tradimenti

Lo Chalet


di Hank1980
28.02.2024    |    6.094    |    6 8.5
"Marco aveva effettivamente abbracciato da dietro Claudia e una mano, passando da sotto di lei, le aveva alzato la maglia e scoperto un seno, si, Marco la..."
Oggi è tutto diverso, a 45 anni le relazioni sono diverse, è diverso il modo in cui le si vive, cambia la consapevolezza, si fanno progetti, le scelte hanno conseguenze. Invece, allora, a vent’anni tutto era più leggero, più fresco, più libero. Eppure io quella ragazza l’ho sposata, è diventata mia moglie, anche dopo tutto quello che è successo. Oggi siamo una coppia come tante altre, una coppia che si è evoluta, ci siamo conosciuti molto giovani, poi siamo stati fidanzati ai tempi dell’università, e poi siamo cresciuti insieme e siamo diventati marito e moglie. Perché scrivo questo racconto allora? Lo scrivo perchè ogni vaso ha le sue crepe, l’importante è che riesca a stare tutto intero e non andare in frantumi, e anche il nostro rapporto ha avuto delle crepe e per questo oggi vorrei portarvi al periodo dell’università, al primo anno.
Io e Claudia ci conoscevamo da tanto, ma stavamo insieme da poco, siamo stati uno di quei pochi casi che da un’amicizia nasce una storia, ma non è stato facile, soprattutto in quel primo periodo. Ci vedevamo ancora come degli amici, amici molto speciali, avevamo 20 anni, eravamo molto connessi emotivamente, soprattutto dopo la nostra amicizia, ma ancora non avevamo rapporti fisici, passavamo il tempo a baciarci, ma Claudia non era pronta ad andare oltre, diceva che aveva bisogno di tempo. Le avevo provate tutte, non sapevo come sbloccare la situazione. Mi sentivo anche minacciato da tutti quei ragazzi universitari, quelli che riuscivano ad emergere, ad essere popolari e a fare squadra. Per me non era facile integrarmi. A fatica, entrammo a far parte di quel gruppo, quasi per magia, Luca e Marco erano molto popolari, tutti volevano essere loro amici, erano pieni di ragazze che si buttavano ai loro piedi, ragazze molto carine e molto emancipate. Mentre Marco era un pò il leader del gruppo, Luca era più il classico bulletto che eccede per compensare in minor carisma. Molto spesso finivo come zimbello, non mi faceva piacere, ma mi prestavo, volevo essere parte di un gruppo e sapevo che per Claudia era importante integrarsi. Spesso, con Claudia parlavamo a lungo dei personaggi del gruppo e delle dinamiche tra i vari flirt. Claudia iniziava a stringere un rapporto di amicizia con Sara, una delle ragazze del gruppo, quella un pò più seria. Ricordo ancora quel giorno, sentimmo I ragazzi discutere di alcune date, di alcuni posti, ma non capivamo, era periodo natalizio, e con il trascorrere delle ore fu chiaro, stavano organizzando qualche giorno sulla neve, allo Chalet in montagna dei genitori di Marco. Non ci arrivò alcun invito, sapevo che Claudia ci sarebbe rimasta male, vidi il suo sguardo colmo di delusione, fino a quando Sara non si girò verso di noi e disse:
“Raga, voi ci siete vero?”
Tutti si girarono verso Sara, come a dirle, ma cosa fai, inviti anche loro? Marco non disse nulla, fece solo uno sguardo di assenso e Claudia rispose illuminandosi in volto:
“Ci farebbe tanto piacere”.

Passarono i giorni e finalmente arrivammo alla partenza, Speravo che potesse essere l’occasione per stare con Claudia, fare l’amore. Non era la nostra prima volta, avevamo già fatto sesso ognuno con i rispettivi ex, ma mai insieme. Sarebbe stata l’occasione giusta.
Partimmo, eravamo tre auto, quella di Marco, di Luca e di Dario. In auto eravamo io, Claudia, Luca alla guida e Sara. Per tutto il viaggio Luca fece il solito bulletto, ma si limitò in quanto non era con i suoi amici per farsi grande, passò tutto liscio, arrivammo in questo chalet sperduto in un bosco, circondati da neve, il paesaggio era bellissimo. Ci sistemammo nelle camere, o meglio, io e Claudia ci sistemammo in una camera, tutti gli altri buttarono i bagagli un po a caso e corsero fuori a giocare con la neve, con gli slittini, li raggiungemmo, fu una bella giornata, poi mangiammo, bevemmo davanti al camino, scherzammo, e da quello scherzo Marco fece il cretino con Sara, e lo stesso successe tra gli altri. I ragazzi ricordo che facevano un po' a gara per attirare l’attenzione in quanto i ragazzi erano più delle ragazze, qualcuno avrebbe dovuto accontentarsi solo di un bel week-end tra amici.

