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Una grossa sorpresa


di culetto25
08.01.2011    |    25.386    |    16 8.6
"Com'è? - da ragazzi lo chiamavamo ciuchino, quindi ti ho detto tutto..."
Ho finito presto a lavoro e sto tornando a casa velocemente, non sto nella pelle ho un appuntamento per la mia prima volta con due maschioni.
Tutto è cominciato due giorni fa', mi ero incontrato dopo tanto tempo con Carlo con cui ero stato molto intimamente una decina di volte ma che non vedevo da alcuni mesi, essendo mia moglie in vacanza ne ho approfittato subito per chiamarlo.
Ho deciso di fargli una bella sorpresa, era la prima volta che mi vedeva senza baffi, truccato, labbra rosso fuoco ed una bella parrucca rossa, mi ha osservato per un buon quarto d'ora farfugliando come un bambino frasi come: stupenda, meravigliosa sei bellissima, sembri proprio una troietta incantevole; mi girava, mi toccava ed ho notato che gli si era già gonfiato il pacco, lui ha un bellissimo e grosso cazzo. Ho fatto cose che non avevo mai fatto prima, tanta era la voglia e il piacere che volevo dargli dopo tanto tempo, quindi ho ingoiato il suo sperma dopo un succulento pompino, mi sono fatta sborrare nel culo e poi non paga ho bevuto persino il suo piscio, pur con non poche difficoltà e qualche rigurgito ma sono riuscita a bere quasi tutto.
Mentre ci rilassavamo gli ho raccontato che vista l'assenza di mia moglie per una settimana avevo messo un annuncio per fare sesso con 2 uomini contemporaneamente e speravo vivamente di soddisfare questa mia voglia. Dopo averci riflettuto mi dice:
- posso fare una telefonata? ho un vecchio amico che potrebbe fare al caso nostro, se tu sei daccordo.
- certamente e ... com'è?
- da ragazzi lo chiamavamo ciuchino, quindi ti ho detto tutto.
- chiamalo, chiamalo vedi se è disponibile.
- si, adesso devo andare, lo chiamo strada facendo e ti faccio sapere, ciao bella.
Gli do un bel bacio e lo saluto.
Sono finalmente a casa ho giusto il tempo di farmi una doccia e prepararmi come si deve.
Mi sono ben truccata, vestita come una troia e lubrificato anche il buchetto, mentre aspetto quei 10 minuti che mi separano dall'incontro do un'ultima occhiata allo specchio, sembro davvero discreta, belle gambe avvolte da calze velatissime, dei tacchi vertiginosi ed un viso molto sensuale e ben truccato.
Driiin - si, salite, la strada la sai.
- Ciao, questo è Giovanni, questa è ....
- sei meravigliosa, Carlo mi aveva detto che eri discreta, ma... sei una schianto, fatti vedere...
ma Carlo è deliziosa, un vero bocconcino.
- grazie anche ha me Carlo ha tessuto le tue lodi e mi ha detto che sei ben dotato, da non mi fare stare sulle spine fammelo vedere.
Intanto entrambi mi palpeggiavano e mi toccavano dappertutto. Appena levatogli i pantaloni e gli slip, mi si presentò uno spettacolo indescrivibile, non riesco a nascondere la sorpresa per le dimensioni del suo pene: saranno 18-20 centimetri nella posizione di riposo. Carlo che mi conosce molto bene si è già posizionato col suo uccello ben eretto davanti al viso e quindi mi infilo la cappella nella bocca e la succhio. Un movimento sussultorio del bacino accompagna la penetrazione dell'uccello nella gola, il cazzo entra ed esce dalla bocca in maniera rapida.
Intanto ho preso in mano anche l'altro uccellone ed il delicato movimento della mano fa aumentare a dismisura le dimensioni di quel pene. Sono in grado di percepire il martellare delle arterie nel palmo della mia mano. Il cazzo di Carlo continua imperterrito dentro la mia bocca, con la lingua sfioro l'orifizio uretrale solleticando Carlo di nuovi piaceri, l'uccello si contrae in spasmi d'inaudito piacere. Lo ingoio spingendolo contro le adenoidi sul fondo della gola, con le labbra posso sfiorarne la radice tanto l'ho assorbito nella bocca. Sento che irrigidisce il corpo trascinandomi in un vortice di piacere. Viene sborrandomi nella bocca, non estrae l'uccello ma lascia che possa godere fino all'ultimo delle sue pulsazioni. Non lascio disperdere alcuna goccia del prezioso nettare, lecco con cura quel poco di sperma che mi è fuoruscito dalle labbra.
