un weekend per conquistarla : il sabato

La felicità che m' investe mi ha svegliato presto questa mattina.
E’ sabato, Angelica dorme ancora, la stanza è buia, cerco di ricordare dove sono i miei vestiti, li indosso e scendo in auto a prendere il mazzo di fiori che avevo preso per lei, certo che avrebbero giocato a mio favore se li avessi fatti apparire all' improvviso: destando un pò di sano stupore, visto che ci avevano accompagnato, di nascosto, nella giornata di venerdì rimanendo nel bagagliaio.
L' aria condizionata e la fredda notte sulle rive del Garda hanno contribuito al loro mantenimento e sono ancora brillanti e profumati.

Risalgo in appartamento e li appoggio sul tavolo in attesa che Angelica li veda.
Nel frattempo riempio la caffettiera ed accendo il gas in modo che l' odore di caffè la svegli.
Finisco di preparare la colazione pochi minuti dopo e vado ad aprire la persiana permettendo al sole di filtrare per poter osservare il suo risveglio e donarle il mio sorriso augurandole il buongiorno.
Vederle aprire gli occhi mi rende felice, mi avvicino a lei, le poggio le mie labbra sulla fronte per un timido bacio e mi avvio in cucina dove è tutto pronto: fette biscottate, marmellata, tè, caffè, latte, una colazione semplice ma nutriente.
Dopo esser andata in bagno, Angelica mi raggiunge.
Si stiracchia sulla porta attendendo che mi giri per ammirarla nella sua incantevole bellezza e viene gratificata dall' intensità del mio sguardo, si siede e rimane sorpresa nel vedere il mazzo di fiori e la colazione già pronta.
Mi abbraccia radiosa con slancio per ringraziarmi, donandomi un bacio dai mille sapori che mi mandano in estasi.

Ci gustiamo la colazione mentre la guardo avvolta nel suo baby doll.
Trascorrono un paio di minuti ed anche la cucina ha acquisito il suo inebriante profumo, le passo accanto e sento un impulso irrefrenabile di baciarle il collo appoggiando le mie labbra sulla sua pelle.
Rimango di nuovo rapito dal suo odore e si scatena in me l' impulso animalesco.
Le mie mani le afferrano il seno da dietro ed iniziano a giocare con i capezzoli che diventano subito duri perché la stoffa del suo intimo, così liscia, ne consente la stimolazione in modo efficace.
Colgo il gradimento dal suo corpo che non riesce a rimanere indifferente alle mie attenzioni, si contorce sulla sedia danzando insieme a me, si alza in piedi tenendo una gamba piegata sulla sedia mentre il resto del corpo aderisce perfettamente al mio, permettendo alle mie mani di raggiungere facilmente il suo fiorellino ormai umido di umori e prossimo ad un intenso orgasmo liberatorio ed improvviso.
Mi preparo a sorreggerla, i suoi muscoli si allentano di colpo, mi sdraio a terra mantenendo la posizione e tenendola in questo meraviglioso abbraccio.

Oggi voglio portare Angelica su una collina che fiancheggia il mare, caratterizzata da un sentiero che raggiunge un balcone dalla vista mozzafiato.

Lasciamo l' appartamento, saliamo in macchina e percorriamo un pò di strada, parlando per conoscerci meglio e poi ascoltando anche un pò di musica.
Si è fatta l' ora di pranzo e ci fermiamo in un ristorante lungo la strada, siamo tra i primi ad arrivare e mangiamo al buffet qualcosa di veloce.
Angelica vuole sapere dove stiamo andando, rimango sul misterioso dicendo che ho voglia di portarla al mare poichè è molto tempo che non vado ed oggi era una giornata perfetta.
Ripartiamo e dopo un' oretta iniziamo a salire verso una collina molto ripida.
Angelica mi interrompe chiedendomi come mai stessimo salendo in alto, piuttosto che in discesa verso la costa ed io le rivolgo un sorriso beffardo, rispondendole di fidarsi di me, visto che si è messa nelle mie mani per tutto il weekend.
In 10 minuti arriviamo in una piazzola adibita al parcheggio con un piccolo chiosco dove beviamo un drink rinfrescante e prendiamo una bottiglietta d' acqua che può servirci per la passeggiata sulla scogliera.

Attendo che si giri di spalle per qualche secondo, estraggo una benda di stoffa nera, mi avvicino a lei e le sussurro lentamente e dolcemente che d' ora in poi per una ventina di minuti dovrà fidarsi del mio contatto: sarà al sicuro e ne varrà certamente la pena combattere la sua ansia mista a sorpresa per non poter controllare con la vista quel breve tratto di strada.
Appena ci inoltriamo nel boschetto la temperatura scende di 5 gradi e la sua mano rivela la percezione di questo cambiamento stringendo la mia.
Proseguiamo lungo la strada ora più stretta e con delle buche, quindi la guido appoggiando le mie mani sui suoi fianchi per evitare che si sbilanciasse, ma noto che ha un buon equilibrio e penso sia frutto degli allenamenti in palestra.

