Racconti Erotici > Lui & Lei > La Cliente (Prima Parte)
Lui & Lei

La Cliente (Prima Parte)


di Lando81
22.02.2015    |    5.632    |    1 9.6
"Poi la guardai e le chiesi di seguirmi in macchina, facendolo le passai la mano sotto la gonna andandole ad accarezzare l'intimo caldo e umido, decidendo di..."
Era una cliente abituale, veniva a far la spesa quasi tutti i giorni, con la sua eleganza nei vestiti e nel portamento. Conosceva quasi tutti in negozio, le mie colleghe spesso si intrattenevano a parlarle assieme. Io mi limitavo ad augurarle il buon giorno o la buona sera, lei gentile e sorridente ricambiava, non mancando di salutarmi nel caso mi fossi ritrovato voltato di spalle al suo passaggio. Quel giorno di inizio estate mentre si avvicinava alla cassa con passo lento le notai addosso la semplicità di una camicetta bianca con un bottone di troppo in libertà, e una gonna che appena sopra il ginocchio si strofinava su gambe che feci fatica a lasciar perdere con lo sguardo. Non ebbi riguardo invece nel vederla chinarsi per prendere la spesa dal carrellino. Spiare quel seno di una carnagione mediterranea avvolto nel bianco era un rischio che volevo assolutamente correre. Con puntualità la camicetta senza quel bottone mostrò quello che andavo cercando, e inesorabilmente proprio in quel momento lei volse lo sguardo su di me. "A che punto sei?" mi chiese sorridendo. "Purtroppo devo chiederti di pagare". Non sapevo che altro rispondere, non avevo capito se mi avesse scoperto, nel caso era stata molto discreta e io non avevo intenzione di farmi sopraffare dalla vergogna. Mise la spesa nelle borse, prese il portafoglio e tirò fuori il bancomat. "Ma devo sempre pagarti?" Stavo per risponderle quello che tutto il mio corpo e l'eccitazione del momento mi consigliavano, ma arrivò un altra cliente, seguita da un orda di carrelli. Così mi limitai a sorriderle, mentre il terminale del bancomat veniva al posto mio. Mi salutò con il sorriso di chi aveva colto le furtive e visive lusinghe che il cassiere aveva espresso sul suo seno. Era una signora e la consapevolezza di questo l'aveva resa ancora più sensuale. Una settimana dopo ero a casa, avevo finito di cenare ed ero davanti al computer per vedere di chi fosse la richiesta d'amicizia apparsa sul network mentre stavo cucinando. Non ci potevo credere, una sola sensazione allo stomaco, la lussuriosa ansia era entrata in circolo. Quella donna probabilmente aveva cercato un trasparente contatto, ma credere che ci fosse qualcosa di più carnale nel gesto mi eccitava all'inverosimile. Accettai subito la sua richiesta e le inviai un messaggio scrivendole "Qui e fuori dal lavoro sono totalmente gratuito".
La conversazione era stata molto piacevole e aveva preso la svolta giusta. Voleva una pazzia, la sua vita ormai non le dava più i brividi di un tempo, e io le garantivo la giusta discrezione. A volte bisogna valicare massicci montuosi ed impetuosi per sedurre una donna, ci sono poi alchemiche attrazioni che devono convincersi poco, e con lei la sorte aveva voluto che fosse proprio così.
Ci eravamo dati appuntamento la sera dopo in un parcheggio di un centro commerciale. Ero arrivato e lei si trovava già lì, con le sue gambe svestite a metà e sempre più preda delle mie brame. Più mi avvicinavo e più il suo profumo si faceva intenso. Lei aveva uno sguardo che disinibiva qualsiasi mia forma di controllo. Mi aveva chiesto di baciarla appena sceso dall'auto, volevo accontentarla. Le lingue non fecero in tempo a presentarsi che già erano intrecciate nel vorticoso rito di seduzione. La baciavo seguendo l'intensità del suo respiro, eccitandomi al pensiero di avere per le mani qualcosa di proibito e clandestino. Poi la guardai e le chiesi di seguirmi in macchina, facendolo le passai la mano sotto la gonna andandole ad accarezzare l'intimo caldo e umido, decidendo di rimanere lì alcuni istanti mentre io e lei ci guardavamo negli occhi. Non eravamo riusciti ad arrivare subito a casa mia, mi fermai a metà strada in un piccolo parcheggio al buio e spenta la macchina tornai sulle sue labbra, mentre la mia mano appoggiata sul suo ginocchio sinistro risaliva lentamente una di quelle cosce