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Una lunga notte di sesso. Parte 1


di Membro VIP di Annunci69.it VanessaConte
25.05.2021    |    471    |    1 9.0
"Così, con il mio corpo bagnato dello suo sperma che mi cola dapertutto, rientriamo in macchina e ritorniamo alla base del nostro incontro..."


Il mio corpo sinuoso e liscio, intriso da olii che lo rendono morbido e pastoso. I miei seni succosi che risaltano sotto il vestito aderente che accentua ancor di più le loro forme. Le mie gambe liscie, lucenti e affusolate che si offrono agli sguardi voluttuosi di maschi in cerca di caldi momenti d’intimità trasgressiva.
I mie piccoli piedi che calzano sandali con tacchi da capogiro che esaltano ancor di più tutta la mia figura di femmina misteriosa che si annida in me.
Un bagno purificante e liberatorio, il mio corpo pulito e liscio, le creme per profumarlo e ammorbidirlo e poi il trucco per trasformare la donna che è nascosta in me. Farla apparire lentamente, farla uscire e diventare l’unica presenza nella notte.
L’aria è leggera fuori; mi metto in macchina per andare ad offrirmi agli occhi mascolini in cerca di avventure esotiche notturne. Mi eccita sentirmi osservata dagli uomini che nella notte cercano il sesso.
E proprio allora, quando la notte si fà più profonda e la temperatura sessuale si alza cerco i posti più adatti per passeggiare libera da condizionamenti, e sentirmi veramente una donna.
Mi soffermo a guardarmi nel riflesso di una vetrina, la mia figura slanciata e provocante, i seni che a stento stanno nel vestito, lo spacco in esso che si apre sù fin quasi al mio sedere, lasciandone intravedere appena le natiche turgide e polpose.
Le macchine passano, rallentano, si fermano; dall’interno gli uomini sbirciano, qualcuno prova a chiedere, si informa. A qualcuno presto attenzione, se ne vale la pena, mi avvicino alla sua macchina lentamente, mi appoggio al finestrino mostrando la mia mercanzia. Giochiamo con le parole, cerco di essere provocante, prometto giochi erotici, ma lascio a lui la decisione, e se poi non và non importa capiterà qualcun altro con l’uccello più in tiro e magari potrebbe essere l’uomo dei miei sogni.
Continuo a camminare nella notte sui marciapiedi. Mi fermo un attimo per sistemarmi il tanga di pizzo alzando la gonna proprio mentre sopraggiunge un auto e.... oh, che spudorata, lo faccio inchiodare. Il mio culetto all’aria ha fatto colpo. Da dentro l’auto una voce un po' rozza mi chiama, mi giro verso di lui risistemandomi il vestito, cerco di valutare se il tipo vale la pena di essere calcolato.
Mi avvicino alla macchina scrutandolo; due bei baffi, mmh il mio debole, faccia da porcellone, camicia sbottonata sul torace villoso, mani carnose, fisico robusto ma asciutto, posso solo immaginare come sarà il suo cazzo. Parliamo lui vede chiaramente la mia particolarità, non è molto convinto, provo a stuzzicare la sua immaginazione, promettendogli giochetti di bocca e di culo. Sembra accettare, salgo in macchina scosciandomi e offrendomi a lui che ne approfitta subito accarezzandomi le gambe e palpandomi i seni. Sento che è eccitato, allungo la mano sulla patta dei pantaloni valutando la consistenza del suo bozzo che non tradisce le mie previsioni.Slaccio lentamente la sua chiusura lampo tirando fuori un cazzo nerboruto di dimensioni taurine, lo stringo nella mano sentendo il pulsare di piccole venette, mi abbasso su di lui e incomincio a leccargli lentamente la cappella turgida e bagnata mentre lui continua a palparmi le chiappe strusciando il dito sul mio ano. Qualche macchina passa e probabilmente ci nota, così decidiamo di spostarci in un posto più tranquillo.
Dopo qualche giretto lo troviamo in riva al mare; scendo. Passando di fronte alla macchina gli faccio accendere i fari e mi tolgo lentamente il tanga mostrandogli il mio culo mentre con una leggera danza muovo i miei fianchi, girando su me stessa mentre con le mani mi accarezzo i seni e lo invito a spogliarsi di tutto e di venire da me per scoparmi.
Il porco è infoiato da matti spegne i fari dell’auto e esce spogliandosi completamente. Nudo con il suo cazzone diritto come una canna di fucile avanza verso di me, mi stringe a se, strusciandomi il cazzo sul vestito, cercando il buco che non c’è, mi sussurra parole oscene e mi chiede di leccargli il cazzo, non voglio certo eludere una richiesta così esplicita pertanto mi inginocchio e inizio a succhiargli le palle mentre con le mani gli masturbo il pene, la mia lingua segue le vene su su fino sulla cappella dove arrivo, e con un veloce gesto ingoio parte di quella nerchia nella mia bocca.
Il pompino è di suo gusto tant’è che mi costringe a fermarmi per non sborrarmi in bocca: per carità mi blocco immediatamente, voglio che il torello mi scopi a dovere, un cazzo come il suo non si trova tutti i giorni.
Mentre lo faccio riposare un attimo, cerco la mia crema alla vasellina e me ne spalmo un po' sull’ano, poi prendo il cazzo e ne metto un po' anche a lui. A questo punto gli chiedo se è pronto per scoparmi, lui mi risponde di sì, mentre si mena il cazzo con la mano; così mi sistemo alla pecorina appoggiandomi su cofano della macchina, gli prendo in mano il cazzo e lo indirizzo sull’ano, glielo faccio infilare lentamente, avvertendo una fitta di dolore, sento la sua cappella dentro e gli dico di continuare così lentamente a spingere per farlo entrare tutto. Il dolore per un po' è intenso ma non è irresistibile, lui incomincia a fottermi con colpi possenti tenendomi ben stretta per i fianchi, sento le goccie del suo sudore sulle mie natiche, mentre il suo cazzo mi trapana il culo riempiendolo completamente, io dal mio canto lo aiuto muovendomi in modo da sentirlo dentro da per tutto. Ben presto i suoi colpi si fanno più potenti, tant’è che sono costretta quasi a sdraiarmi su un fianco perchè non riesco a tenermi sulle gambe, mentro lo incito a scoparmi con più energia, i nostri corpi si muovono in sincronia, il suo cazzo ormai entra e esce con una naturalezza incredibile. Sento dai suoi movimenti che stà per godere lui mi avverte che non riesce più a trattenere la sborra, allora mi faccio sfilare il cazzo dal culo e mi giro rapidamente sdraiandomi sul cofano della macchina mentre gli ordino di sborrarmi sul petto, non faccio in tempo a impartire il mio ordine che un getto caldo e copioso mi arriva in faccia e sui seni accompagnato da un grugnito di godimento che a stento il mio torello cerca di soffocare.
Così, con il mio corpo bagnato dello suo sperma che mi cola dapertutto, rientriamo in macchina e ritorniamo alla base del nostro incontro.
-Hei, amico ti ho fatto divertire?- gli chiedo, e lui con il viso zuppo di sudore mi dice di sì e mi chiede se possiamo rivederci. -Scherzi? Uno stallone come te, ora che l’ho trovato, non me lo faccio scappare così facilmente... prendi il mio numero di telefono, porcone!
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