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Rapito e Femminilizzato. L'Educazione di Danyelle


di Membro VIP di Annunci69.it Danyelle
29.10.2023    |    5.612    |    5 9.6
"Non credevo alle mie orecchie mentre ero accovacciata sul water con gli occhi chiusi ed il viso tra le mani, intenta a liberare la mia vescica davanti al..."
Inutile descrivere il dolore che ho provato per la prima ceretta totale subita dal mio corpo che, dopo gli altri trattamenti a base di creme e massaggi, pulizia del viso, cura delle unghie e dei piedi, nuova acconciatura dei capelli e maquillage intrigante, ha assunto l'aspetto richiesto dal Padrone: quello di una femmina, bella, sexy e desiderabile.

“Specchiati mia cara e dimmi cosa ne pensi del tuo nuovo look”, mi dice Mary, accompagnandomi davanti ad uno specchio posto in fondo alla stanza.

Rimango senza parole per circa cinque minuti. Non riesco ad esternare nulla se non due lacrime che rigano il mio volto. Lacrime di disperazione o di gioia?

L'immagine che lo specchio retrocede è quello di un corpo totalmente depilato, dalla pelle liscia e lucida, un viso ingentilito da un trucco deciso e marcato, in cui spiccano le mie labbra che ora sono diventate ancora più carnose.

Con il passare del tempo, grazie ai consigli di Mary e alla dimestichezza con pennelli e matite varie, sono diventata davvero brava nel prendermi cura del mio aspetto che, giorno dopo giorno, ha abbandonato velocemente gli ultimi caratteri maschili rimasti.

Sono intenta a specchiarmi, quando il mio Padrone viene invitato ad entrare nel camerino, per prendere visione dell'opera compiuta dall'estetista. Immediatamente mi accingo ad assumere la posizione di attesa, per come mi è stato insegnato, e sto per flettermi sulle gambe quando vengo trattenuta nella posizione eretta, dal braccio del Padrone.

Si pone dietro di me e mi abbraccia forte forte da dietro, in modo che entrambi veniamo riflessi nelle specchio. Da brava schiava, il mio sguardo è rivolto in basso ma, nonostante questo, riesco a fissarlo per un breve momento in volto. Per la prima volta l'ho visto sorridere, un sorriso diverso dai soliti. Ho notato nei suoi occhi una strana luce che in quel momento non ho capito a cosa possa essere dovuto. Fatto sta, che è bastata questa fugace visione, per farmi sentire le farfalle nello stomaco.

Non ho il tempo di metabolizzare questo pensiero, che vengo bruscamente riportata nella mia dura realtà di sottomessa. Mi ordina bruscamente di vestirmi e di attenderlo nella sala d'aspetto dove, nel frattempo, si era recata la ragazza che, avvicinandosi per salutarmi, mi sussurra in un orecchio: “Danyelle, da questo momento inizia il tuo addestramento. Non ti scoraggiare perché sarà duro, lotta con tutta la forza che hai in corpo. Solo così ne potrai uscire senza brutte conseguenze”.

Si è fatta l'ora di pranzo e siamo in macchina sulla via del ritorno. Mi sembra che stiamo percorrendo un'altra strada rispetto a quella percorsa questa mattina. Chiaramente, non mi è concesso parlare per cui sto in silenzio. In effetti, mi accorgo che siamo arrivati nel piazzale dell'azienda dove lavora il mio Padrone che, dopo aver parcheggiato accanto ad una porta sul retro, mi prende per mano e mi conduce all'interno dello stabile, facendomi entrare in uno stanzino tutto buio.

Sento un vociare di diverse persone, sembrano tutti uomini, che mi pare si accalchino dietro la parete accanto, alla porta dello sgabuzzino. Alcuni ridono con entusiasmo, altri addirittura battono le mani in senso di gioia. Ed io non continuavo a capire.

