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Lui & Lei

Charlotte l'escort che ti umilia


di Tiscopotrans
12.03.2024    |    1.506    |    0 4.0
""Vorrei solo passare del tempo con te, " rispose con sincerità, sperando di rompere il ghiaccio e di farla sentire più a suo agio..."
Claudio si trovava seduto sul bordo del letto sfatto della sua stanza d'albergo, occhi fissi sulla porta chiusa. La luce fioca del lampadario a soffitto delineava le ombre sulle pareti scolorite, mentre il ticchettio dell'orologio sembrava scandire il tempo con una lentezza implacabile.

Charlotte, la escort boliviana che aveva conosciuto online, aveva accettato di incontrarsi con lui qui, in questo modesto motel ai margini della città. Claudio sentiva l'ansia crescere dentro di sé, chiedendosi se l'incontro sarebbe stato come aveva immaginato o se avrebbe portato solo delusione.

Dopo qualche minuto l'arrivo del messaggio di Miguel, il pappone di Charlotte: "tra pochi minuti il pacco è dentro. Ricordati le 200 rose."
***
Finalmente, un leggero scricchiolio annunciò l'arrivo di Charlotte. Claudio si alzò di scatto, il cuore battendo così forte che sembrava rimbombare nell'intera stanza. Aprì la porta e vide una figura femminile alta e slanciata, avvolta in un lungo cappotto scuro.

"Charlotte?" chiese Claudio, cercando di mascherare la propria emozione dietro un sorriso teso.

"Sì, sono io," rispose lei con un accento dolce e melodioso, mentre entrava nella stanza con un'aria sicura e risoluta.

I due si guardarono intensamente per un istante, come se cercassero di scrutare l'anima dell'altro attraverso gli occhi. Poi, senza dire una parola, si avvicinarono lentamente.

"Ho preso accordi con Miguel."
Charlotte indifferente rispose: "Si, lo so. Allora cosa vuoi fare?"
"Cosa ti va di fare?"
Claudio rimase momentaneamente sorpreso dalla freddezza di Charlotte riguardo agli accordi con Miguel, ma decise di non farci troppo caso. "Vorrei solo passare del tempo con te," rispose con sincerità, sperando di rompere il ghiaccio e di farla sentire più a suo agio. "Siamo qui per scopare. Ti prego, non mi fare perdere tempo." La sua voce era sicura


I loro corpi si avvolsero l'uno intorno all'altro in un abbraccio passionale, mentre le parole cedevano il passo ai gesti e ai sospiri. La stanza del motel divenne il palcoscenico del loro incontro, un luogo dove i desideri nascosti potevano finalmente prendere forma senza timori né inibizioni.
Claudio era sorpreso dalla fermezza di Charlotte.
"Vuoi già iniziare? Non ti va di parlare un momento? Per esempio parlami da dove provieni"
"Vuoi proprio farmi perdere tempo? Dopo di te ho altri due clienti. Sono boliviana ora spogliati."
Claudio si sentì un brivido di disagio scorrere lungo la schiena di fronte alla bruschezza di Charlotte. Mentre cercava di mascherare la sua delusione dietro una maschera di compostezza, decise di obbedire alle sue parole. Lentamente, in un silenzio pesante e imbarazzante, iniziò a spogliarsi, sentendo il peso del momento cadere pesantemente sulle sue spalle. In quel momento, la magia dell'incontro si era dissolta, lasciando solo un'atmosfera carica di tensione e malintesi.

Mentre Claudio si svestiva con un misto di imbarazzo e delusione, sentiva il peso dell'umiliazione crescere dentro di sé. La promessa di un incontro intimo e appassionato si era trasformata improvvisamente in una situazione fredda e meccanica.

Charlotte, impassibile di fronte alla sua scomposizione emotiva, lo osservava con distacco, come se fosse abituata a trattare con uomini che si sottomettevano alle sue richieste senza esitazioni.

Una volta completamente spogliato, Claudio si sentì vulnerabile e esposto, privato della sua dignità e della sua autostima. Si chinò per raccogliere i suoi vestiti, cercando di nascondere la sua sconfitta di fronte a Charlotte.

Senza dire una parola, Charlotte si avvicinò e prese la mano di Claudio, trascinandolo verso il letto con un gesto deciso. In quel momento, Claudio si sentì come un burattino nelle sue mani, incapace di resistere alla forza della sua volontà.

