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Lui & Lei

Compleanno con la fica al vento


di melanzo
17.04.2012    |    25.950    |    3 7.9
"Ho sempre amato giocare con la sua doppia identità: nella vita di tutti i giorni incarna una giovane di buona famiglia e perbene; in alcuni momenti caldi si..."
Vi racconto una storia realmente accaduta nel mio passato recente.
In occasione del compleanno della mia partner di qualche anno fa, lei organizzò una festicciola a casa. Gli invitati erano amici, parenti e genitori.
Ho sempre amato giocare con la sua doppia identità: nella vita di tutti i giorni incarna una giovane di buona famiglia e perbene; in alcuni momenti caldi si trasforma diventando
ciò che nessuno immaginerebbe.
Per quell' occasione, le chiesi di indossare un normale abito lungo ma non troppo con tanto di stivali e di sbalordirmi con ciò che vi era sotto il vestito.
Come biancheria intima lei scelse
autoreggenti, reggicalze con nastrini e, ciliegina sulla torta, rimase senza slip. Solo noi due eravamo a conoscenza del suo look dalla duplice natura.
Si presentò agli altri con l'abito lungo, classico della ragazza tutta studio e famiglia. Saperla con la fica al vento mentre faceva la brava ragazza davanti ad amici e parenti mi eccitava da pazzi.
Con chiare intenzioni, Attesi tutta la serata che i genitori andassero a letto e gli amici via. Il compleanno fu piacevole ma nella mia mente vi era un solo pensiero: scoparmi la festeggiata il prima possibile.
Purtroppo il giorno dopo dovevo alzarmi alle sei, e quei maledetti giochini che misero in mezzo per passare la serata sembravano non finire mai.
Dopo aver atteso impaziente il momento giusto per iniziare la vera festa, alle due fui costretto a prendere la decisione dolorosa di salutare tutti.
"Io devo andare"
interruppi il gioco per salutare i presenti. Lei mi guardò con aria sconsolata. Poi rimessi in ordine pensieri e desideri, si riprese e con sguardo malizioso disse :
"vieni, ti accompagno a prendere la giacca".
Prese la mia mano e mi condusse nello sgabuzzino dove erano riposte le giacche. Lontano dalla vista degli invitati, iniziò a camminare davanti a me, sculettando in modo molto femminile.
Rimasi ipnotizzato da quel sedere mosso ad arte per annunciarmi le sue voglie che a breve avrebbero dovuto trovare soddisfazione.
Giunti all'interno della stanza, feci finta di nulla e mi indirizzai verso la mia giacca.
Ero arrapato come una bestia ma mi piace quando è lei a dover prendere l'iniziativa. Volevo vedere cosa avrebbe fatto e fin dove si sarebbe spinta.
Lei guardò fuori la stanza che non venisse nessuno, poi chiuse la porta a chiave. Si girò e sorrise maliziosamente.
Con sguardo deciso, venne verso di me. La sua camminata sicura sugli stivali mi eccitò ancor di più, ad ogni passo sembrava esprimere un
"da qui non te ne vai fin quando non ottengo quello che desidero"
Mi mise le braccia al collo e mi baciò appassionatamente.
Nel frattempo, si strusciava sulla mia gamba, per ricordarmi che non indossava, come richiesto, slip.
La guardai e esclamai con evidente eccitazione:
"Ma allora stai davvero con la fessa da fuori?!?"
Lei non ci pensò due volte e rispose:
"Ne dubitavi?? Sono stata tutta la serata senza mutandine davanti a tutti. Adesso non puoi andartene senza ricambiare la mia generosità"
Non me lo feci ripetere due volte. La appoggiai su una specie di tavolino e gliela leccai. Lei iniziò ad ansimare ed a incitarmi:
"che bel regalo che mi stai facendo!"
Venne in un nulla, al momento dell'orgasmo era talmente eccitata che fui costretto a tapparle la bocca per non farla sentire dagli altri in salotto.
Non potevo non fottermi una zoccola di quella portata. Infilai rapidamente un preservativo e, con sua grande gioia, la penetrai. Lei era bagnatissima ed io mi divertivo a cavalcare la sua eccitazione, sussurandole frasi sconce nell''orecchio:
" troia, hai visto che bella festa ti sto facendo?"
Ed ancora
"Zoccola, ti è piaciuto stare tutta la sera con la fica al vento davanti a mamma e papà?"
Lei rispose alle mie provocazioni e mi invitò a sfondarla con sempre maggiore cattiveria.
Purtroppo per ovvi motivi la durata non fu delle più lunghe, ma la goduria non mancò.
Quando si accorse che stavo per venire, mi disse che voleva berla e che essendo lei la festeggiata non potevo oppormi.
La accontentai scaricandole un litro di sborra, la situazione mi aveva eccitato, in gola. Lei non se ne fece scappare neppure una goccia, ingoiò tutto con grande sua gioia e mi ripulì l'uccello.
Mi diedi una sistemata, indossai la giacca ed andai via. Lei si ripulì e torno in salotto a giocare con gli amici. Ovviamente con la fessa al vento.

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