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Lui & Lei

Ricordi di gioventù


di xxxloredana
21.04.2016    |    1.570    |    0 8.5
"Caricammo le valige sulla Golf in cui gia era caricato il campionario, partimmo e varcammo il confine francese durante il viaggio fu particolarmente loquace e..."
Per potere descrivere bene i fatti devo per forza scrivere 3 episodi di cui questo ne è il primo,
molti anni fa per la precisione 37 io ero momentaneamente senza lavoro e mia madre si dava da fare per aiutarmi a trovarne uno, e così parlo con una sua amica e questa mi chiese se poteva interessarmi darle una mano come autista aiutante e così fu, la signora in questione era rimasta vedova da 4 anni e su sollecitazione di mia mamma che l’aveva aiutata a rimettersi, la signora Delly, una splendida danese, faceva l’indossatrice/modella per un azienda di intimo ma dopo aver conosciuto un uomo che lavorava come dirigente nell’azienda e averlo sposato aveva smesso, non avevano avuto figli in quanto lei non era fertile e non poteva diventarlo ma purtroppo il marito si ammalò di un male gravissimo e poco dopo morì, da quel giorno Delly si chiuse in se, i mezzi economici non gli mancavano ma non aveva più accettato relazioni, ma poi su spinta di mia madre decise di rimettersi in gioco e prese quasi il posto del marito nell’azienda come responsabile vendite ed innovazione, al che mi disse se volevo accompagnarla a Firenze per un salone sulla moda intimo donna, al che io appena poco più che ventenne gia fantasticavo sul bel vedere di corpi di modelle e tutti quei bei pizzi la mia mente stava gia viaggiando e il mio cazzo perennemente eretto e giu seghe, il mattino in cui siamo partiti mi vedo arrivare Delly tutta in tiro con bel completo blu scuro, giacca pantaloni e tacchi e i capelli ben messi, si era proprio una gran figa, facciamo il viaggio fino al Firenze parlando un po di questo un po di quello ma senza mai toccare argomenti riguardanti il sesso, arriviamo ci sistemiamo in albergo e il giorno dopo andiamo in fiera e che magra delusione niente di tutto cio su cui avevo farneticato modelle quasi nessuna ma solo manichini, infatti non era una fiera sul prodotto finito ma su quanto serviva per produrre, va be ero pagato lo stesso, insomma 2 giorni di noia infinita facevo solo il portaborse il cagnolino da seguito, ritorniamo a casa e tutto finisce li, più niente, mia madre a rimproverarmi su cosa mai avessi fatto perché Delly non si faceva più viva , e passano una ventina di giorni ed ecco Delly e mia madre giù a scusarsi per me, ma io che mai avevo fatto niente, e Delly disse no no e che sono rimasta impegnatissima, ed ora viene il secondo episodio,
mi chiede se voglio accompagnarla per un viaggio di affari in francia e poi forse inghilterra, in quanto lei aveva il braccio sinistro ed una cervicale dolorante frutto di una caduta di tempo fa, e mi dice che era pure molto ben remunerato, al che il lunedì mattino alle 8 sono pronto per partire solo li in cortile con la valigia in mano e vedo arrivare Delly, cavolo che figa era decisamente figa un gnocca da paura, ricordo quella figura di una attrazione fatale in grado di incantare chiunque, capelli raccolti a coda di cavallo alta gonna maglietta nera con golf che metteva in risalto due splendide tette di una generosa misura con due capezzoli perennemente duri, gonna attillata, che mostrava il segno di generose mutandine, sopra il ginocchio con uno spacco sulla sinistra veramente hot ( e questo farà una bella differenza), e stivali lucidi con tacco ma quello che la faceva veramente esaltare era che aveva un fazzoletto legato al collo questo la rendeva decisamente valchiria, oltretutto Delly e anche molto alta sull’1,80 per cui era alla mia altezza. Caricammo le valige sulla Golf in cui gia era caricato il campionario, partimmo e varcammo il confine francese durante il viaggio fu particolarmente loquace e muovendosi sul sedile la sua gonna salì lo spacco era decisamente aperto e potevo vedere il bordo delle calze si calze e non collant infatti vidi che aveva il reggicalze e lei accortosi che avevo buttato l’occhio mi disse sai io non sono molto moderna mi piacciono gli accessori di un tempo per cui non porto quasi mai i collant e io rimasi imbarazzato, eravamo verso la Provenza ed era sul mezzogiorno di una splendida giornata di solo nonostante fosse la fine di gennaio al che mi dice perché non compriamo qualche cosa e ci facciamo un spuntino in mezzo a questi boschi? Bene gli dissi andammo in un supermercato lei davanti ed io dietro e ad ogni suo piegarsi notavo lo splendore di quel culo e i segni delle mutandine e degli elastici del reggicalze, dovevo trattenermi per non usare le mani per palpare quello spettacolo della natura, facemmo le nostre compere e partimmo arrivammo in una macchia in mezzo alla natura ci sedemmo io a terra su un plaid e eli su una pietra mangiammo e poi lei si sedette sul plaid davanti a me incurante, forse inconsapevolmente o forse provocatoriamente di mettere