Prime Esperienze

I suoi piedi


di Membro VIP di Annunci69.it Coinvolgenti
19.03.2021    |    1.570    |    32 9.7
"Arrivammo a Roma con il treno e poi con i mezzi pubblici: lei portava con sé una busta con dentro la scatola con le scarpe acquistate per l'occasione..."
Iniziammo con il culto dei piedi? dei suoi splendidi 39. Le erano capitati alcuni episodi di omaggi più o meno velati fino ad arrivare ad un bacio stampato sul piede destro di AURORA DA PARTE DI UNA GIOVANE DONNA, SUA COETANEA, addirittura in un bar, in un pomeriggio di solleone.
Ma la mia ammirazione per i suoi piedi era sbocciata in simultanea con il nostro amore (avevamo 14 e 12 anni). Via via erano diventati una dolce ossessione ed il mio interesse verso di loro, da semplce attrazione ed ammirazione di ragazzo, era diventato quasi morboso, speculativo, molto malizioso e lei, con forte intuito femminile assecondava sempre di piu il mio interesse dedicandosi anche a deliziarmi l'uccello tra le piante e tra le dita dei piedi, per puro istinto per non aver mai assistito ad un porno che trattasse anche questa pratica.
Quando uscivamo lei "sentiva" gli sguardi insistenti dei maschi sulle sue natiche ma insieme notavamo l'abbassarsi degli sguardi di maschi di tutte le età, ma soprattutto maturi e anziani che si affermavano sui suoi piedi scoperti d'estate e calzati in sandali e zoccoli che io le regalavo scegliendoli belli e maliziosi.
Fu su questo gioco comune di ostentare le sue estremità oramai universalmente sdoganati che inizio' il gioco di seduzione che usai per convincerla ad aprirci ad un terzo partecipante limitatamente alla venerazione dei piedi. Fu così che iniziammo il gioco con Fermoposta; noi inviavamo sue foto e la settimana dopo arrivavano numerose lettere di ammiratori, con le richieste più strane fino ad arrivare a 3 spedizioni di scarpe, da Potenza, effettuate da un indomito appassionato.
Fra tutti pero' Aurora scelse l' interessamento di un giovane ammiratore che a distanza di qualche mese si sarebbe sposato.
Fu così che alternando certezze e paure arrivammo a creare un appuntamento in un cinema teatro di piazza Mancini prossimo alla chiusura e di cui non ricordo il nome.
Scegliemmo quel locale poichè era provvisto di balconcini che rendevano piu' agevole l' appartarsi.
Arrivammo a Roma con il treno e poi con i mezzi pubblici: lei portava con sé una busta con dentro la scatola con le scarpe acquistate per l'occasione.
Salimmo le scale per la loggia, come segno di riconoscimento la busta e notammo un po' di spettatori ai lati della scala, magari tutti o quasi in attesa di situazioni come la nostra oppure lì solo per ammirare le gambe di qualche spettatrice; si proiettava un film porno.
Sceglemmo un ambiente libero e ci sedemmo; Aurora tirò fuori il paio di sandali scelto, color rosso fuoco e si accinse a calzarli.
In quell'iistante si materializzo la presenza di un giovane che chiamandola per nome le chiese se poteva aiutarla e lei balbetto' un "va bene".
Si strinse così forte a me e mi prese il braccio sinistro in una morsa a tenaglia che quasi m istaccava il muscolo: aveva i battiti a mille.
Lentamente il giovane le bacio' i piedi, poi li spennello' con la lingua, succhio' le dita una per una, agli alluci dedico' le attenzioni che in genere si danno ad un membro; il passaggio da un dito all' altro avvenia previo leccata profonda degli spazi interstiziali.
Il mio amore ormai era zuppa di umori e la sua libidine me la trasmetteva nelle orecchie e da lì al cervello.
Come non capi
rla, stava vivendo la sua prima esperienza assoluta; primo uomo dopo di me, in posizione da schiavo, dedito ad onorare i suoi piedi; lui si fermò un attimo.....non aveva più fiato; fu così che notai una sua fortissima erezione, allora presi io in mano la situazione; lei non ne sarebbe stata capace.
Dissi al ragazzo di cacciare fuori il membro e di coricarsi ai piedi del mio Amore; poi dissi a lei di prendere quella mazza e massaggiarla con i suoi piedi.
E così iniziò una lenta e profonda masturbazione, il corpo del pene veniva cullato tra le piante dei piedi, il glande carezzato dalle estremità delle dita; ogni tanto lui prendeva un piede e si riempiva la bocca; forse per omaggiarlo, forse per non venire.
Alla fine venne, reprimendo un desiderio di gridare forte ma il suo uccello venne nel più classico dei modi eruttando uno zampillo di sperma che fortunatamente per poco non fini' in platea.
Giusto in tempo; lui scappo' viia, lei rimase abbracciata a me a piedi nudi.
Riparti' il film ed io le spinsi dolcemente ma in modo sicuro spinsi la sua testa fino a farle ingoiare il mio membro; grazie alla libidine che arieggiava in quei pochi metri cubi fu il più gran bocchino mai ricevuto.
Quando stavo già per sborrare lo tirai fuori ed indirizzai gli spruzzi sui suoi piedi; dopotutto non erano i soggetti della festa?
Ricomposti andammo via prima dell'intervallo; non abbiamo mai conosciuto il titolo del Film.
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