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Gay & Bisex

In vacanza (parte 4)


di onlyfg
21.03.2024    |    7.966    |    13 9.6
"Ero appisolato sulla sdraio a prendere il sole, quando sentii il mio nome dall’altoparlante che mi pregava di recarmi alla reception..."
Terminata la serata il gruppo dell’animazione (tutti ragazzi, uno più bono dell’altro) mi accerchiò e mi festeggiò ancora con molto entusiasmo. Mi offrirono da bere a turno e mi reggevo a malapena in piedi. Il capo animatore volle assicurarsi che arrivassi sano e salvo in camera e mi accompagnò.

Il mattino seguente mi alzai con un forte mal di testa, non mi ricordavo nemmeno come fossi finito nella mia stanza e tantomeno come mai fossi svestito. Alzai lo sguardo e sulla scrivania scorsi un thermos con un post-it: “Dopo una bella sbornia ci vuole un buon caffè”.
Beh, che dire? Era proprio lì a fagiolo! Ne presi due e andai a farmi una doccia ristoratrice. Una volta uscito presi il cellulare e trovai alcuni messaggi di Luca. “Buongiorno mio Cavaliere errante, come procede la vacanza? Fatto le ore piccole? Un bacione dove vuoi tu…”.

La cosa mi rallegrò subito, ma allo stesso tempo mi rattristò in un attimo. Mi immaginai insieme a farci le coccole e mi ritrovai ben presto un’erezione da cavallo. In un batter d’occhio vidi apparire il capo animatore in piedi sull’uscio a dir poco impietrito e completamente bordò.
- “Scusami, credevo dormissi ancora. Avrei dovuto bussare” – farfugliò imbarazzato. Io peggio di lui, tentai di coprirmi velocemente con l’asciugamani, ma ormai il danno era fatto.
- “Scusami tu, non so che mi è capitato stamattina, sarà colpa della sbronza” – balbettai velocemente.
- “Ero venuto a vedere come ti sentivi, ma vedo che ti sei ripreso perfettamente” – continuò lui con un sorriso beffardo.
- “Sì dai, mal di testa a parte, il resto tutto ok. Anzi grazie per il caffè, ci voleva” – replicai io.
- “Figurati per così poco. Più tardi se ti va stiamo organizzando una partita di beach volley, ti va di unirti a noi?”
- “Certamente, perché no? Ci sarò”.
- “A dopo allora”.

Bella figura di merda, pensai. Ci mancava solo questa. Beh, almeno è servita a capire che tra me e il capo animatore la notte scorsa non era successo nulla. Tirai un sospiro di sollievo e mi preparai per la partita.
Le ore passarono velocemente, un bagno, il pranzo, un drink. Ero appisolato sulla sdraio a prendere il sole, quando sentii il mio nome dall’altoparlante che mi pregava di recarmi alla reception. Stupito ci andai di corsa, pensando a qualche disguido col passaporto. Entrato nella hall, mi presento all’addetto, il quale mi fa segno di girarmi perché una persona aveva chiesto di me. Pensai subito ad un errore di omonimia, ma mi girai lo stesso e vidi Luca in bermuda e camicia hawaiana con valigia a seguito che mi aspettava all’ingresso. Mi catapultai da lui e lo abbracciai talmente forte da fracassargli le costole.

- “Non ci posso credere. Tu sei proprio tutto matto. Come cavolo hai fatto? Non finirai mai di meravigliarmi”.
- “Mi sono ricordato che avevo ancora qualche giorno di ferie, quindi perché non prenderle?”
Rifiorii come una pianta che non aveva visto una goccia d’acqua da giorni. Ero al settimo cielo, non potevo desiderare nient’altro.
Sbrigate le pratiche di check in lo accompagnai in camera per fargli sistemare il bagaglio, ma nemmeno il tempo di chiudere la porta che mi ritrovai sbattuto sul letto con la sua lingua infilata in gola così profondamente che una gastroscopia sarebbe stata meno invasiva. Sembravano fossero passati secoli dalla passione con cui ci baciavamo. Era un sogno magico. Mai e poi mai avrei pensato che Luca fosse capace di tutto questo, per uno come me poi, uno qualunque. Eppure era tutto vero, era lì per me, solo per me…

…O aveva saputo del bel capo animatore?
Ah ah ah, chissà…

Scherzi a parte, era davvero la sorpresa più bella che qualcuno mi avesse mai fatto e dovevo ricambiare con tutto me stesso.