Ad un certo punto, silenzio assoluto. Si apre la porta dello stanzino ed appare il mio Padrone che, con tono sarcastico, mi chiede se ho fame. Ingenuamente rispondo di sì.

“Bene, puttana. Poiché questa sera ho organizzato una festa per Danyelle, è bene che a pranzo ti nutri di solo latte fresco e caldo. Di fronte a te c'è uno sportellino. Aprilo”.

Con la poca luce entrata nello stanzino, individuo la fessura indicatami dal Padrone e non appena la apro un cazzo fa capolino dalla finestrella, desideroso e voglioso delle mie attenzioni.

Il Padrone, senza proferire altra parola, mi afferra per i capelli dietro la nuca e, ordinandomi di aprire la bocca, disse: ”Succhia tutti i cazzi che si introdurranno in questo buco, ingoiali fin dentro alla gola e bevi tutto quello che ti viene donato. Non ti azzardare a levarti il cazzo dalla bocca. Sarà il cazzo stesso ad uscire dopo che si sarà svuotato di sborra e, se vuole, anche di piscio. Buon appetito, troia succhiacazzi”.

Quel pomeriggio ho imparato a mie spese cosa fosse il famoso Glory Hole.

Non so quanti pompini ho fatto. Ho perso la conta al diciottesimo cazzo che mi ha farcito la gola. Avevo necessità di vomitare ma non ne ho avuto materialmente il tempo, perché ad un cazzo che usciva uno ne entrava, in un susseguirsi temporale di circa tre ore. Alla fine, quando anche l'ultimo membro si è svuotato, il mio stomaco non ne ha voluto sapere più di resistere ed ha rigettato litri e litri di sperma, misto a piscio.

Per fortuna che il mio Padrone mi ha immediatamente accompagnato in bagno, evitando così di sporcare a terra e costringermi, poi a pulire.

“Sei stata brava, troia. I miei colleghi sono rimasti tutti soddisfatti della tua bocca e si sono già prenotati per un altro giro che organizzerò nella settimana prossima. Mi hai fatto guadagnare cinquecento euro”.

Fu così che è iniziata la mia carriera di prostituta.

“Oggi hai sollazzato a pagamento gli operai dell'azienda dove lavoro. Questa sera, invece, toccherà prenderti cura dei dirigenti che ho invitato a casa mia in tuo onore. Entrerai a pieno titolo nella società e sarai conosciuta come Danyelle. Chiunque degli ospiti potrà usarti a suo piacimento non solo questa sera ma anche in futuro se sarai gradita ed accolta con favore. Dovrai servirli in ogni loro capriccio, senza mai discutere e sempre con il sorriso sulle labbra. Capirai che non sono accettati rifiuti, se non vuoi essere brutalmente punita”.

Non credevo alle mie orecchie mentre ero accovacciata sul water con gli occhi chiusi ed il viso tra le mani, intenta a liberare la mia vescica davanti al Padrone. Mi ero illusa dal suo sorriso riflesso nello specchio che, per un attimo, mi ha fatto sperare in un suo coinvolgimento sentimentale.

“Ti consiglio di essere carina e di obbedire agli ordini, evitando che qualcuno possa elevare lamentele nei tuoi confronti. Credimi. Se proprio devi fare la puttana è sempre meglio farla per gente altolocata e scelta, piuttosto che andare a battere in strada. Perché sarà quello il tuo destino, se non sarai all'altezza”.

Continuò il suo discorso, concludendo: ”se, come spero, questa sera andrà tutto bene, sarà mia cura farti diventare ancora più bella. Inizierai, a mie spese, un percorso di transizione che ti porterà a diventare definitivamente donna, tramite l'assunzione di ormoni femminili ed interventi chirurgici estetici. Ma è chiaro che, prima di investire il mio tempo e soprattutto il mio denaro, dovrò essere certo della riuscita dell'iniziativa e, soprattutto, della tua volontà e voglia di diventare definitivamente femmina. Ecco perché da questa sera inizierà la tua “Educazione”.
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