Ne aveva di sperma nel serbatoio! Sono sempre stata golosa di quel liquido, mi delizia il sapore della sborra e prima di ingoiare il suo in altre occasioni non avevo mancato d’inghiottirlo. Impiegai parecchi secondi per riprendermi, ripulii la cappella tutt’intorno con la lingua e poi mi dedicai al cazzo di Giovanni.
Quant’era grosso! Provai ad infilarmelo in bocca, ma nonostante gli sforzi riuscii ad infilarmi solo la cappella. Era enorme, rossa paonazza e la sentivo pulsare nel palato. Piegato in avanti con una mano massaggiavo i testicoli e con l’altra stringevo l’asta, dura come il marmo, la mia bocca era aperta oscenamente e mi facevano male le mandibole per contenere quel glande esagerato.
Carlo intanto si era ripreso e stimolato anche dall’oscena posizione che avevo assunto per succhiare il cazzo dell’amico, mi sputo sul buco del culo, mi ci appoggiò la sua cappellona e spinse fino a che il suo corpo non toccò le mie chiappe. Era bello grosso ma non trovò resistenza e cominciò con foga a muoverlo dentro il mio intestino. Infoiato com’era non ci mise molto a schizzare tutto il suo seme nel profondo del mio sfintere, trattenendosi finchè non si fu svuotato completamente.
Carlo, rivolgendosi a Giovanni gli disse che ero pronta, mi fecero sistemare a pecorina sul divano e mentre Carlo mi teneva le chiappe allargate, il buco era ancora un po’ aperto, Giovanni puntò il suo cazzo sullo sfintere e cominciò ad infilarlo centimetro dopo centimetro nella cavità del mio corpo.
- Fermati, ti prego mi fai male…è…troppooo…grossooo!!! Cercai di divincolarmi e di sottrarmi a quella tortura, ma invano, la forza di 4 mani mi tenevano ferma e lo spessore del suo membro lacerò i tessuti dello sfintere.
- sei terribilmente stretta – disse mentre affondava l’uccello nella cavità.
- non credo – sei tu che hai un cazzo enormeee!
Iniziai a muovere il culo al ritmo del cazzo, assecondando Giovanni nei movimenti, anche se il buco del culo prese a dolermi sempre di più.
Giovanni, una volta affondato tutto il cazzo nel mio pertugio si fermò un attimo, forse per dare anche il tempo al mio sfintere di abituarsi a quell’enorme intrusone, dopodiché riprese a scoparmi con maggior lena intercalando degli attimi di pausa.
- Ti faccio male? chiese.
- No, no, è un piacere, continua a fottermi, non ti fermare!
In parte mentii perché il dolore si era fatto più intenso, ma il mio cazzetto si era rizzato e stava gocciolando come un rubinetto chiuso male e godevo come mai mi era capitato, ma fortunatamente a forza di spinte e affondi Giovanni eiaculò nel mio intestino, venne tremando da capo a piedi gridando come un ossesso
- prendi brutta troia! godi! Baldracca, ti è piaciuto il cazzo nel culo!
- vengo! vengo! te lo riempio tutto questo culonee!
Ed era proprio vero, ne aveva talmente tanta che mi sembrò di fare un clistere. Poi un ultimo affondo e quella furia si calmò, dopodichè levò l’uccello dalla cavità e restò immobile alle mie spalle.
Il mio culo emise un rumore come una bottiglia appena stappata e rivoli di sperma mi colarono dal buco oscenamente aperto sulle cosce e sulle palle. Mi sentivo talmente aperta che credevo non si potesse più richiudere e non riuscivo neppure a muovermi tanto ero stata in quella posizione e prostata dallo sforzo.
- sei stata meravigliosa! è la prima volta che un culo riesce ad accogliere tutto il mio uccellone ed ho goduto come un maiale. Carlo aveva ragione, sei una grandissima troia, favolosa.
- anch’io ho goduto da morire, ma adesso non ce la faccio a farne altre, ma spero che presto torniate a darmi una bella ripassata come oggi.
- Senti – dice Carlo – mi è venuta una gran voglia di pisciare … che facciamo?
- ok ok, andiamo in bagno e mi pisciate in bocca.
Sono così entrato in doccia, mi sono inginocchiato ho aperto la bocca e prima Carlo e poi Giovanni mi hanno fatto bere quasi tutto il contenuto delle loro vesciche.
Sono diventata proprio una grandissima porcellona e non vedo l’ora di poterli rivedere e farmi di nuovo sfondare il buco del culo.
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