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Prime Esperienze

Tutta Infarinata...


di Marinetta
02.09.2016    |    3.408    |    15 9.8
"Ad ogni modo dopo una mezzoretta credo di esserci, fermo l'auto e da una porta vedo uscire una coppia con una busta e dei filoncini che ne fuoriuscivano..."
Eccomi di nuovo a voi, con una nuova storia:
questa volta però facciamo un balzo di circa 20 anni, ed esattamente alla mia prima esperienza emotivamente esaltante e completa nelle sembianze Femminili...
siamo a metà degli anni 90, i pc non erano ancora usati da molti, e io mi trovavo dopo una separazione estenuante, in un appartamento da sola, e cominciavo ad organizzarmi gli spazi, gli armadi con cose in parte acquistate per corrispondenza e in parte in qualche mercatino dell'usato, non ero ancora arrivata alle parrucche, poichè non ne vedevo il bisogno.
Non ho mai avuto un viso marcatamente maschile, e bastava indossare un body o una maglietta a collo alto e un cerchietto nei capelli, da confondere chiunque...
Siamo nel centro Italia, nel pomeriggio passo in posta per vedere se nel fermo posta fosse arrivato qualcosa e l'addetta dopo aver controllato il numero del documento, torna con un bel pò di buste in mano, essendo un bel pò, decido di passare nel parcheggio e lasciarle in auto, le leggerò più tardi a casa dopo il lavoro...
Arrivata a casa, mi spoglio, indosso una maglietta, slip femminili e un paio di calze, mi stendo sul letto, mischio le lettere alla rinfusa e comincio ad aprirle...faccio una prima scrematura di quelle povere di parole ed emozionalmente sterili, anche senza le foto richieste, (le mie erano nell'annuncio sul giornale di quei tempi, Fermoposta, appunto) e le butto via lasciando sul copriletto solo quelle che mi sembravano più interessanti.
Comincio a leggere, via la prima, poi la successiva etc...
Apro una lettera e avverto un odore familiare, ma non ben definito, cerco di annusarla bene, ma mi sfugge qualcosa, tiro fuori il foglio e la foto e con mia grande meraviglia vedo un tipo dall'aria simpaticissima, in una foto normale, vicino ad un tavolo con le mani sporche di farina e un camice bianco...apro la lettera,
Cara Marina, Sono un Fornaio...ahhhhhh ecco che odore era....la cosa mi colpisce, continuo a leggere, ma nella mia mente parte un turbinio di pensieri, flash di immagini dal passato, e devo leggere e rileggere più volte prima di poter andare avanti...alla fine della lettera c'era l'indicazione del laboratorio e l'invito ad andarlo a trovare una notte... voi cosa avreste fatto?
la lettera portava la data di una settimana di distanza dall'uscita del mio annuncio sul giornale, non avevo impegni per quella sera e decisi di prendere l'occasione al volo, ( per così dire... )
risistemai alla meglio tutto, riposi le lettere in un cassetto, avrei letto le altre poi...andai allo specchio a darmi un occhiata sul da farsi, e iniziai parte della preparazione...
Un bel bagno caldo, ... e nella vasca ricominciano i flash e mille pensieri, quando mi riprendo, mi alzo, una sciacquata e vado a prepararmi la cena, guardo un film in tv e aspetto che si facciano le 23, poi vado in camera e preparo tutto quello che devo indossare, giro nervosamente fra le stanze, scegliendo e cambiando idea sul colore degli slip, della maglia etc...intanto si è fatta mezzanotte!
Comincio a infilarmi le calze, autoreggenti 3 misura nere 15 den, poi gli slip, risalendo le gambe lentamente per timore di smagliare le calze con le unghie che ho sempre portato particolarmente lunghe, ... poi una maglietta a collo alto senza maniche, nera, infilo un paio di decollettè nere lucide in pelle in una sacca, insieme alle salviettine, il cerchietto per i capelli e una crema per le mani e corpo profumata, indosso su la tuta e le scarpe ed esco...
