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Prima volta


di sirstephen1954
07.05.2024    |    15.873    |    14 9.5
"Luisa guardava e spostava lo sguardo, imbarazzata ma attratta..."
Molti mariti sognano di vedere la loro donna nelle braccia di un altro.
Molte mogli, nelle loro fantasie, immaginano di essere corteggiate e di concedersi, magari obbligate, ad altri uomini.
Molto spesso queste fantasie rimangono tali. A volte si realizzano.
Avevo insistito con mia moglie per invitare a cena un altro uomo, aveva sempre rifiutato .Arrivai a scriverle una lettera nella quale le chiedevo questa prova di amore: "fallo per me, accetta una cena senza obblighi, deciderai tu."
Alla fine mi disse di si, del resto le piaceva essere ammirata, osservata, corteggiata e io mi compiacevo degli sguardi di desiderio di cui era oggetto.
Scelsi con attenzione il giovane maschio da invitare. Doveva essere fuori dai nostri giri, fisicamente non troppo "esuberante", con un livello culturale sufficiente, libero da impegni, riservato. Tutti requisiti singolarmente facili, ma congiuntamente non banali.
La scelta cadde su un maschio un pò più giovane di ni (noi, allora, avevamo intorno ai 40 anni), di professione faceva il professore in una scuola superiore, era di origini meridionali e dava la sensazione di essere di "sangue caldo".
Arrivò a casa nostra verso le sette e mezzo di sera. Luisa aveva preparato, sotto la mia guida, una cena leggera, ma intrigante.
Le avevo dato qualche indicazione per l'abbigliamento, ma le interpretò a modo suo, sorprendendomi per l'audacia. Il risultato era davvero notevole: una minigonna in pelle nera, una canottiera molto scollata con un reggiseno della Perla nero che faceva coppia con un perizoma di pizzo sempre nero, ai piaci indossava sandaletti con tacco 12 neri. Era bellissima e avrebbe suscitato "cattivi pensieri" in qualsiasi maschio.
La cena fu piacevole, il nostro giovanotto si comportò da gentiluomo, anche se i suoi occhi non si staccavano da Luisa.
Dopo cena proposti di andare a sentire musica in un locale vicino, un piano bar intimo e rilassante.
Lei sul divano del locale si mise, naturalmente, tra noi due, i contatti fisici erano inevitabili, Le sussurravo parole dolci, provocanti, mentre il mio alito le scaldava il collo.
Anche lui le era vicino e prese ad accarezzarla nel buoi della sala, ma sempre nei limiti del lecito.
Tornammo a casa riscaldati dall'ambiente e dalle caipininhe bevute..
Rientrati a casa presi in mano la situazione e proposi un poker strip per rompere il ghiaccio, con la regola che una volta finiti i capi di abbigliamento chi perdeva doveva subire delle punizioni.
Eravamo tutti e 3 allegri e rilassati e il gioco iniziò.
I primi giri mi furono sfavorevoli e rimasi, in breve tempo, scalzo, a petto nudo, coni soli pantaloni.
Ma il vento, nel frattempo, era girato e iniziarono a perdere i miei compagni di gioco.
Un momento intrigante fu quando Massimo perse l'ultimo indumento e, quindi, si dovette togliere il boxer che indossava.
Luisa, peraltro ormai in perizoma e reggiseno, non riusciva a distogliere i suoi occhi mentre lui, in piedi, con molta lentezza toglieva l'ultimo indumento, liberando un pene non molto grosso, ma regolare, dritto e, soprattutto, rigido e turgido.
Luisa guardava e spostava lo sguardo, imbarazzata ma attratta.
Continuammo il gioco e la fortuna girò le spalle a Luisa, perse due volte di seguito, non ebbe particolari problemi a togliere il reggiseno (al mare andava quasi sempre in topless), ma al secondo giro era in evidente imbarazzo. Le ricordai che i debiti di gioco devono esser onorati. Ci proposte un piccolo compromesso: si sarebbe spogliata in camera e sarebbe tornata indossando una trasparente vestaglia.
Rientrò indossando una vestaglia nera completamente trasparente con uno spacco fino all'ascella da una parte. Un effetto molto più provocante dal presentarsi semplicemente nuda.
Riprendemmo il gioco e toccò di nuovo a Luisa perdere. Io e Massimo concordammo che come punizione avrebbe dovuto ballare un lento con il nuovo amico. Fu molto eccitante vederli stretti, lui nudo, lei difesa solo dal trasparente e leggerissimo tulle della camicia da notte. Il pene di lui, turgido, le premeva contro e le mani si posarono sui sui glutei, conducendo il lento.
Finì la musica e riprendemmo il gioco.
Ulteriore giro e persi io per due volte di seguito. Rimasi naturalmente nudo ma al secondo giro i due, ormai complici, mi ordinarono di uscire sul terrazzo di casa: piuttosto imbarazzante ma anche eccitante, l'ora era avanzata, ma qualche vicino nottambulo avrebbe potuto vedermi....
Ma al turno successivo tornò a perdere Luisa. Per punizione le ordinammo di sedere sul divano in mezzo a noi due e di prendere in mano i nostri peni. Ubbidiente si sedette in mezzo a noi, iniziati a baciarla e le presi una mano e la portai sul pene di lui. Fece un pò di resistenza, ma poi ruppe le ultime difese e si lasciò andare. Fu un momento indimenticabile, ero eccitatissimo ma anche lucido e perverso. "Bacialo" le dissi, vidi il loro bacio, le loro labbra sfiorarsi e poi le loro lingue incontrarsi. Provai a spingere la sua bocca in basso, verso il ventre di lui, ma faceva resistenza.
Fu Massimo a risolvere la situazione, prese lui l'iniziativa.
Precipitammo nel piacere della trasgressione senza soluzione di continuità, lui fu rapido e le nostre mani di maschi si ritrovarono entrambe inserite nel sesso di lei, già umido e pronto. La fece sdraiare sul divano, si posizionò sopra e vidi il pene duro come una roccia entrare in lei con decisione, lei aprì le gambe e lo strinse a sé, la mani afferrarono i fianchi di lui. Iniziò una danza frenetica, decisa, la penetrava con decisione, senza dolcezza, da maschio scatenato. Non aveva indossato il preservativo, la stava montando a pelle. Intervenni e lo feci levare e gli sporsi il preservativo, lei era ormai partita e si sarebbe fatta inondare si sperma senza problemi, voleva il pene di lui e basta. Era un maschio resistente e la portò a un primo orgasmo in quella posizione "tradizionale", "basta basta, prendimi da dietro" fu lei a chiederlo. La fece girare e continuò la monta in questa posizione più animalesca, più volgare, più provocante.
Io guardavo affascinato e li incitavo. Mi rivolgevo sia a lei che a lui. Lui parlava con me: "meno male che mi dicevi che non era tanto calda, guarda che troia, guarda come gode". Arrivò a un orgasmo bestiale, violento, con colpi forsennati, con lei che si offriva e gli andava incontro per aumentare la forza dei colpi.
Ero affascinato anche se, per un altro verso, soffrivo.
Si rivestì e se ne andò velocemente, lasciando lei provata e "svuotata" e io confuso e eccitato.
Per qualche tempo non ne volle parlare, poi una sera le proposi di rivederlo. Accettò.

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