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Culetto da sogno


di tragittiscolpiti
02.01.2015    |    11.334    |    2 9.1
"Quasi litigavano scambiandosi il turno al posto d’onore tra le sue labbra, ed il rossetto rosso ha cominciato a sbavarle sul viso..."
Finalmente siamo riusciti ad organizzare l’incontro descritto sul nostro annuncio.
Sono stati mesi di attenta scelta, vagliando le persone più decise, ma allo stesso tempo più consapevoli del loro ruolo. Lei infatti aveva escluso penetrazioni ed io ero pienamente d’accordo: l’eccitazione doveva essere più cerebrale che fisica.
Ci siamo trovati a casa di uno dei prescelti e gli invitati sono stati tutti puntuali, giungendo circa mezz’ora prima di noi a destinazione. Prima di entrare la ho bendata con un ampio foulard che dalla fronte arrivava al naso ,ma ho lasciato che i suoi capelli sciolti quasi le accarezzassero le natiche. Sotto il lungo soprabito già era pronta per l’avventura: reggiseno e perizoma di un rosa acceso brillavano nella rada rete d’una nera tutina. Questa partiva da poco sotto il culo per raggiungere le sue spalle con due sottile ancore di stoffa elastica.
Dopo aver aperto la porta c’è stato il silenzio ed i suoi lunghi tacchi hanno rimbombato nella casa. Dieci occhi la hanno scoperta, ispezionata ed ammirata scintillando quando ho levato il soprabito dalla sua pelle.
Stavano bevendo del vino aspettandoci e sembrava avessero avuto modo di fare almeno un minimo di reciproca conoscenza. Infatti i loro sguardi si incrociavano sorridenti e commenti entusiastici riempivano la calda stanza.
L’ho guidata sopra una sorta di pouf posizionandola come concordato a pecorina, in modo che il culetto da sogno tanto sventolato potesse offrirsi alla sua corte comodamente.
Le sue chiappe lisce non riuscivano a stare ferme, frementi solo al pensiero dell’imminente destino da lei deciso.
Il primo a sbottonare i pantaloni è stato pure il primo ad infilarlo in bocca, d’altronde era stata chiara sul come i nostri amici avrebbero potuto trastullarsi. Con la mano quel moro ventenne le ha tenuto la testa ,pompandola col suo cazzo per parecchio tempo. Intanto anche gli altri hanno estratto i loro cazzi, cominciando ad avvicinarsi a lei lentamente. L’incompleta percezione di questo movimento la ha eccitata visibilmente: sentiva rumori, voci ed odori sempre più vicini. Poi le mani curiose sul suo corpo si sono moltiplicate, palpeggiando e spesso appoggiando alla sua pelle cazzi sempre più duri. Quasi litigavano scambiandosi il turno al posto d’onore tra le sue labbra, ed il rossetto rosso ha cominciato a sbavarle sul viso. Infatti le mandibole erano esauste ed era evidente che preferiva poco a poco tenere la bocca aperta facendosela scopare, piuttosto che ciucciare i cazzi come faceva all’inizio. Dietro ormai era il suo bacino a cercare le dita ed a strofinarsi sulle aste sconosciute, spesso appoggiate sul solco delle sue natiche.
Il più giovane dei due amici bresciani è stato il primo a realizzare la nostra fantasia sollevando la sua bella tutina, venendole sul culo ed infine spalmandole il suo seme sulle tonde chiappe. Poi si è seduto sul divano fumando una sigaretta mentre lo stesso trattamento veniva riservato agli altri. Lei era sempre più frenetica e incontenibile, ma solo quando sono rimasti in due ho permesso che le venissero tolte le mutande e che godesse delle loro mani. Uno prendeva la sua bocca e l’altro la masturbava e le strusciava il cazzo tra le chiappe mentre parlottavano tra loro di quanto fosse vacca e porca.
Hanno cominciato a sculacciarla sempre più forte e, nonostante il suo mugolio fosse sempre più evidentemente disperato, i due non hanno smesso finchè non sono intervenuto io, invitandoli a calmarsi. Quasi ridevano mentre si scusavano con aria da finti tonti, ma questo è stato l’unico intoppo della serata.
Dopo l’ultima spalmata il suo culo era rosso e lucido, quasi si individuavano le tracce dei vari strati tendenti al bianco. I ragazzi hanno applaudito mentre lei arrossiva e continuava a muoversi eccitata. La ho fatta scendere e le ho fatto indossare il soprabito per condurla fuori dalla casa. Mentre camminavamo verso l’uscita complimenti d’ogni genere e proposte di bis le venivano sia sussurrate nell’orecchio che annunciate ad alta voce. So che avrebbe voluto rimanere e farsi scopare: in quel momento in lei, dopo tanta eccitazione, non c’era voglia più potente che quella d’un cazzo nella figa.
Proprio per questo la volevo tutta per me, così le ho detto di salutare i ragazzi perchè andavamo a scopare. Lei ancora bendata ha sorriso maliziosa, poi si è orientata verso di loro appoggiando il culo sul mio cazzo durissimo: “Ciao ragazzi, grazie di tutto...ora io vado a farmi scopare...” .
Come nei patti così ce ne siamo andati. Ubriaca di desiderio come mai l’avevo vista ha mostrato pure d’apprezzare i volgari saluti dei nostri amici. In macchina non ha mai smesso di pregarmi di accellerare e in un lampo siamo arrivati.
Abbiamo parcheggiato e raggiunto velocemente l’ascensore attraverso il giardino condominiale. Il soprabito copriva il suo corpo, ma non il viso sconvolto dalle fatiche e ricomposto nel trucco solo frettolosamente in macchina. Quando le porte si sono chiuse mi ha baciato con ardore, poi ha fermato con l’alt la salita dicendo che non ce la faceva più: voleva il cazzo, almeno un po, subito.
Si è messa a novanta e l’ho scopata deciso finchè non ho sentito delle voci sulle scale che si domandavano cosa fosse successo e chiedevano a gran voce se qualcuno avesse bisogno d’aiuto. Il suo culo era incredibilmente appiccicoso e nell’aria gli odori di sei maschi diversi componevano un miscuglio impossibile da ignorare.
Abbiamo sbloccato l’ascensore sperando di non incrociare nessuno sul pianerottolo, ma di fronte all’apertura delle porte ci siamo trovati il nostro vicino col cane. Non vi dico che feste e che sguardi......e non vi dico che chiavata subito dopo......
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