Piacere nel far godere

Non c’è nulla di meno erotizzante di un uomo (i meglio: di una persona) che affronta un rapporto sessuale come una sfida da vincere mettendo in campo il suo armamentario standard senza considerare la persona che ha di fianco. (Come già detto da @pescamelba).
Il sesso declinato come uno schema a crocette, orrore!

Quando il piacere diventa un obbligo non è più un piacere (e i “martiri dello squirt” ad oltranza si meritano le simulatrici di orgasmi...)

Lo stesso schematismo vale anche per le donne, non ne discuto.

Per me, la parte che preferisco è la scoperta, l’indagine della pelle di chi mi sta accanto; ma a volte capita che ci sia una vera e propria resistenza all’abbandono, nella controparte.

Quando succede è il segno, per me, di aver sbagliato nella scelta, di non aver saputo leggere fra le righe.

Quotato da velvetMorgana,

(A parte che ci sono numerose donne che una volta raggiunto l’orgasmo non vogliono proseguire con l’amplesso lasciando il compagno in uno stato di frustrazione immane)

Questa è una cosa agghiacciante. (O agghiaggiande come direbbe Mister Conte)

Quotato da velvetMorgana,

Quotato da XHunerXP,

Per fortuna non devo scegliere, si gode insieme l'uno dell'altro , l'uno con l'altro.
Non è una questione di egoismo o altruismo è una questione di reciprocità che è quella che rende un incontro appagante, meritevole di essere vissuto.
Dire , prima lei, solo lei, tradotto vuol dire "Non sono egoista" ma la realtà è che si gode insieme.
Poi, parliamoci chiaro, una donna che non fa godere un uomo devo ancora conoscerla, un uomo che non fa godere una donna...
Diciamo che di lamentele se ne sentono 😋

È vero, raggiungere l’obiettivo per voi uomini è più facile, diciamo che lo score si attesta sul 95%.
A volte però la strada che porta all’orgasmo è così sciatta, malfatta e poco coinvolgente da rendere preferibile un sano onanismo.
(A parte che ci sono numerose donne che una volta raggiunto l’orgasmo non vogliono proseguire con l’amplesso lasciando il compagno in uno stato di frustrazione immane)
Altrimenti non si spiega l’esercito di single ammogliati o fidanzati iscritti qui.

Il piacere vero, per me, comporta un approccio a tutto tondo, per entrambi.
L’orgasmo non è fondamentale, se intorno si avverte la cura, l’attenzione a chi hai di fianco, compagn* di vita o di una notte.

La mia era una provocazione anche se un fondo di verità c'è purtroppo.
Ovviamente, come esiste l'uomo "pianta" , esiste la donna "pianta". Sul termine pianta possiamo discutere ma, per ora, pensa al salice piangente ed alla staticità 🙂 😋
Morgana, sai come la penso, non esiste sfida, non esiste priorità, non esiste nulla se non la fusione che rende due corpi vibranti.
L'orgasmo è uno dei mezzi e non il fine, quest'ultimo è l'esserci l'uno per l'altro nella completezza della sessualità, quella che appaga , che va oltre in numero di orgasmi, che va semplicemente oltre.
La mia "provocazione" era volta ad alcuni concetti e comportamenti minimalisti.
Si può stare bene insieme in molti modi diversi, essere appagati in altrettanti modi diversi. Se serve spiegare questo, la cosa diventa veramente triste ma, per fortuna, non ce ne è bisogno.
Sembrerebbe ridurre tutto alla classica frase "qualità e non quantità" ma sappiamo che così banale non è.

Quotato da zortonaldo,

Quotato da XHunerXP,

Poi, parliamoci chiaro, una donna che non fa godere un uomo devo ancora conoscerla, un uomo che non fa godere una donna... Diciamo che di lamentele se ne sentono 😋

Farei un distinguo: non è che sia necessariamente la donna a saper far godere l'uomo ma può essere che sia l'uomo che se la gode perché la meccanica anatomica dello sfregamento porta all'orgasmo.
Sto parlando delle donne (tipicamente mogli o compagne) che si concedono per il quieto vivere ma che non partecipano all'amplesso (che consiste in un insipido missionario del sabato sera, senza svegliare i bambini, mi raccomando!).
Voglio dire: (checché ne dicesse Alda Merini) non è vero che «...a far l'amore siam brave tutte», no!
A meno che con «far l'amore» non si intenda il mero aprire le gambe... 😭 😭 😭

No, non lo sanno fare tutte, anzi, molte puntano ad essere solo strafighe e basta, altre a saper stare con un uomo.
In sostanza , sono ne più ne meno di certi maschietti che si svuotano fregandosene di chi gli sta accanto, l'unica differenza è che loro hanno l'alibi dell'orgasmo di lui quasi sicuro, anche se pessimo e contornato dal nulla.
Qualcuno ha già parlato di complicità e coinvolgimento? 😋 😋 😋 😋

Quotato da PescaMelba,

Un bravo amatore è per me uno che sa creare la "nostra alchimia unica e irripetibile" e che dopo avermi fatto godere per bene mi prende alla sua maniera, perché così si sta davvero mostrando per quello che è, senza maschere... che francamente mi hanno rotto gli zebedei da tutti i punti di vista.