Mentre la notte si avvicinava alla sua conclusione, Claudio si abbandonò al piacere senza emozioni, cercando di sopprimere il senso di vuoto che lo avvolgeva. In quel letto di motel, tra le braccia di una donna sconosciuta, Claudio si sentiva perso e solo, desiderando ardentemente di poter tornare indietro nel tempo e cancellare quel momento di debolezza e vulnerabilità.

Charlotte prese in mano il cazzo di Claudio. Il pene era duro, ma non alla sua massima espressione. Charlotte iniziò a segare velocemente Claudio, lei sperava di farlo venire subito così da andarsene il prima possibile.

Mentre guardava Claudio con disgusto, Charlotte non poteva fare a meno di riflettere su come la sua vita fosse scivolata in basso. Una volta, aveva sognato di un futuro diverso, di opportunità e ambizioni che sembravano così vicine e accessibili. Ma ora, trovandosi in quella stanza di motel con un uomo che non le suscitava altro che repulsione, si rendeva conto di quanto fosse lontana da quel sogno.

Claudio si era accorto della repulsione che Charlotte provava verso di lui e questo rendeva Claudio sempre più umiliato, mentre la escort continuava a menargli il cazzo e più Charlotte gli spremeva il cazzo più il suo pene diventava moscio.
"Non ti piace?"
"Sinceramente no."
"Io succhio?"
Charlotte non gli diede il tempo di rispondere che subito si butto sul pene di Claudio.
Claudio giaceva inerme sul letto, avvolto nell'abbraccio della stanchezza e del piacere appena provato. Il suo sguardo vagava per la stanza, ma la sua mente era offuscata da una sensazione di vuoto e insoddisfazione.

Nel frattempo, Charlotte continuava il suo lavoro con una determinazione fredda e distaccata. Le sue azioni erano meccaniche, prive di emozione, come se fosse stata posseduta da una forza oscura e implacabile.

Mentre la notte procedeva silenziosa intorno a loro, Claudio e Charlotte erano intrappolati in una danza senza fine di desiderio e rimorso, condannati a ripetere all'infinito i peccati dei loro passati e le promesse infrante del loro presente.

Charlotte continuava il suo lavoro con una determinazione fredda, ma Claudio non era partecipe. La sua mente era lontana, dispersa in un vortice di pensieri e sensazioni contrastanti. Non riusciva a concentrarsi sul momento presente, il suo corpo reagiva meccanicamente ma la sua anima era lontana, impigliata nelle trame intricate del suo spirito tormentato.

Charlotte nel mentre affondava il pene semi-turgido di Claudio nella suo bocca. Passando con decisione la sua lingua intorno al frenulo corto che teneva la pelle del cazzo attaccata alla suo piccola cappella. Per un istante, un brivido corse lungo la schiena di Claudio, come se l'anticipazione del piacere fosse dietro l'angolo. Ma quell'attimo fugace svanì rapidamente, disperso tra i pensieri tumultuosi del ragazzo. La sensazione di desiderio si affievolì, lasciando spazio a un senso di vuoto e smarrimento, mentre la sua mente continuava a vagare in un labirinto di incertezze e rimpianti.

Charlotte, irritata dalla mancanza di partecipazione di Claudio, tentò invano di risvegliare in lui una scintilla di desiderio. Ma le sue azioni non fecero che aumentare la distanza emotiva tra loro, trasformando l'intimità in un'esperienza vuota e priva di significato.

"Ora tu scopi me e vieni."

Claudio non poté che rispondere: "Va bene." Charlotte così prese un preservativo dalla sua borsa e lo mise sopra il pene del ragazzo. Il preservativo era una taglia S, ma sempre troppo grande per il pene del ragazzo.
"Il tuo pene è come quello di un ragazzino."
Sbuffo Charlotte.
"Non è una cosa carina da dire."
Charlotte osservò Claudio con uno sguardo freddo e pieno di disprezzo mentre lui obbediva ai suoi ordini come un cagnolino sottomesso.

Claudio prese il suo piccolo pene e lo inserì dentro Charlotte che rimase impassibile. Claudio iniziò a muoversi avanti e indietro. Charlotte non aveva nessuna relazione. Dopo qualche minuto però decise anche lei di partecipare attivamente all'azione imitando con la voce degli orgasmi palesemente finti.
"Oh si, dammelo tutto! Sborra! Sborra!"

Durante l'atto, Claudio cominciò a sentirsi più partecipe, come se una fiamma di desiderio si fosse risvegliata dentro di lui. La presenza di Charlotte, seppur fredda e distante, cominciava a suscitare in lui sensazioni di eccitazione e piacere, e per un attimo riuscì a lasciarsi trasportare dall'intensità del momento.

