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Dolci Ricordi


di maxattimo
31.03.2022    |    1.853    |    1 9.3
"Giunti a casa la zia Marta mi fece vedere dove avrei dormito “ Vieni Max, tu dormirai qui, è la cameretta vicino al bagno e quindi sarai comodo, ma mi..."
CAPITOLO PRIMO
Un nuovo mondo

Ciao a chi avrà il piacere e la pazienza di leggermi, con la speranza di poter ricevere consigli, critiche e magari qualche complimento; mi chiamo Max ed ora dopo aver tanto riflettuto su quanto mi è accaduto ho deciso di provare a raccontare le mie esperienze.
Desidero anticipare che tutto quanto vi racconterò è realmente accaduto, probabilmente non rispetterò l’esatto tempo cronologico degli avvenimenti ma rispecchierà sempre la realtà.
Vorrei iniziare con l’avvenimento che più ha segnato il mio modo di essere e che mi ha profondamente (e piacdevolmente) condizionato la sfera sessuale.
Sono nato nel 1955 in una piccola cittadina piemontese, la mamma, Gianna, faceva piccoli lavori di sartoria in casa e il babbo, Carlo era meccanico in una piccola officina, una famiglia onorevole che riusciva a vivere decorosamente ma senza potersi concedere particolari lussi.
La mamma ha un fratello, lo zio Aldo (45enne) trasferitosi in liguria, a Nervi dove aveva aperto un negozio di salumeria/gastronomia che aveva avuto un buon successo, creandosi una clientela di livello per la qualità dei prodotti. Lo zio Aldo è una persona abbastanza anonima, grassotello, spessi occhiali da vista e una calvizie abbastanza pronunciata. Lo zio ha sposato la zia Marta, una donna appariscente, alta 1,68, capelli scuri, un seno molto abbondante, una terza piena e un fantastico culo prominente, un vero culo a mandolino. Gli zii stavano molto bene economicamente tanto che avevano una commessa/donna delle pulizie che li aiutava nei lavori: era la signora Luisa, una donna sposata di 43 anni, alta 1,60 seno abbondantissimo, una 4° culo grosso ma sodo, due belle gambe, sposata, marito camionista ed un figlio.
Lo zio Aldo era molto legato alla mamma e non mancava mai di venirci a trovare, ogni 15/20 giorni arrivava con la zia Marta e ci portava ogni ben di Dio, affettati, gastronomia ed anche piccoli regalini per me.
In una di quelle visite il discorso cadde sulle mia vacanze scolastiche, avevo 8 anni e avevo appena terminato la terza elementare e lo zio disse alla mamma: “Gianna se vuoi , Max può venire al mare a passare le vacanze scolastiche, cambia un po’ aria e magari fa nuove amicizie, per noi non sarebbe un problema, vero Marta?” “Certo che no, se lo desideri” rispose la zia seccamente. La mamma rimase un po’ spiazzata non sapendo cosa rispondere disse “ Grazie per la proposta Aldo, intanto le scuole termineranno tra venti giorni, quando tornerete a trovarci decideremo”
Nei giorni successivi l’argomento vacanze al mare era diventato per mamma e papà determinante e le scelte sulla decisione da prende spesso divergevano.
La mamma aveva timore di arrecare disturbo e poi non pensava di poter sopportare la mia lontananza per tanto tempo, papà pensava che forse sarebbe stato per me piacevole poter trascorrere le vacanze al mare, e poi gratis, cosa che non avremmo potuto permetterci.
Una sera ho sentito mamma che diceva: “Carlo, ma lo sai anche tu che quella troia di Marta ha sposato mio fratello per i soldi, lo sai che è una vacca……e noi mandiamo nostro figlio da quella puttana?”
“Non pensare a lei, pensa a Max che finalmente potrò godersi una vacanza come tanti suoi compagni di scuola….”
Cosa voleva dire quello che aveva detto mamma? la zia Marta era troia, vacca, puttana??? Lo avrei scoperto dopo.

Ebbene alla fine si decise che sarei andato dagli zii ma la mamma assolutamente voleva andassimo in treno per poter trascorrere ancora un giornata con me.
Arrivati a Nervi andammo a pranzo con gli zii e poi ci portarono alla passaggiata sul mare di Nervi ma poi si giunse aql termine della giornata e i mie genitori presero il treno per tornare a casa e mi lasciarono al mare, non senza una quantità esagerata di raccomandazioni da parte della mamma.
Riasto solo mi sentivo triste e solo ma lo zio prendendomi per mano mi fece passare la malinconia davanti ad un enorme gelato, sembrava il paese dei balocchi.
Giunti a casa la zia Marta mi fece vedere dove avrei dormito “ Vieni Max, tu dormirai qui, è la cameretta vicino al bagno e quindi sarai comodo, ma mi raccomando quando fai i tuoi bisogni cerca di lasciare tutto pulito che poi ci devo andare anche io…..capito?”
La mia cameretta non era molto grande (sempre meglio di casa mia) un letto comodo, una sedia, un tavolino e un piccolo armadio per le mie due cose, a me sembrava bellissima.
Poi la zia mi disse di spogliarmi e di andare a letto che era tardi.
Rimasto il mutandine a meglietta sono andato in bagno a fare la pipì e poi mi sono messo a letto….pensavo a casa mi prese tanta tristezza e qualche lacrima la versai pensando a casa.
Poco dopo fui svegliato da u n parlottare prima sommesso e poi più udibile, la zia diceva “ Possibile che non riesci mai a infilarmelo? lo sai che ho voglia. Hai sempre il cazzo molle.... mi dovrò trovare una cazzo che mi monta a dovere…”
“Tesoro, lo sai che ti amo” ribetteva lo zio Aldo, “almeno toccamelo un po’, fammi una sega o un pompino….ti prego amore”
“Mi ha rotto i coglioni” rispondeva la zia ora mi tocco la figa e poi vado pisciare, sei proprio un cornuto”
Quelle parole mi fe3cero un effetto incredibile, non so come ne perché ma forse per la prima volta sentii il desiderio di prendere il mio cazzo in mano e così feci, ed iniziai a toccarmi.
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