dei nostri clienti (per me il migliore).
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