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LA FAMIGLIA


di Membro VIP di Annunci69.it PAOLAPAOLETTA
04.12.2023    |    315    |    5 9.6
"Poi le vacanze finirono e io rientrai a casa, ma con la sicurezza che sarei tornata da papà..."
Ho sempre avuto un interesse per il mio sesso, sin d giovanissimo, osservavo i miei compagni nello spogliatoio della palestra a scuola, li vedevo nudi, intenti a lavare i loro, già maturi cazzi, li sentivo fare apprezzamenti sulle ragazze, rimanevo estasiato nell'ammirarli così maschi, decisi, quasi arroganti.
Io dal canto mio, se guardavo il mio di cazzetto, mi veniva da piangere, piccolo, con testicoli minuti, erezioni ridicole, e poche gocce di sperma, sognavo comunque di toccare i loro possenti cazzi, e nel sognarli, mi bagnavo dietro, dal mio ano, fuoriusciva come un liquido, e se lo stimolavo, si allargava naturalmente.
Un giorno, decisi di dirlo ai miei, e papà, mi portò immediatamente da un professionista, un luminare, che mi fece mille domande, e mi fece un sacco di esami, e a dire il vero, alcuni di essi non furono male, mi palpeggiava il cazzetto, mi infilava degli strumenti nel culetto, e io immancabilmente, venivo, e luu mi sorrideva.
Alla fine la diagnosi fù, che non mi ero del tutto sviluppato sessualmente, e che forse più avanti sarei un poco migliorato, ma non avrei mai avuto una vera potenza sessuale, in più aggiunse, che ero molto portato per il mio stesso sesso, gentilmente, avvisò mio padre che ero una checca.
PASSARONO ALCUNI ANNI, E MI ISCRISSI ALL'UNIVERSITA', e viste le mie tendenze, spiccatamente femminili, decisero di mandarmi lontano da casa, le voci sulla mia omosessualità, erano ormai consolidate dai fatti, mi avevano ripassato in molti nella mia cittadina, e così, mi spedirono lontano.
Fù la cosa migliore, iniziai a travestirmi, e a incontrare molti uomini, quando ero libera dagli studi, mi traspormavo in Paola, ero moto carina, uscivo sia di giorno che di sera enfemme, così coltivai la mia vera natura.
Nelle feste comandate ritornavo a casa come Paolo, mi facevano una bella cera, non chiedevano nulla, e io non dicevo nulla, e poi ritornavo alla mia vita normale.
Al secondo anno chiesi ed ottenni il cambio del nome, da maschile a femminile, e l'università, tenne buoni tutti i miei esami, e alla fine del secondo anno, ero per l'anagrafe Paola.
Frequentare le aule della facoltà, in gonna e tacchi, fù bellissimo, e quando a Natale mi presentai a casa, ben truccata, con collant, gonna e camicetta, i miei quasi svennero.
Poi mamma comprese la mia scelta, e iniziammo un rapporto bellissimo di madre e figlia, si andava per negozi, ad acquistare scarpe vestiti e fù nel negozio di intimo, che vistami nuda, mamma si rese conto di quanto fossi femmina, il mio giovane seno, aiutato dagli ormoni, cresceva, i capezzoli induriti svettavano, e il mio cazzetto pendeva inerme trà le gambe.
Nel viaggio di ritorno, mamma ebbe il coraggio di chiedermi alcune cose, se avevo a volte delle erezioni, e risposi di sì, ma solo quando mi scopavano, mi chiese se godevo nell'atto, certamente mamma, è come quandopapà ti scopa, godi no? accennò un sì con la testa rossa in volto, una volta a casa, eravamo sole, la raggiunsi in camera sua nuda, eccomi come sono mamma, e mi toccò, scese al mio cazzetto e lo palpò, poi mi girai e le dissi, è questo che vuoi vedere giusto?, allargai le gambe e le cosce con le mani, e il mio buco si dilatò, lei rimase basita, poi iniziò a toccarlo, la incitai a infilare un paio di dita, e lei ci prese poi gusto, da due passarono a trè, e poi quattro, mamma era minura, le sue mani era piccole, e così, le chiesi di prendere della crema e ungersi la mano, poi la feci mettere a cucchiaio, e appena sentii le sue dita deflorarmi, mi spinsi verso di lei, accogliendo tutta la sua mano nel mio culetto.
Le chiesi di entrare di più, e arrivò ben dopo il polso, a metà strada dal gomito, e iniziai a scoparmi, poi lei prese il ritmo, eio iniziai a godere, e una decina di minuti dopo, sborrai le mie classiche poche gocce di sperma.
poi l'aiutai a spogliarsi, e le leccai la figa facendola urlare di piacere, ci baciammo a lungo, e poi abbracciate ci raccontammo di noi.
Scoprii che mamma era tendenzialmente una lesbica, lo era da giovane e lo fù anche da sposata, papà ne era al corrente, e quindi quando incontrava le sue amanti lui si allontanava da casa, per poi farsi raccontare tutto, mentre si segava, si papà scopò poche volte mamma negli anni, preferiva farsi le seghe mentre la toccava nuda.
Alla sera al rientro di papà, cenammo, e poi in sala mentre guardavamo la televisione, papà mi chiese a bruciapelo, se avessi un moroso, risi, no opapà, sono libera, ho molti uomini con qui faccio sesso, ma allora sei una troia mi disse ridendo, annuii, eccome papà lo sono, mi chiese se avessi avuto molti uomini, in fondo ero giovane, molti papà, e con cazzi enormi se lo vuoi sapere, amo i ragazzi di colore, sono super.
Papà era eccitato, lo si vedeva dalla tuta, e che cazzo doveva avere visto da furi, così, andai in camera mia con una scusa, e ritornai poco dopo in reggicalze calze e tacchi, mi avvicinai, mostrai il mio cazzetto, e poi dissi, non è come il tuo papà, ti ho spiato molte volte quando eri nudo, e mi hai sempre eccitata, mi sentivo euforica, non potevo immaginare la sua reazione.
Mi inginocchiai, e presi i lembi dei pantaloni, e lui sollevò la sciena e li sfilai, era nudo sotto, il suo cazzo era duro come il marmo, e me lo infilai ingola, mamma rimase a guardare.
poi, mi sedetti sul suo cazzo che scivolò dentro in un attimo, e iniziai a saltellarci sopra.
Dopo alcuni minuti mi fece alzare, e mi appoggiò a gambe larghe al tavolo della sala, e iniziò a pomèarmi, freneticamente, mi afferrò per i fianchi, e mi montò a lungo.
Mi sborro con un urlo dentro, sentivo i getti di sperma colpirmi l'intestino, poi rimase dentro abbracciandomi, e poco dopo mi prese in braccio e mi portò in camera da letto, dove continuammo a toccarci baciarci e a scopare.
Presi il posto di mamma nel lettone, papà mi disse di essere omosessuale da sempre, e iniziò a portare a casa i suoi amici, che ci scopavrono alla grande, mentre mamma assisteva,.
Poi le vacanze finirono e io rientrai a casa, ma con la sicurezza che sarei tornata da papà.
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