Si crearono vari mini gruppetti nelle varie stanze, ricordo che alcuni sul divano, altri già in camera, e pur di stare insieme e chiacchierare erano in 3 o 4 su di un letto, noi non avevamo la confidenza per stare lì con loro, insomma, non eravamo i tipi, così, quando mentre alcuni continuavano a divertirsi e a parlare, altri iniziarono a pomiciare, decidemmo che era il momento di andare in camera nostra e lasciarli alle loro cose.

Claudia decise di andare in bagno a mettersi il pigiama prima di chiudersi definitivamente in camera. Si rese conto di non aver portato le ciabatte, ma il pavimento in legno non era freddo, così andò in bagno scalza. Non portò nulla di sexy, ma un pigiama caldo, si chiuse in bagno, fece pipì, controllò di essere in ordine, si spogliò, tolse il reggiseno, mise la maglia del pigiama e mentre stava infilando anche il pantalone la porta si aprì. Era Luca, Claudia rimase di sasso, istintivamente si piegò per non restare in slip e si coprì con i pantaloni. Luca non perse l’occasione di fare lo scemo iniziò a dire ad alta voce:
“Ma che bel culetto che ha la nostra Claudia, ma vedi che corpicino” Claudia reagì, lo spinse stizzita, richiuse la porta e finalmente infilò i pantaloni del pigiama e subito riaprì la porta per tornare in camera, si ritrovò davanti Luca che iniziò a fare lo scemo:
“Perchè non vieni in camera con me? Così lo facciamo muovere quel culetto”
Claudia gli lanciò un’occhiataccia, sentì tutti ridere e poi finalmente sentì Marco dire:
“Ragazzi, basta, tornate in camera”.
Dicendo questo Marco cercò con lo sguardo quelle forme tanto elogiate da Luca, ma l’unica cosa di scoperto erano i piedi di Claudia, con quello smalto azzurro chiaro pastello, pulito, in pendant con il pigiama.
Luca le lanciò uno sguardo da cascamorto, si fece di lato e Claudia rientrò in stanza da me.
“Cosa è successo?” le chiesi
“Nulla, quel porco di Luca ha aperto la porta mentre mi vestivo, la serratura non funziona a quanto pare”
L’atmosfera era un po’ tesa, ma si sciolse subito, quando sentimmo una delle ragazza del gruppo, diciamo così, che si stava divertendo con qualche ragazzo, probabilmente con Dario, sentendo i suoi gemiti io e Claudia scoppiammo a ridere, complici, entrammo a letto e ci infilammo sotto le coperte, con il viso vicino eravamo sdraiati di lato, uno difronte all'altro e parlavamo, chi poteva essere lei? Divenne sempre più difficile individuare chi fosse, altri gemiti si aggiunsero ai primi, pareva che più di una coppia si stesse divertendo, Claudia si morse un labbro, iniziammo a baciarci, iniziavamo ad esplorare il nostro corpo, ma fummo subito interrotti. Si aprì la porta con il classico cigolio delle porte in legno. Claudia trasalì, chiese chi fosse. Pensai subito a Luca, gliene avremmo dette quattro.
Claudia disse quasi spaventata:
“Chi è?”
Io mi girai, davo le spalle alla porta, così dalla mia posizione scorsi solo un’ombra.
Quest’ombra si faceva sempre più vicina, mi passò di lato, fino a fare il giro del letto e andare dal lato di Claudia, Lo riconobbi. Dissi solo:
“Marco, cosa succede?”
“State tranquilli, ho solo bisogno di un posto dove stare, Claudia fammi un pò di spazio”
“Claudia, quasi istintivamente, non rispose, si fece più verso di me ritrovandosi tra me e Marco. Non se la sentì di dirgli di no, in fondo era casa sua e in più non sarebbe stato l’unico letto in cui c’erano più persone. Il fatto che chi scopava avesse monopolizzato l’intera stanza con più letti, e quindi relegato gli altri a stare un pò più stretti, forse, giustamente avrebbe dovuto riguardare anche noi. Però la situazione era strana. Con Marco non avevamo assolutamente confidenza, e questo ci creò un pò di imbarazzo, però essendo il ragazzo più popolare, avrebbe potuto andare da chiunque, quindi il fatto che scelse di venire da noi quasi ci fece piacere. Andava solo gestito il momento di imbarazzo, Claudia era tra me e lui, mi guardava e aveva Marco alle spalle, mi feci più verso la punta del letto, per creare più spazio, Claudia si spostò verso di me e dissi:
“Ecco, Marco, c’è abbastanza spazio?”