Quoto.
Ovviamente questa tua frase : (uno che sa creare la "nostra alchimia unica e irripetibile") vale anche per la donna . Una che sa creare la nostra alchimia unica ed irripetibile.

Quotato da coltrane68,

La volete smettere di giocare al piccolo alchimico? 😎

😋 😄

Quotato da velvetMorgana,

Non c’è nulla di meno erotizzante di un uomo (i meglio: di una persona) che affronta un rapporto sessuale come una sfida da vincere mettendo in campo il suo armamentario standard senza considerare la persona che ha di fianco. (Come già detto da @pes [...]

Ammesso e non concesso che mi trovassi con una nuova donna dopo secoli di monogamia, mi troverei ad applicare uno schema consolidato, con il rischio ovvio di una facciata clamorosa... 🙂.
Magari per culo avrei qualche probabilità di incontrare invece i favori della (mal) capitata.
Leggendo i pareri delle signore qui intervenute, mi rendo conto invece che il percorso di esplorazione reciproca va attentamente presidiato. Buono a sapersi.

@Giuly53 ognuno si relaziona in base alle esperienze fatte, questo è normale ma dobbiamo riconoscere che ogni persona è un mondo a se anche se alcune cose sembrano poter essere accomunate con facilità.
Proprio per questo, quando si conosce una persona, certi schemi dovrebbero non esserci ma dovremmo un po' resettarci ed essere "spugne" nell'esplorare l'altro.
Molte volte si fa l'errore di cercare , nell'altro, similitudini per "lavorare di associazioni" sperando di facilitarci un po' le cose, a mio parere invece ce le complichiamo.

Ma certo @Idrogeno, "ci si trova oppure no" è la base di ogni discorso che si va ad edificare sopra.

Quotato da dewpoint,

Quotato da XHunerXP,

@Giuly53 ognuno si relaziona in base alle esperienze fatte, questo è normale ma dobbiamo riconoscere che ogni persona è un mondo a se anche se alcune cose sembrano poter essere accomunate con facilità.
Proprio per questo, quando si conosce una perso [...]

🙂 🙂 🙂, ma resettati tu!
Ognuno porta il proprio bagaglio di esperienze e gusti. Se si trova una sintonia con l'altro si continua altrimenti ognuno per la propria strada 🙂

Approcci differenti, menti differenti, nessuno può sapere se ci sia una migliore una peggiore.
Si, io un po' mi resetto, non sulle esperienze che sono parte di me ma sul modo di interagire con chi ho davanti.
Come dicevo, non so se hai seguito la discussione, lunghe relazioni possono un po' tirare un brutto colpo, per motivi vari che ognuno credo conosca bene. Un piccolo reset serve a liberarci da modi di essere, di fare, di concepire che sono legati alla persona con cui stavamo e che non devono influenzare l'interaggire con la nuova.
Ma è un mio pensiero, figurati, quando conosco una nuova persona, no voglio limiti con lei, non voglio paletti inutili, voglio essere libero di scoprirla in tutti i modi che posso.

Quotato da Idrogeno,

Quotato da XHunerXP,

Ma certo @Idrogeno, "ci si trova oppure no" è la base di ogni discorso che si va ad edificare sopra.

Ma certo, era solo per dire che si fa un monte di parole quando invece le parole non servono e mi auguro che sia stato e sia per tutti così.

Lo spero anche io, infati le parole si mettono qui perchè bisogna esporre in qualche modo.
Per il resto 😎

Talvolta non è sufficiente la volontà di scoprire l'altro in tutti i modi possibili, necessità per farlo una volontà dell'altro di farsi scoprire ed una reciprocità. Ecco perché come dicevate prima le parole servono a poco. Semplicemente ci si trova oppure no.

France' lo do per scontato, se ci si trova oppure no.
Ma se ci si trova e c'è reciprocità... 🙂 a quel punto, solo a quel punto, non voglio condizionamenti che possano impedire di vivermi il resto. 😋 anche se talvolta è quasi utopico o difficile. 😭

Quotato da XHunerXP,

France' lo do per scontato, se ci si trova oppure no.
Ma se ci si trova e c'è reciprocità... 🙂 a quel punto, solo a quel punto, non voglio condizionamenti che possano impedire di vivermi il resto. 😋 anche se talvolta è quasi utop [...]

