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La Segretaria, molto calda.


di belliedisponibili
10.06.2014    |    26.123    |    3 9.5
"La canotta si alza leggermente, così come la mini si abbassa un po':un filo sottilissimo le ginge i fianchi, un altro filo si perde nelle sue natiche..."
Mi chiamo Paolo, ho 62 anni. Gli altri dicono di me che sono un uomo affascinante: alto,magro, brizzolato. Sicuramente la mia qualità migliore è la parola. In genere le persone con cui ho a che fare mi ascoltano con attenzione.
Sono molto gentile, fermo ma gentile. Dirigo, ormai da oltre 20 anni un'azienda nel milanese. Oltre 200 donne occupate, di queste un buon 30% scopabili e una 20 che definirei delle gran fighe.
Appena arrivato in azienda mi son fissato in una regola ferrea: mai nessuna avventura col personale femminile alle mie dipendenze. Regola che fino all'altro giorno non ho fatto fatica a rispettare.
Da 15 anni ho una segretaria personale, Ginevra, che ho sempre apprezzato per la sua efficienza e lo spirito di squadra che la caretterizza. E' una donna di 50, ma ne dimostra 10 di meno. E' alta 1, 70/1, 72. Ha una 3' abbondante di seno, all'apparenza molto sodo. La cosa migliore sono le gambe e il culo: semplicemente perfettti. L'ho sempre vista con scarpe con almeno 10 cm. di tacco. Mettetegli 2 splendidi acchi verdi su un volto molto ben disegnato ed ecco a voi la classica strafiga. Fino a qualche mese fa, immedesimato nel mio ruolo di capo gentile ma freddo e distaccato non mi ero reso conto che sotto quegli abiti sempre eleganti, quella leggera fragranza del suo profumo si nascondeva, ma solo ai mie occhi, una semplida femmina.
Qualche mese fa, 6 o 7, non saprei dire, le cose tra noi sono cambiate: niente di eclatante o percettibile all'esterno, semplicemente entrambi abbiamo cominciato a contravvenire ad una regola non scritta per cui due persone che non hanno rapporti intimi tra loro NON violano il reciproco ' spazio vitale'.
In genere due persone che hanno familiarita' di rapporti, ma non sono intimità tra loro stanno a circa mezzo metro di distanza una dall'altra.
Da un po' di tempo,Ginevra quando veniva nel mio ufficio per farmi firmare un documento non stava davanti alla scrivania: veniva di fianco a me e il braccio sfiorava la mia spalla.
Quando andavo da lei per esaminare un documento al computer i nostri corpi si sfioravano senza che questo creasse a entrambi una minima forma di imbarazzo. Se le nostre mani si toccavano, prima ci veniva spontaneo ritrarci, quasi che avessimo preso una scossa. Ora indugiavamo entrambi qualche secondo di troppo. Insomma avete capito, roba da 18 enni.
L'altro giorno, siamo quasi alla fine della giornata di lavoro, la chiamo nel mio ufficio e le chiedo se può fermarsi un'oretta perché devo finire una relazione, e ho bisogno di dati gestiti da lei. Tutto vero e reale. Mi risponde subito' con piacere' Ti fronte a questa gentile disponibilità mi sento in dovere di aggiungere: ".
mi dispiace farle fare tardi a casa, suo marito si arrabbiera'"

