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E ADESSO?... (4)


di jeepster
10.04.2024    |    6.331    |    5 8.2
"Ancora ho molto bene in mente quel che disse, ormai pendevo dalle sue labbra, e anche se naturalmente non posso ricordare le parole esatte fece in linea di..."
«Buongiorno, dormiglione!... Hai fatto bene, tanto oggi è festa, ieri notte abbiamo fatto davvero tardi ma io mi sono svegliato poco dopo la mia solita ora»
Sono in cucina che sto facendo colazione, Davide è entrato stropicciandosi gli occhi, indossa solo i suoi boxer, si siede su uno sgabello e sbadigliando risponde: «Buon-giorno»
«Ti preparo la colazione. Cosa prendi?»
«Non lo so, fai tu»
«Ho appena scaldato il latte, vuoi che ci aggiungo il cacao o il caffè?»
«Il caffè»
«Vuoi che ti scaldo anche un cornetto al micro-onde?»
«No, prendo solo il caffellatte»
In pochi secondi gli verso il latte in una tazza e ci aggiungo un po’ di caffè. Gliela metto davanti ma invece di iniziare a bere lui mi fa: «Pa’, devo chiederti scusa per la richiesta che ti ho fatto stanotte, ti ho messo in forte imbarazzo, vero?»
«Oddio Davide, ma che dici? Ti sei svegliato con questo pensiero in testa?... No c’è proprio niente di cui devi scusarti. Dai beviti il caffellatte prima che si raffreddi»
Annuisce con la testa e inizia a bere.
«Semmai sono io che devo chiederti scusa per le cose terribili che ho pensato e che ti ho detto quando mi hai raccontato di Don Bruno… ma non parliamone più, ora è tutto chiarito»
Non dice niente, continua a bere ma capisco che sta pensando a qualcosa di preciso.
«Senti Pa’, ma chi era la donna con cui hai tradito la mamma? La vedi ancora? Oppure che fine ha fatto?»
Mi fissa negli occhi, questa domanda mi ha a dir poco sbalordito.
“Quindi è questo ciò che gli ha raccontato sua madre – penso – che l’ho tradita con un'altra donna... Devo stare attento a cosa rispondere, gli dico la verità o provo a tagliare corto confermando questa versione?”
«Tua madre non ti ha detto come sono andate veramente le cose ma ora non me la sento proprio di parlartene» rispondo abbassando lo sguardo.
«Ecco, come al solito non mi rispondi, rimandi, non è mai il momento» sbotta Davide piuttosto contrariato.
«Che c’è? – aggiunge – vuoi prepararti una risposta che ti faccia apparire la solita vittima senza colpe?»
«Ma per favore! In realtà mi sento meno in colpa per quello che è accaduto veramente piuttosto che se fosse stato come ti ha detto Elena»
«E allora dimmelo!... Ieri sera a un certo punto mi hai quasi costretto a parlare, io non posso fare lo stesso con te ma…»
«Ma cosa? – lo interrompo – non ho alcun problema a raccontarti tutto per filo e per segno»
«E allora eccomi, ti ascolto…»
«Okay, ti racconto tutto, tutta la verità… non mi meraviglia che lei abbia potuto raccontarti quella fandonia, pensava di farlo per il tuo bene, che altrimenti avresti sofferto troppo, ha pensato che quello fosse il male minore…Quando ci ha sorpreso è scappata via urlando “Maledetto hai portato in casa il Maligno! Non voglio più vederti e dovrò andarmene via da qui al più presto!”»
«Vi ha sorpresi? Ma con chi stavi?»
«Con un uomo, eravamo nudi entrambi, sdraiati sul divano del mio studio e lui con la testa in mezzo alle mie gambe che mi stava facendo un bocchino»
«Cazzo pa’, che scena! – commenta quasi ridacchiando - bigotta com’è, mi sembra strano che non ci sia rimasta secca»
«Invece la cosa davvero strana è che non le sono corso dietro per strozzarla, mi ha fatto salire una rabbia che se non fosse stato per la presenza di Umberto non lo so cosa avrei potuto fare… mi ha fatto imbestialire il fatto che sia entrata nel mio studio senza bussare, un invasione della mia privacy che non potevo proprio tollerare… voleva dire che ogni volta avrei dovuto chiudermi a chiave nello studio di casa mia se volevo starmene in pace… ma è stato meglio così, in quel momento ho capito che era davvero arrivata l’ora di porre fine al nostro matrimonio»
«Umberto?... Ma chi è questo Umberto?»
«Umberto è un maestro di Yoga, l’ho conosciuto frequentando i suoi corsi, poi c’è stata una breve relazione tra noi»
«Quanto breve?»
«Alcuni mesi, poco meno di un anno»
«E come mai lui veniva a casa nostra? io non l’ho mai incontrato»
«Certo, ho sempre fatto in modo che le poche volte che è venuto tu non fossi in casa, per lo più ero io che andavo da lui ma ad un certo punto, per indispettire tua madre le ho detto che avrei iniziato a prendere lezioni private di yoga con il mio maestro. Lei naturalmente non ne voleva sapere ma a quel punto le ho fatto presente che come lei si sentiva libera di far venire a casa i suoi amici e amiche della parrocchia per dire il rosario e le novene, pure io avevo il diritto di far venire a casa la mia guida spirituale»
«Ah ah ah ah… papà, sei un grande! E perché è finita tra voi?»
«Beh, io mi ero innamorato, lui invece non lo era ma finché ero sposato si sentiva, come dire? “Al sicuro”, e infatti quando dopo la separazione ho iniziato a volere una frequentazione più assidua, lui ha deciso d’interrompere il rapporto»
«Ma com’è che hai deciso di frequentare un corso di Yoga? Io tra l’altro non l’ho mai saputo»
«Lo so, perdonami… il fatto è che come hai detto anche tu per un periodo noi abbiamo vissuto nella stessa casa come due perfetti estranei, non potrò mai darmi pace per questa mia mancanza»
«Non dire così pa’, abbiamo tutto il tempo per recuperare»
«All’epoca mi trovavo in una condizione di grande stress; i litigi con tua madre non mi permettevano di concentrarmi adeguatamente col lavoro, quindi problemi da tutte le parti. Una volta ne ho parlato a lungo con Michele, il mio amico di lunga data che anche tu conosci bene e visto che lui praticava yoga già da un anno e ne aveva avuto un buon giovamento mi ha suggerito di provarlo: male non mi avrebbe fatto. Così anch’io mi sono iscritto al suo stesso centro, diretto proprio da Umberto. Fui subito molto affascinato da lui, seguivo alla lettera tutti i suoi consigli e devo dire che anche la mia condizione psico-fisica presto migliorò sensibilmente.
In uno degli ultimi appuntamenti del mio primo anno di corso, alla fine della lezione comunicò a tutti i presenti che ci sarebbe stato un prolungamento del corso nei mesi di Giugno e Luglio. Ancora ho molto bene in mente quel che disse, ormai pendevo dalle sue labbra, e anche se naturalmente non posso ricordare le parole esatte fece in linea di massima questo discorso: “Quest’anno abbiamo pensato di prolungare la stagione comprendendo anche i primi due mesi dell’estate con delle sessioni sperimentali di nuove forme di pratica yoga, con lezioni che si svolgeranno all’aria aperta oppure, qualora il tempo non lo permetta, in un ampio salone all’interno.
Praticare Yoga nel caldo consente un maggiore relax, il rafforzamento del tono muscolare e una riduzione dello stress, grazie all’effetto del calore, che permette un più profondo e sicuro stiramento dei legamenti e la purificazione della pelle, dei muscoli e del sangue, attraverso l’abbondante sudorazione e quindi l’espulsione di tossine.
Le sessioni si svolgeranno in una villa in campagna adeguatamente predisposta per poter praticare nel quasi totale silenzio, ovvero lontano da tutti quei suoni e rumori che riempiono la nostra quotidianità come i clacson, le sirene delle auto e degli allarmi, il rumore delle automobili, le urla delle persone, la musica assordante, i rumori degli attrezzi da lavoro: tutti stimoli sonori fastidiosi che sono ormai diventati la colonna sonora del nostro vivere quotidiano, di giorno e di notte e che è impossibile eliminare del tutto in città. Gli unici suoni che si potranno udire sono quelli della natura: il vento che passa tra le foglie degli alberi, i versi degli animali che popolano la campagna, l’acqua che scorre dalla fontana in giardino. Questo corso sperimentale sarà diviso in due parti e oltre alla pratica all’aria aperta prevede l’introduzione di altre importanti novità come la totale nudità dei praticanti nella prima parte, e inoltre la pratica sempre nudi ma con l’aiuto di un partner nella seconda.”
Puoi immaginare che a questo punto un forte brusio si è diffuso nella sala. In effetti le novità erano piuttosto rilevanti e sorprendenti.
“Calma, calma, lasciatemi finire – continuò – se qualcuno già sta pensando a implicazioni di natura sessuale sappia che è completamente fuori strada, anzi, se si dovessero verificare situazioni spiacevoli determinate da certi tipi di approccio o di atteggiamento, saremo costretti ad allontanare immediatamente colui o colei che ne sia responsabile; d’altronde lo yoga è una disciplina che promuove la consapevolezza e il controllo delle proprie pulsioni perciò sarebbero comportamenti contrari proprio allo spirito stesso della pratica yoga. Invece l’intento di questa iniziativa è quello di proseguire nel percorso di crescita della persona attraverso un modo nuovo di praticare che porterà a confrontarsi oltre che con il proprio io, messo a nudo totalmente, anche con la capacità di accettazione e comprensione degli altri. Il liberarsi dagli abiti vuole simbolicamente rappresentare l’abbandono delle sovrastrutture mentali o sociali, i pregiudizi e le paure che ci impediscono di esprimere la nostra vera essenza e autenticità".
"Fantastico!" – ho pensato io – e infatti mi sono iscritto subito. Anche Michele era molto propenso ma prima ne doveva parlare con sua moglie. Alla fine si è iscritto anche lui ma avrebbe dovuto saltare comunque l’ultima settimana, visto che per allora avevano già programmato la loro vacanza. Quindi abbiamo anche deciso che avremmo fatto coppia nella fase di Partner-Yoga.
Non vedevo l’ora di cominciare quando arrivò il giorno in cui tutti noi partecipanti ci ritrovammo nella villa dove si sarebbero svolte le lezioni. Ricordo bene anche il suo discorso d’introduzione:
“La prima lezione inizierà in un ampio salone interno illuminato solo da poche candele, al fine di creare una comfort-zone la cui penombra possa rendere più facile il denudarsi davanti a degli sconosciuti; va da sé che se avete scelto di partecipare a questo corso non dovreste avere queste ritrosie ma è pur vero che alla prova dei fatti potreste scoprire che non è così semplice come pensavate, quindi nessun problema se ci sarà chi non se la sentirà di andare fino in fondo.
Dopo la prima ora, se la temperatura lo consente ci sposteremo fuori, dopo esserci rivestiti, sennò si proseguirà dentro. Una volta fuori, i praticanti si disporranno in cerchio, che è la disposizione che consente il massimo dell’inclusione.
Entrando maggiormente nel merito delle lezioni, vi posso dire che le varie sequenze di posizioni saranno intervallate da pause di meditazione profonda, da fare ad occhi chiusi, per non distrarvi nell’osservare gli altri. Questi saranno i momenti in cui dovrete concentrarvi soprattutto sull’effetto che hanno su di voi le sensazioni che vi provengono dall’esterno: il calore del sole, il silenzio interrotto solo dal lieve scorrere dell’acqua, dal suono del vostro respiro, dal canto delle cicale e così via.
All’inizio eseguiremo gli esercizi ancora vestiti, poi man mano inizieremo a spogliarci anche per sopportare meglio il caldo. Naturalmente chi dovesse provare troppo disagio o imbarazzo anche solo nel vedere la nudità degli altri, potrà interrompere gli esercizi, però dalla settimana successiva sarà opportuno che tutti i praticanti siano completamente nudi, affinché si possa ottenere il massimo grado di unione e condivisione nel gruppo. Questo è quanto. Ora seguitemi, andiamo a cominciare.”
A quel punto ci siamo alzati tutti e ci siamo trasferiti nell’altra sala e così è iniziata una delle esperienze più belle e gratificanti della mia vita»

(continua)
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