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la mamma del mio amico


di sessomatto90
06.01.2016    |    76.672    |    0 8.5
"Il mio volto divenne rosso per l’imbarazzo, e Manuela non perse l’occasione per farmelo notare: come se non bastasse, iniziò piano piano a strofinare le..."
La mamma del mio migliore amico si chiama Manuela, ha trentasette anni ed ha avuto suo figlio quando ne aveva venti: malgrado l’età, Manuela è una donna che merita tutte le attenzioni di questo mondo, visto che ha un ottimo carattere, ti da ottimi consigli e soprattutto ti fa divertire con le sue battute.
Inoltre, Manuela è abbastanza alta, si tiene in forma, è prosperosa ed ha gli occhi castani che ti ipnotizzano: insomma, una donna con la quale potresti perdere la testa, e che ti verrebbe voglia di possedere a tutti i costi.
Io con Manuela vado molto d’accordo, a volte molto più che col figlio: non la considero una mamma del mio amico, ma bensì una mia amica più adulta, e lei fa lo stesso con me.
Un giorno Manuela, che vive in centro città, mi invita a casa sua il dopo pranzo per metterle diversi programmi nel computer: come arrivo la vedo vestita con un lungo vestito estivo rosso, che risaltavano le sue lunghe e belle gambe, ed ai piedi indossava delle classiche infradito che glielo risaltavano.

Non sono sicuro del fatto che portasse il reggiseno, e forse nemmeno le mutande, dato che si riusciva ad intravedere tutto.
Seduti nel divano del salotto, Manuela mi portò un bicchere di succo, e mentre mi ascoltava decise di mettersi comoda, poggiando le gambe sopra le mie: questo mi fece provare un brivido lungo la schiena, dato che non mi aspettavo di vedere delle belle gambe così vicine.
Il mio volto divenne rosso per l’imbarazzo, e Manuela non perse l’occasione per farmelo notare: come se non bastasse, iniziò piano piano a strofinare le gambe su di me, cosa che mi fece quasi perdere la concentrazione, oltre che farmelo indurire parecchio.

Il contatto con le sue gambe mi faceva impazzire, e le sue provocazioni pure: sentirmi dire che non si aspettava di far eccitare un ragazzino di diciotto anni, con quella voce calda mi faceva impazzire, così come quel contatto sembrava sempre più profondo, ed i suoi gemiti provocatori sempre più forti e vogliosi, anche se finti, mi facevano un brutto effetto.
Continuando a controllarle il computer, ed a subire tutto questo, io pensavo che ero fortunato: almeno il marito ed il figlio non erano presenti a casa per vedere una scena del genere.
Manuela fece poi una cosa che non mi aspettai mai: si alzò dal divano, si sedette sopra di me, e con un grande sorriso, prese le mie mani, se le mise sul seno e mi chiese se volevo controllare i suoi hardware, e che probabilmente aveva la sua “entrata usb” mezzo fusa, e che provare ad entrare la “pennina” avrebbe potuto sbloccarla.

Il gelo: fu questa la sensazione che provai non appena sentii quelle parole. Una donna adulta che conosco da anni ci stava provando con me, e la cosa mi faceva impazzire di gioia.
Manuela, che vide la mia eccitazione ed anche la preoccupazione mi tranquillizzò: mi disse che lei era da diverso tempo che non aveva rapporti col marito, e che farlo con un giovane sicuramente l’avrebbe mandata in estasi.

Inoltre disse di aver scelto me poiché mi conosceva, e confidava nel fatto che il segreto sarebbe stato mantenuto al sicuro.
Terminata questa frase, Manuela si tolse il suo vestito rosso, e come immaginavo, era completamente nuda: lei sapeva benissimo cosa avrebbe fatto, e nemmeno un pelo era presente nel suo sesso, che toccai ripetutamente, preso dall’eccitazione e dal fatto di poterle controllare la sua entrata USB, come l’aveva chiamata lei.
La sua voce gemeva come la sfioravo, e la sua lingua mi toccava tutto il viso: eccitata come non mai, Manuela iniziò a spogliarmi, e si sdraio completamente nuda sul divano, invitandomi a controllare da vicino la sua entrata, e possibilemente di leccarla per vedere se questa aveva buon sapore.

Il rapporto orale la fece impazzire, e più gliela leccavo, piu gemeva e spingeva la mia testa contro il suo bacino.
Poco dopo Manuela mi fece mettere sotto di lei, e facendomi mettere una precauzione, decise di consumare con me quel momento di passione che solo una donna assetata di sesso rende magico: penetrarla e sentire come lei si muoveva mi faceva esplodere di gioia, così come poterla toccar e baciare mi rendeva felice.

Dopo dieci minuti sentii il mio uccello esplodere, e bagnarsi di liquidi non miei: Manuera era venuta e, senza vergogna, ammise che finalmente provava un orgasmo dopo diverso tempo.
Finito il rapporto ci promettemmo di non parlare con nessuno di questo strano controllo, promettendoci anche che, di tanto in tanto, sarei andato a casa sua quando era libera per effettuare altri controlli al computer e soprattutto a lei.
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