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La moglie di Andrea


di jonny76
23.09.2008    |    50.824    |    1 8.7
"Siamo diventati amanti ma solo per sesso..."
Era da quando ci eravamo conosciuti alla cena di natale dell’anno prima che avrei voluto scoparmi la moglie del mio collega Andrea. Eravamo stati invitati alla cena aziendale con le rispettive famiglie e io e mia moglie Daniela eravamo capitati nel tavolo con Andrea e Cristina.
Andrea è un tipo molto taciturno, parla poco però nel lavoro è veramente in gamba; sua moglie Cristina invece è la tipica bambolina bionda occhi verdi e seno prorompente messo in risalto dal wonderbra. Io, che non mi reputo un feticista, adoro le mani snelle con le unghie corti e colorate di rosso, e le sue mani erano fantastiche e proprio come piacciono a me. Quando prendeva in mano un bicchiere, piuttosto che la forchetta o spezzava il pane, io mi immaginavo le sue mani su di me, che accarezzavano il mio corpo. La sera quando tornammo a casa, ero eccitato da morire e feci l’amore con mia moglie avendo però in mente Cristina. Scopavo con Daniela come non avevo fatto mai, con una potenza e una voglia che mai avevo avuto, tanto che mia moglie ne fu sorpresa e soddisfatta.
Passarono parecchi mesi, passò l’estate e ai primi di settembre ero in ufficio da solo. Andrea era in ferie, mia moglie ancora nella casa al mare con i bambini, e io mi annoiavo da paura perché non c’era niente da fare. Mente stavo girovagando per qualche sito porno, capitai in un sito di annunci amatoriali. La registrazione era gratuita e anonima e decisi di iscrivermi. La presi come un gioco, un piccolo diversivo in una giornata calda e deprimente.
Feci l’iscrizione con nome utente “ironcock”, non misi nessuna foto, e iniziai a fare un primo “giro di ricognizione”. Poi iniziai ad eccitarmi vedendo le foto delle donne nude, ragazze, coppie, trans, esibizionisti… c’era di tutto. Feci un primo filtro per regione, poi per provincia, poi per età. Mi misi a scorrere l’elenco degli annunci e dato che le foto non si vedevano subito, bisognava aprirli ad uno ad uno, ma tanto non avevo niente di meglio da fare. Alcuni annunci erano vecchissimi e allora li misi in ordine di data. Uno dei primi in alto, inserito dall’utente “io-scopo-lui-guarda” mi colpì particolarmente perché recitava “Ciao sono Cristina. Cerco un uomo che mi soddisfi in ogni buco possibile ed immaginabile. Mio marito Andrea rimarrà in un angolo a riprenderci e a scattare foto e a masturbarsi. Siamo alle prime esperienze. Massima serietà e pulizia. Possiamo ospitare soprattutto di sera. Inviare foto nudo, soprattutto le foto del tuo cazzo”, seguiva l’indirizzo di posta elettronica. Rimasi come in trance, mi passavano in mente le immagini della cena di natale, ricordavo la mia eccitazione, le mie scopate virtuali con lei, e adesso, quel messaggio, quelle foto, era inequivocabilmente lei, non poteva essere che lei…..doveva essere lei. Ero eccitatissimo, presi il cellulare, andai in bagno, non c’era bisogno di masturbarmi perché già eccitato, e mi scattai qualche foto, poi visto che c’ero e non riuscivo a farne a meno, presi a masturbarmi pregustandomi già l’incontro. Venni dentro il wc, mi ripulii e andai al mio pc a scaricare le foto. Risposi all’annuncio e attesi la risposta. Mi aspettavo una risposta abbastanza veloce perché l’utente risultava essere on-line. Per non pensarci troppo uscii e andai a pranzo al bar che c’era a due isolati di distanza. Quando tornai vidi che c’era una mail nella inbox, la aprii: “Ciao Ironcock, le tue foto sono ok, mi piacerebbe tanto farmi inculare da quel tuo bellissimo cazzone, se vuoi anche stasera. Mio marito non vede l’ora di vedermi scopare da un cazzo grosso come il tuo. Lasciami il tuo numero di telefono che ti chiamo e ci mettiamo d’accordo”. Dopo neanche 10 minuti avevo già fissato l’appuntamento. Solo in quell’istante realizzai che Andrea era un mio collega, anzi il mio collega d’ufficio. Poi pensai che questi erano fatti suoi e che se voleva far scopare la moglie da un altro tanto valeva che quest’altro ero io. Ragionamento un po’ egoistico, ma era così, meglio io piuttosto che un maniaco…. Quando suonai al campanello, lei da dietro la porta doveva dire il suo nick e io rispondevo con il mio, e quindi successe che lei disse “io scopo lui guarda” e io risposi “ironcock” e aprì la porta rimanendo quasi di stucco. Lei