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Gay & Bisex

estate in campagna 2


di executive_2005
03.11.2016    |    15.771    |    6 9.6
"Ho un lampo: sto per schizzare..."
Quello che avevo vissuto con Marco mi aveva lasciato completamente spiazzato: non avevo mai visto un maschio masturbarsi, né lo avevo mai fatto io, mentre qualcuno mi guardava. La cosa sconvolgente però era la naturalezza con cui lo avevo fatto.
Tornato a casa dai nonni, pomeriggio e sera trascorsero in maniera veramente "dolorosa". L'uccello perennemente in tiro, approfittavo di ogni occasione per nascondermi, tirare giù i calzoni ed accarezzarmi. Mi solleticavo la cappella intrisa di umori, e mi sfioravo le palle dure come il marmo, mentre la fantasia vagava e si soffermava sull'enorme cazzo che il mio nuovo amico mi aveva mostrato. mi leccavo le dita senza ritegno ( anche quello mai fatto, schizzinoso come credevo di essere ), e mi godevo quello strano sapore un po' dolce e un po' salato.
La notte? peggio che mai. Credo di essermi masturbato per ore, lentamente, le lenzuola sudate e impregnate di schizzi. La notte amplifica e modifica tutto, e così, in una ipnosi al limite dell'irrazionale, mi segavo mugolando piano, strofinandomi addosso quel liquido tiepido e denso nel maldestro tentativo di levare ogni traccia dalle lenzuola. Pensavo al culo di Marco, peloso, muscoloso...non avevo ancora le idee ben chiare ( per il momento) ma mi attirava, e sognavo di morderlo, respirarlo, leccarlo....
La mattina mi colse sfinito, i capelli appiccicati sulla fronte sudata....col pisello ancora duro.
Inutile dire che non aspettavo altro che il pomeriggio, per i nonni l'ora della pennichella, per raggiungere quel luogo segreto e torbido in mezzo ai filari.
In più il tempo si stava guastando, minacciando temporale, e questo amplificava la mia irrequietezza ed eccitazione.
Subito dopo pranzo abbandono la tavola e senza dare troppe spiegazioni corro nella radura.
Puntuale, dopo poco, Marco è lì. Torso nudo, sudato, pantaloncini corti sulle cosce muscolose. Il mio sguardo si sposta subito sul pacco, identificando facilmente il suo pisello cicciotto, già un po' in tiro.
" ti piace la sborra eh?" - Mentre pronunciavo questa stupida frase me ne ero già pentito.....che vergogna: ma come avevo potuto dire una cosa simile, senza neanche un ciao....
Quello che successe dopo mi sbalordì ancora di più. il viso di Marco si aprì ad un luminoso sorriso, e venendo verso di me disse: - " si, ha un buon odore, meglio di quella di mio fratello ! " - Cosa? Come una scarica elettrica mi pervase, facendomi eccitare di brutto....
-" ma..come ....fai roba con tuo fratello?" - "si", rispose Marco, mentre mi si avvicinava piano.
"E' cominciato quando una sera mi ha scoperto in bagno mentre mi segavo davanti allo specchio, e minacciando di raccontarlo a mio padre, ha cominciato a pretendere di essere segato" - "e tu?" - chiesi.
"...e io ho scoperto che mi piace! " - " in genere lo facciamo una o due volte al giorno, la mattina presto, e la sera, quando tutti dormono"-- Mentre mi raccontava Marco si era fatto vicino a me. Sentivo il suo odore forte di sudore, e la cosa mi eccitava sempre di più. La mano di marco si era fatta strada nei miei pantaloncini, ed ora stuzzicava il mio pisello, duro e umido. - "vuoi vedere come faccio?" - mi dice sorridendo piano, parlando vicino alla mia bocca...
Senza attendere la mia risposta, paralizzato com'ero, si inginocchia davanti a me, sfilandomi calzoni e mutande. rimango lì, immobile, eccitato, e sento qualcosa di caldo, morbido avvolgermi la cappella.
La bocca di Marco comincia a ricamare una interminabile dolorosa e piacevole danza intorno al mio uccello: la punta della lingua scorre piano dalla punta, al filetto, per scendere fino alle palle, per poi risalire lentamente.
La bocca mi preme sull'asta, accelerando via via la velocità. Piccoli spasmi mi fanno contrarre la pancia, il cazzo durissimo quasi mi fa male. Marco è bravo, se ne accorge, rallenta, stacca la bocca, lasciandomi come un cretino a spingere le anche in avanti con movimento ritmico, a cercare piacere.....- "dai continua" - ansimo, e sento una risatina. Ricomincia, prima lentamente, poi più svelto...poi si ferma di nuovo - "dai cazzo"...- stavo soffrendo.
Sento le mani di marco abbracciarmi il bacino, le dita sulle chiappe, la bocca prende il via con movimento ritmico. Il mio cazzo è tutto in bocca, stavolta non smette.
ho un lampo: sto per schizzare... Istintivamente cerco di divincolarmi, abituato come sono a pilotare da solo la sborrata, ma le mani di Marco si serrano ai miei fianchi, e non posso allontanarmi.
Emetto un grido strozzato, sto provando qualcosa di completamente nuovo...
Uno, due, tre, non so quanti schizzi ho sparato, gli occhi chiusi, il movimento della testa di Marco perfettamente in fase le mie contrazioni.
Poi rimaniamo immobili...non ho il coraggio di abbassare lo sguardo....quanta sborra gli ho scaricato?
Come una ventosa ben funzionante la bocca di Marco si sfila dal mio uccello, incredibilmente ancora mezzo duro.
Marco ha un aspetto buffo, la bocca un po' gonfia, come quando da piccoli si prendeva una grossa sorsata d'acqua aspettando l'occasione per sputarla all'amico di turno.
Mi guarda con gli occhi che ridono. E' incredibile, gli piace davvero.
Si alza, mi guarda sempre sorridendo....poi comincia a trappolare con i suoi calzoni.
liberatosi di calzoni e mutande, mette in mostra il suo magnifico cazzo già bello duro.
Con la mano a ciotolina si fa colare dalla bocca con attenzione tutto il liquido che gli avevo regalato e con una naturalezza disarmante distribuisce la crema sul suo cazzo e sulle palle.
E' in estasi, ed inizia a segarsi con trasporto, sfruttando il tiepido lubrificante.
Non ci vuole molto, e socchiudendo la bocca, mugola piano, mentre schizza copiosamente, colpendo anche me, che ero rimasto vicinissimo a lui.
Impietrito, di nuovo eccitato, non sapevo che fare. Un tuono rotolò rumorosamente, e grosse gocce cominciarono a cadere.
Che buffo: siamo lì , nudi, l'uno davanti all'altro, svuotati da ogni pensiero, il cervello spento....
E' questa la felicità?
Si, ma ci sarà dell'altro.....
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