"Ma si figuri, si accorge che non sono a casa solo se ha fame, o magari se ha bisogno di altre cose" lo dice con una punta di tristezza negli occhi
" Da quanti hanni siete sposati"
"Ormai sono 25, troppi" Non so cosa mi è preso per cui aggiungo
" siete belli e giovani, metta un po' di piccante nel suo menage"
" Se è per quello un po' di pepe ce lo mettiamo spesso. Pero' dopo i primi bocconi, rimane sempre un piatto assai insipido" Mi faccio più audace, le parole mi sembra che escano dalla bocca senza passare prima dal cervello:" mi scusi Ginevra, forse mi sto occupando di cose che non mi riguardano, quando dice che ci mettete spesso del pepe, cosa intende?" Mi lancia uno sguardo che avrebbe resuscitato un morto, infatti comincio a sentire qualcosa che si muove: "be' internet oggi risolve tanti problemi" " non capisco internet è solo un mezzo..." non mi lascia finire e aggiunge" via, con internet si va in chat" Cazzo, questa fra un attimo mi parla della sua vita sessuale. Sono molto confuso, devo prendere una decisione, ho bisogno di un attimo di riflessione. Andiamo nel suo ufficio e ci mettiamo a lavorare, lei al computer, io sedudo di fiamco a lei. Non faccio nulla per evitare che le nostre gambe si tocchino. Anzi. Le spalle si toccano e si strofinano. Dio mio, devo pensare. Cedo o rimango fermo sui miei principi? E se poi mi sbaglio e lei mi rifiuta? Il tempo passa in fretta, tutte queste seghe mentali e poco lavoro, hanno fatto le 19, 30. Devo andare. Prima di salutarci le chiedo se domani può fermarsi almeno un paio d'ore. "Senza problema" mi risponde pronta. La mattina dopo non ho ancora deciso, tuttavia appena arrivati in ufficio le chiedo di riprendere il lavoro da dove l' avevamo lasciato. Dapprima mi guarda perplessa, non lo dice ma, leggo nella sua mente, se stamani facciamo il lavoro che dobbiamo fare a fine giornata, stasera che facciamo? Poi il viso si distende in un sorriso appena accennato, tipo il gatto che si lecca i baffi dopo aver mangiato il topo. Si cara la mia Ginevra, penso tu abbia capito che ci proverò. Fanculo tutti e tutto.
Nel pomeriggio, di rientro dalla pausa pranzo, ci incrociamo nel corridoio e rimango senza fiato: indossa una mini cortissima che non copre, ma esalta le sue splendide gambe. Sopra ha una canotta con spalline sottilissime e una scollatura profonda. Soliti sandali. Incrociandomi fa : " oggi c'è un caldo terribile"
"Certo, però guardandola così la mia temperatura sale ancora" "perche non le piaccio?" " I miei occhi sono in preda ad un orgasmo pazzesco" Risatina compiaciuta e se va. Mi fermo a pensare"Paolo sei un i d iota e uno stronzo, possibile che alla tua età fai in amcora battute così cretine? Mi ripeto ancora una volta fanculo, stasera faccio quello che non ho mai fatto: scopo con una mia collaboratrice! Sono nel mio ufficio e non riesco a concntrarmi: la canotta mostra chiaramente i capezzoli, ma come fa il seno a stare su così? Vado nel suo ufficio a chiederle la prima cazzata che mi viene in mente Lei trova la maniera di piegarsi davanti a me. Dio mio, una visione paradisiaca si svela ai miei occhi: due capezzoli molto grossi su una bellissima aureola, i seni sono tenuti su da un minuscolo reggiseno a balconcino. Ho le vertgini, solo la dignità della mia età mi vieta di andare in bagno a masturbarmi.
Sono nel mio ufficio non riesco a pensare ad altro. Un pensiero mi folgora: avrà le mutandine? Intanto che lo penso mi in do del cretino: non siamo al preludio di un film porno! Il pensiero mi turba. Vado da lei e le chiedo un dossier che so perfettamente che sta sul ripiano in basso del suo armadio. Si alza, si china per cercare il faldone, non lo trova. Rimane in quella posizione un'eternità.
La canotta si alza leggermente, così come la mini si abbassa un po':un filo sottilissimo le ginge i fianchi, un altro filo si perde nelle sue natiche. Cazzo indossa un perizoma. Fantastico. Sono le 17 devo resistere ancora mezz'ora.
Ripasso la lezione come un ragazzino al primo appuntamento. Devo essere calmo, non devo essere precipitoso. Sono un u o mo di mondo, con buone esperienze. Cazzo il cuore è a 200. Suona la campana di fine giornata, lascio passare 2 minuti, controllo che tutti siano usciti e vado a chiudere a chiave la porta di ingresso. Entro nel suo ufficio, non dice una parola, gli occhi sono leggermente socchiusi, il respiro mi pare un po'affannato. Io sono calmissimo e lucido. Mi avvicino, lei è immobile seduta al suo posto. Le vado dietro e comincio a massaggiarle le spalle e il collo. Dopo lunghi istanti di silenzio, in cui non succede nulla, comincia a piegare delicatamente la testa indietro, la appoggia al mio coso che sta scoppiando. Lascio le spalle e vado a cercare i capezzoli, che sono durissimi. Si alza di scatto si gira verso di me.Ci troviamo avvinghiati in un abbraccio molto forte intanto che le nostre lingue si cercano, sii trovano si nascondono. Le tolgo delicatamente la maglietta, scoprendo i suoi magnifici seni. Sento che mugula con voce roca: " non sai da quanto tempo sogno questo momento" " non sai quante volte mi masturbo sognando che tu mi prenda in tutte le posizioni possibili"" non devi più sognare ora è realta"
La stendo sulla scrivania, le gambe oscenamente allargate, con i talloni appoggiati all'estremità. La guardo, voglio memorizzare quell'immagine così oscena, ma anche estremamente dolce; l'immagine di una donna, di una splendida femmina pronta a dare tutta se stessa al suo maschio.
Non l'ho ancora toccata e la scrivania è bagnata. Mi avvicino godendo dei profumi di quella splendida figa. Appoggio la lingua al clitoride, comincio a leccarlo delicatamente. Metto un dito in quel lago dove mi perderei volentieri,
Ne metto due, ne metto tre. Cazzo sarebbe pronta per farsi fistare. Non mi pare il caso. Il liquido che cola abbondante dalla figa sta bagnando il buchino. E'piu forte di me, comincio a massaggiare delicatamente il buchino, entro con una falange. IL POLLICE è nella figa, sfrego delicatamente il pollice contro il medio che è nel culo. Sento che il perineo si è teso e si sta assottigliando, lei comincia a mugulare, poi comincia gridare: "cazzo cosa mi fai?!?" Urla sempre di più: "fammi morire, fammi godere, non ho mai goduto così" D'improvviso esplode in un urlo: " godo.....godo.... sono una troia... voglio essere la tua troia" il suo corpo
trema tutto. Poi si accasia, dolcemente mi toglie la mano e si porta le due dita alla bocca. La bacio, assieme stiamo facendo un pompino alle mie dita.









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