perché mi riconobbe e iniziò a balbettare qualcosa che non capii anche perché lei aveva soltanto un reggiseno trasparente e un perizoma di pizzo rosso, e tacchi a spillo da almeno 12cm. Cristina, superato il primo imbarazzo, si avvicinò, mi baciò sulla bocca e poi prendendomi per mano mi portò in camera da letto. Quando entrai, Andrea che era seduto sul letto si alzò di scatto. Tra tutte le cose che avevo pensato mi potesse dire, quello che disse mi lasciò di stucco “meno male che sei tu Davide! Ho riconosciuto dalle tue foto il bagno dell’ufficio! Pensa un po’ se era il capo! Ma invece sei tu e di te mi fido! Fate come se io non ci fossi, io vado nello studio a guardare dai monitor, sai, ho messo delle telecamere che registrano tutto sui pc. Buon divertimento a tutti” E così dicendo ci lasciò soli. Cristina iniziò ad accarezzarmi e a baciarmi sul collo. Piano piano mi sbottonava i bottoni della camicia e con la lingua mi leccava dappertutto, mi mordicchiava i capezzoli, mi baciava gli addominali e più giù con le mani mi stimolava il cazzo ancora chiuso nei pantaloni. Si spogliò, era già bagnata perché il suo slip odorava del suo umore. Mi tirò via i pantaloni, buttò in aria i boxer e si dedicò con passione ad un pompino spettacolare! Lo prendeva tutto fino alle palle, con la lingua lavorava nelle parti giuste e le mani mi massaggiavano i testicoli. Un piacere incredibile, una goduria da favola, il pompino più bello mai ricevuto. Lo tirò fuori dalla bocca, si girò e andò verso il letto, si sdraiò a gambe larghe e iniziò a masturbarsi. “Me la vuoi leccare?” non dissi niente e mi catapultai in mezzo alle sue cosce. Poca peluria sul pube, completamente depilata nel resto. La leccai in ogni millimetro quadrato, il clitoride sembrava scoppiare, la scopavo con la lingua e lei si inarcava e contorceva di piacere, urlava, chiedeva di prenderla e di farla diventare una troia, che le piaceva farsi scopare da un altro. Il suo umore mi riempiva la faccia; mi sdraiai sopra di lei e iniziai a penetrarla. I primi movimenti fuori sincronia lasciarono il posto a movimenti ritmici all’unisono, ci muovevamo insieme diventando un’unica entità che godeva. Aumentai il ritmo e le sborrai dentro continuando a cavalcarla e a cercare avidamente la sua lingua. Quando la virilità si era ridotta lo estrassi e mi sdraiai di fianco a lei. eravamo completamente sudati, con il fiatone e con le mani che accarezzavano i rispettivi corpi. La mia mano andò a cercare la sua figa, lei capì e aprì le gambe. Iniziai a masturbarla, a poco a poco mi ritrovai con tre dita che la penetravano, poi provai con tutta la mano; Cristina gridò, un misto tra piacere e dolore, la mia mano entrava e usciva, ogni volta sempre più lubrificata dai suoi umori e da un po’ del mio sperma che l’aveva riempita prima. La feci mettere a pecorina e iniziai a fare al suo buchetto quello che avevo fatto nella figa, prima uno, poi due dita, poi tre. Mi disse di aspettare un attimo, prese dal comodino un vasetto di lubrificante anale e me lo passò. “non l’abbiamo mai usato. nel culo non l’ho mai preso….non fa male vero?” mentre mi diceva così io stavo già iniziando a penetrarla. Un culo vergine pensai, e che culo, rotondo, sodo, bianco che faceva da contrasto con l’abbronzatura. Lei lanciava dei mugolii che prima erano lievi e poi aumentarono di intensità con l’aumentare del piacere. I miei movimenti prima lenti, si fecero sempre più intensi fino a quando le palle non andarono a sbattere sulle sue chiappe. La feci girare a pancia in su e ripresi ad incularla vigorosamente fino a che lei sentendomi irrigidire gridò “Sborrami nel culo, è bellissimo, continua, continua……” e in quel mentre le venni dentro. Mi accasciai su di lei, il cazzo che sgocciolava sborra, le sue dita che lo cercavano per ripulirlo. Quella è l’ultima scena che mi ricordo perché poi mi addormentai.
Nei mesi successivi continuai a vedermi con Cristina sia in presenza di Andrea sia da soli. Siamo diventati amanti ma solo per sesso. Lei riesce a soddisfare le mie piccole perversioni e io le sue. Un giorno in ufficio Andrea mi disse: “Perché non lo facciamo in quattro?”. Ricordo che una volta mia moglie Daniela me lo propose, ma poi non se ne fece più nulla. Ma adesso avevo trovato la coppia giusta, dovevo solo dirlo a mia moglie……ma questo sarà argomento del prossimo racconto.
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