Vidi Marco guadagnare quello spazio, ma eravamo ancora stretti, forse troppo, Marco era attaccato a Claudia, quasi a cucchiaio, si sistemò e disse:
“Ragazzi, dormite, chiudete gli occhi e dormite”.
Io e Claudia ci guardammo, rimanemmo così, in silenzio, con le fronti quasi attaccate, poi e chi ce l’avrebbe fatta a dormire, la situazione era abbastanza particolare, non eravamo mai stati nello stesso letto, immaginiamoci con una terza persona. Ma sapevo leggere i suoi sguardi, ad ogni movimento delle lenzuola ci lanciavamo sguardi in cui condividevamo l’imbarazzo. Rimanemmo così per qualche minuto, poi Claudia aggrottò un po' le ciglia, fece uno sguardo dubbioso, come se non avesse capito qualcosa, poi aprì le labbra, quasi per lo stupore e mi guardò. Ci misi un po’ a realizzare, le feci uno sguardo come a dire:
“Cosa succede?”
E lei con il movimento degli occhi mi indicò Marco alle sue spalle e sgranò gli occhi.
Claudia sentiva l’erezione di Marco premerle sul sedere.
Capii subito che c’era qualcosa che non andava. Marco si mosse, si fece ancora più vicino a Claudia, adesso era attaccato.
Guardai Claudia e le feci capire che sarei intervenuto, ma lei mi mimò con le labbra la parola:
“NO, aspetta”.
Rimasi allora immobile, intanto lo sguardo di Claudia andava in mille direzioni, sembrava essere stata a chiamare a gestire una situazione in silenzio e senza potersi muovere, movimento invece che iniziava ad esserci da parte di Marco. Il lenzuolo si muoveva, e Marco non faceva nulla per essere discreto, sentii chiaramente altre mani che invadevano lo spazio tra me e Claudia, era come se Marco la stesse abbracciando da dietro. Claudia sgranò ancora gli occhi.
Claudia non era una poco di buono, nemmeno una santarellina, semplicemente era in una situazione che non sapeva affrontare, come non sapeva affrontare le mani di Marco che iniziavano a viaggiare sul suo corpo.
Io non sapevo davvero cosa fare, così finalmente presi il coraggio a due mani e decisi di parlare, ma non feci a tempo a dire:
“Cosa…” Che Claudia mi mise una mano sulla bocca, mi guardò come per dirmi “posso gestirla” e subito dopo Marco sussurrò le ultime parole di quella nottata che ci lasciarono di sasso e disse:
“Ragazzi, state dormendo, è solo un sogno”.
Ero confuso, davvero non capivo cosa stesse succedendo, così sollevai le coperte per cercare di capire cosa stesse accadendo e in quella penombra vidi ciò che mi sconvolse.
Marco aveva effettivamente abbracciato da dietro Claudia e una mano, passando da sotto di lei, le aveva alzato la maglia e scoperto un seno, si, Marco la stava palpando, stava palpando la mia ragazza che nemmeno io avevo palpato in quel modo, e lo stava facendo davanti a me, fregandosene completamente di me, di noi. Era la prima volta che vedevo il suo seno, ed era stretto da una mano che non era la mia. Tra le dita di Marco spuntava il suo capezzolo, chiaro, turgido. Rimasi colpito, iniziai a sentire un misto tra eccitazione e umiliazione. Provai a guardare Claudia, ma continuava a lanciarmi sguardi che dicevano: "Sì, lo so è strano, ma aspetta, non fare nulla”.