Si , giustamente. E lo condivido, anche se a mio modo di vedere, dei condizionamenti li portiamo sempre con noi, in qualsiasi situazione ci relazioniamo, sesso compreso. Condizionamenti dettati dal nostro modo d'essere, dal nostro modo di fare e dalle nostre inclinazioni sessuali e di preferenze, che talvolta possono essere in parte diverse dall'altra/o . Difficilmente si è portati ad esplorare qualcosa che sappiamo già non essere in sintonia con noi.

Quotato da coltrane68,

Un aspetto non è ancora stato messo chiaramente in rilievo, a me come a moltri altre persone piace fare godere il partner perché in quel momento va fuori controllo ed completamente nelle tue mani.

Pensa che bello, invece, se tutti e due si perde il controllo, l'uno nelle mani dell'altro donandoci reciprocamente senza limiti.
Il tuo discorso lo vedo legato ad una situazione dove c'è un aspetto "dominante", ci sta ma in quel caso preferisco arrivare al godimento con la lei già fuori controllo e nelle mie mani.
Certo, definire i confini delle tempistiche è delle volte poco fattibile, anche perchè, già di per se, perdere il controllo e mettersi nelle mani dell'altro è già una forma di godimento, come del resto lo è per me sapere l'altro in totale abbandono.

@Francesconewage, perfettamente d'accordo.

Quotato da dewpoint,

Quotato da XHunerXP,

Approcci differenti, menti differenti, nessuno può sapere se ci sia una migliore una peggiore.
Si, io un po' mi resetto, non sulle esperienze che sono parte di me ma sul modo di interagire con chi ho davanti.
Come dicevo, non so se hai seguito la discussione, lunghe relazioni possono un po' tirare un brutto colpo, per motivi vari che ognuno credo conosca bene. Un piccolo reset serve a liberarci da modi di essere, di fare, di concepire che sono legati alla persona con cui stavamo e che non devono influenzare l'interaggire con la nuova.
Ma è un mio pensiero, figurati, quando conosco una nuova persona, no voglio limiti con lei, non voglio paletti inutili, voglio essere libero di scoprirla in tutti i modi che posso.

Capisco che non siamo fatti per stare da soli, ma per me è un tipo di approccio troppo accondiscendente verso una eventuale nuova persona.

E figurati se voglio farti cambiare idea, chi sono io per dirti che non devi pensarla cosi, non siamo tutti uguali.
Io non trovo "accondiscendente" il voler dare spazio all'altro se mi ci trovo in sintonia, se ci troviamo, se abbiamo voglia di condividerci. Trovo , invece, senza senso non vivermi una persona a pieno a causa di limiti dati dal passato. Intendiamoci, mica sto dicendo che mi devo annullare o resettare nel senso totale del termine. Forse non mi sono spiegato bene.
Resetto quel tanto che basta per accogliere una persona diversa, che mi interessa, che mi ci trovo, capirai da solo che il reset è minimo in questo caso e si parla solo di dettagli. Se hai avuto più donne nella tua vita, credo saprai benissimo a cosa mi riferisco, cosa molto diversa dallo zerbinarsi che tra l'altro non contemplo neanche sotto tortura.
Parliamoci chiaro, se hai avuto una moglie per anni e ti sei relazionato solo con quella, o hai il culo o la sfiga di trovarne una uguale o, in un modo o nell'altro, dovrai relazionatri con una persona diversa. Questo è quanto, semplice discorso razionale, altro che accondiscendenza. 😎

Quotato da coltrane68,

Quotato da velvetMorgana,

Non c’è nulla di meno erotizzante di un uomo (i meglio: di una persona) che affronta un rapporto sessuale come una sfida da vincere mettendo in campo il suo armamentario standard senza considerare la persona che ha di fianco. (Come già detto da @pes [...]

Il sesso coniugale non è agghiacciante e non é certo ogni volta diverso e sorprendente. In questo caso mettersi di impegno per dare a lei il massimo piacere é una delicatezza non un orrore.

Lo hai tirato in ballo tu il sesso coniugale, non io.

Non è questione di etichette che riguardino il tipo di rapporto quanto il soggetto che lo vive come sfida, come attestato di “buon amatore”.

È l’antitesi del provare piacere nel dare piacere. È il provare piacere per aver soddisfatto il proprio ego, e poi - forse - l’altro.

Finezze che in pochi capiscono ma che fanno molta differenza

Riassumendo?