in bella mostra le sue mutandine e la vista in trasparenza dei peli della figa, ero eccitatissimo ma non potevo darlo a vedere ma distogliere lo sguardo era impossibile, ad un certo punto mi dice dai uno sguardo che non arrivi nessuno devo fare pipì, si allontanò un pochino e mi disse non guardare porcello, forse invece voleva proprio essere guardata si alzò la gonna si abbassò le mutandine, e qui capii perché il reggicalze e doveroso indossarlo sotto le mutandine, si accovaccio e comincio a pisciare nel silenzio assoluto sentivo il sibilo della sua pipì e sentii anche una scorreggia, inutile dire che quello che mi aveva detto, di non guardare, era rimasta lettera morta infatti guardai eccome quello splendido culo bianco quegli elastici che contornavano quelle chiappe la mia erezione era esplosiva, ad un certo punto mi disse potresti portarmi dei fazzoletti li ho dimenticati, si ma guarda dall’altra parte sai sono senza mutande, al che presi i fazzoletti e gli le porsi facendo finta di non guardare invece guardai eccome quelle gocce che scendeva dalla figa, si ricompose e risalimmo in macchina proseguimmo verso al nostra meta, arrivati all’albergo ci fu un imprevisto oppure l’imprevisto lo creò lei mi disse c’è solo una camera per cui dovremo dividerla, al che io tra il deluso e il felice dissi fa nulla dormo sulla poltrona e lei ma no dormirai nel nello con me mica ho paura di un ragazzo, scesi a prendere le valige mentre lei era il camera al mio rientro trovo i suoi abiti sparsi e le sue mutandine sul letto lei era in bagno al che mi stravacco sul letto prendo le sue mutandine chiudo gli occhi e me le metto sul viso, sogno sogno sogno, senza neanche accorgermene lei esce dal bagno vede che sto annusando e laccando le sue mutandine e mi dice PORCO, sono pietrificato non ho parole manco mi alzo dal letto e lei senza dire parola si mette a cavalcioni e mi mette la sua figa sulla faccia io le infilo la lingua dentro la lecco lei viene mi riempie di nettare, il mio cazzo sta per esplodere in men che non si dica lo faccio balzare fuori e la infilo e inutile dire che sono durato giusto il tempo di infilarglielo, cavolo che sborrata, nessuno dei due dice una parola , rimango con il cazzo nella sua figa per un eternità finche il cazzo si riprende e diventa nuovamente di marmo e ricomincio a pomparla, questa volta dura eccome lei è sfinita sudata e goduta, guardiamo l’orologio ed è ora di cena, ci ricomponiamo io vado in bagno e lei mi segue al che gli chiedo se devo spostarmi e se voleva fare pipì, mi dice no voglio tenere la tua sborra dentro, sai e da tanto che non sono piena e questa sensazione e idilliaca, si mette le mutandine mette un assorbente si veste e scendiamo a mangiare, ordiniamo mangiamo e poi ci portano un cestino di frutta dove c’erano delle mele ne taglio uno spicchio e gli dico infilatela in figa, lei mi guarda esterefatta si alza va in bagno e se la infila mi dice ma brucia ed io gli certo e quello che deve fare, avevo letto su una rivista porno che la mela a contatto con le mucosa della vagina la irrita e le fa gonfiare per cui la figa sembra più grande e piena, ci alziamo e passeggiamo sul lungomare andiamo fino in fondo al porto in una zona isolata e lei mi dice devo fare pipì al che gli dico falla qui si toglie le mutandine che da a me si alza la gonna si accovaccia e comincia a pisciare, a me è sempre piaciuto vedere le donne espletare le loro funzioni corporali sia davanti che dietro, lo spicchio di mela esce ed esce il dorato liquido solo che nell’accovacciarsi non aveva fatto caso di essersi messa proprio sopra ad una di quelle piastrelle illuminate per cui la vista era perfetta, quando se ne accorse mi disse sei più porco tu di un barco di maiali, intesi per uomini arrapati, si alzò e io la presi per un braccio e la feci appoggiare ad una barca in secca li vicino le alzai la gonna da dietro e gli infilai il cazzo, cavolo quanto era stretta la mela aveva fatto il suo lavoro, l’ho pompata e mentre sulla stradina dietro passeggiavano le solite coppiette innamorate che cercavano sicuramente di dar sfogo alla loro eccitazione e ci videro eccome infatti una coppietta rassicurata dal nostro fare si mise all’opera e fecero sesso non molto lontano da noi si sentiva bene il loro godere ma anche il nostro, andammo in albergo e la cosa continuò per tutto il periodo la cosa continuò era più quello che scopavamo che quello che lavoravamo, e qui casca l’asino si suol dire, era il periodo di carnevale e ci trovavamo in inghilterra e lei i propose di travestirmi da donna e così feci solo che a duna festa fui corteggiata come donna e fini per farmi inculare, al che a me non dispiaceva in quanto gia avevo avuto esperienze, lei lo scopri e se in un primo momento ne fece un mezzo dramma poi mi disse che sarebbe andata bene anche così, lavorammo insieme per un paio di anni poi lei tornò per un periodo in danimarca e io andai altrove ci perdemmo di vista per oltre 35 anni.
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