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Gay & Bisex

Massaggio galeotto - 2


di versatiles
24.10.2015    |    6.261    |    6 9.6
"Aveva un buon odore di pulito, pochi peli e la cappella di un bel colore rosa..."
Ero sul lettino, sfiancato dal piacere ricevuto. Marco si avvicina a me con una bacinella piena di acqua e con una spugna comincia a lavare il mio corpo ricoperto dalla mia sborra. Avvicinandosi a me, sento attraverso il suo camice, il contatto del suo cazzo in tiro, contro la mia gamba, il mio fianco, il mio braccio. Fino a quel momento non mi ero accorto della sua eccitazione, preso completamente dal vortice di sensazioni nuove e sconosciute. Mi viene spontaneo dirgli sorridendo: "Ora sei tu che hai bisogno di un massaggio".
Hai ragione, mi disse e nel farlo aprì il camice, facendolo cadere a terra, rimanendo completamente nudo, mettendo in bella mostra i suoi 20 cm di erezione ed un fisico da sportivo.
Mi ritrovai, così, con il suo cazzo non molto lontano dal mio viso. Aveva un buon odore di pulito, pochi peli e la cappella di un bel colore rosa. Ero imbarazzatissimo perchè non avevo alcuna esperienza bisex, ma ricordando il piacere appena ricevuto, decisi che era giunto il momento di ricambiare il massaggio.
Avvicino la mano al suo cazzo e comincio ad accarezzarlo lentamente, passando dalla cappella alle sue palle.
Mi fa strano sentire il suo cazzo scorrere su e giù dentro la mia mano, ma mi piace. Una cosa è farsi una sega, una cosa è farla ad un altro uomo, sentire il suo cazzo duro, le sue palle piene di sborra, i suoi gemiti di piacere.
Sono in trans mentale e mi viene spontaneo avvicinarmi con il viso. Mi ritrovo ad estrarre la lingua dalla bocca e passarla a piccoli colpi sulla sua cappella. Incomincio a leccare la sua asta dall'alto verso il basso, fino ai coglioni, per poi risalire. Lo faccio più volte e dai suoi gemiti, capisco che apprezza. Ritorno sulla sua cappella ed aprendo la bocca, comincio a succhiarla. Sento un leggero liquido vischioso, uscire dal suo prepuzio. E' dolciastro e non mi dispiace. Incredibile, io che avevo leccato un sacco di fighe, con sommo piacere, ero lì a succhiare il cazzo al mio massaggiatore. Il mio cazzo comiciò a dare segni di ripresa ed in pochi secondi, me lo ritrovo di nuovo duro ed eccitato. Marco si accorge del mio piacere e comincia a spingere dolcemente la sua asta dentro la mia bocca che inizia a fare il primo pompino della sua vita. Mi accorgo che non riesco a riceverlo tutto in gola e così decido di aiutarmi con una mano. Il suo cazzo lubrificato dalla mia saliva scorre dentro la mia mano destra, mentre la mia bocca continua a scorrere sulla parte rimanente, succhiando la sua cappella.
Marco gradisce il doppio trattamento e me lo comunica dicendomi: Bravo, continua così, è bellissimo.
Con una mano libera, afferra il mio uccello e comincia a segarmi, dandomi una maggior carica e spinta nel leccare e succhiare il suo cazzo. Lentamente, sposta le sue dita dal mio uccello al mio culo cominciando a giocare di nuovo con il mio buchetto. Un dito e poi un altro entrano dentro, dilatandolo. Mi piace un casino e comincio ad ansimare e gemere anche io dal piacere. Hai un culo che é una favola, mi dice. Ho voglia di scoparti. Siii gli dico, ma ti prego fai piano, perché per me é la prima volta. Va bene, facciamo così, appena senti dolore io mi fermo e se necessario esco. Rassicurato dalle sue parole, gli dico va bene.
Si sposta, si porta in fondo al lettino e prendendomi per le caviglie mi tira verso di sé. Ecco il mio culo é a contatto con la sua cappella, che sento strofinare contro il mio buchetto. Marco prende un po' d'olio da massaggi, lo versa sul mio buco e ricomincia a lavorarlo con le dita, che senza fatica entrano ed escono.
Versa un po' d'olio sul suo cazzo, ungendolo per bene, mi prende le caviglie e le appoggia sulle sue spalle, puntando il suo cazzo contro il mio ano. Ecco, ci siamo mi dice. Ora entro piano, piano. Se senti dolore dimmelo e mi fermo subito. Ok dico. Inizia a spingere la sua cappella che lentamente e con un po' di fatica entra. Ahi dico, quando arriva allo sfintere. Sento come un coltello che mi taglia l'interno ed una fitta dolorosa. Gli chiedo di uscire e lui senza obiettare esce. Gli spiego cosa é successo e mi dice che é dovuto al fatto che ero troppo teso, Mi accarezza il culo e cerca di rilassarmi, riuscendoci. Riproviamo, mi dice. Questa volta però, invece di stringere le chiappe, devi spingere come se dovessi andare in bagno. Ok. dico. Appoggia di nuovo la sua cappella contro il mio ano e comincia ad entrare. Io cerco fi fare come mi ha detto, spingo e così facendo agevolo la sua entrata. Lo sento scivolare dentro al mio culo che in pochi attimi lo ingoia completamente.
Questa volta non ho sentito male, ma devo abituarmi alla sua presenza dentro di me. Piano, piano, comincia a muoversi dentro di me ed il suo cazzo scivola con una facilità disarmante. Una miriade di sensazioni mi avvolge. Sento il suo cazzo, muoversi sempre più velocemente, dandomi delle scosse inaudite. Ahh mi dice. Hai un culo stupendo, caldo. Sembra quasi di scopare una figa, anzi meglio. Io non capivo più niente, mi ritrovavo su quel lettino a gambe all'aria con un cazzo di 20 cm. che entrava ed usciva dal mio culo. Stavo godendo un casino. Un piacere mai provato, completamente diverso, da quello provato fino a quel giorno, scopando belle fighe. Il suo cazzo entrando ed uscendo, probabilmente strofinava contro la mia prostata, causandomi un'erezione prepotente ed una voglia infinita di sborrare. Anche Marco aveva preso il treno del godimento e cominciò a comunicarmelo. Sii, mi piace scoparti. Mi stai facendo godere un casino e così dicendo sento la sua sborra schizzarmi dentro. E' stata la goccia che ha fatto traboccare il mio vaso. Senza neanche toccarmi, ho cominciato anche io a sborrare, con schizzi prepotenti che mi sono arrivati fino in bocca. Incredibile, avevo goduto solo con il piacere ricevuto dal mio culo. Marco, spossato dalla scopata, si accascia su di me ed io mi ritrovo a stringere le gambe attorno a lui, per non fare uscire il suo cazzo dal mio culo. Mi ritrovo con il suo viso vicino al mio e con naturalezza ci ritroviamo a baciarci, mischiando le nostre salive alla mia sborra.

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