Poi ancora dei movimenti, più ampi, sembrava che anche l’altra mano avesse cinto Claudia, ma questa volta dalla parte superiore del suo corpo, le sentii muovere un pò le gambe fino a quando il movimento sotto le coperte divenne ripetitivo, decisi di sbirciare ancora. Cercando di muovermi il meno possibile alzai un po’ la coperta, abbassai il capo e vidi ancora la stretta su quel seno e poi, più giù l’altra mano di marco dentro i pantaloni di Claudia, la stava toccando davanti, Claudia non si muoveva, mi guardava e il suo respiro iniziò a farsi più intenso, poi iniziarono quegli sguardi di piacere. Poi sentii un movimento importante lì sotto, Sembrava che Marco avesse sfilato il braccio con il quale stringeva il seno e che si stesse alzando, si, Marco stava uscendo da sotto le coperte, si fece di lato e si alzò. Era alle spalle di Claudia, mentri io riuscivo a vederlo chiaramente, nonostante la penombra, oramai i miei occhi si erano abituati. Era in piedi, pensai che finalmente sarebbe andato via, si era forse reso conto di aver esagerato, e invece lo vidi chiaramente spogliarsi, togliere la maglia e sfilarsi i pantaloni. Aveva il cazzo eretto. Non avevo mai visto un pene in erezione diverso dal mio dal vivo, era di dimensioni normali, ma più spesso del mio, poi guardai Claudia, quasi spaventato, Claudia era diversa, era come se fosse curiosa di cosa stessi guardando, eravamo stranamente immobili, stavamo facendo come Marco ci aveva suggerito, fingevamo di dormire, anche se era chiaro e palese che fossimo tutti svegli. Marco era troppo deciso affinchè potessimo fare qualcosa di diverso. Quindi fece per tornare a letto, sollevò le coperte e si rimise dentro, ma a differenza di prima non restò fermo, prese a sfilare il pigiama di Claudia che timidamente lo agevolò nell’impresa, vidi chiaramente Marco rigirarsi e lanciare il pigiama di Claudia, con anche gli slip, sulla sedia. Decisi di rimettere la testa sotto le coperte e vedere cosa succedesse, avevo la salivazione azzerata e il cuore a mille, anche Claudia era strana e nervosamente la vedevo mordersi un labbro. Misi la testa sotto le coperte e vidi il braccio di Marco farsi strada da sotto Claudia, cercare il suo seno, alzare la maglia e scoprire i seni, entrambi questa volta, con una mano iniziò a palparli e contemporaneamente, con l’altro braccio, le sollevò lateralmente una gamba e si fece sotto, salii immediatamente con il viso, guardai Claudia, le lanciai uno sguardo come a dire:
“Blocco tutto, adesso usciamo da questa situazione”
Ma sempre in silenzio Claudia mi fece una carezza sul viso, mi implorò con lo sguardo di non fare nulla e poi aprì le labbra, sgranò gli occhi, vidi un movimento e lei con le labbra simulò una sola parola:
“Scusa”
Marco iniziò a muoversi, non cercava di dissimulare alcun atto. Guardai sotto le coperte, ma non riuscivo a vedere bene, ma era chiaro che ci fosse stata la penetrazione e dai movimenti era chiaro che stesse scopando Claudia, di lato, davanti a me, senza alcuna resistenza né precauzione. La coperta era diventata un pò più piccola dato che la gamba di Claudia era alzata da Marco, non capivo cosa stessi provando, so solo che Claudia oramai non mi guardava più come prima, era uno sguardo colpevole che mal dissimulava piacere.
Nella mia assoluta confusione mi resi conto di essere eccitato, ero spettatore inerme del tradimento che si stava consumando sotto i miei occhi e non reagivo, Claudia non reagiva, l’unico che agiva era Marco, e agiva solo per il suo tornaconto, solo per il suo piacere, ma era evidente che non fosse l’unico a godere. Quando Claudia iniziò a stento a trattenere i gemiti ci guardammo l'ultima volta, poi lei, ormai in preda alle sue pulsioni sessuali e all’eccitazione, provò un pò di vergogna nel avermi davanti, con quello sguardo perso, così con una mano mi coprì gli occhi, quasi a cercare di proteggermi, ma i colpi di Marco rendevano quella mano troppo mobile sul mio viso, così, sempre cercando di muoversi il meno possibile, mi invitò a coprirmi il viso con le coperte.
Lo feci, ma non mi limitai a coprirmi il viso, mi mossi, e scesi sotto le coperte, e quello che vidi cambiò per sempre tutto.
