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Prime Esperienze

Il mio vicino africano


di Eilan79
26.06.2018    |    2.762    |    1 9.2
"Sono abbastanza nervosa ma gli chiedo con il mio pessimo francese e con cortesia di abbassare I volumi..."
Ho già parlato della mia prima esperienza con un uomo africano. Da allora sono passati 3 anni, ma il cazzo nero rimane fino ad oggi l'oggetto principale delle mie fantasie erotiche. La mia storia con S. è durata pochi mesi ma sono stati giorni di passione intesa: in sua compagnia la mia fichetta era costantemente fradicia, il suo cazzo sempre in tiro e potevo vederlo dalla protuberanza che si formava sui suoi pantaloni. Potevamo parlare delle cose piu' disparate, fare cose assolutamente innocue ma il pensiero di entrambi era quello: trovare il momento e il luogo per scopare. Da tempo S. si è trasferito in un'altra città, per lungo tempo ho desiderato trovare un altro uomo di colore con cui saziare la mia voglia di cazzone negro. Fortunatamente qualche giorno fa ho avuto la mia grande occasione e sono qui per raccontarvela sperando di suscitare in voi curiosita' ed eccitazione.
Ieri, proprio vicino casa mia, sentivo dei movimenti strani: vocio di gente straniera, musica ad alto volume, risate di ragazzi. Cercavo invano di concentrarmi sui miei studi ma quel frastuono mi distraeva. Decido quindi di indagare, scendo in strada e busso in casa dei vicini, la stessa da dove proveniva tutto quel baccano. Attendo. Mi apre un ragazzo nero, altissimo, torso nudo, capelli rasati, pantaloncini. Mai visto prima. Sono abbastanza nervosa ma gli chiedo con il mio pessimo francese e con cortesia di abbassare I volumi. Lui mi sorride, si scusa, mi porge la mano per presentarsi... Io mi sciolgo e mi rilasso perchè la sua reazione cosi' dolce e gentile mi disarma. Gli stringo la mano, mi accorgo che è bagnata. Guardo bene, è bagnato ovunque: mille piccole gocce gli scendono lungo il collo e il torace. Faccio per asciugarmi strofinando la mia mano sui miei jeans: "scusami, ero sotto la doccia" mi fa. Restiamo li davanti alla porta a scambiare due parole: si chiama Omar, è Senegalese e si è appena trasferito. Nel chiacchierare mi accorgo che non è solo e che casa sua è piena di suoi amici che lo stanno aiutando a sistemare I mobili. Rimandiamo ancora un po' a parlare, mi accorgo che sovente si sfiora il cazzo fino a quando vedo I suoi pantaloncini gonfiarsi e intravedere una mazza enorme. La cappella nera fa capolino , lui si accorge che io non riesco a distrarmi da quella visione, sono imbarazzatissima! Stringe forte il cazzo attraverso il tessuto acetato come a volermi far vedere quanto fosse grosso, io vorrei scappare da quella situazione quindi vado per salutarlo e stringergli la mano ma lui la trattiene, mi tira verso di lui, mi appoggia la mano sul pacco, la stringe con prepotenza...e io mi sento quasi svenire dalla vergogna! Mi dice di entrare e mi ritrovo sola in una casa sconosciuta in mezzo ad almeno 7 negroni che avrebbero anche potuto violentarmi in maniera indisturbata. Invece Omar mi presenta a tutti come se io e lui fossimo amici da una vita. Io sembro una perfetta idiota: mi sento morire di caldo, sono confusa, un po' intimorita e completamente in balia degli eventi. Scambiano tra loro qualche parola in dialetto , ridono e subito dopo Omar mi prende per mano e mi porta in un'altra stanza. Si libera dai pantaloncini e comincia a smanettarsi il cazzo: una mazza nerissima, lucida, spessa e con una cappella enorme. Io rimango ferma e impietrita, sento un fremito nella fica, mi sto bagnando copiosamente, sento già le mutandine fradicie. Ho imbarazzo di me stessa, mi dico che in quella situazione dovrei sentirmi in pericolo e invece so già come andrà a finire: mi faro' scopare come una troia senza alcuna vergogna, da li a poco mi faro' inondare dalla sua sborra calda e forse la ingoiero' pure. Omar si avvicina a me, infila la mano dentro I miei jeans, mi fruga dentro le mutandine umide, allarga le grandi labbra e si fa spazio con le dita fino ad affondarle in fondo alla mia fica inzuppata. Mi da due colpi violenti con le dita, lo sfondamento provoca un "splat-splat" quasi assordante alle mie orecchie. In quel momento mi guarda diritto negli occhi con un sorriso beffardo e mi dice " sei proprio pronta a essere sfondata eh?'. Imbarazzata e eccitatissima faccio si' con la testa... e cio' che succedera' dopo ve lo raccontero' prestissimo...
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