Ci baciammo a lungo, era bello sentire nuovamente il suo sapore; scivolare lungo il suo collo; i suoi capezzoli e sentirlo vibrare. Anche lui era eccitatissimo e si vedeva dalla sua voglia, ma soprattutto si sentiva dalla durezza del suo bellissimo cazzo che spingeva sui pantaloni. Non vedevo l’ora di assaporarlo tutto. I suoi vestiti leggeri volarono via rapidamente, io ero già in costume da bagno, quindi eravamo già pronti.

Mi catapultai subito tra le sue gambe come un affamato che non tocca cibo da settimane e lo lavorai con la lingua, inzuppandolo di saliva nella mia bocca come un cornetto nel cappuccino, ingordo di godere del suo nettare. Anche lui cercava il mio arnese e ben presto eravamo perfettamente sincronizzati in un 69 da paura. Abile come sempre passava dal succhiarmi il cazzo a leccarmi il buchino con quel suo savoir faire che ti mandava in visibilio, spingendo quella lingua come un piccolo membro nel mio culetto che ti faceva desiderare qualcosa di più duro e di più grande.

Nemmeno mi leggesse nella mente, era già dentro di me affondando delle spinte pelviche che ti facevano godere ad ogni colpo. Una simbiosi perfetta, era stupendo sentirlo dentro e nello stesso tempo sentirlo ansimare dal piacere, sentire accelerare il ritmo e io che accrescevo i miei gemiti, fino a sentirlo eruttare letteralmente dentro di me, mentre io venivo contemporaneamente con zampilli di sperma che arrivavano ovunque. E ancora a baciarci come se tutto fosse appena cominciato.
Ci preparammo per la cena e andammo al ristorante. Al capo animatore non sfuggì che questa volta ero in dolce compagnia. Si avvicinò cordialmente e si presentò a Luca.
- “Ciao, buonasera, vedo che stasera abbiamo compagnia? Io sono Angelo, il capo animatore”.
- “Ciao, io sono Luca, piacere. Credo che Enzo lo conosci già?”
- “Certamente, ieri sera ci ha deliziato con il suo humor e ha addirittura vinto il primo premio per la barzelletta più bella”.
- “Non mi meraviglia, è davvero unico in questo genere. Per questo mi piace tanto. Usa minuziosamente l’ironia come un chirurgo sa usare il suo bisturi affilato”.
- “Bene, godetevi la cena allora e buona serata. Tra pochi minuti inizieremo il nostro show”.
- Luca è sempre stato un abile manipolatore, ricordo sul treno come si è lavorato Karl, in tutti i sensi. – avevo già capito quanto Angelo gli facesse gola e devo dire che nemmeno a me dispiaceva la cosa.

Finimmo la serata al bar con quelli dell’animazione a parlare dello spettacolo che era stato molto bello. Luca ovviamente lusingava Angelo, il quale non sembrava essere insensibile e poi mi scrutava per carpire se anch’io fossi d’accordo o se lanciassi saette dagli occhi. Iniziammo un gioco di sguardi, ammiccamenti vari e doppi sensi che animarono la serata e sinceramente fu una cosa molto divertente.

Una volta in camera stuzzicai Luca: - “Bel tipetto Angelo, vero?”
- “Si vede che gli piaci. Hai fatto colpo”.
- “Veramente credo che sia più attratto da te. Stasera ti ha letteralmente spogliato con gli occhi”.
- “Ma no, ti guardava con gli occhi da pesce lesso”.
- “Ti vuoi fare una risata? Stamattina ero sul letto nudo col cazzo in tiro e lui è entrato. Che figura di merda!”
- “Ah ecco perché allora…, ha visto la mercanzia, ah ah ah…”
- “Figurati eravamo imbarazzati entrambi, forse se ci fossi stato tu al mio posto gliel’avresti subito messo in mano”.
- “Tanto lo sai già come finirà. Si vede che ha la bava alla bocca. Io comunque sto bene anche solo con te e se non ti va di giocare con altri, non ho nessun problema, voglio che tu lo sappia”.
- “Lo so e anch’io sono pienamente appagato da te, ma se ti va una volta ogni tanto è anche un gioco eccitante, non credi?”
- “Certamente, ma lo sai che tra me e te non è solo un gioco, vero?”
- “Credo proprio di no, visto che sei corso subito qui a controllare se andavo con altri”. – come al solito ironizzo.
- “Non sono venuto per quello. Sono venuto perché mi mancavi e perché ti amo”.
- “Anche tu mi mancavi tanto, cucciolone. Ti amo tanto”. – e finiamo abbracciati stretti stretti come due koala.

- Sebbene Luca sembri molto più spregiudicato di me, alla fine è davvero tenero e dolce come nessuno potrebbe mai immaginare. Spero che questo suo lato resti sempre così perché mi fa davvero impazzire. Mi sento al sicuro con lui, sento che tra le sue braccia non mi può accadere nulla. Sembra di vivere una favola, non potrei amare nessun altro come amo lui. –

Arrivò il mattino dopo, io e Luca eravamo ancora tra le braccia di Morfeo e un rumore ci svegliò. Bussano alla porta. Chi cavolo sarà mai? – “È aperto”. – urlo un po’ seccato. È Angelo…

- “Buongiorno piccioncini, solo ed esclusivamente per voi e solo per questa mattinata speciale, sono lieto di offrirvi la colazione a letto. Mi raccomando non ci fate l’abitudine perché è un servizio che offre solo il ristorante dietro compenso”.
Io: “Ma tu sei pazzo, perché ci hai svegliato? Stavo dormendo come un bambino. Ti odio, altro che compenso, una ciabattata ti meriteresti”.

Luca sempre più furbo di me: “Dai, è stato davvero gentile, non trattarlo male. Ha avuto un pensiero carino. Anzi dovremmo sdebitarci…, vieni qui dai, mangia con noi, è il minimo”.
Angelo cogliendo il gioco: “Bravo Luca, tu sì che sai apprezzare le cose. Ecco qui un buon cappuccino per voi”.
Luca prendendo la mano di Angelo e portandola sul suo cazzo duro, sfrontatamente disse: “Però il cornetto te lo offriamo noi, ok?”

Angelo: “Mi sembra uno scambio più che equo”. – abbassa lo slip di Luca e si infila tutto l’uccello in gola, mentre con la mano già cerca il mio. – “Mmm… sì buonissimo questo cornetto, scommetto che è alla crema”.
Io, avvicinandomi e mettendomi in ginocchio: “Tieni anche questo alla panna”.
Angelo: “Oh, sì li voglio insieme, cosi faccio la crema Chantilly, mmm… che buoni”.

Ce li lavorò per bene a lungo poi si girò verso Luca per fare un 69, mostrandomi in bella vista il suo culetto. Era un invito che non potevo rifiutare. Glielo leccai un po’ per inumidirlo e poi piano piano entrai dolcemente in lui, spingendolo sempre più in profondità.

Angelo: “Ah sì dai, dammelo tutto! Sbattimelo dentro! È da ieri mattina che non vedevo l’ora di farmi aprire in due dal tuo bel cazzone. Spingimelo fino alle palle!” – intanto riprese a succhiare Luca che godeva da matti a giudicare dai suoi gemiti, e io mi arrapavo di più nel sentirli godere entrambi. Aveva un bel buco, non molto stretto ma a ventosa. Lo stantuffai bene bene e ormai in sincronia con Luca, lui gli riempì la bocca e io gli inondai il buchetto. Ovviamente venne anche Angelo sentendosi allagare i suoi pertugi.

- Cavolo che bella colazione coi fiocchi – la giornata è iniziata nel migliore dei modi e anche se il detto dice che il mattino ha l’oro in bocca, metterci qualcos’altro al posto dell’oro, la rende ugualmente molto gustosa.

Passammo tutta la giornata in spiaggia a scherzare con quelli dell’animazione e soprattutto con Angelo, che la sera ci chiese di fare il bis, perché questa volta avrebbe voluto provare a prendere dietro quello di Luca. Come potevamo non accontentare la sua legittima richiesta? Naturalmente fu bellissima anche la seconda. Alla fine ci disse che per sdebitarsi avrebbe organizzato una bella gang bang con gli altri tre ragazzi dell’animazione.
Non avevo mai fatto una cosa del genere e non vedevo l’ora di provare anche questa nuova esperienza. Anche Luca non aveva superato mai il numero tre, quindi chissà come andrà.
Lo vedremo nel prossimo capitolo… non cambiate canale…
stay tuned.
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