Rito di benvenuto

Ricordo con dolcezza e una punta di malinconia i bei tempi di inizio Università, quando appena diciottenne, avevo sempre il cazzo in tiro e lo mettevo in ogni buco che capitasse a tiro… si era giovani e sudavamo ormoni come acqua!
Trasferirmi in altra città per studiare a metà anno accademico e vivere in una soffitta che era specie di camerata (per risparmiare) con altri 6 studenti era stato uno choc. Mi aveva consigliato la cosa il mio migliore amico che studiava anche lui all’Università. Abituato a stare con mio fratello in camera, mi ritrovai tra 6 bei maschioni che avevano preparato per me una quanto mai stravagante festa di benvenuto.
Dopo i soliti convenevoli mi sistemai su un divano letto e, Francesco, il responsabile del gruppo che manteneva i rapporti col padrone di casa, mi disse che i nuovi arrivati dovevano sottostare ad una specie di rito di iniziazione a sfondo sessuale come nelle confraternite americane e che, se avessi rifiutato, mi avrebbero reso la vita impossibile. Che fare? Appena arrivato e già me ne andavo? E dove? Acconsentii anche perché alcuni ragazzi erano davvero carini e fantasticavo cosa mi avrebbero fatto. Mi fecero spogliare nudo e, mettendosi attorno, Francesco e gli altri tirarono fuori i loro bei cazzi. Il capo mi disse che dovevo fare loro un bel pompino ed ingoiare tutta la loro sborra! Francesco aveva un bel cazzo duro e nodoso, sottile con palle grosse e pelosissime e mi disse di metterlo in bocca e pompare lavorando di lingua. Leccavo, leccavo come fosse un gelato e lui mugolava contento tenendomi la testa premuta, mentre gli altri lo incitavano sparandosi ricchi segoni e umiliandomi con insulti innominabili. Ciucciavo senza controllo: mi piacevano senza alcun ritegno quei bei cazzi giovani e pelosi, alcuni gocciolanti di precum, che mi riempivano la bocca e che mi sventravano a turno la gola. I sei porconi gemevano e godevano come maiali! Ad uno ad uno mi sborrarano in gola ed io, contentissimo, ingoiavo quel seme caldo e filamentoso come fosse stata la cosa più normale del mondo! Sborrai anch’io e dovetti pulire il pavimento con la lingua.
Poi a turno mi incularono selvaggiamente dandosi il cambio: sentivo i loro colpi che mi squartavano il culo e i loro cazzi che mi riempivano tutto! Particolarmente feroce fu Denis che aveva un cazzo da porno divo: una bestia di 24/25 cm, grossa e venosa! Quando venivano si toglievano il condom e mi spruzzavano il loro seme in bocca ed io ingoiavo soddisfatto! Denis fu l’ultimo: mi pompò così tanto da lacerarmi il buco del culo ed io, tra il dolore e il godimento estremo lo incitavo a sfondarmi più velocemente. Se ne venne dentro di me con un urlo liberatorio, scaricando nel condom una quantità di sborra che non avevo mai visto e che dovetti bere fino all’ultima goccia! Alla fine il capo mi scopò ancora la bocca lavandomi completamente la faccia con la sua terza copiosa sborrata! Era finita! Ero uno di loro dopo essere stato la loro troia per un pomeriggio intero! Non si parlò mai più di quel rito che, mesi dopo, ripetemmo con un nuovo inquilino che aveva sostituito uno che si era ritirato dai corsi. In quel caso, però, mi divertii io… e poi con il supermacho Denis ci fu un duraturo rapporto di chiavamico che dura tuttora, con somma mia gioia… ma questa è un’altra storia!