La prima sensazione era l’odore, c’era l’odore forte di sesso, un odore strano, diverso da quello a cui ero abituato, infatti i corpi eccitati erano tre, di cui quello di un uomo che non ero io. Le mani di Marco continuavano a stringere i seni di Claudia, senza delicatezza, senza rispetto, solo per libido. La sua maglia era alzata sopra i seni, e per il resto era nuda, Marco le teneva su una gamba, il piede in alto con quello smalto pastello, delicato, si muoveva sotto i colpi secchi di Marco, scesi con il viso sentivo gli odori diventare più forti, mi trovai davanti alla vagina di Claudia, era bellissima, pulita, delicata, chiara, ma la stessa vagina veniva penetrata da un pene rude, venoso, con alla base grandi testicoli, usciva fin quasi a scoprire il glande, e poi rientrava agevolmente, era tutto bagnato li sotto. Ad ogni colpo il pube di Marco sbatteva sui glutei di Claudia, creando un movimento ancestrale. Questa visione aumentò la mia eccitazione, ma non riuscivo a muovermi. Poi sentii la mano delicata di Claudia accarezzarmi la testa e dirigermi veso il suo sesso. Non avevo mai assistito ad un atto sessuale tra due persone, all’infuori dei miei rapporti, ovvio, era come vedere un film in 3D, e a differenza di prima ero coperto, non dovevo mascherare nulla, sguardi, espressioni, mi sentii più libero di godere anche io di quel momento, così nonostante quel membro mi intimorisse, mi lasciai condurre dalla mano di Claudia e facendo attenzione alle distanze, timidamente iniziai a leccare il suo clitoride. Immediatamente la sua mano divenne una stretta sui miei capelli. Capii subito che era quello che le serviva, Claudia adesso si sentiva meno sola, meno sporca, e nuovamente complice con me, in più, aggiungeva piacere alla penetrazione. Mentre la leccavo non potevo non sentire i colpi di Marco muovere il basso ventre di Claudia, e quando presi a leccarla con più passione, dopo un colpo ben assestato di Marco, sentii sbattere sul mio mento i suoi testicoli. Mi allontanai per un secondo, non mi era mai capitato, ero davvero confuso e temevo che Marco potesse avere una reazione dura al fatto che casualmente eravamo entrati in contatto, invece continuò a penetrare Claudia che ricercava la mia lingua sul suo clitoride, così timidamente mi riavvicinai, i colpi iniziarono a diventare tutti più secchi e smisi di fare caso ai testicoli di Marco che spesso arrivavano a toccarmi, fino a che non diventai parte integrante di quell’atto. Avevo tante desiderato fare sesso orale con Claudia, ma non mi sarei mai aspettato di farlo in quella maniera, ero eccitatissimo e come spesso accade durante l’eccitazione, aumenta la foga, iniziai la mettere più lingua e a ispezionare anche l’area attorno al clitoride, dalla stretta di Claudia, immaginai apprezzasse, iniziai a leccare fino a sentire quella penetrazione, quel membro entrare ed uscire dalla vagina di Claudia, quindi presi a leccargliela tutta, dal clitoride, fino ad arrivare al cazzo di Marco che sembrava non far caso a me e io non facevo più caso a lui, era un bacio appassionato tra me e la fica di Claudia, che poi ci fosse un cazzo tra di noi smise di crearmi imbarazzo o timore. Una sensazione strana, eravamo solo io e lei, un nuovo e ritrovato equilibrio. Poi evidentemente sovrastimolata, Claudia premette il clitoride contro la mia lingua, cercò di trattenere più possibile i gemiti, ma la sentii tremare, venne, venne forte, quasi mi fece male, quasi mi strappò i capelli per via della stretta, ma era il suo unico sfogo, dato che ancora era l’unica a dover far finta di nulla in quel gioco. Divenne tutto bagnato, si sprigionarono nuovi odori e sapori, Marco continuava a penetrarla e lei mi stava godendo sulla lingua. Fu molto forte, quando ebbe finito mi spostò da li, immaginai che iniziava ad infastidirla essere stimolata ancora lì, mentre Marco continuava a divertirsi dentro di lei. Ero eccitatissimo, iniziai a toccarmi, ma sentii nuovamente una mano prendermi la testa e nuovamente indirizzarmi verso quel centro del piacere, ma questa volta la mano era più rude, finii di faccia tra i loro corpi, sentivo il cazzo di Marco entrare ed uscire strusciandomi la guancia, così ripresi quello che avevo fatto fino a poco prima, iniziai a leccare la vagina di Claudia, ma il clitoride era troppo sensibile, dovevo andare più giù, cosi fui costretto a leccare l’impocco della vagina, dove entrava Marco, non era facile e qualla mano mi indicò la direzione, finii per leccare a caso tutto intorno a dove entrava quel grosso uccello sempre più bagnato da Claudia e adesso dalla mia saliva, Marco poi mi indicò dove dovevo leccare, mi condusse la bocca sui suoi testicoli, non sapevo cosa fare, mi lasciai andare e continuai a leccare i testicoli si facevano sempre più duri, non sapevo come fare, non era mai successa una cosa del genere e non credevo potesse mai accadere, non potevo star lì a succhiare le palle dell’uomo che si stava scopando Claudia, un conto era dar piacere a lei, un conto a lui, così risalii un pò e mi trovai quasi naturalmente a limonare con l’imbocco della vagina di Claudia e il cazzo di Marco che entrando ed uscendo non poteva non essere incluso in quel bacio profondo e appassionato. Marco iniziò ad aumentare il ritmo, i testicoli mi sbattevano dappertutto, ma io continuavo a leccare, nel frattempo ripresi a masturbarmi, poi quasi sentii un gemito di Claudia, forse dovuto al fatto che Marco iniziava a stringere troppo forte il seno, a pompare troppo forte, o non so, fatto sta che mentre l’asta di lui mi passava sulla lingua prima di scomparire dentro Claudia per poi riapparire, tutto diventò più duro, sentii Marco iniziare a grugnire, senza provare imbarazzo, senza preoccuparsi di chi potesse sentirlo dalle altre stanze, affondò il colpo, rimase un po’ più a lungo dentro, poi uscì leggermente, sentii la sua asta gonfiarsi, come un muscolo, come un bicipite, i testicoli salire e poi riaffondare il colpo, e un nuovo gemito, quel cazzo tornò indietro si rigonfiò e affondò nuovamente, e ancora, ma questa volta portò qualcosa con se sull’asta. Era troppo, ero quasi vicino a godere e a spruzzare tra quelle lenzuola mentre non smettevo di limonare con quella penetrazione. Questa volta l’asta prima di riaffondare portò con se del liquido denso, biancastro, sapevo cosa fosse ma continuai, sentii quel sapore, ma non mi importava, il mio orgasmo stava per giungere, anche se non rumoroso come quello di Marco, così non mi feci troppe domande, continuai a leccare, lui entrava e usciva, urlava, poi iniziò a muoversi sempre più piano, poi si fermò, non smisi di leccare nemmeno quando lo sentii uscire da dentro Claudia, avevo un sapore strano in bocca, quel grosso uccello si sfilò via, finalmente la vagina di Claudia era tutta per me così finalmente potei baciare a pieno e profondamente tutta la sua vagina, sentii la sua mano accarezzarmi, la lingua entrò agevolmente dentro di lei, oramai aperta, iniziai a leccarla e finalmente iniziai a godere e a spruzzare tra quelle lenzuola. Sentii tanto liquido passare da lei a me, sapevo essere la venuta di Marco, ma nel pieno del mio orgasmo tirai tutto giù, era la mia donna, continuai a leccarla e quando ebbi finito di godere anche io ripulii per bene, non volevo ci fosse più traccia di Marco dentro Claudia. Quando ebbi finito, lentamente risalii, fu un ritorno alla realtà, ritornai nella posizione originaria, di fronte Claudia mi sorrise e con le labbra mimò “Buonanotte”. Marco, ancora avvinghiato, sembrava dormire, Claudia chiuse gli occhi e io crollai.

Fui svegliato da un raggio di sole, si sentiva la voce di qualcuno già sveglio, feci fatica a capire dove fossi e feci ancora più fatica a rendermi conto di cosa fosse successo. Mi tirai su, in camera non c’era nessuno, poi entrò Claudia, era in pigiama, venne verso di me, saltò sul letto, mi dette un bacio e il buongiorno e sorrise.
Io dissi:
“Oh mio dio, ma ieri…”
Mi interruppe, disse:
“Amore, ieri abbiamo dormito come sassi, e la colazione è pronta e oggi sarà un’altra giornata fantastica”
Ci guardammo e capii che non si sarebbe dovuto ritornare sull’argomento.
Andai in cucina, ero pieno di timori, avevo paura di essere messo alla pubblica gogna, ma a parte qualche risatina e sorrisino, non notai nulla di particolare, ma capii che tutti sapevano, ma anche che tutti sapevano di tutti, nessuno disse nulla, ma notai che cambiò la percezione del gruppo nei confronti miei e di Claudia.
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