In alcuni tratti dovevo cingerle la mano intorno alla vita per superare degli ostacoli e questo contatto mi fà respirare il suo profumo che non mi lascia indifferente.
Ancora qualche passo ed arriviamo in quel balcone sospeso a trecento metri sopra il livello del mare ed intorno a noi c’è il silenzio più assoluto.
Ora che ci siamo fermati, Angelica freme immaginandosi che lo scenario sia completamente diverso da quello che si era fissata nella sua mente prima che la bendassi.
Attendo qualche minuto affinché riprenda bene l' equilibrio e la sua respirazione torni normale.
Vedere l' immensità dell' azzurro del mare potrebbe farle girar la testa da quella posizione, quindi con una mano la tengo per il braccio e con l' altra allento il nodo e sciolgo la benda.
Osservo la sua reazione di stupore che mi intenerisce e mi fa arrossire.
I suoi occhi si muovono velocemente cercando dei riferimenti, ma da lì sembra di volare ed il suo respiro si blocca per qualche secondo, non riesco a quantificare quanto sia passato, forse troppo, chiude la bocca, deglutisce ed io le offro dell' acqua sincerandomi che stesse bene.
I nostri sguardi s' incrociano, senza proferir parola cadiamo in un bacio degno di quel posto, sono al settimo cielo.

Ci fermiamo ad ammirare il paesaggio unico nel suo genere e dopo una mezz'oretta prendiamo il sentiero del ritorno abbracciati l' un all' altra e commentando sulle opportunità che la natura ci offre se si è attenti a non farsele scappare.
Sulla strada del ritorno cerchiamo una altro luogo dove poterci fermare per la notte, scegliendo quello che ci ispira di più osservandoli dall' esterno.

Scegliamo un bed and breakfast piccolino, ma restaurato di recente. La struttura esterna è in legno, le camere calde ed accoglienti complete di ogni confort. Ci guardiamo e ci complimentiamo per l' ottima scelta, effettuiamo il check-in e ci ritiriamo in camera per riposarci dalla giornata che avevamo trascorso.
Stiamo visibilmente bene e siamo rilassati.
Io entro in doccia, me ne sto sotto lo scroscio dell' acqua per una decina di minuti, lasciando Angelica da sola nella speranza che mi raggiunga…avevo sperato bene…
Dal vetro satinato scorgo che si sta liberando degli abiti mentre entra in bagno, attende per alcuni secondi facendomi ammirare il suo profilo sexy in un intrigante vedo non vedo, entra in doccia e ci baciamo, non posso nascondere la mia eccitazione dovuta a quel bacio inatteso ma voluto, prendo il sapone riempio una mano, inizio a spalmarlo sulla pelle di Angelica senza tralasciare nemmeno un centimetro delle sue meravigliose curve con movimenti lenti e carichi di passione, inizio dalla schiena scendendo e massaggiando le natiche, retrocoscia e polpacci.
Lo sgabello nella doccia permette ad Angelica di lasciarmi spazio verso i suoi orifizi alzando la sua gamba soda e dopo essermi occupato di massaggiare abbondantemente il resto del corpo, m' inginocchio per appoggiare la mia lingua sul suo sesso dolce e profumato cercando di donarle quel piacere di cui avevamo bisogno e che non tardò ad arrivare.
Lei si occupa del mio corpo in modo meno minuzioso, lasciandomi con una potente erezione stimolata con le sue abili mani, trama qualcosa.
Usciamo dal bagno e ci appoggiamo sul letto avvolti negli accappatoi, le sue mani accarezzano la mia erezione per non farla perdere di vigore continuando a parlare e sostenendo il mio sguardo che si stà man mano intensificando per l' eccitazione, le nostre bocche si avvicinano sempre di più e le parole diventano sorde e dolci. Mi sembra di fluttuare in una nuvola, sono perso nel suo sguardo, lei si allontana momentaneamente per prendersi cura del mio cazzo, è suo.
Lui brama di essere avvolto dalle labbra della sua fica e bagnato dai suoi umori, quindi la faccio alzare staccandole la bocca dal mio membro e i nostri corpi si fondono insieme fino a farci ritrovare seduti con lei su di me e le nostre bocche che non riescono a staccarsi: tutto è meraviglioso.

Sono le 22, siamo affamati ed usciamo per andare in un fast food vista l' ora tarda, i nostri gusti sono chiaramente opposti e finiamo per ordinare metà dei menù proposti facendo impazzire la commessa.
L' atmosfera è serena e rilassata, i nostri occhi s' incrociano, non smetterei mai di guardarla penso tra me e me, la sua bocca si muove in maniera strepitosa mentre parla, il suo sorriso è incantevole.
La cameriera che scorre tra i tavoli cercando di pulire, vista l' ora tarda, mi riporta a quel tavolo con Angelica distogliendomi da quella parentesi a cui la mia mente si voleva attaccare: immaginavo varie situazioni con me e lei insieme.
Tra una risata e l’altra torniamo in albergo e davanti ad un drink ci addormentiamo abbracciati.