Le gambe cominciano a farmi qualche scherzetto, salgo in auto e parto per andare da lui,( non c'erano i navigatori) il paese lo conoscevo, ma poi dovevo trovare il posto...ad ogni modo dopo una mezzoretta credo di esserci, fermo l'auto e da una porta vedo uscire una coppia con una busta e dei filoncini che ne fuoriuscivano... eh si, è proprio quì mi dico fra me e me...Scendo dall'auto appena la coppia si allontana in auto, sento il battito del cuore nella gola, che mi rimbomba nel cervello, le gambe che mi fanno giacomo giacomo, e devo fare una salitina per arrivare alla porta del laboratorio...finalmente arrivo e busso, gli attimi che susseguono nell'attesa che si aprisse la porta sembrano interminabili, il che aumenta la velocità dei miei battiti e tutto il resto...
Finalmente la porta si apre, ... fuori era buio pesto e dentro una luce quasi accecante, il che provoca nei miei occhi come una limitazione del visus ... mi trovo davanti un omone tutto sporco di farina, mani enormi che sembra babbo natale in bianco, barba compresa, che mi osserva un paio di secondi e poi mi dice... e tu chi sei?, da dove sbuchi fuori?...
nella mia testa pensavo, ah io da dove sbuco fuori,...e comincio a farfugliare, Ma Ma...Marina!
a quel punto lui meravigliato controbatte dicendomi, ben ben...benvenuta, non ti aspettavo così presto...mi fa sedere su una sedia per riprendermi e fare 4 chiacchiere mentre lui finisce di preparare un infornata, e mi dice " se vuoi darti una rinfrescata lì c'è un bagno di servizio" indicandomi una porta alla destra dei forni...io mi guardo un pò intorno ancora un pò confusa, poi mi alzo e vado nel bagno, mi libero della tuta, infilo le scarpe, il cerchietto nei capelli, mi sciacquo un pò il viso e le mani, mi passo un pò di crema ed esco... le gambe ancora mi tremano e i tacchi non aiutano, per cui raggiungo di nuovo la sedia e mi ci tuffo sopra...tirando un sospiro...
lui intanto aveva finito di infornare e richiusa l'anta del forno impostava tempo e temperatura sul fianco con dei tasti...poi si gira e viene verso di me, strofinandosi le manone, per pulirsi un pò dall'eccesso di pasta e farina, battendole fra loro avanzava in un susseguirsi di nuvolette bianche...eh eh eh .
Io mentre avanzava pensavo, e questo mò che vuole? accidenti, ora sono proprio nei guai, ma dove sono capitata, etc etc etc...nel frattempo lui è arrivato davanti a me, mi guarda e con tutta la calma di questo mondo mi prende le mani e mi aiuta ad alzarmi in piedi, si allontana di qualche passo, mi osserva dalla testa ai piedi e mi dice... " cavoli, meglio che in foto,,, ma dobbiamo fare piano, perchè sù c'è mia moglie che dorme" ... detto ciò, và alla porta e chiude con due mandate, copre bene i vetri con le tendine e torna verso di me...
Io ero rimasta in piedi, lui viene davanti a me e appoggiandosi al tavolo mi tira a se e mi parla con tutta la calma e pazienza possibili, chiedendomi se mi fosse passata la paura iniziale, io faccio di si con la testa, non mi escono le parole...si avvicina con il viso, e inizia a baciarmi sulle guance, poi sul collo, le mani passano sui fianchi e arrivano dietro la schiena, poi le sento scendere aprirsi e fermarsi sulle chiappe saldamente, ogni mano prendeva tutta la chiappa, mentre mi abituavo a quel contatto piacevolmente, un pò l'odore della farina e del pane che si cominciava a cuocere nel forno, un pò quella lingua fra il collo e le orecchie, per non parlare di quelle manone piene di farina, grosse e callose, ad un certo punto non capisco più nulla e mi abbandono completamente a lui...incrociando le mie braccia sulle sue spalle, lui poggia le sue labbra sulle mie e comincia un bacio interminabile, per fortuna che lui continua a tenermi su per le chiappe, altrimenti finirei per terra...
Ad un certo punto lui si distoglie e mi fa girare, di fronte a me, un cumulo di sacchi di farina, su cui lui mi aiuta ad adagiarmi, mi passa le mani fra le gambe per farmele aprire un pò e inizia ad accarezzarmi dalla schiena fin giù alle caviglie, coon una delicatezza sorprendente e và avanti così per un bel pò, poi mi tira giù le mutandine, e mi dice..." resta così che devo togliere il pane dal forno" ...
A quell'estasi, aggiungeteci l'odore del pane appena sfornato, a me sembrava di vivere un sogno...
dopo un pò sento di nuovo le sue manone sul mio culetto, lo accarezza, lo apre, lo accarezza di nuovo, poi un paio di sculaccioni ben assestati mi fanno sobbalzare e mi risvegliano dal torpore, sento lo scorrere di una zip,... poi silenzio, e di nuovo le mani che si appoggiano alle mie natiche, la sua lingua che si insinua fra di esse per qualche minuto, di nuovo silenzio, poi il suo copro adagiarsi dietro di me, poi qualcosa di duro premere nel solco, si strofina dolcemente, andando su e giù, poi fermo, 1, 2 3 secondi, poi sento che poggia la cappella sul buchino...comincia a premere, un pò di più, una spinta di reni e.... la cappella passa!!!
Dolore pochissimo, appena percepito, lascia spazio a un piacere immenso, mi sentivo completamente in balìa, oltre ogni cosa, odori, sensazioni, le sue mani avevano un potere immenso nel mio cervello, che oltre a tenermi ferma, confermavano tuto il mio essere passiva all'estremo, l'unico mio pensiero era che non volevo finisse mai quel momento...
nel frattempo lei si era fatto spazio dentro di me e iniziava una danza lenta, ma decisa, di chi ha esperienza e vuole godersi al massimo ciò che stava facendo, credo di essere arrivata a un orgasmo che ha pervaso tutto il mio essere dopo qualche minuto e non mi dava fastidio che lui continuasse a muoversi dentro di me...
Qualche altro sculaccione, e un movimento un pò più incalzante, mi fece intuire che anche lui stesse per giungere all'apice del piacere... infatti di lì a poco, si sfilò, e mi schizzò tutto sulle chiappe.... mmmmmmmmmmmm caldissimo e abbondante wooowwwww...
Mi disse di non muovermi, prese un panno con cui mi ripulì alla meglio, poi mi prese per mano e mi accompagnò in bagno, disse di restare lì sulla porta, poichè ero diventata tutta bianca infarinata...prese un panno, lo passò sotto l'acqua lo strizzò e lo passò scivolando su ogni cm del mio corpo, dalla punta delle scarpe, al collo, mento e guance...si diede una sciacquata veloce e mi disse che il bagno ora era tutto mio...
Lui tornò nel laboratorio a sistemare nei vari contenitori l'infornata appena tolta dal forno e a toglierne un altra...io mi risciacquai, poi mi dovetti sedere qualche attimo, prima di togliermi le scarpe e rivestirmi...le sue mani le sentivo ancora piacevolmente addosso, e volevo godermi ancora quella sensazione...
credo di essere uscita dal bagno dopo un quarto d'ora...la mia sacca sulla spalla, mi avvicino al tavolone e lui mi fa cenno di sedermi un attimo...
Due chiacchiere di convenevoli, poi lui mi porge un involucro con dentro del pane, mi chiede se è troppo caldo, lo riprende di nuovo e lo infila in una busta, viene verso di me, mi accompagna sulla porta, la apre, fuori, si vedevano le prime timide luci dell'alba, osservo estasiata qualche minuto, poi lui mi stringe la mano, mi bacia sulle guance e mi dice che posso tornare quando voglio, porgendomi la busta con il pane caldo...
lo saluto a mia volta allontanandomi sui miei passi e raggiungo la mia auto...Fine.
ps: ci tornai altre 4 volte nei mesi successivi...

















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