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Michele il "dildo" vero di mia moglie: la confessione


di brunoroma72
03.08.2022    |    13.698    |    6 9.7
"Fammelo gustare… Non sapevo se parlava con me o era il racconto..."
Durante i momenti erotici con mia moglie, entravano sempre più spesso storie di fantasia e personaggi vari, tutte a suo vantaggio, ma a me piace così: mi eccita sapere di avere una moglie troia ed è un modo per tenere su di giri i nostri rapporti sessuali dopo quasi vent’anni di matrimonio.
C’era un nome però che ricorreva sempre più insistentemente: Michele, il nuovo amministratore di condominio, un trentacinquenne con spalle larghe e vita stretta, gran fisico, intraprendente e uno che ci sapeva fare con le persone, comprese tutte le donne, senza distinzioni.
Fatto sta che ormai il dildo nero preferito di mia moglie ormai era chiamato “Michele” ed era lei che sempre più spesso tirava fuori l’argomento e le sue parole si facevano sempre più esplicite e realistiche. Quando glielo spingevo dentro, era come se non esistessi: dai, si, così, sbattimelo dentro il tuo cazzone, continua Michele, continua…
La fantasia era che io ero fuori per lavoro e lei si faceva dare una ripassata dal gran cazzo di Michele.
Ti piace poprio eeeeh?
Oh si, ogni tanto mi ci vuole una bella dose di cazzo grosso. Non sempre altrimenti non apprezzo la differenza con te, ma se sei via per lavoro e ne ho voglia, mi basta un messaggio e Michele corre a riempirmi.
Che gran puttana! Lo hai fatto veramente? Dimmelo!
La sua risatina non era di nervosismo, era sinceramente divertita dal mio dubbio. Faceva parte del gioco. Il divertimento consisteva anche nel fatto che non dovevo sapere dove finiva il gioco e dove iniziava la realtà.
Lo vuoi proprio sapere? Nooo, non ce la faresti a sopportarlo. Ma la colpa è tua: me ci hai spinta tu, è inevitabile che mi faccia scopare da lui appena posso…
Ma certo che ce la farei. Se sono fuori e tu ne hai voglia… In fondo, se continui a scopare con me, non mi togli nulla.
E quale ti devo raccontare? Ce n’è stata più di una di occasione…
Oooh si! Raccontami com’è iniziato… La prima volta che ti sei fatta scopare da Michele!
Non sapevo davvero se mi stava per rivelare qualcosa di realmente accaduto oppure avrebbe lavorato di fantasia. Il cazzo mi stava scoppiando e ora me la stavo scopando come una cagna in calore che deve essere punita.
Aaaaaah, siiii, più forte!
Dovevo rallentare però. Primo perché altrimenti sarei venuto di lì a pochissimo e poi dovevo tenerla “in caldo” per farmi raccontare.
Però… ti fa bene sapere di poter essere un cornuto eeeeh?
Il momento era propizio per quel tipo di “confessione”. Me la stavo scopando da dietro come piace a lei, facendole sentire anche la mia presenza fisica di ex atleta, tenendola per il collo, come se fosse stata presa da dietro da uno sconosciuto. Una violenza che la cagna era piacevolmente costretta a subire. Inaspettata.
Dimmi com’è iniziata.
No, ti racconterò l’ultima che me la ricordo bene perché è avvenuta pochi giorni fa…
Una rapida carrellata delle mie trasferte ed ecco saltar fuori l’ultima avvenuta effettivamente pochi giorni prima, in mezzo alla settimana.
Ma è stata solo una mezza giornata! Dalla mattina alla sera!
Si, di solito aspettiamo che sei fuori per più giorni, ma è capitata questa occasione e ormai ci conosciamo talmente bene che possiamo approfittare anche dei brevi momenti…
Ero ammutolito. Il cazzo duro più che mai, ma senza parole.
Che c’è? Non vuoi sapere più cosa è successo? E rideva…
I miei movimenti si erano fatti più lenti e lei li assecondava cercando il mio cazzo e a volte fermandosi per gustarselo meglio. Il racconto o confessione eccitava anche lei.
No, no, continua. Adoro quando fai la puttana!
Ti ricordi che la sera prima avevamo scopato per bene? Ma io non ero venuta e la voglia m’era rimasta. Aspettavo che tornassi per continuare.
Si, ma poi ti ho chiamata per dirti che avrei fatto tardi per andare a controllare quella faccenda fuori.
Esatto. Quindi eri sicuramente fuori e ti ho detto di farmi sapere esattamente quando eri di ritorno. Ma io avevo voglia di cazzo subito! E allora ho convocato Michele che, come sai, non ha problemi di orari ed è sempre disponibile, soprattutto per me.
Lo hai chiamato?
Non c’è bisogno, ormai mi basta un messaggio in codice e lui: quando?
Ora! Subito. Mio marito è fuori e ci rimarrà fino a stasera.
E’ passato dal garage. Il condominio è piccolo e per ora siamo stati molto attenti, non se n’è accorto nessuno. E’ arrivato quasi subito. Dice che per me il suo cazzo è sempre pronto! Gli ho sorriso e l’ho guardato negli occhi con uno sguardo da puttana. Era già abbastanza pronto, ma non a sufficienza per me e allora, continuando a guardarlo, ho iniziato a slacciargli i pantaloni e appena ho avuto il suo bel cazzo in mano, mi è uscita istintivamente la lingua dalla bocca. Mi ha preso per la nuca mentre glielo stavo già scappellando e mi ha infilato la sua lingua in bocca iniziandomi a scopare.
Stavo per venire, non potevo continuare ad avere il mio cazzo dentro di lei. Volevo masturbarmi.
Bravo, togliti e dammi il cazzo grosso come il suo così mi ricordo meglio…
E’ così grosso?
Ooooo si, è davvero enorme… Gliel’ho preso subito in bocca, ma lui lo sa che lo spompino per poco. E’ solo per farglielo venire più duro, per fargli ingrossare la cappella che è la parte più bella quando entra.
Sei la solita egoista.
Sono una troia. E il cazzo che mi scopa deve essere a mia disposizione.
Il racconto era un po’ troppo realistico. Iniziavo a pensare che non si trattasse solo di fantasie…
Quando ha raggiunto la giusta consistenza mi sono sollevata in piedi massaggiandogli i testicoli pieni che gli avrei svuotato fra un po’ e mi sono fatta leccare i capezzoli e stringere le tette dalle sue grosse mani. Ha una passione per le mie tette.
Hai delle tette fantastiche chiunque le vorrebbe avere per le mani.
Si, ma lui è proprio appassionato delle mie anche se sono un po’ calate con l’età e con il peso. Ma quello che gli piace di più: vederle dondolare mentre mi scopa a pecora oppure quando lo soffoco quando gli sto sopra.
Pure sopra? Ma con me dici che fatichi troppo!
Ma con lui godo a cavalcarlo masturbandomi con il suo cazzone!
Mi stava facendo godere come non mai.
Puoi continuare a masturbarti, ma ora smettila di spennellarmi le labbra della fica con il cazzone nero, e fammi sentite la cappella, please…
Racconta…
Poi mi ha subito voltata e mi ha spinto verso il tavolo dell’ingresso. Ero in calzoncini da palestra e canottierina, senza reggiseno e senza mutande. Mi ha abbassato i calzoncini, mi ha fatto raggiungere il bordo del tavolo e mi sono piegata d’istinto per ricevere il suo cazzo da dietro.
Non in culo! Lo voglio in fica!
Mi ha allargato le chiappe quel poco per prendere la giusta misura, il resto l’ha fatto la sua cappella dura che ci ha messo poco per farsi largo nella mia fica bagnata. Ero già fradicia, ma il suo cazzo è talmente grosso che lo sento anche quando sono completamente in calore.
Nel frattempo cercavo di stare al passo del racconto con il dildo che avevo in mano e che le stavo infilando da dietro.
Ero fradicia, come adesso! La cappella di Michele mi fa impazzire!
Non ti sei voluta asciugare un po’?
No, mi succede con te quando sono zuppa. Non sento quasi nulla e la devo tamponare. Con lui non serve.
Entra piano. Fammelo gustare…
Non sapevo se parlava con me o era il racconto.
Ma non mi ha dato retta. Ha fatto come voleva lui e mi è entrato tutto fino in fondo con un colpo solo. La mia fica era pronta, ma non me l’aspettavo e ho goduto come una gran puttana!
Quello che sei… e gli spinsi il cazzone fino in fondo senza preavviso, come mi stava raccontando.
Aaaaaaaah, siiiii, come Michele!
Cercavo di immedesimarmi in Michele. A quanto avrei goduto nei suoi panni ad essere convocato da una inquilina sposata, gran bella fica, per farsi scopare mentre suo marito era fuori per lavoro. E continuai a stantuffare mia moglie con quel cazzone finto che le allargava le labbra. Lo facevo con violenza, ma lei sembrava sopportare qualunque ritmo e qualunque affondo.
Michele sfondami! Sbattimi! Sono la tua troia, sono la tua puttana!
E il cornuto? Stasera non ti avrà…
Il cornuto se lo merita! Siiii, continua! Fammi godere! Finalmente un vero cazzo! Aaaaaaaaahhh…
Ti piace il mio cazzone eeeeh?
Oh si, lo adoro. Usami!
Vederla contorcersi e vedere la sua schiena imperlata di sudore, la peluria dritta per l’eccitazione, le sue labbra spanate e il dildo neo che luccicava dei suoi umori ogni volta che lo tiravo un po’ fuori per poi sbatterglielo di nuovo con più violenza… Non ce l’ho fatta e ho raggiunto l’orgasmo.
Appena se n’è accorta si è calmata quasi subito. Apparentemente. Si è voltata, mi ha guardata…
Allora? T’è piaciuto veramente sapere quanto è troia tua moglie? Sei contento?
Ma tu sei una puttana vera!
Mi ha provocata e ora ho il mio bel cazzone… e rideva.
E ora?
E ora che lo sai, vediamo se sei capace solo di fantasticare oppure di portare la nostra relazione ad un altro livello.
Che intendi?
Intendo che tanto per iniziare… o ti fai tornare il cazzo pronto e mi inculi, oppure adesso mi chiami tu Michele che ho ancora voglia di scopare…
Ero pronto, ma non così pronto. Dovevo ancora digerire parecchie emozioni. In fondo me l’ero cercata e lei se n’è solo approfittata.
Oggi no, non ce la faccio.
Allora esci e lasciami continuare da sola, ma sappi che avrai presto una sorpresa…
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