Racconti Erotici > Prime Esperienze > Massaggio a Bangkok - seconda parte
Prime Esperienze

Massaggio a Bangkok - seconda parte


di Ulissex
15.03.2024    |    3.825    |    3 9.3
"Le guardava con eccitazione, lanciando loro sguardi di desiderio e di sfida “ti stanno guardando” disse lui a Camilla..."
Giovanni fu il primo a riprendersi e ad alzarsi con calma, e avvicinandosi a Camilla per richiamarla nel mondo reale.
Lei giaceva nuda e distesa sul suo lettino, il suo bel corpo cosparso di olii profumanti mandava riflessi dorati alla luce delle lampade soffuse della sala da massaggi. I profumi dell’incenso e del teak si mescolavano con le essenze coloniali delle lozioni che le ragazze avevano usato sui loro corpi.
Sul suo volto e sul suo corpo i segni dell’ancora forte emozione. Il rossore sul viso e sul petto, i capezzoli duri e gonfi che sparavano impudichi come chiodi verso il soffitto, gli umori sulla vagina e sulle gambe ancora aperte in una posa al tempo stesso oscena ed erotica.
Anche Giovanni era visibilmente eccitato. Sul petto e sul collo aveva un rossore forte come quello di Camilla, il cazzo era duro ed accompagnava i suoi movimenti con un dondolio impaziente. La cappella rubizza era cosparsa di piccole goccioline. Camilla lo guardò in modo ipnotico.
Le ragazze avevano chiuso la porta della camera e si erano allontanate dicendogli che sarebbero tornate non appena loro avessero finito la doccia e le avessero chiamate.
Giovanni tese la mano verso la compagna facendole segno di alzarsi.
“Vieni” le disse “Andiamo a fare la doccia”
Lei si alzò dal lettino e lo seguì in bagno
Non appena entrati nella cabina della doccia Giovanni fece cenno a Camilla di voltarsi
“Fammi vedere il tuo bel culetto” le ordinò
Camilla fece appena in tempo a girarsi che Giovanni la prese improvvisamente. La cappella grossa e paonazza scivolò nella vagina di lei in un attimo nonostante la sua grandezza, aiutato dagli olii profumati e dagli umori dell’eccitazione di entrambi.
Il colpo nell’entrare diede ad entrambe un indicibile piacere
“Ahhhhhh” fecero quasi all’unisono
“Mascalzone” disse Lei “cosa stai facendo!”
“Ti sto scopando” disse lui “Non ce la faccio a resistere”
“Ma potrebbero tornare le ragazze” disse lei con non troppa convinta pudicizia
“Non ti preoccupare. Hanno detto che aspetteranno la nostra chiamata”
Giovanni prese a scivolare dentro la figa di lei con movimenti lenti ma profondi, voleva godersi il godimento senza la frenesia dell’orgasmo. Sapeva che anche a lei piaceva quel tipo di penetrazione.
Lei prese ad accarezzarsi il clitoride in modo altrettanto lento e cerebrale, mentre lui iniziò a torcerle dolcemente i capezzoli con l’indice ed il pollice delle mani. Sentì che lei gemeva come poche volte aveva fatto prima.
“Sei eccitata?” Le chiese?
Camilla non rispose ma gemette … “Siiiiii”
“Ti sono piaciute quelle due troiette”?
Ancora un gemito, questa volta con tono giù profondo … “Siiiii”…
“Avresti voluto che ti masturbassero fino a farti venire? “
Ancora una volta lei confermò “Siiiii” .
“Quale delle due preferivi?”
