Racconti Erotici > Gay & Bisex > Noel e Marco (episodio III)
Gay & Bisex

Noel e Marco (episodio III)


di FlavioV
15.05.2023    |    2.029    |    4 9.8
"Gli sfiorai il cazzo e iniziò a sborrare schizzandosi sul petto..."
Finalmente io e Marco potevamo dire di stare insieme. Così convinsi i miei genitori, dall’alto dei miei 18 anni, a farmi andare qualche giorno con lui al mare, in un piccolo residence, in Liguria. Era la mia prima vacanza da fidanzato ed ero parecchio agitato. Purtroppo arrivammo al residence verso le sette di sera perché il treno era in ritardo ma questo non ci fermò da fare subito un tuffo in mare. Con un po’ di delusione, Marco si chiuse in bagno e ne uscì con il costume già addosso, un paio di boxer piuttosto lunghi e con un colore improbabile, così anche io, mi sedetti sul letto, girato verso il muro e mi tolsi le mutande velocemente per infilarmi i boxer da mare. Con un occhio tenevo sotto controllo Marco che però mi sembrò piuttosto disinteressato alla scena. Andammo in spiaggia, di fatto di fronte al residence, e ci buttammo in acqua. Era calda e tutto sommato pulita. Facemmo un po’ gli stupidi, qualche tuffo, ci schizzammo, due bracciate al largo e, quando restammo praticamente soli, con le ultime persone sulla riva, ci prendemmo per mano, sott’acqua, tenendoci stretti, incrociando le dita, e baciandoci sulle labbra ogni tanto. Ad un certo punto mi venne spontaneo allungare una mano dentro il costume di Marco, da dietro, toccandogli il culo, duro e teso per mantenersi in equilibrio in acqua. Marco si divincolò subito, chiedendomi indispettito che cosa stessi facendo, dal momento che avrebbero potuto vederci. Mi scusai, quasi mortificato e vidi Marco sparire sott’acqua. Pochi istanti dopo, sentii da dietro le sue mani sui miei fianchi e con un colpo secco mi tirò giù i boxer, il mio cazzo che era duro da non so quanto uscì di scatto, in erezione. Marco riemerse, ridendo divertito, mentre io tiravo su in fretta i boxer, sperando che non mi avesse visto nessuno a riva. Giocammo ancora un po’ e poi rientrammo. Decidemmo di farci arrivare in casa il sushi e nel frattempo ci docciammo. Entrai prima io in bagno. Mi misi davanti allo specchio e mi tirai giù i boxer. Fin da piccolo, quando andavo al mare, mi piaceva tantissimo la sensazione che ti lasciava la salsedine e il sale sul corpo e sul pisello che restava per un po’ barzotto, semi turgido, lì a tirarti anche senza essere totalmente in tiro. Me lo toccai leggermente e mi infilai sotto la doccia. Poco dopo, vidi Marco entrare in bagno, avvicinarsi alla doccia, sfilarsi il costume e entrare con me.
“Ti do fastidio?”
“Assolutamente no”.
Il suo cazzo era già duro e in tiro e il mio non esitò a diventarlo. Iniziammo a baciarci prima sulle labbra e poi con la lingua, esplorando sempre di più la bocca dell’altro. La mia mano scese sul cazzo di Marco e lo trovai durissimo, ma subito venni fermato.
“Abbiamo tutta la notte, non qui”.
Mi allontanò la mano dal cazzo e continuammo a baciarci e lavarci l’uno la schiena dell’altro, l’uno il buco del culo dell’altro, infilando le dita ben dentro quella stretta cavità, l’uno il petto dell’altro.
Mentre eravamo persi sotto la doccia, suonò il fattorino del sushi. A fatica uscì dalla doccia, mi misi un accappatoio addosso e con un’erezione che mi creava problemi a camminare andai ad aprire. Presi il sushi e tornai in casa, nel soggiorno, dove c’era anche Marco, anche lui in accappatoio.
Aprimmo il pacco del ristorante, Marco mi intimò di spogliarmi. Così feci, senza fatica, e così fece anche lui.
Mi prese e mi ordinò di sdraiarmi sul tavolo. Prese gli huramaki e iniziò a mettermeli sul mio corpo come stesse addobbando la tavola. Uno sullo sterno, sui capezzoli, sull’ombelico e sul cazzo. Prese anche un po’ di salsa di soia e me la fece colare sul petto. Ero eccitatissimo. Ci baciammo, finché lasciò la mia bocca e iniziò a scendere, baciandomi e leccandomi tutto. Incontrò il primo huramaki e lo mangiò, leccandomi il petto, poi prese quelli dei capezzoli, fermandosi a succhiare il mio capezzolo, leccando tutti i pezzi di riso e poi scese e fu la volta degli addominali, dell’ombelico e tornò su. Ci baciammo di nuovo. Adesso sapeva di riso, di pesce, di salsa di soia e del mio corpo. Riprese a baciarmi e a scendere. Arrivò vicino al cazzo e iniziò a mangiare con lentezza l’huramaki. Sentivo le sue labbra che giravano attorno al mio pene, i chicchi di riso che andavano in giro per il mio pube, la lingua di Marco che ogni tanto mi sfiorava le palle. Si mangiò tutti gli huramaki, lasciando solo tracce di riso e di salsa di soia. Prese ancora due fettine di salmone e le arrotolò attorno al mio pisello. Mi baciò in bocca e poi baciò con la stessa forza il mio pene, mangiandosi le fatte di salmone, mi succhiò lentamente la punta del glande e tornò su per farmi sentire in bocca tutto il sapore del pesce e della mia presborra.
Mi toccò le cosce, fino alle mie gambe che pendevano dal ginocchio giù dal tavolo e iniziò a succhiarmi il cazzo. Quasi d’istinto, gli misi una mano sulla testa, spingendo la sua bocca ad ingoiare tutto il mio membro. Lui emetteva versi strozzati di piacere. Alzai la testa, sul mio corpo c’erano ancora pezzi di sushi e salsa, e la sua testa emergeva al fondo del tavolo, succhiandomi voracemente il cazzo. Mi godetti per qualche istante la scena, ma fui costretto a fermarlo per evitare di venire subito. Mi alzai dal tavolo e leggermente lo spinsi verso il letto. Lui capì subito, aveva il cazzo durissimo che mi sfregava sulla coscia, mi mise una mano sul culo e infilò un dito nel mio buco. Il ricordo di quando mi aveva penetrato per la prima volta (vedi Sei sveglio stasera 2) mi fece sussultare e fremere di piacere. Cademmo sul letto, lui provò a girarmi di sotto, ma questa volta avevo altri progetti e restai sopra io. Ci baciammo ancora un po’ finchè presi coraggio e gli chiesi di girarsi. Marco mi guardò sorpreso e terrorizzato. Non l’aveva mai fatto e poi io ce l’avevo troppo grosso. Lo rassicurai, avrei fatto piano e poi anche per me era la prima volta. Si mise a quattro zampe sul letto. Mi sembrava di sognare, avevo davanti a me il culo del ragazzo che mi piaceva a mia disposizione. Misi parecchio lubrificante sul mio cazzo e sul suo buco e mi avvicinai. Appena iniziai a spingere dentro le natiche, Marco emise un gemito di piacere e poi un altro e un altro ancora. Mi avvicinai sempre di più e con le mani gli spalancai le natiche alla ricerca del buco. Attorno c’era qualche peletto, nonostante Marco non ne avesse altrove, e rimasi un attimo ad osservarlo. Era piccolo e un po’ arrossato. Guardai i miei 19 centimetri larghi e mi chiesi come avrei potuto entrare in quella fessura stretta e chiusa. Appoggiai il cazzo proprio sul buco e sentii Marco spostarsi leggermente in avanti e gemere. Per evitare che cadesse, lo presi per i fianchi e spinsi il mio cazzo dentro. Diedi un primo colpo abbastanza deciso e, con mio stupore, vidi la pelle del mio prepuzio farsi del tutto da parte e il mio glande entrare dentro per qualche centimetro. Lentamente e dolcemente iniziai a spingere e ogni volta che il mio uccello faceva attrito con le pareti del suo culo mi sembrava di essere punto da mille spilli e di provare altrettanti orgasmi. Dopo aver fatto entrare 5 o 6 centimetri, trovai resistenza, iniziai a strizzargli i capezzoli da dietro e massaggiargli i pettorali. Lui riprese timidamente a dirmi che ce l’avevo troppo grosso e largo e che l’avrei sfondato. Io ero sempre più eccitato e decisi di provare a spingerlo dentro. Diedi un colpo secco e sentì un passaggio stretto che si apriva e mi ritrovai nelle profondità del suo culo. Marco urlò, vidi due lacrime scendergli dal viso e poi iniziò a gemere fortissimo. Il mio cazzo aveva aperto un varco, iniziai ad andare su e giù sempre con dolcezze e lentamente, godendomi ogni sensazione. Gli presi in mano il cazzo che era duro e iniziai a masturbarlo, mentre con il mio lo aprivo da dietro. Con un ultimo colpo deciso, entrai tutto. Ora il mio cazzo era completamente sparito nel suo buco e le mie palle si scontravano con le sue natiche. Iniziai a non capire più nulla, la testa era invasa da un unico grande piacere, presi a stantuffarlo con decisione, non facendo mai uscire del tutto il cazzo, ma sbattendolo fino in fondo.
Stavo venendo, mi fermai un attimo e lo girai a faccia in su. La sua espressione era provata e goduta allo stesso tempo. Non potevo fermarmi. Gli alzai le gambe che lui appoggiò sulle mie spalle, gliele aprii un po’ e infilai tutto il mio cazzo a fondo. Lui si tenne con tutte le sue forze al lenzuolo e urlò. Il suo uccello emise una specie di presborra trasparente che mi inebriò del tutto. Iniziai a scoparlo forte, andando fino in fondo, piegandomi su di lui per sentirlo tutto mentre entravo e gli spalancavo il buco. Gli sfiorai il cazzo e iniziò a sborrare schizzandosi sul petto. Non potevo più rallentare, il rumore del materasso e del letto che accompagnava i miei colpi di cazzo mi eccitava quasi facendomi impazzire, così come i suoi gemiti che ormai si facevano continui, le sue mani erano strette alle lenzuola per non perdersi neanche un colpo del mio cazzo, finché sentii che stavo per venire, ebbi il tempo di tirarlo fuori e gli schizzai addosso, colpendolo in faccia e sul petto. Mentre il cazzo emetteva ancora un po’ di sborra, sembrava essere duro esattamente come quando ero dentro il culo di Marco, come se non avessi sborrato per cui istintivamente glielo ficcai tutto dentro il buco. Marco rimase stupito e gemette ancora. Il mio cazzo sempre durissimo andò su e giù nel suo buco 3 o 4 volte senza trovare resistenza, lasciando tracce di sborra dentro di lui, finché non iniziò a dami fastidio, lo estrassi del tutto e crollai al fianco di Marco.
La stanza era piena dei nostri odori che ci inebriavano, salsedine, sushi, sborra, succhi anali, sudore… c’era di tutto e tutto ci faceva impazzire. Ci baciammo e parlammo e ci baciammo ancora quasi non volessimo mai far finire quel momento e andammo avanti così non so per quanto tempo. Finché mentre Marco era sdraiato sul fianco e io con la mano gli accarezzavo i pettorali da dietro e gli sfioravo il suo pisello tornato morbido e moscio, e nell’orecchio gli sussurravo che lo amavo come non avevo mai amato nessuno prima, mi tornò durissimo come se non avessi mai sborrato e quasi senza accorgermene glielo appoggiai da dietro, così distesi sul fianco. Il mio cazzo entrò senza fatica questa volta e senza lubrificante. Marco gemette, anche se da dietro non riuscivo a vedere la sua espressione, non disse nulla, mi lasciò entrare come se ormai fosse casa mia. In un attimo il mio cazzo scivolò fino in fondo nel buco e Marco iniziò a gemere al ritmo dei miei colpi. Lentamente scivolò a pancia in giù, come fosse una tavola e mi disse che voleva essere scopato forte, come un coniglio, e che mi amava anche lui e che un giorno avrebbe voluto avere dei figli da me. Il mio uccello era in fiamme, mi sembrava che la cappella diventata rossissima e lucida volesse esplodere da un momento all’altro. Gliela ficcai ben bene fino in fondo e, una volta che fui tutto dentro, iniziai a muovermi velocemente. Il mio cazzo entrava e usciva con forza, il letto sembrava volersi aprire sotto i miei colpi decisi e Marco gemeva come un pazzo. Durò pochi minuti perché ad un certo punto senza accorgermi, venni e gli riempii il buco di sborra, caldissima e ancora abbondante. Rimasi per un po’ così, con il cazzo che gli faceva da tappo, sperando che si raffreddasse un po’, che mi tornasse un po’ molle. Appena ciò avvenne, lo sfilai dal suo buco, lasciando colare fuori la sborra con la quale prima l’avevo riempito. Marco rimase a pancia in giù per un bel po’, poi si girò, il viso era ancora paonazzo dallo sforzo di prendersi in culo il mio cazzone ma era sorridente. Si mise a cavalcioni su di me che esausto mi ero sdraiato, si prese in mano il cazzo che gli era tornato duro e si segò velocemente, sborrandomi sul petto. Restammo così, vicini, non so per quanto tempo.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Noel e Marco (episodio III):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni