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Quella gran porca di C. dai messaggi ai massaggi...(prima parte)


di sextherapy2014
20.05.2016    |    18.143    |    1 8.8
"Lei mi raccontava dei suoi rapporti con il fidanzato, dapprima parlandone in modo vago, facendo qualche accenno al lato sessuale, ma senza mai scendere nei..."
Avevo conosciuto C. da qualche anno, da quando si era fidanzata con un mio amico. Lui era il classico bravo ragazzo che però nascondeva un passato con parecchie storie anche con donne più grandi, mentre lei era più giovane di lui di alcuni anni (all'epoca in cui si erano fidanzati ne aveva compiuti da poco 18). Cominciammo presto a sentirci tramite facebook per le cose più banali, ma entrammo presto in una certa confidenza, tanto che a poco a poco i messaggi cominciarono a spingersi sempre più sul personale, e da lì a passare a parlare di sesso il passo fù breve.
Lei mi raccontava dei suoi rapporti con il fidanzato, dapprima parlandone in modo vago, facendo qualche accenno al lato sessuale, ma senza mai scendere nei particolari, fino a quando pian piano le conversazioni si fecero sempre più minuziose e dettagliate.
Mi raccontava di come le piacesse prendere l'iniziativa tirandoglielo fuori dai pantaloni mentre stava ancora guidando per riaccompagnarla a casa la sera, ed una volta arrivata in un posto appartato cominciare a prenderlo in bocca, spompinandolo per bene ed usando le sue meravigliose tette per farlo eccitare sempre di più, per poi essere ricambiata con la lingua di lui che le strusciava sulla figa eccitandola da matti.
I racconti diventavano sempre più eccitanti e dai messaggi su facebook passammo alle telefonate, le piaceva sentire la sua voce diventare sensuale mentre raccontava e sentire dall'altra parte del telefono l'eccitazione trasparire dalla mia voce.
Un giorno non resistetti, erano oramai passato più di una anno da quando aveva iniziato a stuzzicarmi con quei suoi racconti; le proposi di vederci per una chiacchierata e per prendere qualcosa da bere, visto che il fidanzato era fuori per lavoro e lei era rimasta sola.
La passai a prendere e ce ne andammo a fare un giro in macchina. Mentre guidavo non potevo fare a meno di pensare alle sue meravigliose tette che si intravvedevano sotto la camicetta sbottonata al punto giusto, e al suo strepitoso culo, che la minigonna stretta le metteva ancora più in risalto: si era vestita proprio da perfetta zoccola.
Andammo a prendere una birra in un locale e poi ci fermammo in un posto un pò più appartato lì vicino. Con la scusa di farmi vedere un tatuaggio che si era appena fatto dietro le spalle, si sbottono ancora un pò la camicetta e l'abbassò su una spalla: ero eccitato da morire. Presi a massaggiarla dietro al collo delicatamente e la sentii fremere sotto le mie mani, mentre mi avvicinavo al suo orecchio per mordicchiarlo e leccarlo, perchè sapevo che la cosa la eccitava da morire.
Si sciolse pian piano; cominciò a togliersi la camicetta ed a cercare con la lingua la mia, si strinse a me sempre di più mentre si toglieva il reggiseno e mi metteva le tette in faccia facendosi leccare quei capezzoli turgidi che ne mostravano l'eccitazione oramai al massimo. Mentre leccavo sentii le sue mani scivolare lungo il mio torace e portarsi ai miei pantaloni, slacciarli e tirare fuori il mio cazzo oramai diventato duro come il marmo. Appena lo ebbe tra le mani cominciò a massaggiarlo con entrambe le mani e mentre mi stendeva (eravamo passati sui sedili posteriori dell'auto) cominciò con la lingua ad assaporare la cappella per poi andare giù a leccarmi fino alle palle. Lo prese in bocca e cominciò a pomparlo come la più esperta delle puttane, si vedeva che le piaceva molto e che era esperta, e lo riempì di saliva mentre saliva e scendeva ed ogni tanto se lo metteva tra le tette dicendo "Lo so che ti eccita questo, ti piacciono da morire le mie tette, porco!".
La presi di forza e la stesi sul sedile allargandole le gambe tirandole su la minigonna; le scostai le mutandine e vidi che era completamente bagnata. Mi disse "Dai leccamela, voglio sentire la tua lingua nella figa, lo desidero!", non me lo feci ripetere: cominciai a leccarla passando la lingua prima delicatamente sulle sue grandi labbra carnose, e poi la infilai dentro mentre le entravo con due dita. Era bagnatissima e vogliosa di sesso, la sentivo ansimare e gemere; mi ripeteva "Si, dai, scopami, sono la tua troia, voglio il tuo cazzo dentro!".
Mi eccitai ancora di più, mi sedetti sul sedile, la feci salire sopra di me facendole passare le gambe ai miei lati e lei scese lentamente per assaporare centimetro per centimetro il mio cazzo che le entrava nella figa. Cominciò a montarmi sempre più veloce, con colpi secchi si faceva entrare tutto il cazzo in figa mentre con le mani mi tirava la testa verso le sue tette per farsi succhiare i capezzoli. Era una furia. La sua eccitazione continuava ad aumentare mentre la sentivo che era ormai quasi all'apice del piacere; cominciò stringere le gambe come se non volesse far uscire più il cazzo dalla figa e dopo alcuni colpi più profondi, quasi a cercare di far entrare anche le palle dentro, venne copiosamente, con dei rivoli di piacere che le colavano lungo le cosce e che cadevano sul mio cazzo ancora duro... continua
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