che finalmente potevo stringere, baciandole il collo sentivo la pelle d'oca sulle sue gambe. Era vestita completamente di nero, le chiesi con quali colori avesse accostato le mutandine. Senza dir nulla si tirò su la gonna svelandomi il suo intimo rosso porpora. Poi piegò e tirò su la gamba sinistra, quella parte di rosso reso più scuro dal suo primo nettare ora era più visibile, così spostai il tessuto con la mano mentre il pollice come un pendolo si faceva largo nella fessura ormai viscosa. Lei aveva chiuso gli occhi. Quel nettare aveva un sapore e io volevo conoscerlo. Cominciai a leccare intorno sigillando il mio passaggio con un bacio, poi scivolai nel centro del suo piacere. Volevo solo stuzzicarla, così decisi di risollevarmi. Mi ero appena alzato e già la sua mano mi stava togliendo la cintura, non avrebbe dovuto faticare per trovare quello che voleva stringere. Aveva in mano il calore della mia eccitazione, lo portò alla bocca e iniziò il suo aperitivo. Era delicata e premurosa a sollecitare la sua parte più sensibile, la sua lingua aveva cominciato una danza di mulinelli e abissali risucchi. La mia eccitazione era matura. Poi si spostò, e venne sopra di me. Lo prese ancora per mano e cominciò a strusciarlo sulle porte della sua venere. "Questo a casa" disse con un leggero sorriso. Accettai la sfida anche se a fatica ma avevo davanti il suo seno ancora nascosto e vergine al mio tatto, e glielo feci notare chiedendole a questo punto di farsi stuzzicare ancora un po'. Non avevo finito di parlare che già le mie mani erano scappate nuovamente sul suo corpo. La mano destra aveva perso il senno sul seno, era piccolo e sodo, e fini capezzoli scuri richiamavano la voglia di esasperarli anche con la bocca. Le dita dell'altra mano mentre guardavo gli occhi chiusi e compiaciuti della donna eccitata sopra di me avevano penetrato le sue labbra sempre più desiderose di accogliere qualcosa di più solitario. Cominciai un leggero arpeggio con le tre dita che le avevo infilato man mano che sentivo le sue pareti essere più generose, poi divennero un unico corpo. Il mio palmo si era ormai intriso del suo liquido caldo, i gemiti sospirati della mia cliente avevano fatto posto alla sua voce, sentirla eccitata mi aveva fatto venire una voglia matta di togliere la mano e penetrarla con tutto il vigore che mi sentivo addosso, il gioco di dover aspettare però non poteva finire. Lei nel frattempo era venuta copiosamente, si alzò leggermente per sfilarsi la mia mano, rimanendo piacevolmente stupita del fatto che l'avevo subito spostata tra i suoi glutei. Il dito indice solleticava lo stretto canale che la mia cliente non esitava a concedermi, gli giravo intorno mentre avevo ripreso a guardarla negli occhi con una complicità che mi eccitava sempre di più. L'intenzione era quella di infilargli a sorpresa il dito lentamente e completamente nella sua profondità. Tutto subito spalancò gli occhi, emise un leggero sbuffo di dolore, il suo sguardo poi cominciò a rilassarsi mentre il suo bacino cominciava a muoversi. Si stava masturbando con il mio dito, mentre la sua mano aveva ripreso a stringere il mio solitario eretto che voleva ritrovarsi sempre più all'interno del suo corpo. Mi aveva espresso il desiderio di farmi venire, io ne avevo una gran voglia, e poi il tempo di arrivare a casa, e avrei potuto riprendere il mio vero viaggio. Si sfilò lentamente il dito e gli diede l'arrivederci a più tardi, tornò sul suo sedile, si chinò e prese in bocca il suo vincitore, il modo in cui si era messa aveva messo in risalto la forma del suo sedere, la mia mano destra impulsivamente tornò nel suo interno coscia e cominciò frugare in tutte le fessure, accelerando il mio orgasmo. Lei se ne accorse sentendosi stringere la coscia, rallentò la passione della sua bocca, ingoiò il frutto del mio venire e prima di rialzarsi diede un bacio sulla punta appagata. “Adesso possiamo ripartire, non credi? Vorrei stare più comoda”. Gli risposi sorridendo “Il tuo volere, le mie mani”. Casa mia era distante solo venti minuti.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La Cliente (Prima Parte):

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni