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Gay & Bisex

Relax in palestra (seconda parte)


di belmanzopugliese
26.01.2016    |    12.773    |    5 9.5
"In quell'istante si apre la porta, il ragazzo si stacca di colpo e si siede sul gradino più in alto mentre rimette l'armamentario al suo posto, così come fa..."
Il giorno seguente comprate scarpe da ginnastica, shorts e canotte i due amici preparano il borsone e si dirigono verso la palestra. È un pomeriggio freddo, autunnale e la voglia di togliersi tutti quei vestiti pesanti di dosso è davvero tanta.

Arrivati in palestra vengono accolti dalla receptionist con un sorriso smagliante e con lo sguardo ammiccante di chi sa il fatto suo in termini di seduzione. Lei una bella ragazza bionda, occhi verdi, con un viso d'angelo e un piccolo neo a forma di cuore sulla gota sinistra, un fisico mozzafiato nascosto dal bancone e due tette sode, tonde che spuntano al di sopra, messe in risalto da un top rosso bello aderente che lascia intravedere due capezzoli turgidi.

A Diego quello sguardo non passa affatto inosservato e di riflesso fa un ghigno tipico dell'uomo fiero di sé che non deve chiedere mai, conscio di avere già la sua succulenta preda nel sacco. Riccardo osserva la scena quasi infastidito e fa una smorfia di disapprovazione, pensando che il sogno di poter rivivere quelle emozioni col suo amico non si realizzerà mai e poi mai.

Diego si sta dirigendo verso gli spogliatoi posti sullo stesso piano dell'entrata, quando Riccardo lo ferma e gli dice: "Dove stai andando? Scendiamo agli spogliatoi interrati, che sono più vicini all'area relax". Diego scoppia a ridere e gli fa: "Ma sei venuto in palestra per farti il fisico o per rilassarti? Vabbé va, voglio accontentarti, andiamo". Così i due si incamminano verso gli spogliatoi maschili e Riccardo è subito sopraffatto dall'eccitazione: ci sono una decina di ragazzi nudi e seminudi, e un via vai dalle docce; qualcuno si ravana il pacco sopra l'accappatoio per asciugarsi i gioielli, altri lasciano intravedere il loro batacchio penzolante e venoso, quelli più vanitosi si specchiano per mettere in mostra i muscoli.

Arriva il momento di cambiarsi e Riccardo ha un problema: il suo cazzo è barzotto! Cerca di temporeggiare ma Diego che nel frattempo si era già svestito gli fa con tono perentorio: "Ma ti vuoi muovere a cambiarti?! O vuoi che ti dò una mano ahahah! Vado in bagno, quando torno voglio trovarti pronto." Così comincia a togliersi il maglioncino, sperando che il suo cazzo nel frattempo si metta a cuccia. Toglie anche scarpe e pantaloni, ma proprio in quel momento passa un ragazzo di colore appena uscito dalla doccia: sarà stato alto quasi 1.90, spalle larghe da nuotatore e vita stretta, fisico palestrato ma non esagerato, e poi era nudo con due chiappe da urlo e un cazzone che da moscio doveva essere sui 18 cm, tutto depilato per mostrarsi in tutta la sua abbondanza. Riccardo non può fare a meno di fissare tutta quella grazia di Dio e al ragazzo di colore non sfugge il bozzo che gli procura nelle mutande, così gli fa un sorrisino malizioso e Riccardo imbarazzatissimo mette gli shorts per coprire la sua eccitazione e finisce di prepararsi.

Tornato Diego, i due amici risalgono le scale per andare nella sala con gli attrezzi, dove rimarranno per un'oretta a sudare, anche se il pensiero di Riccardo è fisso su quel ragazzo dotato di colore, e Diego invece non perde l'occasione per fare il galletto con la receptionist. Trascorsa l'oretta di allenamento, Riccardo decide di scendere nell'area relax mentre Diego farà la doccia e andrà al bar della palestra per offrire da bere alla bella biondina che stava per staccare dal lavoro.

Sono le otto di sera, ormai non c'è più tanta gente, quale momento migliore per concedersi un po' di relax...così messo il costume e presi cuffia e asciugamani, Riccardo entra finalmente nella spa. Ci sono 5 o 6 ragazzi nell'enorme vasca idromassaggio con le luci colorate, un paio sembrano anche parecchio carini; ma preferisce cominciare a rilassarsi col bagno turco.

È abbastanza buio, ci sono delle lucine soffuse e il vapore rende ancora tutto più offuscato; tuttavia sembra non esserci nessuno dentro e sceglie di sedersi in un angolino appartato, ancora più buio. Non passa un minuto che si apre la porta ed entra un ragazzo; si capiva che era alto, tonico e dalla sagoma di profilo si vedeva pure un bel pacco gonfio negli slip bianchi. Si siede dall'altro lato della stanzina, forse senza nemmeno accorgersi della presenza di Riccardo. Dopo 5 minuti si alza nuovamente e va verso la porta di vetro appannata dal vapore e con una mano disegna un oblò per guardare forse l'orario, mentre con l'altra si sistema il pacco che non gli sta più nelle mutande, al punto che la cappella gli esce di lato.

Riccardo non essendo abituato al vapore aromatizzato all'eucalipto, fa dei colpi di tosse che richiamano l'attenzione di quel ragazzo; si gira continuando a passarsi la mano sul pacco, adesso Riccardo ce l'ha di fronte ed è in preda a un mix di eccitazione e imbarazzo; gli sguardi si fissano e il ragazzo si avvicina senza esitare e tira fuori un cazzo stupendo, con una cappellona turgida e le palle appese sopra gli slip. In due secondi se lo ritrova a pochi centimetri dal viso e come una calamita attratta da quel palo di ferro la bocca di Riccardo si spalanca e si abbandona al piacere di fargli una bella pompa; all'inizio si concentra sulla cappellona, la ciuccia come una caramella al gusto di maschio, ci gira intorno con la lingua leccando bene il buchetto, mentre con la mano lo masturba dolcemente. Ma il ragazzo ha ben altre pretese: gli afferra la testa e la spinge sul suo cazzo facendoglielo ingoiare totalmente, al punto che Riccardo emette un conato. Poco importa, e comincia a muovere il bacino avanti e indietro per farsi massaggiare il cazzo dalle tonsille. Riccardo eccitatissimo tira fuori il suo di cazzo e inizia a masturbarsi a ritmo allegro andante. Tra gemiti di piacere il ragazzo gli tira fuori l'uccello dalla bocca e dice: "Leccami i coglioni vacca!" Obbedisce, e la sua lingua scorre su due palle talmente piene di sborra che sembrano uova sode, mentre il cazzo gli viene spalmato e sbattuto sulla faccia.

In quell'istante si apre la porta, il ragazzo si stacca di colpo e si siede sul gradino più in alto mentre rimette l'armamentario al suo posto, così come fa Riccardo. Entra un altro ragazzo, ma rimane in piedi davanti alla porta, si guarda intorno e nota gli slip pieni dei due ragazzi e nel vapore non si sente più l'eucalipto ma odore di sesso maschio. Il ragazzo con gli slip bianchi è impavido, libera nuovamente il suo uccellone segandoselo con forza e sbattendolo ogni tanto sul palmo della mano per far sentire quanto è corposo e duro. Il ragazzo gli si avvicina e si piega leggermente per prenderlo in bocca, mentre Riccardo sembra rassegnarsi timidamente alla new entry. A un tratto il ragazzo con gli slip bianchi fa tirare fuori il cazzo a quest'ultimo e ordina a Riccardo di avvicinarsi e ciucciarlo. Così vanno avanti a godere per una decina di minuti, poi i due ragazzi si siedono vicini e lasciano che sia Riccardo a prendersi cura dei loro cazzoni eccitati, mentre si baciano con la lingua e si strizzano i capezzoli a vicenda. Riccardo si sente in paradiso con due bei cazzi da accontentare, soprattutto quando i due si alzano in piedi e avvicinano i loro cazzi per ficcarglieli in bocca insieme. Con una mano si sega e con l'altra comincia a titillarsi il buchetto del culo, dapprima con un dito e poi con due. L'eccitazione è al limite, aumentata dal rischio di essere sgamati sul fatto, e si libera in una doppia sborrata nella bocca di Riccardo, inondata da fiotti di seme caldo che non esita a mandar giù con l'ingordigia di una troia in calore. Non gli basta e ripulisce per bene i due cazzi fino all'ultima traccia di sborra mentre continua a segarsi con foga fino ad esplodere con sei schizzate sul pavimento. I tre si riassettano e lasciano il bagno turco uno alla volta. Riccardo può tornare dal suo amico Diego soddisfatto e rilassato, ma ancora incredulo per quello che gli era appena capitato.
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