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Scambio di Coppia

L'amica birichina e il ghiaccio ep.2


di Amotuttodime
16.04.2020    |    11.487    |    3 9.7
"Mi raccontò anche alcuni momenti piccanti trascorsi al villino dove la portava, anche in presenza di altri, a volte coppie, a volte single..."
Questa prima esperienza fu la svolta della mia vita. Avevo goduto intensamente, è vero!!, ma soprattutto mi ero veramente sentita una donna. Parlammo a lungo quella sera io e mio marito, sia di come si era svolto il rapporto con quel tizio, sia di come dovevamo comportarci. Il fatto che lui si fosse masturbato sulla mia biancheria, sporca del mio sesso, mi fece capire fino a che punto lui desiderasse questo mio atteggiamento. Non lo vidi mentre si segava, ma immaginai i suoi gesti carichi di libidine nell'annusare e magari mordere il mio perizoma fradicio. E questa immagine che mi ero fatta mi faceva eccitare: il mio essere porca era fonte di piacere per mio marito. Così nel parlare mentre io facevo un po' la vittima, facendogli credere di sentirmi in colpa, lui mi spronava!. Mi voleva far capire quanto fosse profondo il nostro amore, e il fatto che io scopassi con altri uomini non destava in lui alcuna preoccupazione. Anzi, mentre parlavamo, notavo con quanto entusiasmo mi chiedeva i particolari e le mie emozioni: era orgoglioso di me. L'unica cosa su cui non poteva transigere, era però il fatto che io gli potessi nascondere qualcosa. "La fiducia è la cosa più importante!!", mi ripeteva in continuazione, e quella che lui riponeva in me era indiscutibile. Ci addormentammo abbracciati.

L'indomani mattina, io e Sabrina ci trovammo insieme per fare colazione, e l'argomento principale fu, per l'appunto, la mia scopata. Ormai eravamo diventate molto intime e quindi non ci scandalizzammo difronte a questo argomento. Lei era molto curiosa, ed io gli raccontai, nei particolari, cosa avevamo fatto e soprattutto, le misure dell'uccello del rappresentante. Sabrina mi disse che anche l' amico, cioè il suo amante, aveva un bell'attrezzo. La cosa che però più gli piaceva di lui era il fatto di essere un gran porcone: gli piaceva fotterla in tutti i modi, sembrava avesse scritto lui il libro del Kamasutra; a volte gli piaceva scoparla mentre lei parlava col marito al cellulare, in modo da farla sentire piu puttana e lui piu cornuto. Lei mi disse che la relazione extraconiugale andava avanti da un anno, e a me venne spontaneo chiederle se suo marito avesse mai sospettato di niente.
Con molta disinvoltura Sabrina mi fece una minuziosa descrizione di suo marito, che a parte l'aspetto fisico eccellente, lei mi diceva essere un bonaccione ingenuo, e soprattutto, uno che a letto non aveva nessuna fantasia erotica tale da farla sentire porca come avrebbe voluto. Cosa che Mario, l'amante, Invece era in grado di fargli provare, suscitando in lei un forte piacere nell'essere troia. Mi raccontò anche alcuni momenti piccanti trascorsi al villino dove la portava, anche in presenza di altri, a volte coppie, a volte single. Lei mi descriveva le situazioni con molto entusiasmo, mi trasferiva le sue emozioni, ed io provavo eccitazione.

Dopo un paio di giorni Sabrina mi raccontò che Mario sapeva tutto del mio incontro con il suo amico, perché lui gli aveva raccontato come e dove mi aveva scopato. La cosa più intrigante era che gli aveva proposto un incontro a quattro nel suo villino. Infatti di li a poco, il rappresentante mi mando' un messaggio per invitarmi a venire con Sabrina alla casa al mare di Mario. Ne parlai con lei e la mattina seguente, lasciammo i bambini a scuola e andammo al villino.
Appena arrivammo, ci accolsero con galanteria e ci fecero sedere in salotto dove si trovavano due divani, uno difronte all'altro. Mario non perse tempo e iniziò a limonare con Sabrina; Enzo, incoraggiato dalla tempestività dell'amico, mi si avvicinò e mi cominciò a baciare sul collo. Vedendo la libido dei due, immaginai che si sarebbero appartati, trasferendosi rapidamente in camera per consumare la loro passione. Ma rimasi colpita quando, riaprendo gli occhi dopo un bacio lungo e passionale con il mio compagno, vidi Sabrina che faceva un pompino a Mario che alzando il vestito di lei, le stava infilando due dita dentro la fica. Mi accorsi subito che lei neppure portava gli slip, e che mostrava chiaramente una gran voglia di sesso.
Quella scena mi fece salire l'eccitazione a mille, perché era la prima volta che vedevo una coppia, dal vivo, accanto a me, che faceva sesso. Quei mugolii di piacere mi riecheggiavano nelle orecchie, stimolando i miei ormoni al piacere. Enzo, il mio compagno, questo è il suo nome, si tirò giù la sua zip e fece uscire la sua mazza, facendomi pressione sulla nuca, per prenderlo in bocca. Io non vedevo l'ora e portai le mie labbra sulla sua grossa cappella, cercando come potevo di prenderlo abboccarlo. Era troppo massiccio, le mie labbra spalancate al massimo, faticavano a ciucciare.
Non riuscii ad abboccarlo per piu di un paio di centimetri sotto la cappella, mi dedicai allora a leccarlo per tutta la sua lunghezza, arrivando fino alle palle, giocando con gusto con le sue gonadi. Ma avevo gli occhi sempre verso Sabrina che, a sua volta, mi guardava mentre aveva il membro di Mario in bocca.
Non pensavo che vedendo Sabrina in quella situazione mi sarei eccitata così tanto; anche gli uomini ci guardavano e si godevano quel momento, osservando l'un l'altro le donne che li stavano succhiando gli uccelli.

Mentre eravamo con il pene in bocca, Mario propose ad Enzo di scambiarsi. Sabrina alzò gli occhi e lo guardo', poi rivolse lo sguardo verso di me. Era meravigliata della proposta, io annuii con la testa; ci alzammo e ci scambiammo. Quando mi abbassai sull'uccello di Mario,.sentii Sabrina che diceva:" Enzo che cazzo grosso!! ma non mi entra in bocca!!". Io ridevo, mentre la vedevo arrabattarsi su quella enorme cappella, e spompindo Mario, pensai:" adesso, non appena te lo mette in fica, vedrai le stelle!!".
Mario invece aveva un bel pene, raffinato direi, come lo era lui, della misura giusta. Lo presi tra le mie labbra, abboccandolo con gusto, per succhiarlo e pomparlo. Lui apprezzo' subito il mio godimento ed iniziò a muoversi lentamente per scoparmi in bocca. Con le mani mi teneva la nuca spingendomi verso il suo pene, quasi fino in gola. Poi, sempre Mario, ci fece mettere entrambe alla pecorina sullo stesso divano, l'una accanto all'altra. Enzo dietro la Sabri, Mario dietro a me. Mi inizio' a strofinare un po' il membro fra le labbra della fica, per farmi crescere la voglia di averlo dentro. Dopo qualche istante mi penetro' e cominciò a scoparmi; e come scopava!, una macchina da guerra. Per un attimo mi gustai i suoi andirivieni; mi facevano sussultare i colpi per infilarlo dentro, e lo sbattimento delle sue palle sulle mie natiche. Ma ad un tratto sentii un grido e vidi Sabrina impalata dell'uccello di Enzo. Io e Sabri avevamo le teste vicine e lei guardandomi mi disse:" ma come ai fatto a scopare con quel coso mi sta aprendo in due!, oggi il ghiaccio servirà a me!!". Mi misi a ridere e maliziosamente mi avvicinai a Enzo. Con la mano presi il suo uccello, lo sfilai dalla fica della Sabri e me lo misi in bocca. Io già quel membro lo conoscevo, avevo imparato come fare; iniziai a succhiarlo, poi mi girai alla pecorina. Enzo che vide il mio movimento sensuale del fondo schiena, non perse tempo,
sputo' sulla cappella, la struscio' spennelandola sulla fica e piano piano entrò, finche non fu tutto dentro. Del resto la mia fica l'aveva già slargata qualche giorno prima; ora entrava con più facilità e cosi inizio" a scoparmi. Il dolore si mischiava al piacere, più usciva più lo volevo dentro, tutto dentro!!. Udivo i godimenti di Mario e Sabrina che scopavamo, e questo accresceva ancor più il mio piacere.
Enzo era instancabile, le labbra della mia fica stavolta si erano adattate meglio al suo grosso calibro; mi bagnavo di continuo per il grande godimento, e questo rendeva più semplice la sua penetrazione. Mi girai verso di lui e gli dissi:" ho sete, oggi lasciami bere dalla tua fontana!!". Lui stava per esplodere, gli ultimi colpi mi fecero rintronare la testa. Mi girai e gli presi il membro in bocca, lui mi tenne la testa, io misi la mia lingua sotto la sua cappella in attesa; sborro'!, mi eiaculo' in bocca, una gran sborrata!!. Il primo schizzo dritto al palato, gli altri li soffocai tra le labbra; che godimento sentire il sesso caldo che esce dall'uccello, e le contrazioni che lentamente vanno scemando. Quando sfilò il cazzo di bocca, lo guardai e ingoiai tutto. Poi mi girai per vedere a che punto fossero gli altri due, e vidi Sabrina e Mario che mi stavano guardando. Lui in particolare mi guardò e mi disse:" Eva sei unica!!".

Ci ripuliammo e ce ne andammo, io e Sabri avevamo tutto il pomeriggio libero perché i bambini avevano una gita e rientravano tardi. Andammo a fare le nostre commissioni, notavo quanto fossimo serene dopo la chiavata, ci aveva fatto bene. Poi ad una certa ora ci salutammo ed rientrai a casa. Trepidante ero in attesa che rientrasse mio marito per raccontargli tutto. Lui non tardò, è sempre stato puntualissimo. Mi baciò sulle labbra e ci mettemmo in cucina per parlare. Voleva conoscere i particolari della nuova avventura, ed io iniziai a descriverla: dai preliminari, al sesso. Lui mi guardava interessato, si cominciava a toccare il pacco sopra i pantaloni, si stava eccitando!. Io, allora, lo assecondai, mentre parlavo mi inginocchiai, aprii la sua lampo e frugai nei suoi slip per afferrare il suo pene. Era già bello ritto, le sue dimensioni non erano certamente paragonabili a quelle di Mario ed Enzo, ma la sua durezza era un'invito per me. Mentre stavo spiegando il momento più caldo della chiavata, appoggiai le mie labbra sul suo glande e lo abboccai. Lui mugolava e mi diceva di continuare il racconto. Tra una leccata e un risucchio, aggiungevo dei particolari alla storia; il suo godimento era unico ed io apprezzavo questo suo stato. Ad un tratto mi prese per i capelli e mi infilò il membro tutto in gola: il gonfiore del pene preannunciava la sua pioggia dorata. Un grosso schizzo infatti mi finì dritto alle tonsille, io strinsi con le labbra l'uccello per godermi gli impulsi che pompravano il suo latte caldo nella mia bocca, e inghiottii tutto.
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