....se vuoi assoluzione attaccati a sto cordone

Un giorno, nel tardo pomeriggio padre Aldo convoca presso la sua canonica suor Carla e la madre superiore suor Marta (al secolo Sonia),anche lei , un avvenente quarantenne, alta all’incirca un metro e settanta, bionda, abbastanza in carne.

Dopo aver  bevuto un bicchierino  di amaro del frate a testa, padre Aldo prega la madre superiora di sedersi alla poltrona con le cosce spalancate e il vestito alzato e, suor Carla di inginocchiarsi, di spostare leggermente le mutandine classiche nere e, di iniziare a leccare la fregna sella sua diretta superiora; mentre lui le guardava e, si masturbava.

Don Aldo: la prego suor Marta, si segga alla poltrona, si alzi il vestito e spalanchi le cosce; suor Carla s’inginocchierà al suo cospetto; oh! Meglio d’avanti a sua maestà la figa, Le chiederà perdono dei suoi peccati, Le sposterà le mutandine e, inizierà a leccargliela finchè lei non avrà appagato il suo piacere!

Suor Marta: beè veramente padre come lei sa questo, va contro le regole del convento; ma, se lei mi concede una piccola trasgressione, farò uno strappo alla regola!

Don Aldo: e, quale sarebbe questa piccola trasgressione?

Suor Carla: avrei bisogno  d’incontrarmi col giardiniere del convento; sa, è un bell’uomo e a me, piace molto!

Don Aldo: d’accordo Le è concesso! Ma, adesso faccia quello che Le ho ordinato, La prego; io mi darò piacere, guardandovi!

Suor Carla: ai vostri voleri; padre Aldo!

La madre superiora si stravaccò sulla poltrona, aprendo oscenamente le cosce, ordinò a Suor carla di prostrarsi, chiederle perdono ed infine leccargliela di santa ragione fino a strapparle di dosso le mutandine e, farle raggiungere un subliminare orgasmo; mentre padre Aldo……..

Vi prego, continuate, continuate, monache assatanate!  Ohhh!! Sborroooo!! Io ti assolvo dai tuoi peccati suor Carlaaaaaa!!! Ohhh!! Che bella goduriaaaa!!! Che, mi avete regalatooo!!
“Mi dispiace, ma meriti una punizione!”.
Appena disse ciò si avvinghiò sul piede della madre superiora leccando ora la pelle delle scarpe ora il nylon delle calze; Salì con maestria su per la gamba fino a quando si imbatté nella balza della calza; A quel punto afferrò l’altro piede e ripetè quanto suddetto, ma arrivata alla balza con l’aiuto delle dita spostò l’orlo delle mutandine (anch’esse di nylon) e cominciò succhiarle il clitoride....... le inondò la bocca di sperma e cominciò anch’essa a leccarle un piede che prontamente l’altra le aveva cacciato in bocca per evitare che le urla destassero attenzione. Ormai la fichetta di suor carla era un fuoco e solo la lingua della madre superiora non bastava: cominciò ad aiutarsi con le dita. Prima uno poi due poi tre poi quattro e la penetrazione si spense in un’ulteriore orgasmo che suor carla liberò voltandosi di colpo per leccare la topa di colei che tanto l’aveva fatta godere. Decisa a far godere la sua superiora, si mise davanti a lei e con il suo piede la trapanò con tale maestria da portarla all’orgasmo in pochi minuti, dopodiché sfilatolo dalla fica brodosa lo cacciò nella calda bocca di suor carla per farselo leccare.

Suor Carla: mmmm!! Continua, continua, sorella; facciamo divertire questo porco! Vengo, vengo, vengono!! Oh!! Sant’iddio benedetto anime del purgatorioooo!!!

Suor Carla  vide finalmente l’avverarsi  di due sogni; il primo, di sedurre ed essere psseduta  dal giovane prete, il secondo quello di aver leccato la figa della sua diretta superiora.