“Avrei voluto che mi masturbassero insieme. Tutte e due”
“Che porcellina che sei” disse lui
“Mentre Aoey mi masturbava avrei voluto che Nang mi toccasse le tette e mi stringesse i capezzoli” disse lei
“E poi?” chiese lui
“E poi avrei toccato le tette e la figa di tutte e due. Facendole godere mentre mi massaggiavano” disse lei senza più contenersi
“Mi sarebbe piaciuto guardarti. Mi avresti fatto eccitare tantissimo”
Il dialogo però era durato troppo per Camilla, che improvvisamente, confusamente e continuando a gemere gli ordinò:
“Adesso basta parlare …. Voglio godere veramente. Mettimelo nel culo…”
Giovanni capì che quello era per lei un momento di massimo piacere. Quando voleva venire in modo più cerebrale, con la mente immersa nelle sue fantasie, Camilla gli chiedeva di sodomizzarla. E allora lei si lasciava andare e chiudeva gli occhi con il viso infiammato dal piacere.
Estrasse quindi il cazzo dalla sua vagina ordinandole di salire sul piccolo gradino di piastrelle posto sotto porta della doccia. Un piccolo e provvidenziale scalino fatto forse per non far uscire l’acqua ma che sarebbe servito prontamente ai loro giochi, permettendo a Giovanni una più comoda penetrazione.
Lei inarcò leggermente la schiena ed aprì le gambe. Aveva un culetto da fotomodella, i glutei sodi e ben formati, rotondi ed assolutamente tonici. Si sostenevano in modo impudico senza bisogno dell’aiuto delle sue mani. Il suo buchetto era roseo e piccolo, naturalmente senza peli invitava il suo cazzo rubizzo ad entrare senza esitazioni.
La spinta nell’entrare diede ad entrambi un piacere estremo… Lei gemette in tono ancora più profondo e riprese a masturbarsi aumentando la velocità delle sue dita. Lui le prese i fianchi in modo vigoroso, sostenendola un pochino per riuscire a penetrarla meglio, più a fondo.
Giovanni capì che così come la vagina di lei, anche Il suo ano era già umido di olii e di umori; infatti, non trovò quasi resistenza. E la penetrazione fu per entrambe dolce come non mai. La sensazione di piacere fu totale in quanto i preliminari del massaggio e le fantasie della sua continuazione erano stati per entrambi fonte di eccitazione totale, amplificando le loro sensazioni fino alla radice delle loro menti.
“Stringimi i capezzoli” gli ordinò Lei. Lui eseguii prontamente cominciando a stimolarle i capezzoli e i seni. Camilla godeva, mentre lui le spingeva il cazzo nel culo con movimento lento ma costante, senza forzare ma anche senza darle tregua.
All’improvviso però Giovanni aprì d’istinto gli occhi quando sentì il leggero rumore metallico della porta che si apriva: le ragazze thailandesi erano tornate per controllare se loro due avevano finito la doccia. Camilla era ancora persa nel proprio godimento e non se ne accorse, ma lui che invece aveva avvertito il click della serratura guardò d’istinto verso l’ingresso della camera.
Vide le due massaggiatrici ferme e immobili, imbarazzate dalla situazione sembrava non sapessero cosa fare. Da quel punto non potevano non vedere il membro di lui spinto fino in fondo nel culetto di Camilla.
Intimidite dall’inaspettato spettacolo si misero a sorridere, con dei risolini leggeri e impudichi, come se fossero due ragazzine sorprese a rubare la marmellata.
Rimasero ferme sull’uscio della porta, estremamente imbarazzate. Giovanni immaginò che non capitasse loro spesso di vedere un cliente sodomizzare la propria ragazza nella doccia della stanza dei massaggi. Erano abituate alle stranezze delle coppie occidentali, che loro chiamavano “farang” come il frutto tropicale altrimenti chiamato Guava.
