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Scambio di Coppia

Quell'estate in Grecia (12) - Non ne avevamo abbastanza?


di Membro VIP di Annunci69.it PaoloSC
09.05.2023    |    1.990    |    1 8.7
"Raggiunsi una buona erezione, appuntai la cappella alla rosellina della mia fidanzata, inizia a premere e dopo qualche istante entrai, immediatamente..."
Non ne avevamo abbastanza?

Mi alzai per andare in bagno, nudo, senza curarmi di vestirmi e con la normale erezione mattutina.
Incontrai in corridoio Federica e Patrizia che stavano a braccetto e, quando mi videro, mi dissero: “Ma non ti basta quel che hai avuto stanotte? Ne vuoi ancora?” indicando il mio pisello.
Anche loro erano ancora nude, il trucco completamente sfatto ed i capelli sporchi ed appiccicati.
Grugnii qualcosa in risposta ed entrai in bagno, feci pipì e mi buttai in doccia per togliermi di dosso le tracce del sesso notturno.
Stavo lavandomi i capelli ed ero ad occhi chiusi e con l’acqua aperta. Non mi accorsi che era entrato qualcuno se non quando sentii una bocca attaccarsi al mio uccello e iniziare un pompino. Era una bocca sconosciuta. Aprii gli occhi e vidi Patrizia in ginocchio, che mi succhiava e mi leccava tutto. Federica era lì in bagno, seduta sul water, a guardarci.
“Sbrigati che tocca anche a me!” le disse.
“E allora vieni anche tu!” rispose Patrizia.
“Oh, ragazze, ma che siete sceme?” dissi ad entrambe, spostando Patrizia mentre chiudevo l’acqua.
“Tranquillo, abbiamo chiesto il permesso a Francesca!” dissero.
Non ci volevo credere! Francesca che mi mandava i rinforzi?
Cosa c’era in ballo?
“Ah beh, se lo ha detto Francesca!” risposi. Subito Federica si fece sotto e disse “Dai, fallo assaggiare anche a me, è tutta la settimana che lo guardo!” e lo condivise con Patrizia.
Vedere quelle due ragazze che in ginocchio si contendevano il mio cazzo mi ringalluzzì e mi fece indurire immediatamente. Presi la testa di Patrizia e praticamente le scopai la bocca andando sempre più profondo fino a che non sbattei con il pube contro il suo naso. Lei ebbe un conato e lo tirò fuori continuando però a masturbarmi. Prese allora il suo posto Federica, alla quale volevo dedicare lo stesso trattamento, ma mi fu impossibile: non era in grado di sopportare un deep throat, almeno non con un pisello come il mio. Mi accontentai di farmelo succhiare e leccare poi però, mosso da un momento di eccitazione, la presi, la misi a pecorina con le mani appoggiate alla parete della doccia, puntai il mio cazzo nella sua figa e entrai prepotentemente, provocandole un ansimo ed una contrazione. Portò la mano alla bocca per tacitarsi ed iniziò a muoversi sulle mie spinte.
“Si, ti prego, dai…” mi disse sottovoce. Patrizia mi guardava smarrita. Iniziò ad accarezzare le tette di Federica e a leccarle. Sentivo di essere già prossimo all’orgasmo e avvisai Federica.
“Sto per venire!” dissi.
“NO! Aspetta!” rispose, e si sfilò.
“Aspetta, sfonda anche me, ti prego!” disse Patrizia.
Non so cosa mi avesse preso. Mi sentivo potente ed in grado di soddisfare qualsiasi richiesta.
Patrizia si mise anch’essa a pecorina, prese il mio cazzo e lo guidò dentro di sé ma DI DIETRO!
“Si, lo voglio in culo anch’io!” disse ed iniziò a fare su e giù con la mia asta dentro di lei.
Cercai di resistere più che potei, ma ero già troppo vicino, stimolato dalla fica Federica prima e ora, dal culo strettissimo di Patrizia.
“Sto venendo!” dissi, ma non feci in tempo a terminare la frase che la inondai con un caldo fiotto di sperma. Tirai fuori l’uccello grondante ma non ebbi modo di pulirlo: subito le due si inginocchiarono e mi nettarono l’asta senza tralasciare nemmeno un millimetro.
Avevo le gambe che mi tremavano. Rientrai in doccia per sciaquarmi di nuovo e non mi accorsi che le ragazze erano uscite dal bagno.
Aprii la porta ma fuori in corridoio non c’era nessuno. Andai in camera nostra, aprii la porta e:
“Ma che cazzo!” dissi.
Francesca si stava facendo scopare da Adriano mentre Dede le stava leccando la fica. Rimasi un momento basito ad osservare la mia donna che si stava facendo montare da un altro.
Avevo per un istante dimenticato che dalla sera, di donne ne avevo prese quattro ed avevo assaggiato due differenti culi.
E a proposito di culo, feci appena in tempo a sedermi per terra al bordo del letto che Francesca mi prese per mano e mi chiese “Lo voglio anch’io provare con un altro: mettimelo in culo, per favore, ti prego!”.
Ero appena venuto, non ero di certo in condizione di sostenere un altro rapporto a così breve distanza, e per guadagnare tempo mi inginocchiai dietro Federica e iniziai a leccarle lo sfintere ed infilarvi un paio di dita, sperando che venisse presto. Dalle parti basse, non si muoveva quasi nulla.
Dede se ne dovette accorgere, sta di fatto che a sua volta si inginocchiò ed iniziò a spompinarmi.
L’idea di poter provare a farlo in tre con Francesca, Dede che me lo succhiava e scappellava, Francesca che si contorceva sotto la mia lingua fecero il miracolo. Raggiunsi una buona erezione, appuntai la cappella alla rosellina della mia fidanzata, inizia a premere e dopo qualche istante entrai, immediatamente stretto in una morsa calda ed avviluppante.
Adriano riprese a spingere ritmicamente e mi trovai ad adattarmi al suo ritmo: lui entrava, io uscivo, lui usciva io entravo. La sottile parete divisoria tra le due cavità non era del tutto sufficiente ad isolarci ed ogni tanto mi sembrava di sentire lo scalino del suo glande che strusciava contro il mio. Nel frattempo Francesca godeva e dopo poco, venne con un grande schizzo trasparente che bagnò completamente Adriano e la bocca di Dede che era lì a baciare il cazzo di Adriano quando usciva.
“Ancora, vi prego, ancora!” disse quasi piangendo. Noi continuammo e dopo qualche secondo, un altro getto meno potente, ma quasi altrettanto copioso, fradiciò l’altra coppia, le lenzuola, il letto.
“Ancora, dai! Non fermatevi!” quasi implorò mentre era squassata dal piacere, e venne ancora intensamente facendo colare altro liquido.
Dede si era distesa e si stava masturbando furiosamente. Un rivolo di liquido denso e biancastro le uscì dalla vagina mentre si infilava tre dita ed il pollice.
“Sto venendo!” disse Adriano, ma non fece in tempo a levarsi perché Francesca proprio in quel momento dette un altro colpo per prenderlo più profondamente. Io continuai a muovermi ma la stanchezza aveva preso il sopravvento e dovetti uscire, il mio pisello ormai moscio e colante.
“Siii!” ed anche Dede riuscì a spruzzare liquido trasparente tra le sue gambe.
“Ci sono riuscita! Ho squirtato anch’io!” disse con soddisfazione.
Io non avevo più forze. Non ce la facevo più.
Caddi praticamente in coma.

[Paolo Sforza Cesarani, 2022/23]
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