Nonostante la freddezza di Charlotte, Claudio si aggrappò a quella fiamma di passione, cercando di bruciare più luminoso possibile prima che si spegnesse di nuovo nell'oscurità che li circondava. Per un istante, riuscì a dimenticare i propri tormenti e le proprie insicurezze, lasciandosi trasportare dal flusso del piacere e dell'abbandono.
"Oh si! Sono venuto."
Charlotte si alzò e lasciò solo nel letto Claudio.

Charlotte si alzò dal letto con un movimento fluido, lasciando Claudio solo nella stanza. Senza rivolgergli neanche uno sguardo, si diresse verso il bagno con passo deciso, lasciando dietro di sé un'atmosfera carica di tensione e desiderio non soddisfatto.

Claudio rimase sdraiato sul letto, avvolto nella coperta di solitudine che si era abbattuta su di lui con il ritiro improvviso di Charlotte. Sentì un senso di vuoto e disorientamento avvolgerlo mentre osservava il soffitto con lo sguardo perso nel vuoto.

Nel frattempo, Charlotte si immerse nell'acqua calda della doccia, lasciando che il getto d'acqua la avvolgesse come una carezza.
Prima di entrare in doccia però mandò un messaggio a Miguel: "finito, vieni a prendere i soldi."
Sentiva il peso delle sue azioni sulla sua coscienza, ma era troppo orgogliosa per ammettere la propria vulnerabilità. Si pulì il corpo con gesti rapidi e decisi, cercando di lavare via il senso di colpa e insoddisfazione che la tormentava dall'interno.

Mentre l'acqua scivolava via lungo il suo corpo, Charlotte cercò di trovare la forza di affrontare quello che sarebbe stato il resto della notte. Era sola, intrappolata nelle pieghe oscure del suo destino, e non c'era nessuno che potesse liberarla da quel labirinto di desideri inespressi e rimpianti.

Claudio guardava Charlotte con uno sguardo vuoto, mentre il peso della delusione e dell'umiliazione si faceva sempre più opprimente. Aveva pensato che quell'incontro potesse essere la risposta ai suoi desideri più profondi, ma ora si rendeva conto che era stata una delle serate peggiori della sua vita.

Si sentiva tradito dalle proprie illusioni, ingannato dalla promessa di piacere e felicità che si era rivelata essere solo un'illusione. Aveva sperato che Charlotte avrebbe riempito il vuoto nella sua anima, ma invece si era trovato ancora più solo e disperato di prima.

Nel silenzio della stanza d'albergo, Claudio si sentiva come un naufrago in balia delle onde, perso in un mare di sensazioni contrastanti e rimpianti. Non c'era via di fuga da quella notte oscura, solo il freddo abbraccio della solitudine e del dolore.

Dopo qualche minuto Miguel entrò nella stanza con fare risoluto, interrompendo il silenzio carico di tensione che pervadeva l'ambiente. Con uno sguardo scrutatore, posò gli occhi su Claudio, che giaceva solo sul letto, e su Charlotte, appena uscita dalla doccia.

"Ancora nudo? Rivestiti." disse Miguel con voce ferma, ignorando la scomoda atmosfera che pervadeva la stanza.

Claudio si alzò lentamente dal letto, cercando di nascondere il suo imbarazzo di fronte al pappone. Estrasse un mazzo di banconote dal portafoglio e ne contò velocemente alcune. "Ecco, prendi," disse infine, tendendo a Miguel un biglietto da cento euro.

Miguel prese il denaro con un cenno di approvazione, ma il suo sguardo scrutatore non sfuggì a Claudio. "Solo 100? Pensi che sono qui per farmi prendere in giro? Avevamo pattuito 200€." disse con un'ombra di ferocia.

Claudio annuì debolmente, incapace di nascondere il suo senso di fallimento.
"Ehi Charlotte hai fatto una misera prestazione da 100€?"
"Miguel la colpa è del ragazzo. Non è in grado di apprezzare le belle donne."
Miguel sorrise guardando negli occhi Claudio, estrasse un coltello dalla tasca del suo giubbotto.
"Dammi il resto del malloppo sfigato."
Claudio spaventato prese tutto il portafoglio e lo diede in mano al pappone che estrasse tutti i contanti e li mise in tasca.

Mentre Miguel usciva dalla stanza con il denaro, Claudio si sentì ancora più solo e disperato di prima. La notte aveva portato solo delusioni e rimpianti, e non c'era via di fuga da quella triste realtà.

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