Giovanni mantenne gli occhi aperti continuando a scivolare su e giù nel caldo culetto di Camilla, ormai era troppo preso dall’ eccitazione e non riusciva né voleva più fermarsi
Anche Camilla si accorse della distrazione di lui e guardò verso la porta, accorgendosi delle due ragazze. Le guardava con eccitazione, lanciando loro sguardi di desiderio e di sfida
“ti stanno guardando” disse lui a Camilla .“Adesso non hanno più dubbi che tu sia una ragazza molto porcellina. Fatti vedere mentre godi “
Al suo ordine Camilla inarcò la schiena per farsi penetrare ancora meglio e per mettere in mostra le proprie natiche alle ragazze. Continuò a masturbarsi come se nulla stesse succedendosi, sfiorandosi questa volta in modo lieve e fissando intensamente le due ragazze negli occhi in modo che loro sapessero che lei le sfidava
Mostrava loro la sua impudicizia e la sua lussuria, quasi come per dire: “Vedete come sono porca? “
“Vedete come nnon ho imbarazzo a farmi sodomizzare davanti a voi ?” Quel momento di incertezza durò qualche minuti, le due ragazze ricambiarono i loro sguardi con un’espressione mista tra lo stupito e l’eccitato, quasi come si aspettassero che loro le invitassero a raggiungerli.
Dopo questa breve indecisione, decisero di uscire dalla stanza senza parlare, socchiusero la porta ma non la chiusero completamente Giovanni e Camilla tenevano gli occhi bene aperti perché questa loro presenza semi-nascosta aumentava sensibilmente la loro eccitazione capendo che erano rimaste a sbirciarli attraverso lo spiraglio della porta che avevano lasciata socchiusa.
“Sii…..” disse lui . “gli piaci, ti stanno guardando perché ti vorrebbero scopare”
“siiii”. Risuonò all’unisono la voce di lei
Lui fece scivolare le mani sulle tette di lei, iniziando a premerle vigorosamente “vorresti che si spogliassero ed entrassero nella doccia con te ?”
“siiii”. Rispose lei senza riuscire a dire altro
“vorresti che ti leccassero e masturbassero mentre te lo metto di dietro?”
“siii” continuò Lei in tono sempre più distante, come se la sua mente non fosse più sotto il suo controllo.
Il piacere di essere guardata da due donne, nell’intimità di un rapporto sessuale, la faceva impazzire.
A Camilla piaceva tantissimo masturbasti davanti a loro, tanto che si girò ancora un poco in modo che la potessero vedere meglio. Le sfidava ad entrare ed immaginava di insaponarle e farsi insaponare, accarezzandosi e leccandosi a vicenda, e venendo ad alta voce in un orgasmo senza fine
Anche Giovanni aveva le stesse fantasie, capiva che le ragazze erano rimaste seminascoste dietro la porta socchiusa e li stavano guardando. Forse si stavano masturbando anche loro
Improvvisamente si accorse che non poteva più trattenersi e venne dentro il culo di lei
“stringi” le disse… “Stringi le tue Chiappette…”
Lei sapeva che quando lui voleva venire, doveva stringere il culetto per rendergli l’orgasmo piu intenso e non si fece pregare ad accontentarlo.
Giovanni eiaculò mille volte, non riuscendo quasi a smettere, finché i suoi polmoni glielo permisero. Anche la sua mente si era persa completamente, era volata via nell’estasi di quell’amplesso totale.
Camilla gridò con un’intensità che egli non avevo mai udito prima: “ahaaaaaaaaa…..”
Il suo orgasmo si ripeté due tre, 10 volte, in una durata che il loro istante senza tempo non riuscì ad identificare. Del resto cosa importava il tempo in quei momenti? Solo la singolarità delle sincronie dei loro piaceri, dei loro sospiri e delle loro menti importava. Null’altro !
Rimasero così avvinghiati ancora per qualche istante. Poi prima che i loro corpi si separassero sentirono il leggero click metallico della porta che si chiudeva e cercarono di riprendersi
“Domani ci torniamo… “ disse Giovanni. “voglio che tu ti faccia masturbare davanti a me ….” Voglio che una delle ragazze ti metta le dita dappertutto e l’altra mi masturbi davanti a te ” Allora Camilla replicò “Non ce la faccio più” – “Hai ragione. Voglio godere con una donna”.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.3
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Massaggio a Bangkok - seconda parte:

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni